Sempre più basso il
costo delle batterie, ma fisso quello delle altre componenti.
Uno studio condotto da Bloomberg
New Energy Finance ha recentemente messo in evidenza che nel 2016 il prezzo di un’auto elettrica era composto
dai seguenti elementi: 48% batteria
e 52 % veicolo e motore elettrico. L’incidenza di quest’ultimo + bassissima
(circa un 5%). La ricerca ha poi effettuato una previsione dell’andamento dei
costi delle batterie: in futuro il costo
delle batterie sarà sempre più basso (scenderà del 77 % tra il 2016 e il 2030),
mentre resterà fisso il costo di tutte le altre componenti dell’auto.
Nel 2026, almeno negli USA, si raggiungerà un pareggio, cioè
il costo di acquisto di un’auto elettrica sarà lo stesso di quello di un’auto
con motore a scoppio.
Nel 2030, addirittura, il vantaggio sarà dei veicoli
elettrici, che costeranno meno dei loro “cugini” grazie alla migliore
tecnologia: batterie ad un prezzo più basso e con maggiore capacità.
L’efficienza delle auto elettriche e di tutte le componenti
sarà, in generale, destinata ad aumentare, arrivando ad avere autonomie sempre
maggiori anche al crescere della potenza dei motori. La ricerca, tuttavia, non
approfondisce un aspetto fondamentale: quello legato alle riserve di litio,
materiale fondamentale per la costruzione delle batterie.
E in Italia?
L’Italia, al momento,
non è forse ancora pronta per la rivoluzione elettrica. I modelli
disponibili sul mercato non sono molti (men che meno nell’usato) e vendono
pochissimo (lo 0,1% del mercato). Si aggiunga che lo Stato non dà incentivi, i
prezzi non sono competitivi e le “colonnine” di ricarica diffuse sono poche.
Prendendo in considerazione i principali modelli,
l’autonomia media è di circa 200 chilometri. Lo stesso gruppo FCA, negli ultimi mesi, è
tornato più volte sull’argomento. Dopo la 500 elettrica, la
monovolume Chrysler ibrida prestata a Google per sperimentare l'auto
senza pilota e la cosiddetta Chrysler Portal, negli scorsi giorni Marchionne ha addirittura parlato di
Maserati elettriche (dal 2019, pare).
Qual è la situazione
nell’usato?
Al momento su Autouncle.it ci sono in vendita più di 7.000
auto ibride e circa 500 elettriche “pure”. Sono auto tutto sommato poco
ricercate, e anche per questo restano in vendita diversi mesi. Iniziamo dicendo
che, attualmente, non ci sono auto elettriche/ibride usate in vendita che
costino meno di 5mila euro. Lo scalino “ideale” consigliato è comunque quello
dei 10mila euro.
www.autouncle.it
ha stilato una classifica delle 10 ibride più vendute negli ultimi 2 mesi.
Come prevedibile,
metà classifica è occupata dalle ibride Toyota.
Al primo posto c’è la Toyota
Auris, “sostituta” della Corolla. Ora siamo alla terza generazione (2009).
Gli esemplari venduti in due mesi superano il migliaio. Ma la casa giapponese è
anche al secondo posto della classifica con la Yaris, arrivata anch’essa alla terza generazione. Un modello che sa
sempre reinventarsi, da quasi due decenni stabile nella lista delle auto più
vendute d’Europa. La Yaris è convincente anche in questa versione ibrida
elettrica lanciata nel 2011: anche se il suo secondo restyling (di quest’anno)
non cambia molto lo stile, ha nuovi dettagli come il fascione anteriore,
le luci posteriori e il cruscotto. Il podio a tutta Toyota è confermato dalla Prius, sicuramente anche la più venduta
tra le vetture ibride al mondo. Il lancio del primo modello di Prius avvenne in
Giappone nel 1997, e nel mercato mondiale nel 2000.
Toyota anche al quarto posto con la Porte e, più avanti, al
settimo con la versione Touring Sports della Auris e al penultimo con la
versione ibrida del RAV4.
Quinto posto per l’Audi
A3 Sportback e.tron. Se da nuova era parecchio costosa, nell’usato si svaluta
tantissimo. E consuma pochissimo.
Sesto e ottavo posto per Lexus con NX300h e CT200h. Se la prima continua ad avere successo
nell’usato nonostante i costi quasi proibitivi, la seconda è ancora,
probabilmente, la ibrida di maggior successo della gamma e che “gioca” contro
rivali premium del segmento C. Nel 2010, Lexus sottolineò con decisione il
fatto che la CT200h fosse la prima auto solo ibrida fra le berline
premium di lunghezza media. Un primato che resiste tutt'oggi: nella stessa categoria
si trovano altri ibridi (la già citata Audi A3 e-tron), ma tutti hanno una
motorizzazione alternativa.
Chiude la classifica la Honda
Insight, lanciata sul mercato nel 2000. In Italia, è fuori listino e nello
stesso Giappone non verrà più prodotta perché non regge la concorrenza delle
ibride Toyota. La Honda sta abbandonando così quasi del tutto un segmento in
cui era pioniera. Eppure, da usata, la Insight è l’ibrida più economica, e
anche per questo continua ad avere successo.
Nessun commento:
Posta un commento