In vista della scadenza del dazio antidumping del 2010, l’Associazione Europea dei Produttori di
Ruote (EUWA) ha chiesto il riesame del dazio. La Commissione Europea ha
accolto la richiesta stabilendo un nuovo dazio antidumping del 22,3%.
ASSORUOTE
(Associazione Italiana Produttori Ruote) informa che la Commissione
Europea, con il regolamento UE 2017/109 del 23 01 2017, ha istituito un nuovo
dazio antidumping definitivo sulle importazioni di determinate ruote in
alluminio originarie della Cina.
Il dazio, applicabile al prezzo netto, franco
frontiera dell'Unione, del 22,3%, riguarda alcune ruote di alluminio per
veicoli a motore con o senza i loro accessori, munite o non munite di
pneumatici e originarie della Repubblica popolare cinese. La norma è già in
vigore.
“Siamo molto soddisfatti dell’intervento dell’Unione Europea
a tutela della concorrenza leale e di un mercato più trasparente e sicuro –
dichiara Corrado Bergagna, Presidente di ASSORUOTE -. EUWA, di cui ASSORUOTE è
membro, ha avuto un ruolo decisivo nel far emergere questa realtà. Questo
provvedimento rappresenta il valore aggiunto della sinergia tra associazioni e
tra associazioni e istituzioni”.
Il precedente dazio e
l’inchiesta antidumping
Nel 2010 l’Europa ha istituito un dazio antidumping
definitivo del 22,3% sulle importazioni di determinate ruote di alluminio
originarie della Repubblica popolare cinese. In vista della scadenza di queste
misure antidumping, l’EUWA ha fatto domanda di riesame alla Commissione Europea
con la motivazione che l’imminente scadenza del dazio implica il rischio di
persistenza del dumping e di reiterazione del pregiudizio per l’industria
europea.
La Commissione ha accolto la domanda dell’EUWA
ritenendo esistenti elementi fondati per il riesame che, aperto nel 2015, ha
posticipato alla fine della procedura la scadenza del dazio preesistente. Il 23
gennaio 2017 la Commissione Europea ha istituito il nuovo dazio antidumping,
nella stessa misura del precedente.
Il dazio a
tutela del rischio di reiterazione del dumping
Nel regolamento UE 2017/109 si precisa che:
“Dall'inchiesta è emerso che durante il PIR l'industria dell'Unione si è
ripresa dal pregiudizio causato dalle importazioni in dumping dalla Cina. In
caso di abrogazione delle misure nei confronti della Cina, sussiste tuttavia il
rischio di una reiterazione del pregiudizio, poiché l'industria dell'Unione
sarebbe esposta alle importazioni in dumping dalla Cina che potrebbero avere
volumi significativi ed esercitare una notevole pressione sui prezzi. Di
conseguenza la situazione economica dell'industria dell'Unione potrebbe
deteriorarsi fortemente per i motivi descritti sopra. Il mantenimento delle
misure creerebbe invece certezza nel mercato e consentirebbe all'industria
dell'Unione di mantenere la propria situazione economica positiva e di
continuare i piani di investimento per aumentare le sue capacità di produzione,
al fine di soddisfare la domanda crescente e i requisiti tecnici in evoluzione
delle ruote di alluminio”.
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