Merita. Eccome se merita. La nuova Skoda Rapid Spaceback è una gran bella vettura compatta. Termine,
quest’ultimo, che va molto di moda e che rappresenta la parola magica nel mondo
delle autovetture. Che in pratica
significa: ha le giuste dimensioni per muoversi in città, con maneggevolezza e
manovrabilità, senza dover sbattere a destra e a sinistra per parcheggiare o
per superare nel traffico cittadino.
Bene, la nuova Skoda Rapid Spaceback, la cui commercializzazione italiana è iniziata a novembre, può essere definita proprio una vettura… compatta. Lunga 4.304 mm, larga 1.706 mm, alta 1.459 mm, con il passo di 2.602 mm e la capacità del bagagliaio che va da 415 a 1.380 litri (con i sedili posteriori completamente ribaltati), la Rapid Spaceback si inserisce fra la Fabia e la Octavia, diventando una via di mezzo molto interessante, soprattutto per le giovani famiglie. Sì, perché lo scopo principale di questa vettura, è quello di attirare l’attenzione di una clientela più “fresca”.
La media del cliente Skoda, infatti, ha un’età che supera i
45 anni. Per centrare questo obiettivo la Casa cecoslovacca, quindi, punta
molto su un nuovo design, sulla spaziosità, sulla sicurezza e sulle
motorizzazioni. Il tutto, offrendo un buon compromesso fra qualità e prezzo (il listino parte da 16.260 euro e arriva a
un massimo di 22.400 3uro).
Particolarmente carino è il profilo laterale, il frontale è
tipicamente “Simply Clever” e richiama gli
elementi caratteristici della versione berlina mentre il posteriore è
abbastanza massiccio e corposo (il design dei gruppi ottici è abbastanza
carino).
Il punto di forza in assoluto è il tetto panoramico in vetro
(1.713 x 1.155 mm, di cui 1.210 x 780 mm in vetro), disponibile in opzione (740
euro ma sono soldi spesi bene).
Fra le soluzioni Simply Clever, la nuova Rapid
Spaceback (che non è una station wagon
ma una hatchback) presenta molte “chicche” fra cui un doppio vano di carico nel
bagagliaio, il raschietto per il ghiaccio messo nello sportellino dal quale si
fa rifornimento di carburante, l’alloggiamento per il giubbotto, il
porta-ticket, il sistema di supporto per i dispositivi multimediali e un gran
numero di vani porta-oggetti, ben distribuiti in tutta la vettura. Certo, non
saranno proposte da fantascienza ma, sicuramente, rendono più confortevole la
vita a bordo e saranno apprezzati soprattutto nei lunghi viaggi.
Le 5 stelle EuroNCAP
ottenute è un’assoluta garanzia di… sicurezza. Fra i tanti sistemi citiamo
gli airbag frontali, laterali e per la testa, le cinture di sicurezza a 3 punti
regolabili in altezza, ABS e ASC, fari allo XENO, sistema di controllo della
pressione dei pneumatici, fendinebbia con funzione curvante, l’Hill Hold Control
(il sistema che aiuta nelle ripartenze in salita) e il servosterzo
elettromeccanico C-EPS che semplifica le manovre del conducente al volante
intervenendo in funzione della velocità.
Le motorizzazioni.
La nuova Rapid Spaceback (proposta nei tre allestimenti Active, Ambition e
Elegance) è disponibile con motori benzina e diesel mentre in un secondo tempo
verrà aggiunto anche il 1.6 TDI da 90 CV GreenLine con cambio manuale a 5
rapporti. Per quanto riguarda i benzina, si può scegliere fra il 1.2 TSI da 86
CV con cambio manuale a 5 rapporti; lo stesso 1.2 TSI con 105 CV abbinato al
cambio manuale a 6 rapporti e il 1.4 TSI da 122 CV con cambio DSG a 7 rapporti.
Per quanto riguarda il diesel, ecco il 1.6 TDI proposto con potenze di 90 CV
(abbinabile ad un cambio manuale a 5 rapporti e al DSG a 7) e di 105 CV con
cambio manuale a 5 rapporti.
Prova su strada.
Iniziamo con lo scrivere che, fra una versione diesel e una a benzina, la
nostra preferenza cade sicuramente sul benzina. I diesel, infatti, sono un po’
rumorosi e soffrono un po’ ai bassi regimi: lo si nota soprattutto in fase di
accelerazione e ripresa, dove richiedono un po’ troppo spesso la marcia
inferiore. Questo è sicuramente uno svantaggio nelle curve in salita, per
esempio, o nelle fasi di sorpasso. Una volta, poi, raggiunta una certa
velocità, incominciano a viaggiare bene. Cosa che, con i benzina, non succede.
Soprattutto il 1.2 TSI da 105 CV si è dimostrato silenzioso al minimo e
“cattivo” in accelerazione e ripresa. La nostra scelta in assoluto cade
tuttavia sulla versione 1.4 da 122 CV abbinato al supercollaudato e affidabile
cambio automatico DSG. Ecco, se l’obiettivo è quello di attirare l’attenzione
di una clientela giovane, questa versione è di certo l’arma vincente per
portare a termine la missione.
In posizione di guida ci si trova bene grazie allo spazio
abbondante e alle regolazioni semplici; il volante è ben impugnabile, i comandi
sono tutti a portata di mano, il quadro strumenti è molto ben leggibile ed
efficace (ma siamo a bordo di una Skoda o di una Volkswagen?), buona la
visibilità mentre lo sterzo è abbastanza progressivo e preciso quanto basta.
Apprezzabili anche i sedili e l’impiego di materiali che non hanno nulla da
invidiare a quelli utilizzati dalle dirette concorrenti (che sono poi le
“coreane”).
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