lunedì 15 giugno 2015

Michelin alla 24 Ore di Le Mans 2015

 
I nuovi pneumatici per la 24 Ore di Le Mans 2015 - La nuova gamma di pneumatici MICHELIN Endurance si è evoluta notevolmente. Le novità della stagione 2015 sono numerose: l’intensità della concorrenza ha spinto tutti gli attori, soprattutto nella categoria dei prototipi LM P1, verso nuovi livelli tecnologici.
Nuove vetture sono nate durante la pausa invernale e le due prime manches della stagione FIA WEC 2015 sono state per i team il laboratorio a cielo aperto per testare le novità. La 6 Ore di Spa in particolare ha consentito di portare a termine le regolazioni di meccanica, elettronica e aerodinamica. Michelin ha accompagnato i suoi partner nel corso di questo lungo e impegnativo lavoro.


A Le Mans, la ricerca della perfezione è il must in ogni campo. I tecnici di Michelin studiano con i team il range di utilizzo dei diversi pneumatici e la pressione di gonfiaggio per identificare le soluzioni più adatte a ogni auto e a ogni pilota.
Questo lavoro permette al team di beneficiare pienamente delle prestazioni degli pneumatici Michelin il più a lungo possibile, il che si traduce in un vantaggio competitivo. Sostituire gli pneumatici richiede circa 25 secondi in più di sosta ai box. Di conseguenza, la capacità di moltiplicare gli stint è una delle chiavi del successo.
Obiettivi 2015 in termini di durata degli pneumatici, per categoria di vettura:
- LM P1 = 4 stint, pari a 710 chilometri
- LM P2 = 3 stint, pari a 530 chilometri
- LM GTE Pro e AM = 3 stint, pari a 580 chilometri
Stagione dopo stagione, l’aumento dei carichi aerodinamici delle vetture influisce sulla durata degli pneumatici. Michelin ne tiene conto nello sviluppo delle proprie gamme, come spiega Jérôme Mondain, manager Michelin di FIA WEC: “Se paragoniamo la carica aerodinamica delle auto di oggi con quella di cinque anni fa, notiamo una grande differenza, soprattutto nella categoria LM P1. Senza evoluzioni tecnologiche da parte nostra, gli pneumatici che duravano quattro, cinque stint nel 2011 oggi ne completerebbero uno o due.”

I nuovi pneumatici per la categoria LM P1
I team della categoria LM P1 sono stati particolarmente attivi nei mesi invernali e portano nuovi sviluppi a Le Mans. Audi Sport ha modificato profondamente la sua R18 e-tron quattro e ha cambiato classe di ERS (da 2 a 4MJ), Porsche si è essenzialmente concentrata sull’aerodinamica e sul miglioramento dell’avantreno della 919 Hybrid, mentre Toyota ha realizzato un’ottimizzazione generale della TS040 – Hybrid. Michelin ha sviluppato in modo nuovo gli pneumatici Endurance LM P1. Per la nuova stagione FIA WEC, gli ingegneri Michelin hanno concepito pneumatici più specifici con range di utilizzo più stretto per quanto riguarda le temperature. Pertanto, ogni tipo di pneumatico è più competitivo e permetterà ai team LM P1 di ottimizzare la strategia di gara.

Audi Sport è tra le Case che sono intervenute più profondamente sulla vettura, sia in campo aerodinamico, che quest’anno si presenta con nuove soluzioni, sia per quanto riguarda il sistema di propulsione ibrida. L’Audi R18 e-tron quattro mantiene la denominazione, ma progredisce secondo un principio chiave dell’Endurance: più prestazioni unite a maggior risparmio energetico. Cambiando classe ERS, la vettura passa da 2 a 4MJ, e il motore elettrico può produrre fino a 200 kW (272 cavalli), mentre il motore turbo-diesel V6 di 4 litri sviluppa da solo 558 cavalli. Il sistema di accumulo di energia a volano sistemato nell’abitacolo, vicino al pilota, è in grado di accumulare fino a 700 kilojoule: 17% in più rispetto all’anno scorso
Maggior riserva di potenza, ma non un grammo in più: il peso dell’Audi R18 e-tron quattro è sempre di 870 kg. Scegliendo la classe ERS, gli ingegneri hanno calcolato un risparmio di carburante del 2,5% a giro.
Michelin ha lavorato con i propri partner, sviluppando nuovi pneumatici adatti alle caratteristiche della vettura.
Per quanto riguarda i suoi due grandi rivali, anche le nuove Toyota TS040 Hybrid e Porsche 919 Hybrid propongono novità significative.
Sotto una carrozzeria simile a quella dell’anno scorso, la Toyota TS040 Hybrid nasconde evoluzioni in tutti i campi. Il team Campione del Mondo 2014 intende conservare il titolo, ma anche vincere la 24 Ore, la prova più prestigiosa della stagione, ancora assente dal suo palmarès. Per soddisfare le ambizioni del costruttore giapponese, la Toyota TS040 Hybrid ha ottimizzato l’aerodinamica e la trazione. Diversi componenti sono stati sostituiti o sono novità, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni e l’affidabilità della vettura.
Porsche ha seguito due precise vie di sviluppo per la 919 Hybrid: l’aerodinamica e le sospensioni anteriori. Durante la pausa invernale, gli ingegneri della Casa tedesca hanno appositamente sviluppato e testato una nuova soluzione aerodinamica per Le Mans, che è stata provata alla 6 Ore di Spa, il 2 maggio 2015.
Nello stesso tempo, la casa di Stoccarda ha modificato le sospensioni anteriori e lavorato a stretto contatto con Michelin sull’ottimizzazione delle performance. L’obiettivo principale di questo lavoro congiunto era il miglioramento nel campo della costanza delle prestazioni e della durata degli pneumatici.
Sul fronte dei team privati, Rebellion Racing ha lavorato molto sullo sviluppo della versione 2015 della R-One, la V6 AER biturbo, che è più piccola di cilindrata e richiede meno carburante rispetto alla vettura dell’anno precedente. La nuova vettura esordisce alla 24 Ore di Le Mans e la giornata di test del 31 maggio è servita al team svizzero e a Michelin per finalizzare la scelta degli pneumatici.
Il Team byKolles completa l’elenco dei partner di Michelin in LM P1. La nuova CLM P1/01 – AER presenta importanti evoluzioni tecniche rispetto all’anno scorso. Presente nelle due prime manches della stagione, il team dispone già di una buona conoscenza della gamma di pneumatici Michelin.
Rispetto allo scorso anno, il battistrada degli pneumatici per i prototipi LM P1 è stato ridotto in larghezza di 5 o 6 centimetri e ogni pneumatico pesa circa due kg in meno.

I nuovi pneumatici per la categoria LM P2
Dopo aver vinto il titolo nel 2014 in FIA WEC con SMP Racing, Michelin desidera continuare il confronto con i concorrenti. L’arrivo di nuovi team e, soprattutto, nuove vetture in classe LM P2 rimescola le carte in questa categoria.
Il settore Competizione di Michelin ha sviluppato una nuova gamma di pneumatici per FIA WEC e European Le Mans Series 2015. Questi pneumatici, che sono il risultato di un programma di test effettuati in circuiti diversi e a diverse temperature, hanno fatto la loro prima apparizione alla 6 Ore di Silverstone e alla 6 Ore di Spa-Francorchamps 2015.
In seguito ai cambiamenti del regolamento introdotti nel 2014, una delle maggiori difficoltà incontrate da Michelin in questa categoria molto competitiva è stato lo sviluppo degli pneumatici usando tecnologie non coperte da segreto industriale, che fossero sufficientemente versatili per adattarsi alle diverse configurazioni tecniche.
Alla 24 Ore di Le Mans, Michelin equipaggia SMP Racing, le cui nuove BR01-Zyteks debuttano sul circuito della Sarthe, Krohn Racing, che mette in campo la Ligier JS P2 con motore Judd, e Pegasus Racing, con la Morgan motorizzata Nissan.

I nuovi pneumatici per la categoria LM GTE Pro e LM GTE AM
In categoria LM GTE Pro e AM, Michelin propone ai suoi partner nuovi pneumatici per questa stagione.
Gli ingegneri del settore Competizione di Michelin hanno lavorato per aumentare l’efficacia delle strutture e delle mescole, come anche della scultura degli pneumatici da pioggia.
Come nelle altre categorie, anche le vetture dei team Aston Martin, Corvette Racing, Ferrari AF Corse e Porsche Team presentano evoluzioni, che sono state seguite da Michelin nello sviluppo degli pneumatici.

Nicolas Goubert, direttore tecnico di Michelin Motorsport: focus sullo sviluppo degli pneumatici Michelin Endurance
“La concezione dei nuovi pneumatici comincia su un simulatore digitale, che utilizza dati forniti dai nostri partner che evidenziano gli stress subiti dagli pneumatci durante i test sui diversi circuiti.
Grazie a queste informazioni, non abbiamo bisogno di conoscere i dettagli delle caratteristiche della vettura, come le caratteristiche del propulsore, per esempio. Ciò significa che mentre si procede allo sviluppo degli pneumatici, le specifiche tecniche possono rimanere confidenziali.
Ci sono tre tipi di forza che vengono esercitate sugli pneumatici:
* Forze longitudinali (X), come accelerazione e frenata.
* Forze verticali (Z), che sono la massa del veicolo e il suo carico aerodinamico. Queste forze pesano sugli pneumatici sia quando la vettura è ferma (la massa), sia quando è in movimento: se il carico aerodinamico è pari a 0 quando la vettura è ferma, può rappresentare più di due volte il peso della vettura a velocità superiori a 300 Km/h.
* Forze laterali (Y), che sono esercitate sullo pneumatico quando la vettura curva e che variano in funzione dela deportanza, del livello di aderenza, della velocità e del raggio in curva.
Una volta analizzato l’insieme delle forze, la nostra esperienza ci permette di definire le dimensioni degli pneumatici con una pressione di funzionamento adatta.
Ma è nella seconda fase, quella della vera e propria concezione dello pneumatico, che vengono fatte le più importanti scelte tecnologiche e nascono le innovazioni. Tutti gli pneumatici si compongono di quattro elementi fondamentali:
Struttura. È il telaio dello pneumatico. Offre agli ingegneri un gran numero di possibilità di configurazione. Forma e materiali sono i due parametri principali sui quali agiscono gli sviluppatori. Per esempio, da un leggero cambio di angolazione nella posa di una tela di sommità possono derivare notevoli diversità di prestazioni. Spesso, i piloti riescono a percepire questi cambiamenti di struttura grazie al personale feeling che hanno con la propria vettura.
Materiali. Della struttura, dei fianchi e del battistrada.
Profilo. Può essere più o meno piatto. Il profilo agisce direttamente sull’area di contatto tra lo pneumatico e l’asfalto.
Scultura. (O la “non scultura”, nel caso di uno pneumatico slick). Sotto la pioggia, si può formare un velo d’acqua tra il suolo e lo pneumatico, che bisogna “tagliare” per ristabilire il contatto con il suolo. La scultura compie questa funzione. Uno pneumatico Endurance “Full Wet” può evacuare fino a 120 litri d’acqua al secondo. Se la cifra è impressionante, la rivoluzione arriva nel 2012, quando Michelin lancia il suo nuovo pneumatico Endurance ibrido. Come uno slick, questo pneumatico non ha scultura, ma, a differenza di uno slick, lo pneumatico ibrido è stato sviluppato per sostituire gli pneumatici “intermedi”, quindi per correre su pista bagnata, o che sta per asciugarsi.
Al momento della concezione di un nuovo pneumatico e dell’evoluzione di uno pneumatico già esistente, lavoriamo naturalmente su questi quattro elementi contemporaneamente. Del resto, è un imperativo categorico per rispettare la strategia MICHELIN Total Performance, che consiste nel far progredire contemporaneamente tutti gli elementi di uno pneumatico, senza accettare compromessi.
Seguendo con rigore questa strategia, Michelin ha sviluppato le tecnologie necessarie ad armonizzare sicurezza, prestazioni e durata: qualità essenziali in Endurance come su strada.”

Gli pneumatici per la Nissan GT-R LM NISMO: esigenze di prestazioni e laboratorio del futuro
Dopo aver conquistato, stagione dopo stagione, una posizione leader nella categoria LM P2 e aver occupato il “Garage 56” due volte nel 2012 e nel 2014 con progetti tra i più innovativi degli ultimi decenni, il costruttore giapponese ha ora la ferma intenzione di cimentarsi nella categoria più prestigiosa del Campionato del Mondo di Endurance, la LM P1. Nel 2014, quando si sono diffuse le informazioni sul programma di Nissan, gli operatori del settore hanno subito capito che gli ingegneri di Nissan lavoravano su una vettura “non convenzionale”.
Del resto, i dirigenti del Gruppo non avevano fatto mistero di voler rivoluzionare le regole di concezione delle vetture LM P1 attraverso lo sviluppo di soluzioni tecniche inedite.
Una conferma alle voci si è avuta in occasione della presentazione ufficiale della Nissan GT-R LM NISMO, negli Stati Uniti, durante la finale del Super Bowl lo scorso febbraio.
Avendo già collaborato con Nissan in SuperGT e GT500 (tre vittorie nelle ultime quattro stagioni con le Nissan GT-R dei team Mola e Motul Autech NISMO), Michelin era nella posizione ideale per accompagnare la Casa giapponese in un programma così innovativo.
Grazie al motore in posizione anteriore, la Nissan GT-R LM NISMO ha una ripartizione delle masse diversa in rapporto agli altri prototipi LM P1. Inoltre, in questa vettura solo le ruote davanti sono motrici. Infine, l’aerodinamica, molto sofisticata, impone scelte rigorose relativamente agli pneumatici.
Sulla base delle prime simulazioni, Michelin e Nissan avevano deciso di equipaggiare la vettura di pneumatici inediti per un prototipo LM P1: 31/71-16 all’anteriore e 20/71-16 al posteriore, dimensioni molto diverse dalle dimensioni 31/71-18 destinate alle altre LM P1. Comunque, nel processo di sviluppo, i due partner hanno deciso di armonizzare la dimensione degli pneumatici anteriori della Nissan GT-R LM NISMO con quella degli altri prototipi della categoria, confermando la scelta di pneumatici stretti al posteriore.
Per gli pneumatici della Nissan GT-R LM NISMO, Michelin si è imposta gli stessi obiettivi fissati per gli pneumatici LM P1, in termini di prestazioni e di durata, con l’obiettivo di un quadruplo stint sul circuito della Sarthe.
Gli pneumatici Michelin per la Nissan GT-R LM NISMO:
Dimensioni: 31/71-18 all’anteriore (20/71-16 al posteriore)
Larghezza: 350 mm (240 mm)
Altezza dei fianchi: 225 mm (145 mm)
Diametro: 18 pollici (16 pollici)
Tipo di scultura: Slick, Hybride, Wet e Full Wet
Peso: 12,4 kg/9,4 kg

MICHELIN Total Performance Award
Un premio da 1 milione di euro per l’innovazione
In partenariato con l’Automobile Club de l’Ouest, Michelin ha introdotto dalla 24 Ore di Le Mans 2014 un premio creato per accelerare l’innovazione nel campo della competizione come in quello della mobilità sostenibile. Il premio da un milione di euro finanziato da Michelin ricompenserà il primo concorrente che in corsa riuscirà a tenere uniti cinque criteri che legano prestazioni, durata e risparmio di carburante. La somma sarà destinata al finanziamento di progetti di ricerca sulla mobilità sostenibile di un ente accademico indipendente.
“In competizione, Michelin è un partner tecnico che contribuisce a dare senso alla disciplina. Sulla base di questo principio e in accordo con l’Automobile Club de l’Ouest, nel 2009 abbiamo introdotto il MICHELIN Green X Challenge nel regolamento dell’Endurance, che misurava e riconosceva in modo obiettivo l’efficacia energetica dei concorrenti. Dall’anno scorso, il MICHELIN Total Performance Award dà seguito all’impegno del Gruppo in una competizione responsabile sul piano umano e ambientale.” Pascal COUASNON, Direttore di MICHELIN Motorsport.
Base dello sviluppo dello pneumatico è la strategia MICHELIN Total Performance, che permette di riunire in un unico pneumatico prestazioni tra loro antagoniste, grazie all’impiego delle tecnologie più avanzate, sviluppate dai ricercatori Michelin. Ai piloti della 24 Ore viene richiesto un vero tour de force per aggiudicarsi il MICHELIN Total Performance Award.
L’insieme dei cinque criteri rappresenta una difficile sfida per i concorrenti. “È un premio che ha per scopo di essere conquistato”, insiste Pascal Couasnon. “Abbiamo fissato criteri ambiziosi, ma che riteniamo raggiungibili. Naturalmente, per sperare di battere il record sulla distanza, i concorrenti dovranno contare su elementi favorevoli, come condizioni meteorologiche clementi o poche interruzioni di gara. Rispettare il criterio relativo agli pneumatici sarà una sfida di per sé, tenuto conto degli pneumatici più piccoli utilizzati dal 2014. Se, come l’anno scorso, nessun concorrente risponderà ai cinque criteri, il MICHELIN Total Performance Award sarà rimesso in palio nella prossima edizione della 24 Ore di Le Mans.”
Il MICHELIN Total Performance Award verrà assegnato indipendentemente dalla marca di pneumatici utilizzati.
Il premio testimonia una lunga tradizione Michelin, che, dal 1908, aveva istituito il Grand Prix MICHELIN di 100.000 franchi, destinato al primo aviatore che fosse riuscito a decollare a Parigi e ad atterrare sulla cima del Puy de Dôme, in Alvernia. Eugène Renaux, tre anni più tardi, si aggiudica la somma, equivalente a 400.000 euro attuali.
Il MICHELIN Total Performance Award testimonia soprattutto l’impegno del Gruppo nella ricerca di una mobilità più sostenibile, e rientra nello studio di incessanti ricerche tecnologiche, che vede Michelin destinare annualmente oltre 640 milioni di euro al settore Ricerca e Sviluppo. Inoltre, sul tema della mobilità sostenibile, Michelin dà appuntamento mondiale ad esperti del settore e al pubblico al MICHELIN Challenge Bibendum, la cui ultima edizione si è tenuta a Chengdu, in Cina, nel 2014.

I cinque criteri del MICHELIN Total Performance Award
• Criterio n°1: la vittoria
• Criterio n°2: il miglior giro in corsa
• Criterio n°3: distanza record
Il team vincente dovrà percorrere una distanza superiore al record in prova. Stabilito nel 2010, il record attuale è di 5.410 km in 24 ore.
• Criterio n°4: consumo energetico ridotto
Il vincitore dovrà riportare un consumo di carburante inferiore di almeno il 15 % alla media del consumo energetico dell’insieme della categoria LM P1 registrato alla 24 Ore di Le Mans del 2013 (Megajoule - MJ, dati MICHELIN Green X Challenge/densità e PCI ufficiali 2013).
• Criterio n°5: basso consumo di pneumatici
La quantità di pneumatici usati dal team vincente durante la corsa dovrà essere inferiore o uguale a 9.

Organizzazione e logistica di Michelin alla 24 Ore di Le Mans 2015
La 24 Ore di le Mans rappresenta una grande sfida per Michelin. Come gli pneumatici, anche l’organizzazione e la logistica devono essere perfette.
Per il pubblico, la corsa ha inizio il 10 giugno, con la prima sessione di qualificazioni. Per Michelin, la 24 Ore inizia nello stabilimento di Cataroux, a Clermont-Ferrand, almeno due mesi prima del via.
7.000 pneumatici
15 camion
I 7.000 pneumatici sono prodotti e immagazzinati per essere rapidamente trasportati da 15 camion a Le Mans.
900m2 a ridotte emissioni di CO2
Nel circuito, Michelin dispone di un deposito temporaneo di 900m2, dove gli pneumatici vengono forniti al momento e nel posto richiesti. I trasporti sono ottimizzati perché le emissioni di C02 siano minime.
Il settore Competizione di Michelin è impegnato da anni nel campo della polivalenza degli pneumatici. Michelin ha notevolmente semplificato la gestione degli pneumatici per i propri partner, e ha ridotto considerevolmente la quantità di pneumatici da produrre e trasportare per la gara.
Anche sulla maggiore durata degli pneumatici Michelin Motorsport ha ulteriormente progredito nel corso delle ultime stagioni. Nonostante i crescenti carichi aerodinamici, gli pneumatici Michelin permettono ai team di moltiplicare gli stint in gara. Infine, dall’anno scorso gli pneumatici per i prototipi LM P1 sono più stretti del 15% e pesano 2 Kg in meno ciascuno.
L’organizzazione in loco
800 m2
50 montatori
25 consiglieri tecnici di scuderia
15 ingegneri
Oltre al deposito di 900 m2, Michelin dispone di uno spazio di 800 m2, dove 50 montatori lavorano su tre linee complete (montaggio, gonfiaggio, equilibratura). Come i team, il personale si dà il cambio la notte dal sabato alla domenica per assicurare la continuità del servizio.
L’assistenza ai propri partner è una priorità del Gruppo, che mette a disposizione 25 consiglieri tecnici di scuderia per tutta la durata dell’evento.
15 ingegneri sviluppatori analizzano il comportamento degli pneumatici e raccolgono i dati che trasmetteranno a Clermont-Ferrand.
Anche gli pneumatici usati torneranno in Francia per essere analizzati, prima di essere riciclati.
Gli pneumatici Michelin… in quantità
Alla 24 Ore di Le Mans 2015, Michelin Motorsport mette a disposizione dei partner 7.000 pneumatici, oltre a 250 pneumatici MICHELIN ibridi:
• 2.500 pneumatici LM P1
• 700 pneumatici LM P2
• 3.800 pneumatici LM GTE Pro e AM

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