Il Corporate Vehicle
Observatory di Arval Italia ed Econometrica
evidenziano, attraverso una ricerca
di mercato, le
nuove tendenze della
mobilità aziendale verso
forme sempre più integrate ed evolute di gestione strategica.
In occasione del “Company
Car Drive”, l’evento tenutosi
presso l’Autodromo di Monza nei
giorni 17-18 aprile, che ha
coinvolto oltre 800 fleet manager,
acquirenti e gestori di flotte aziendali, Il Corporate Vehicle Observatory
(CVO), il Centro Studi Internazionale di Arval sulla mobilità aziendale, ha presentato la ricerca “Le nuove
frontiere della gestione della mobilità
aziendale”, sviluppata in Italia
con il supporto scientifico del prof. Quagliano di Econometrica.
L’indagine, condotta secondo una metodologia sia quantitativa sia qualitativa, ha coinvolto
un campione rappresentativo dello scenario italiano, composto da aziende di tutte le dimensioni,
per un totale di 50.000 veicoli in flotta.
La ricerca ha in
particolare evidenziato come il 33%
delle aziende sia già strutturato,
dal punto di vista organizzativo, per gestire
in maniera integrata le tre
aree della mobilità
aziendale (flotta auto, viaggi d’affari, spostamenti casa-lavoro dei
dipendenti).
Un ulteriore 31% di aziende dichiara di voler passare ad un
modello di gestione integrata nei prossimi tre anni, facendo salire
così ad un totale del 64% le aziende che già hanno fatto
proprio questo approccio.
Una scelta organizzativa che si riflette sia sulle figure aziendali deputate alla gestione
della mobilità, sia sugli strumenti di pianificazione e di
gestione utilizzati, sia sui servizi innovativi implementati.
Spostando la visione verso un’ottica sempre più strategica e di servizio, le
aziende coinvolte dichiarano nel 61%
dei casi
che la mobilità integrata sarà gestita o dalla Direzione
Generale o dalla Direzione
Risorse Umane.
Per quanto riguarda gli strumenti di gestione,
il 44% delle aziende già oggi ha
sviluppato un piano o programma di mobilità focalizzato sul raggiungimento di
obiettivi di sicurezza dei dipendenti e
riduzione dell’impatto ambientale.
Per finire, per quel
che riguarda i servizi innovativi implementati, car sharing e car
pooling sono già una realtà rispettivamente per il 17% e
il 28% delle aziende
intervistate, con una
prospettiva di ulteriore sviluppo
nei prossimi due anni del 30% circa.
“Questa ricerca –
dice Andrea Solari,
Direttore del Corporate
Vehicle Observatory di
Arval Italia – sottolinea
come l’importanza che le aziende attribuiscono ai temi della mobilità abbia raggiunto un
grado di maturità elevata, confermato
dalla gestione sempre più strategica attribuita a questa tematica e dall’attenzione prestata ad obiettivi quali la sicurezza dei
drivers e la riduzione delle emissioni inquinanti.
Il CVO ed
Arval continueranno ad
investire su quest’area
sia per offrire
una sempre più
chiara comprensione del fenomeno,
sia per sviluppare nuove soluzioni di
mobilità coerenti con l’evoluzione del
mercato”.
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