mercoledì 24 giugno 2020

Bonus Auto 2020: siamo sicuri che sia sufficiente per rimettersi al volante?

 Fra turismo, ristorazione, partite IVA, parrucchieri, estetiste, piccole, medie e grandi imprese e chi più ne ha più ne metta, anche il settore automotive ha bisogna di una spinta per riaccendere i motori permettendo agli italiani di tornare alla normalità.

 Normalità che, nel 2019, per quanto riguarda il settore auto, ha rappresentato l’11% del PIL e il 16% del gettito fiscale. La situazione verificatasi a causa del COVID-19 (praticamente tre mesi senza vendere auto) è stata fortemente denunciata dalle principali associazioni di categoria (ANFIA, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica; UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri); ANIASA, Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici) e FEDERAUTO, Federazione Italiana Concessionari Auto) le quali si sono “sbattute” per cercare di attirare l’attenzione di chi ha il potere di decidere. Dopotutto stiamo uscendo (almeno, questa è la speranza) da quella che è considerata la crisi più pesante dal dopoguerra a oggi con, a fine maggio, poco più di 450 mila auto vendute; vale a dire il 50% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Invocati a furor di popolo, questi aiuti (leggi = bonus) “fortunatamente” li troviamo nella moltitudine degli emendamenti al Decreto Rilancio avanzati da tutte le forze politiche in campo.
 Vediamo, quindi, di cosa si tratta e, soprattutto in cosa consiste l’Ecobonus 2020. L’Ecobonus, già utilizzato nel corso degli anni, è l’incentivo che il Governo garantisce a chi acquista automobili a basso impatto ambientale e rappresenta, ad oggi, il provvedimento più consistente a favore del settore automobilistico. Il fondo destinato all’Ecobonus 2020/21, originariamente di 70 milioni annui, è stato aumentato rispettivamente di 100 e 200 milioni di euro dal Decreto Rilancio e interessa le sole auto nuove di fabbrica (elettriche, ibride plug-in e idrogeno) acquistate e immatricolate in Italia entro il 31 dicembre 2021.
I veicoli che potranno beneficiare del bonus sono divisi in due categorie, in base alle emissioni: da 0 a 20 g/km di CO2 il bonus all’acquisto sarà di 4.000 o 6.000 euro a seconda che si rottami o meno una vettura. Da 21 a 70 g/km di CO2 il bonus all’acquisto sarà di 1.500 o 2.500 Euro, sempre a seconda che si rottami o meno una vettura. Occhio, però, perché è previsto un limite di spesa massima pari a 50.000 euro compresi optional, IVA esclusa (circa 60.000 con IVA).
 La cosa più “popolare” è che ci sono dei bonus anche per chi volesse acquistare una vettura usata (soldi ne girano pochi per tutti), purché sia una vettura Euro 5. In questo caso il contributo avrà un tetto di 1000 euro e potrà accedervi solo chi rottama un’auto Euro 0, 1, 2 o 3. Inoltre, l’acquirente avrà un altro vantaggio: quello di non dover pagare le tasse del cambio di proprietà, uno risparmio non da poco che stimola ulteriormente il mercato della compravendita di auto.
Oltre agli incentivi del governo, vanno tenuti in considerazione anche quelli emanati dalle Regioni (che non sostituiscono il Bonus Auto ma sono cumulabili) che prevedono contributi a chi decide di acquistare auto ibride: per quelle con emissioni di Co2 tra i 21 e i 60 g/km, si parla di 1500 euro senza rottamazione e di 2500 euro con rottamazione di mezzi Euro 0, 1, 2, 3 e 4. Per le auto ibride con emissioni comprese tra gli 0 e i 21 g/km, invece, il beneficio viene più che raddoppiato: 4000 euro senza rottamazione e 6000 euro con rottamazione di Euro 0, 1, 2 e 3.
 Ecco una lista di vetture elettriche che possono essere acquistate usufruendo il Bonus 2020 (tra parentesi il costo con bonus e rottamazione di un mezzo).
- BMW i3 120 Advantage - 43.250 euro (37.250)
- DS 3 Crossback E-Tense So Chic - 39.650 euro (33.650)
- Honda e - euro 35.500 (29.500)
- Hyundai Ioniq Electric EV Comfort - 38.200 euro (32.200)
- Mazda MX-30 Launch Edition - 34.900 euro (28.900)
- Mini Cooper SE S - 33.900 euro (27.600)
- Nissan Leaf Acenta - 35.300 euro (29.300)
- Opel Corsa-e  Edition - 31.300 euro (25.300)
- Peugeot e-208 Active - 33.750 euro (27.750)
- Renault ZOE Life R110 Flex - 25.900 Euro (19.900)
- Smart fortwo EQ Youngster - 24.368 Euro (18.368)
- Volkswagen e-Golf 136 CV - 32.950 euro (26.950)
Di seguito, invece, una lista di vetture ibride che possono essere acquistate usufruendo il Bonus 2020 (tra parentesi il costo con bonus e rottamazione di un mezzo).
- BMW 225xe Active Tourer Advantage: 39.600 euro (37.500)
- Citroen C5 Aircross Hybrid 225 E-EAT8: 41.500 euro (39.000)
- DS 7 Crossback E-Tense 4x4 Business: 51.900 euro (49.400)
- Ford Kuga 2.5 Plug-In Hybrid 225CV CVT: 38.250 euro (35.750)
- Kia Niro 1.6 GDi DCT PHEV Urban: 36.250 euro (33.750)
- Mini Cooper S E Countryman ALL4: 39.600 euro (37.000)
- Peugeot 3008 Hybrid 225 e-EAT8: 44.650 euro (42.150)
- Volvo XC40 T2 Momentum: 45.250 euro (43.650)

Va’ bene o non va’ bene? Dando un’occhiata alle vetture che rientrano nelle fasce di emissioni previste dal Bonus 2020, ci si rende subito conto che il prezzo di queste autovetture, tranne qualche piccola eccezione, pur usufruendo dello sconto, è decisamente alto. La maggior parte degli italiani fa fatica ad arrivare alla metà de mese (chi ha ancora un lavoro, ovviamente) e non tutti hanno la possibilità di impegnarsi in una spesa così importante.
Tenendo conto poi dello scetticismo che alimenta ancora molti automobilisti nel considerare i nuovi sistemi di propulsione alternativi al motore termico, è facile intuire come queste misure possano essere insufficienti a invogliare gli italiani a cambiare auto e, conseguentemente, siano sottostimate per favorire la ripartenza del settore. E’ vero, il percorso verso l’elettrificazione è già ben avviato ma è altrettanto vero che in Italia circolano ancora qualche milione di automobili Euro 0, 1, 2, 3. Ecco i motivi per cui difficilmente il parco circolante può essere “svecchiato” con l’acquisto di auto elettriche o elettrificate. Servono contributi che stimolino anche l’acquisto di auto a benzina, diesel GPL e Metano, purché Euro 6, ovviamente. Si potrebbe anche abbassare l’IVA sull’acquisto del nuovo e introdurre un Bonus per l’installazione di impianti a GPL o Metano (dopotutto le fabbriche più importanti al mondo sono italiane, vedi BRC e Landirenzo). Ma noi non siamo legislatori; siamo dei semplici appassionati di motori. Insomma, si può dare di più… soprattutto se si vuole veramente ripartire!


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