giovedì 17 ottobre 2019

Ecco come la guida autonoma cambierà la società

 Cosa succederà quando la visione del futuro diventerà realtà, le auto guideranno autonomamente sulle nostre strade e le persone si fideranno della tecnologia?


 Il “viaggio nel tempo” inizia nello spazio creativo dell'Audi Technical Development, nel quartier generale di Ingolstadt. Qui ingegneri informatici, filosofi, psicologi e avvocati si incontrano per comprendere a fondo i risvolti sociali della guida autonoma e della diffusione dell'intelligenza artificiale. L’ostacolo principale? L’accettazione sociale. Un esempio concreto: la reazione di fronte  a un incidente causato da una macchina invece che da un conducente in carne e ossa rischierebbe di essere  molto più emotiva. Il tema centrale del progetto beyond, che Audi ha avviato due anni fa mettendo insieme un network interdisciplinare di esperti internazionali, è proprio l'impatto che le nuove tecnologie automatizzate potrebbero avere sulla società.  
 I presupposti per questo cambiamento stanno nella convinzione che questa tecnologia possa migliorare non solo la mobilità, ma anche il lavoro e la qualità della vita in generale, a patto che settori diversi – nel dettaglio la scienza, il commercio, la politica e la società - condividano gli stessi obiettivi. Nel mondo dell’auto l'intelligenza artificiale è una tecnologia chiave, perché permette ai veicoli di percepire e interpretare l'ambiente circostante e di prendere decisioni di conseguenza. La guida autonoma porterà più comfort ed efficienza, ma anche più sicurezza, dato che attualmente il 90% degli incidenti è causato da un errore umano. Ma ci sono degli aspetti etici da considerare.
L'esempio migliore, il più noto, è quello di una situazione in cui è impossibile evitare un incidente, con il veicolo autonomo che si trova a dover scegliere tra tre opzioni: girare a sinistra investendo una persona, girare a destra investendone un'altra oppure proseguire dritto mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri. In uno scenario del genere ogni persona agisce istintivamente, mentre ci si aspetta che le “macchine” governate dall'intelligenza artificiale prendano la decisione giusta. Gli scenari di rischio sono decisamente complessi: tornando alla situazione di cui sopra, quando non è del tutto sicuro che cosa accade se l'auto sterza in una certa direzione, è eticamente giustificabile la scelta di optare per l'ignoto?
Nel contesto legale, invece, l’attenzione pubblica è principalmente sull’attribuzione della responsabilità in caso di incidente. Finora la legge è stata sempre applicata nei confronti degli individui. 

Ma nel caso di un'auto che guida da sola, di chi è la responsabilità? In un futuro in cui le macchine saranno sempre più intelligenti, si arriverà a una cosiddetta “e-person”, ossia un oggetto inanimato, ma con responsabilità giuridica indipendente? E queste non sono le uniche risposte da trovare, perché vanno considerate anche altre implicazioni che riguardano le autorizzazioni, la sicurezza dei dati e quella del traffico, il diritto penale e quello costituzionale. La guida autonoma interessa varie aree della giurisprudenza, ed è necessario prepararsi fin d’ora ai temi del prossimo futuro. L’obiettivo di beyond è proprio questo: anticipare, oggi, le sfide di domani.
Audi è impegnata nella transizione verso l'intelligenza artificiale anche per quanto riguarda i suoi processi interni. Nella produzione le persone lavorano sempre di più affiancate dai robot, mentre negli uffici gli algoritmi intelligenti sono di aiuto nell’elaborazione di grandi quantità di dati. Un ottimo esempio di smart factory è l’assemblaggio modulare, un’evoluzione rispetto alle tradizionali linee di produzione: le scocche sono trasportate da una postazione all'altra da mezzi autonomi, e il tutto è gestito da un algoritmo in grado di auto-apprendere e di organizzare un processo produttivo efficiente e flessibile per i collaboratori.
Fonte: Encounter – AUDI AG



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