Auto a gas, il green
made in Italy - Che fa bene all’ambiente e all’ occupazione
La mobilità sostenibile è uno dei cardini della green
economy. Il miliardo di veicoli che
circolano nel mondo sono responsabili infatti dei consumi del 28% di energia e
di un quarto delle emissioni di CO2. Soluzioni tecnologiche alternative
possono aiutare la transizione verso l’auto a emissioni zero e l’auto a gas,
una tecnologia made in Italy, costituisce uno dei possibili volani di sviluppo
in direzione della green economy con importanti ricadute economiche e
occupazionali (tra 22.700 e 66.000 posti di lavoro aggiuntivi nel 2030).
Alle potenzialità “green” dello sviluppo dei veicoli a
combustibili gassosi in Italia è dedicata la ricerca “Green economy e veicoli stradali: una via italiana” realizzata
dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, con la collaborazione di Assogasliquidi Federchimica e del Consorzio
Ecogas. Sono proprio i numeri a dimostrare le potenzialità del settore;
negli anni della crisi, mentre le auto tradizionali hanno conosciuto un
drastico calo delle immatricolazioni, le
auto a gas hanno continuato a crescere (tra il 2011 e il 2012 le
immatricolazioni sono quasi triplicate passando dal 5,55% al 13%) e nel 2013 la
quota di mercato della auto a gas è arrivata al 14,1% (8,9% GPL e 5,2% metano).
L’attuale stock di auto a gas circolante in Italia è in termini assoluti il
più rilevante d’Europa, rappresentando il 76,8% del parco europeo per le auto a
metano e il 26% per quelle a GPL. Inoltre in Italia oltre al produttore (Fiat)
c’è una piccola e grande industria dell’ auto a gas che va dalla produzione di
impianti per la conversione a GPL e metano, con una rete di trasformazione e
assistenza di più di 6.000 officine, al rifornimento stradale (più di 3000
distributori di GPL e 1000 di metano).
“Le auto a gas –ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile
-sono una delle tecnologie “ponte” a basso impatto ambientale che può
contribuire a ridurre l’inquinamento dell’aria nelle città, ma non solo, può
far bene all’ occupazione e all’ economia. In Italia c’è una filiera di imprese
che ci rende leader nel mondo e che può crescere. Un caso esemplare di green
economy dove miglioramenti ambientali producono vantaggi economici e
occupazionali.”
“Sono molti gli stimoli –ha affermato Francesco Franchi, Presidente di Assogasliquidi Federchimica- che
l'Europa ci sta dando per la promozione dell'uso delle auto a gas, a partire
dalla recente Direttiva europea sui carburanti alternativi che prevede
l’obbligo, da parte di ogni Stato membro, di redigere un proprio programma
nazionale che comprenda politiche di sviluppo a favore di questi
carburanti. L'Italia deve fare la sua parte, a maggior ragione come Stato
membro leader nel settore. Dobbiamo cogliere questa opportunità di sviluppo
sostenibile e di crescita economica nel Paese”.
“Le autovetture a GPL e metano in Italia sono più di 2
milioni e 700 mila - ha dichiarato Alessandro
Tramontano, Presidente del Consorzio Ecogas - pari ad oltre il 7% del
circolante. Numeri che potrebbero essere molto più importanti, a tutto vantaggio
dell’ambiente e dell’occupazione, con la ripresa di politiche di
incentivazione. Negli anni scorsi le immatricolazioni a gas sono arrivate a
toccare il 21% del mercato e le trasformazioni sono state anche 270.000
all’anno, mentre nel 2014 ci fermeremo purtroppo a non più di 100.000 unità”.
TUTTI I VANTAGGI
AMBIENTALI ED ECONOMICI
Nella ricerca sono esaminate tutte le ricadute ambientali ed
economiche dello sviluppo del settore. In uno scenario di elevata penetrazione
delle auto a gas in Italia da oggi al 2030, con la progressiva sostituzione di
una parte delle auto a combustibili liquidi del parco circolante italiano,
dovuta sia ad acquisto di nuove auto sia ad interventi di retrofit, si
arriverebbe al 2030 ad oltre 3,5 milioni di t CO2 in meno rispetto a uno
scenario di non intervento, a 67 tonnellate di particolato e 21 mila tonnellate
di ossidi di azoto in meno. La riduzione di particolato prevista al 2030
equivale alle emissioni che sarebbero generate mediamente in un anno da 4
milioni di automobili diesel. Per migliorare le prestazioni ambientali delle
auto a gas ci sono poi dei promettenti sviluppi nel campo delle alimentazioni
ibride sia GPL-elettrico che metano-elettrico oltre a sistemi dual fuel
metano-gasolio o GPL–gasolio. Ma una delle prospettive più interessanti per le
auto a gas è senza dubbio quella del biometano. Il biometano può essere
efficientemente prodotto da diverse fonti, tanto da rifiuti come da
coltivazioni dedicate. La sua composizione è la stessa del gas proveniente
dall’estrazione di gas naturale consentendo dunque miscele a qualsiasi
percentuale senza problemi per i motori dei veicoli. Inoltre il biometano può
essere trasportato e distribuito convenientemente nelle reti del gas naturale.
Le ricadute economiche ed occupazionali di uno scenario di
maggiore sviluppo dell’auto a gas in Italia determinerebbero la creazione di
maggiore valore aggiunto e maggiore occupazione rispetto a quanto accadrebbe se
invece fossero premiate le motorizzazioni diesel e benzina. La produzione
raggiungerebbe +5,0 miliardi di € in media annua nel 2020 per poi scendere a
+4,3 miliardi di euro nel 2030; il valore aggiunto si attesterebbe a +1,6
miliardi di euro nel 2020 e +1,3 miliardi di euro al 2030. Infine, la nuova
occupazione creata, espressa in unità di lavoro standard, ammonterebbe a
+27.300 unità nel 2020 e +22.700 unità nel 2030. Uno scenario di “reshoring”,
ovvero di un progressivo rimpatrio di attività dall’estero, porterebbe al 2030
a quasi 3,9 miliardi di euro di nuovo Valore Aggiunto e a 74.000 occupati nel
2020 e quasi 66 mila posti di lavoro aggiuntivi a tempo pieno nel 2030,
triplicando, così, i valori dello scenario base adottato.
LE PROPOSTE NORMATIVE
Per favorire lo sviluppo del settore delle auto a gas, nella
ricerca sono contenute anche alcune proposte normative che si sviluppano
principalmente sulla fiscalità ecologica dei carburanti e delle autovetture.
Per i carburanti si ritiene necessario mantenere nel medio-lungo periodo la
tassazione attualmente applicata ai carburanti gassosi (grazie alla minore
imposizione fiscale il costo di un litro di GPL è di 0,778 euro e del metano di
0,660). Per i veicoli si suggerisce di estendere a tutto il territorio
nazionale la disciplina che oggi è applicata a discrezione delle regioni, cioè
di esentare i veicoli alimentati a gas dal pagamento del bollo per 5 anni. In
Piemonte, ad esempio, dove questa norma è stata adottata le vendite di auto a
gas sono aumentate del 200%. Il mancato gettito potrebbe essere coperto dalla
revisione in chiave ecologica delle tasse sulle auto più inquinanti. Infine un
patto per l’occupazione verde, un piano di azione che potrebbe, ad esempio,
essere vincolato ad un “patto per l’occupazione” con tutta la filiera di
settore, un patto che preveda una valutazione periodica – secondo parametri
condivisi - degli effetti sul livello occupazionale presente sul territorio
conseguenti alla maggior vendita di automobili e componentistica a gas.
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