Il testo definitivo
del DDL Stabilità approvato ieri in serata dalla Camera dei Deputati prevede lo
stanziamento, per il 2015, di un fondo di 500 milioni di Euro per il
Trasporto Pubblico Locale (TPL), a cui si aggiungono i 125 milioni residui
degli anni precedenti. Con il pieno sostegno del Governo – rappresentato congiuntamente dal Ministero dei
Trasporti e dal Ministero dello Sviluppo Economico, entrambi sensibili alle
tematiche ambientali e di sicurezza legate alla mobilità pubblica - la legge prevede di concentrare
l’intera somma, per il solo anno 2015, sul trasporto pubblico locale su gomma,
nonché di semplificare le procedure di assegnazione dei fondi alle Regioni, per evitare che, come
accaduto nel 2014, le somme stanziate vengano cancellate per motivi di spending review.
“La decisione di
destinare le risorse stanziate al solo comparto degli autobus per un anno – ha
dichiarato Roberto Vavassori, Presidente
di ANFIA – risponde all’esigenza, da anni istanza prioritaria di ANFIA, di
sostenere il rilancio di un settore ormai ridotto ai minimi termini, nonostante
rivesta una notevole importanza per lo sviluppo industriale e sociale del
Paese. Nel 2013, la produzione italiana di autobus è calata del 14% (dopo un
2012 che aveva chiuso a -40,6%) e nei primi nove mesi del 2014 sono state
prodotte appena 136 unità. La produzione media annua dell’ultimo decennio
(2004-2013) è scesa a 16.000 unità, contro le 38.700 del decennio precedente
(1994-2003) e le 60.000 del decennio 1984-1993. Si tratta di quantità che non
possono consentire a nessuna impresa di sopravvivere e a cui conseguono
evidenti ricadute negative sull’occupazione e sulle entrate dello Stato.
Gli investimenti nel servizio pubblico sono la variabile
fondamentale per il trend del mercato degli autobus finanziati – ha concluso
Vavassori - che ha subito perdite allarmanti: nei primi 8 mesi del 2014 sono
stati immatricolati poco più di 700 autobus e la media
annua delle immatricolazioni degli
ultimi 6 anni
(2008-2013) è di
1.297 autobus, contro i 2.611 dei sei anni precedenti (2002-2007)1”.
Questi numeri
hanno ovviamente conseguenze negative sul parco circolante, la cui età media ha
ormai superato ampiamente i 12 anni. A fine 2013, solo il 15% del parco autobus
pubblico e privato ha meno di 5 anni di età, mentre più di un quarto del parco
adibito al trasporto pubblico urbano ed extraurbano ha più di 15 anni di età.
Circa il 72% del parco, inoltre, si caratterizza per classi di emissione
antecedenti all’Euro 4, mentre solo il 4,6% del parco ha alimentazione
alternativa.
L’importo
stanziato permetterà quindi l’avvio del
processo di rinnovo del parco circolante con ricadute positive sulla
qualità dei mezzi in circolazione sia in termini di impatto ambientale
che in termini
di sicurezza a
bordo dei veicoli
e sulle strade
offrendo quindi un impulso positivo alla qualità della
mobilità urbana.
Si segnala, a questo proposito, che la Legge di Stabilità
introduce anche il divieto di circolazione, dal 1º gennaio 2019, degli autobus
Euro 0 a benzina o a gasolio.
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