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Tra il 2010 e il 2011 in Italia si è registrato un calo
del 4% di incidenti stradali (in Europa un -2%)
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Il 90% degli
incidenti stradali è imputabile all’errato comportamento alla guida
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L’eccessiva tecnologia a bordo
potrebbe risultare controproducente facendo adagiare il guidatore in una falsa
sicurezza -
DEKRA, una delle
principali organizzazioni a livello mondiale specializzata nei servizi
professionali di sicurezza e consulenza per i settori automotive, industriale e
terziario avanzato, durante la Serata Parlamentare, il tradizionale
appuntamento annuale con i politici italiani che si è tenuto a Roma nei giorni
scorsi, ha presentato i risultati dell’edizione 2012 del Rapporto sulla
Sicurezza Stradale, dedicato al rapporto uomo-tecnologia alla guida.
All’evento sono intervenuti l’On. Mario
Valducci, Presidente della IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati,
il Dott. Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione ANIA per la
Sicurezza Stradale, e Marco Mauri,
Chief Country Officer di DEKRA Italia Holding.
Analizzando i dati
della CARE (CARE European Road Accident Database) disponibili per 27 Paesi
europei per il periodo 2001-2011 (ultimo anno con dati provvisori), gli esperti
DEKRA hanno evidenziato che tra il 2010 e il 2011 l’Italia ha registrato una riduzione del 4%
di incidenti stradali a fronte di un calo del 2% registrato nel resto
dell’Europa.
Altra notizia confortante, il numero di decessi per incidenti
stradali a livello europeo ha registrato un
calo del 43% nel 2010 rispetto al 2001. In rapporto al totale della
popolazione europea, nel 2010 sono decedute 31mila persone, cioè una media di
62 persone ogni milione di abitanti. L’obiettivo di dimezzare il numero delle
vittime da incidenti stradali prospettato dalla Carta Europea sulla Sicurezza
Stradale, dunque, non è stato raggiunto ma per poco.
Quando si analizzano le cause degli incidenti stradali,
occorre porre sotto la lente di ingrandimento una miriade di fattori. Oltre
alle condizioni esterne -
infrastrutture, condizioni meteo - e ai difetti tecnici dei veicoli, la persona
al volante riveste un ruolo centrale. L’errato comportamento alla guida,
infatti, è per il 90% dei casi la
causa principale degli incidenti stradali in tutta Europa, Italia compresa,
mentre il restante 10% è imputabile
alle difettosità dei veicoli. In 9 casi su 10 il mancato rispetto delle regole del Codice della Strada è, invece, la
causa principale degli incidenti mortali.
In generale, uomo e tecnologia alla guida hanno per
diversi aspetti un rapporto conflittuale e i Costruttori, nel concepire i veicoli,
devono tenerne conto affinché la tecnologia vada a compensare, ove possibile,
anche l’eventuale comportamento umano errato. Ma senza esagerare perché le
nuove tecnologie di bordo, pur rappresentando un prezioso aiuto per i
conducenti, non sono in grado di sostituirsi completamente all’uomo e in alcuni
casi sono fonte di distrazione alla guida, come la quantità eccessiva di segnali di sicurezza dei dispositivi
tecnologici all’interno dell’abitacolo, che portano ad una disattenzione del
guidatore perché non riconosce più come importanti i segnali acustici e visivi.
Contrariamente a quanto sia logico pensare, più un
veicolo effettua manovre in maniera
automatica, minore è l’attenzione del conducente, perché ha più tempo per
occuparsi di altre cose, come gestire un comando del navigatore satellitare,
parlare al telefono senza un idoneo vivavoce o addirittura scrivere sms. I
tempi di reazione per evitare un incidente, quando si è distratti, sono ancor
più lenti e pur viaggiando ad una velocità di 40 km/h, in caso di frenata
improvvisa per evitare un ostacolo vicino, un’auto che precede o altro, si
raggiunge una velocità di 30 km/h che, in caso di collisione, genera a una
velocità d’urto di 35 km/h con conseguenze spesso gravi o mortali se l’urto
coinvolge pedoni o ciclisti, che sono gli utenti più deboli della strada.
Per ridurre il numero
delle vittime da incidenti sulle strade, occorre propone interventi mirati a
promuovere l’educazione alla sicurezza
stradale sin dalle scuole primarie perché i bambini di oggi saranno i
conducenti di domani. Inoltre corsi di
guida sicura dedicati ai neo-patentati e campagne di sensibilizzazione e
comunicazione sociale per far comprendere sempre più le regole del Codice della
Strada” – ha dichiarato Marco Mauri, Chief Country Officer
di DEKRA Italia, che ha aggiunto - “Anche
per quel che riguarda i veicoli occorre una maggiore diffusione dei sistemi di assistenza alla guida e controlli regolari per verificare l'efficienza dei
componenti meccanici ed elettronici di sicurezza durante l’intero ciclo di vita del veicolo; quindi
intervalli di revisione più brevi per i veicoli più datati e soprattuto l’armonizzazione a livelo europeo delle
regole per la circolazione stradale“.
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