Dall’11 al 14 febbraio si svolge la 29esima edizione di “Automotoretrò 2011”, l’appuntamento annuale che richiama a Torino, nei padiglioni di Lingotto Fiere, oltre 450 espositori da tutta Italia e dall'estero per tre giornate all'insegna del veicolo d'epoca e di tutto ciò che gli ruota intorno.
Fiat Group Automobiles partecipa al prestigioso evento confermando il proprio interesse a questo settore in continua crescita che pervade trasversalmente la società contemporanea aggiungendo valore al comparto dell’auto moderna. Per accogliere un pubblico di appassionati ed esperti, il Gruppo Fiat è presente con quattro aree espositive, una per ciascun brand, capaci di esaltare la più autentica passione per l’automobilismo, di ieri e di oggi. In particolare, alla rassegna è possibile ammirare alcuni esemplari storici dei marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Abarth insieme alle ultimissime novità di attuale produzione: è il modo migliore per ribadire con forza l’unicità dei singoli brand nel panorama mondiale, un patrimonio fatto di vetture e progettisti, corse e motori, eleganza e innovazione che hanno segnato il progresso tecnologico e le vicende sportive del Novecento.
Fiat Group Automobiles partecipa al prestigioso evento confermando il proprio interesse a questo settore in continua crescita che pervade trasversalmente la società contemporanea aggiungendo valore al comparto dell’auto moderna. Per accogliere un pubblico di appassionati ed esperti, il Gruppo Fiat è presente con quattro aree espositive, una per ciascun brand, capaci di esaltare la più autentica passione per l’automobilismo, di ieri e di oggi. In particolare, alla rassegna è possibile ammirare alcuni esemplari storici dei marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Abarth insieme alle ultimissime novità di attuale produzione: è il modo migliore per ribadire con forza l’unicità dei singoli brand nel panorama mondiale, un patrimonio fatto di vetture e progettisti, corse e motori, eleganza e innovazione che hanno segnato il progresso tecnologico e le vicende sportive del Novecento.
Stand Fiat
A Torino il pubblico può conoscere da vicino come Fiat abbia intrepretato il concetto di sportività nella categoria delle compatte, un segmento che da oltre un secolo la vede leader indiscussa in Europa. Ecco allora esposte tre vetture storiche - Fiat 501 SS (1920), Fiat 514 Mille Miglia (1930) e Fiat 508 Balilla Sport “Siata” (1933) – e la nuova Fiat 500 TwinAir, la prima auto del Gruppo Fiat ad essere equipaggiata con il propulsore TwinAir da 85 CV, il capostipite della famiglia di motori bicilindrici di Fiat Powertrain con prestazioni comprese tra i 65 e i 105 CV.
In dettaglio, la Fiat 501 SS (1920) è la versione sportiva del modello che segnò la rinascita dell’industria automobilistica italiana dopo la Prima Guerra Mondiale mentre la Fiat 514 Mille Miglia (1930) è la configurazione sportiva della prima automobile compatta mai costruita. Spazio anche per la Fiat 508 Balilla, un modello di successo che dal '32 al '37 venne prodotto in 112.000 unità, che al salone è presente nella versione Sport del 1933 rielaborata dalla “Siata” (Società Italiana Applicazioni Tecniche Auto-Aviatorie).
Accanto a questi esemplari spicca la nuova Fiat 500 TwinAir 85 CV che assicura il massimo del “fun to drive” e ottime performance (velocità massima di 173 km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 11 secondi) a fronte di una sensibile riduzione dei consumi (30% in meno rispetto al 1.4 da 100 CV) e delle emissioni di CO2: il valore record di 92 g/km, nella versione con cambio robotizzato Dualogic, consente a Fiat 500 di essere la vettura con motore a benzina turbo con il più basso livello di CO2 sul mercato.
A Torino il pubblico può conoscere da vicino come Fiat abbia intrepretato il concetto di sportività nella categoria delle compatte, un segmento che da oltre un secolo la vede leader indiscussa in Europa. Ecco allora esposte tre vetture storiche - Fiat 501 SS (1920), Fiat 514 Mille Miglia (1930) e Fiat 508 Balilla Sport “Siata” (1933) – e la nuova Fiat 500 TwinAir, la prima auto del Gruppo Fiat ad essere equipaggiata con il propulsore TwinAir da 85 CV, il capostipite della famiglia di motori bicilindrici di Fiat Powertrain con prestazioni comprese tra i 65 e i 105 CV.
In dettaglio, la Fiat 501 SS (1920) è la versione sportiva del modello che segnò la rinascita dell’industria automobilistica italiana dopo la Prima Guerra Mondiale mentre la Fiat 514 Mille Miglia (1930) è la configurazione sportiva della prima automobile compatta mai costruita. Spazio anche per la Fiat 508 Balilla, un modello di successo che dal '32 al '37 venne prodotto in 112.000 unità, che al salone è presente nella versione Sport del 1933 rielaborata dalla “Siata” (Società Italiana Applicazioni Tecniche Auto-Aviatorie).
Accanto a questi esemplari spicca la nuova Fiat 500 TwinAir 85 CV che assicura il massimo del “fun to drive” e ottime performance (velocità massima di 173 km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 11 secondi) a fronte di una sensibile riduzione dei consumi (30% in meno rispetto al 1.4 da 100 CV) e delle emissioni di CO2: il valore record di 92 g/km, nella versione con cambio robotizzato Dualogic, consente a Fiat 500 di essere la vettura con motore a benzina turbo con il più basso livello di CO2 sul mercato.
Stand Alfa Romeo
Anche nell’edizione 2011 l’Alfa Romeo sarà tra le protagoniste di Automotoretrò: il tema presentato sullo stand si sviluppa attorno alla nuova “Giulietta 1750 TBi Quadrifoglio Verde”, versione al top di gamma della compatta Alfa Romeo che si fregia dell’esclusivo “Quadrifoglio”, simbolo che caratterizza le versioni più performanti.
Le vetture del Museo Storico Alfa Romeo presenti alla kermesse torinese infatti segnano la storia del Quadrifoglio: la “RL Targa Florio del 1923 è il modello con cui debutta questo emblema, riprodotto sul cofano della vettura come segno beneaugurante prima della vittoria nella gara siciliana ottenuta da Ugo Sivocci, la prima delle dieci vittorie del Biscione.
Nel 1954 è invece la volta della “1900 Sport Spider”, esclusiva e inedita spider da corsa realizzata in esemplare unico, con meccanica “1900” e stile “by Bertone”: la vettura non ha mai partecipato alle competizioni ma viene utilizzata spesso nelle esibizioni dal Museo Alfa Romeo, grazie alle sue doti di robustezza e facilità di guida, oltre alle proverbiali qualità dinamiche.
Il terzo modello è la “GTA 1300 Junior”, esemplare del 1970, con la configurazioni a “parafanghi allargati”, la stessa della vittoria del challenge Europeo Turismo del 1972, uno tra i numerosissimi successi della “Giulia GTA”, vera e propria “serial-winner” Alfa Romeo.
Interessante e curiosa la differente rappresentazione grafica del Quadrifoglio su queste tre esemplari: la RL ha il Quadrifoglio in campo bianco romboidale, la 1900 Sport Spider ha il classico “triangolino bianco”, mentre il Quadrifoglio della GTA è bianco, senza “campo”, direttamente sul Rosso Alfa della carrozzeria.
Anche nell’edizione 2011 l’Alfa Romeo sarà tra le protagoniste di Automotoretrò: il tema presentato sullo stand si sviluppa attorno alla nuova “Giulietta 1750 TBi Quadrifoglio Verde”, versione al top di gamma della compatta Alfa Romeo che si fregia dell’esclusivo “Quadrifoglio”, simbolo che caratterizza le versioni più performanti.
Le vetture del Museo Storico Alfa Romeo presenti alla kermesse torinese infatti segnano la storia del Quadrifoglio: la “RL Targa Florio del 1923 è il modello con cui debutta questo emblema, riprodotto sul cofano della vettura come segno beneaugurante prima della vittoria nella gara siciliana ottenuta da Ugo Sivocci, la prima delle dieci vittorie del Biscione.
Nel 1954 è invece la volta della “1900 Sport Spider”, esclusiva e inedita spider da corsa realizzata in esemplare unico, con meccanica “1900” e stile “by Bertone”: la vettura non ha mai partecipato alle competizioni ma viene utilizzata spesso nelle esibizioni dal Museo Alfa Romeo, grazie alle sue doti di robustezza e facilità di guida, oltre alle proverbiali qualità dinamiche.
Il terzo modello è la “GTA 1300 Junior”, esemplare del 1970, con la configurazioni a “parafanghi allargati”, la stessa della vittoria del challenge Europeo Turismo del 1972, uno tra i numerosissimi successi della “Giulia GTA”, vera e propria “serial-winner” Alfa Romeo.
Interessante e curiosa la differente rappresentazione grafica del Quadrifoglio su queste tre esemplari: la RL ha il Quadrifoglio in campo bianco romboidale, la 1900 Sport Spider ha il classico “triangolino bianco”, mentre il Quadrifoglio della GTA è bianco, senza “campo”, direttamente sul Rosso Alfa della carrozzeria.
Stand Abarth
Coerentemente con la filosofia che da mezzo secolo contraddistingue Abarth – trasferire l’esperienza del mondo “racing” sul mercato delle vetture stradali e rendere accessibile questo mondo – ad “Automotoretrò 2011” sono esposte una nuova Abarth 500 “esseesse” e tre esemplari storici del mondo delle corse che rendono omaggio a Gino Macaluso, imprenditore recentemente scomparso, che è stato campione europeo rally nel 1972 nonché presidente della “Scuderia Club Italia di Automobilismo Storico” e presidente della CSAI.
Le tre vetture in mostra - 124 Abarth (1974), Abarth X 1/9 prototipo (1974) e 131 Abarth (1978) – e la nuova Abarth 500 “esseesse” confermano la perfetta convivenza di due mondi, quello del racing e quello della strada, che traggono forza e vigore l’uno dall’altro e di un intreccio, quello di passato e presente, di elementi storici e contemporanei, di tradizione e tecnologia, che sono parte integrante dello Scorpione. Del resto, proprio dalle competizioni da sempre Abarth attinge tecnologie e valori del mondo racing per poi trasferirli sulla produzione di vetture stradali e kit di trasformazione.
Coerentemente con la filosofia che da mezzo secolo contraddistingue Abarth – trasferire l’esperienza del mondo “racing” sul mercato delle vetture stradali e rendere accessibile questo mondo – ad “Automotoretrò 2011” sono esposte una nuova Abarth 500 “esseesse” e tre esemplari storici del mondo delle corse che rendono omaggio a Gino Macaluso, imprenditore recentemente scomparso, che è stato campione europeo rally nel 1972 nonché presidente della “Scuderia Club Italia di Automobilismo Storico” e presidente della CSAI.
Le tre vetture in mostra - 124 Abarth (1974), Abarth X 1/9 prototipo (1974) e 131 Abarth (1978) – e la nuova Abarth 500 “esseesse” confermano la perfetta convivenza di due mondi, quello del racing e quello della strada, che traggono forza e vigore l’uno dall’altro e di un intreccio, quello di passato e presente, di elementi storici e contemporanei, di tradizione e tecnologia, che sono parte integrante dello Scorpione. Del resto, proprio dalle competizioni da sempre Abarth attinge tecnologie e valori del mondo racing per poi trasferirli sulla produzione di vetture stradali e kit di trasformazione.
Stand Lancia
Ad “Automotoretrò 2011” riflettori puntati su tre esemplari di Lancia Lambda, uno dei grandi capolavori di Vincenzo Lancia: Lambda IX serie del 1931 (torpedo), Lambda V serie del 1925 (torpedo lungo) e Lambda VI serie del 1926 (roadster). Presentata a Parigi e successivamente a Londra, nel 1922, la Lambda apparve subito una vettura rivoluzionaria: infatti, introduceva varie innovazioni nel campo automobilistico come la scocca portante, le sospensioni anteriori a ruote indipendenti, il tunnel della trasmissione realizzato internamente agli ingombri del pianale, il bagagliaio realizzato all'interno della struttura stessa della scocca portante oltre al primo motore al mondo a 4 cilindri a V stretto. Venne prodotta fino al 1931 in nove serie e venduta in circa 13.000 unità.
Le tre vetture storiche faranno da cornice a due vetture attuali: Musa “5th Avenue” e Ypsilon. La prima è la massima espressione della City Limousine che unisce il comfort, lo spazio e la classe di una limousine, all’agilità e alla compattezza di una city-car. Allo stesso modo il modello Ypsilon, la regina delle “fashion city-car”, coniuga l’eccellenza dello stile con la cura del dettaglio aggiungendo la grande raffinatezza estetica della reinterpretazione in chiave moderna delle linee classiche di Lancia, i perfetti abbinamenti di colore, le molte possibilità di personalizzazione, la compattezza delle dimensioni e la posizione di guida alta.
Ad “Automotoretrò 2011” riflettori puntati su tre esemplari di Lancia Lambda, uno dei grandi capolavori di Vincenzo Lancia: Lambda IX serie del 1931 (torpedo), Lambda V serie del 1925 (torpedo lungo) e Lambda VI serie del 1926 (roadster). Presentata a Parigi e successivamente a Londra, nel 1922, la Lambda apparve subito una vettura rivoluzionaria: infatti, introduceva varie innovazioni nel campo automobilistico come la scocca portante, le sospensioni anteriori a ruote indipendenti, il tunnel della trasmissione realizzato internamente agli ingombri del pianale, il bagagliaio realizzato all'interno della struttura stessa della scocca portante oltre al primo motore al mondo a 4 cilindri a V stretto. Venne prodotta fino al 1931 in nove serie e venduta in circa 13.000 unità.
Le tre vetture storiche faranno da cornice a due vetture attuali: Musa “5th Avenue” e Ypsilon. La prima è la massima espressione della City Limousine che unisce il comfort, lo spazio e la classe di una limousine, all’agilità e alla compattezza di una city-car. Allo stesso modo il modello Ypsilon, la regina delle “fashion city-car”, coniuga l’eccellenza dello stile con la cura del dettaglio aggiungendo la grande raffinatezza estetica della reinterpretazione in chiave moderna delle linee classiche di Lancia, i perfetti abbinamenti di colore, le molte possibilità di personalizzazione, la compattezza delle dimensioni e la posizione di guida alta.
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