Si sono conclusi sabato 27 luglio, con la pubblicazione
delle classifiche domenica mattina, gli eventi statici di Formula SAE Italy, che vedono coinvolti i team di tutte le classi
di partecipazione nelle prove del Business presentation event, Design event e
Cost event.
Visto che l’evento non si è ancora chiuso, le classifiche
sono state rese note senza rivelare il posizionamento sul podio dei vincitori
dei finalisti, riportati nelle rispettive classifiche secondo il numero
crescente di macchina. I vincitori delle prove statiche verranno infatti
proclamati domani, in occasione della cerimonia di chiusura delle 20.30.
Quest’anno, il Business Presentation Event e il Cost event
si sono svolti seguendo il modello della Formula Student Germany (FSG) che,
l’anno scorso, era stato applicato solo alla classe Driverless.
Nel Business presentation event, gli studenti in gara sono
chiamati a simulare una presentazione della vettura proposta davanti a una
platea di potenziali investitori. I team espongono, quindi, un piano di
business e cercano di convincere il pubblico a investire nel loro progetto.
L’auto che portano in gara, infatti, dev’essere potenzialmente
commercializzabile. Di qui, lo studio del business model che intendono
utilizzare per analizzare il cliente e il mercato, dei canali di marketing e di
comunicazione, fino alle classiche analisi economico-finanziarie (return on
investment, punto di pareggio) e a una specifica richiesta di investimento alla
giuria.
La valutazione della
giuria del Business presentation event è stata armonizzata al Regolamento
FSG per dare ai team la possibilità di partecipare a più eventi a livello
europeo con lo stesso riferimento regolamentare. La giuria è suddivisa in 5
commissioni e si basa, nella valutazione, su 9 elementi, dettati dal
Regolamento FSG. Rispetto al precedente regolamento, ricoprono un ruolo
centrale l’innovazione di business e tecnologica che il progetto introduce e la
solidità finanziaria. Un terzo punto riguarda l’introduzione del deep dive (uno
per classe di partecipazione), argomento deciso dai Responsabili della giuria,
comunicato ai team con un mese di anticipo, con l’intento di favorire lo
sviluppo di soluzioni creative e innovative su temi chiave nell’evoluzione del
mercato auto. Ovviamente la delivery, ovvero la performance espositiva, e i
visual aids, ovvero gli strumenti visivi impiegati, continuano a rappresentare
punti importanti nella valutazione complessiva, insieme alla capacità di
rispondere alle domande.
Il punteggio massimo per questa prova è 75 sui 1.000 punti
totali della competizione nel suo complesso.
Tra le novità di
quest’anno, si segnala l’introduzione, da parte di alcuni team,
dell’elemento della realtà virtuale. In generale, la digitalizzazione e la
connettività sono, infatti, elementi sempre più presenti e strategici nel mondo
auto.
Il livello generale riscontrato nell’edizione 2019 di questa
prova è in linea con la media delle ultime edizioni. Di anno in anno, i team
hanno mostrato di comprendere sempre di più l’importanza del Business
presentation event, mettendo a frutto i suggerimenti raccolti nelle edizioni
precedenti e hanno integrato competenze via via più specifiche, anche
provenienti dalle facoltà di economia. I primi classificati, in particolare,
hanno presentato progetti di alto livello e sono stati molto equilibrati,
posizionandosi a distanza di pochi punti uno dall’altro. Nella classe 1C (vetture a combustione interna), si è reso
necessario selezionare 4 finalisti anziché 3 per via dei punteggi molto
ravvicinati.
In questa classe, si è verificato anche un caso singolare
per cui due team di questa stessa categoria andati in finale hanno presentato
la stessa idea, estremamente innovativa: combinare le corse con la realtà
aumentata e i videogiochi. Si è avuta, inoltre, un’ottima performance dei team
italiani, due dei quali sono andati in finale: E-Team Squadra Corse
dell’Università di Pisa e Dynamis PRC del Politecnico di Milano. Gli altri due
finalisti della classe 1C sono PWR Racing Team dell’Università di Wroclaw, per
il secondo anno consecutivo in finale, e Einstein Motorsport dell’Hochschule di
Ulm.
Per quanto riguarda la Classe
Driverless, i team sono aumentati di numero, avendo partecipato in 8 in
questo secondo anno di esperienza, in cui si è visto un miglioramento rispetto
al precedente livello ancora embrionale. I team hanno anche dimostrato di
possedere le competenze per crescere ulteriormente nei prossimi anni. I
finalisti, in questo caso, sono: Sapienza Corse dell’Università di Roma La
Sapienza, MITeamDelft della Delft University of Technology e Ecurie Aix Formula
Student Team RWTH Aachen dell’RWTH Aachen University.
Nella Classe 1E
(vetture elettriche), il l’Aristotle University Racing Team Electric -
Aristurtle della Aristotle University of Thessaloniki va in finale per il
secondo anno consecutivo. Gli altri due finalisti sono: HofSpannung Motorsport
dell’University of Applied Sciences Hof e Blue Flash Mobility Concepts di HAWK
Gottingen.
Nella Classe 3
(presentazione del solo progetto della vettura), in finale troviamo due
team italiani: Unical Reparto Corse dell’Università della Calabria e
STV-Scuderia Tor Vergata dell’Università di Roma Tor Vergata, insieme a Strohm
und Sohne della Technische Hochschule Nurnberg Georg Simon Ohm.
Passando al Design
event, una delle prove più sentite dagli studenti, con un punteggio massimo
di 150 punti (sui 1.000 complessivi), ad essere premiato, da una giuria di
esperti del mondo automotive – suddivisa in dieci commissioni formate da
progettisti di livello – è il lavoro ingegneristico che sta dietro alla
vettura.
La valutazione della
giuria si basa sulle categorie classiche: sospensioni, telaio, motore, ma
viene valutato anche il modello di management della squadra e assegnati alcuni
punti all’estetica del veicolo e al grado di creatività e innovazione dell’idea
progettuale.
Grande attenzione è riservata alle finali: dopo il confronto
diretto dei giudici con gli studenti nei pit, 3 team della Classe 1C e 3 team
della Classe 1E vengono selezionati per parteciparvi. E’ il momento in cui le
migliori vetture vengono presentate pubblicamente e tutti i giudici hanno
l’opportunità di osservarle da vicino e confrontarle direttamente.
In quest’edizione del Design event si è riscontrato un
livello di preparazione dei team piuttosto variegato e abbastanza polarizzato
verso gli estremi, con una relativamente bassa concentrazione di team di
livello medio-alto.
Tra i finalisti della
Classe 1C del Design event c’è Dynamis PRC del Politecnico di Milano, che
ha dimostrato di essere un team consistente, che cresce in maniera costante
negli anni, arrivato ora ad un livello molto interessante, potendosi
confrontare con i migliori team europei. High-Octane Motorsports della
Friedrich-Alexander University Erlangen Nuremberg ha presentato una vettura
molto curata dal punto di vista aerodinamico ed ottimizzata dal punto di vista
dei pesi, la più leggera tra le vetture di punta (151 kg). Il CTU CarTech della
Czech Technical University of Prague ha dimostrato, infine, di avere un’ottima
organizzazione del team.
Tra i finalisti della
Classe 1E, FS Team Tallin della Tallin University of Technology si è
rivelato stupefacente perché, nonostante provenga da un Paese che non ha
tradizione automobilistica, la buona organizzazione l’ha portato a raggiungere,
dall’anno scorso, livelli ai vertici della competizione.
La Squadra Corse
PoliTo del Politecnico di Torino sta crescendo molto negli ultimi anni e,
in prospettiva futura, potrebbe arrivare a occupare i vertici delle classifiche
a livello europeo. Il team E.Stall di UAS Esslingen, infine, ha presentato una
vettura molto ben progettata, con originali soluzioni per l’applicazione dei
motori di trazione all’interno delle ruote.
Nella Classe 3, i team italiani si sono distinti con un buon
livello, lasciando intravedere la possibilità di buoni risultati nel momento in
cui potranno realizzare in concreto quanto fatto sulla carta fino ad ora. I
finalisti di questa classe sono STV-Scuderia Tor Vergata dell’Università di
Roma Tor Vergata, SRT Electric della Belgorod State Technological University
after V. G. Shukhov e Unitus Racing Team dell’Università della Tuscia.
Nella Classe 1D, il punteggio del Design Event è di 275
punti, rispetto ai 150 delle altre classi, punti assegnati in base allo
sviluppo dell’autonomous system e non alla progettazione del veicolo. Il
livello generale dei team di questa classe è risultato elevato, considerando la
complessità dei progetti, con un’elevata integrazione di meccanica, elettronica
e informatica. Alcuni team si sono distinti per una migliore struttura organizzativa
e di sviluppo. Quelli che hanno tenuto conto delle complessità del sistema
veicolo, senza concentrarsi esclusivamente sul software, sono stati premiati.
La giuria ha infatti insistito su un elemento di particolare importanza: chi
sviluppa l’autonomous system deve avere anche una buona conoscenza del sistema
veicolo. Si è registrata una crescita di livello dei team che avevano già
partecipato in questa classe lo scorso anno, a cui si sono affiancati team
esordienti che hanno deciso di misurarsi con questa sfida.
Passando ai
finalisti, MITeamDelft della Delft University of Technology si è distinto
per l’approccio innovativo e ben strutturato dello sviluppo vettura e per
l’interessante collaborazione con il Massachussets Institute of Technology
(MIT), nell’ambito della quale è stato inventato un modo di sviluppare software
e veicolo con una comunicazione efficace, utilizzando anche, negli USA, un
piccolo veicolo di test. Il team municHMotorsport, della Hochschule fur
Angewandte Wissenschaften Munchen ha sviluppato il sistema già presentato
l’anno scorso, apportando migliorie soprattutto al sistema di sensoristica e
aumentando il numero di telecamere, oltre a realizzare un sistema di controllo
molto efficace. Il team RWTH Aachen della Ecurie Aix Formula Student Team RWTH
Aachen, infine, si è contraddistinto come team giovane, molto preparato, con
una buona conoscenza del veicolo e attuatori per freni e sterzo ben congegnati.
Trattandosi di una relativa novità anche per le giurie,
alcuni spunti interessanti in termini di metodo e confronto sono derivati anche
dai team stessi, nell’ottica di un approccio costruttivo e collaborativo.
Infine, il Cost Event
(che vale 100 punti su 1.000 complessivi) si concentra sull’analisi dei
Cost report – prodotti dai team non più su tabelle contenenti costi standard,
ma basati su propri processi di costificazione. Il focus non è più sul costo
della vettura in quanto tale, ma sulla capacità del team di padroneggiare la
“dimensione costo” fin dal suo nascere. La prova diventa una sorta di tesi in
economia sulla vettura, senza però dimenticare alcuni importanti aspetti di
natura tecnica e produttiva. I team creano le proprie tabelle standard e devono
illustrare ai giudici il modo in cui le hanno create, spiegando le metodologie
ed evidenziando le fonti verificabili e attendibili da cui hanno ottenuto i
dati di base. Tra le altre categorie di valutazione, spicca, come novità
preponderante, il cost understanding. Quest’ultima abilità viene valutata sia
attraverso l’esame di un documento preparato dai team prima dell’evento (Cost
explanation file), sia attraverso un processo di Q&A durante le ispezioni.
Altra novità importante, agli argomenti legati al costo della vettura in senso
stretto, si aggiungono alcune tematiche oggi di grande rilevanza: l’impatto
ambientale della vettura e della sua produzione e smaltimento, le decisioni di
make or buy, la stima delle differenze tra produzione prototipale e produzione
di massa e alcuni elementi significativi di pianificazione delle risorse e di
gestione del rischio.
La giuria Cost è
composta da una trentina di membri, suddivisi in 5 commissioni, che
visitano ogni singolo team direttamente al suo box. Novità di quest’anno anche
la decisione di dare i feedback ai team direttamente dopo l’ispezione per
massimizzare la qualità degli stessi.
Queste modalità erano state applicate lo scorso anno
esclusivamente ai team driverless. Va comunque detto che, nel frattempo, c’è
stata un’evoluzione delle stesse per cui, a livello applicativo, sono
intervenute delle variazioni.
A livello generale, tutte le squadre che, nei mesi
precedenti l’evento, hanno approfondito il nuovo metodo, hanno poi realizzato
performance soddisfacenti, avvicinandosi, o talvolta superando, squadre che
avevano già sperimentato questo metodo in altri eventi europei l’anno scorso. Chi
invece non è stato in condizione di aggiornarsi ha inevitabilmente sofferto un
gap di conoscenza. Un ottimo lavoro è stato svolto, in particolare, dai team
che hanno presenziato alla sessione formativa condotta, a fine marzo, al MECSPE
di Parma, dai rappresentanti della giuria del Cost Event di Formula SAE Italy.
I team migliori hanno vinto con un margine significativo
(circa 2 punti di differenza), dimostrando una qualità del lavoro veramente
buona. Si segnala anche il piazzamento brillante di team che hanno mostrato,
nel corso degli ultimi anni, un percorso di crescita costante.
La rosa dei primi tre
classificati della Classe 1C comprende: UH Racing della University of
Hertfordshire, E-Team Squadra Corse dell’Università di Pisa e il team Race UP
Combustion dell’Università di Padova. Nella Classe 1 E sono in finale Aristotle
University Racing Team Electric - Aristurtle della Aristotle University of
Thessaloniki, E-Motion Rennteam Aalen della Hochschule Aalen, la Squadra Corse
PoliTO del Politecnico di Torino e Blue Flash Mobility Concepts di HAWK
Göttingen. Tra i finalisti della Classe 3, Unical Reparto Corse dell’Università
della Calabria, AUMotorsports di Alexandria University e Strohm und Söhne della
Technische Hochschule Nürnberg Georg Simon Ohm. Infine, nella Classe 1D, sono
Sapienza Corse dell’Università di Roma La Sapienza, University Racing Eindhoven
di Eindhoven University of Technology, High-Octane Motorsports della
Friedrich-Alexander University Erlangen Nuremberg e Ecurie Aix Formula Student
Team RWTH Aachen di RWTH Aachen, a riportare i migliori risultati.
Un ultimo elemento da sottolineare è che Formula SAE Italy,
più che come una competizione, si definisce come un evento formativo-didattico. Di qui, l’importanza della sessione dei
feedback sugli static events ai ragazzi – tenutasi oggi dalle 9.30 alle 12.45 –
in cui le commissioni di giudici che hanno giudicato i vari team hanno avuto un
colloquio individuale con coloro che ne hanno fatto richiesta, volto a fornire
spunti di miglioramento che, anno dopo anno, i team hanno mostrato di saper
recepire e introdurre nelle proposte della competizione successiva.
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