mercoledì 10 febbraio 2021

L’auto non viaggia più: chiuso il 2020 con - 21%

A dicembre 2020, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme registra un aumento tendenziale del 10%, mentre chiude l’intero anno 2020 a -21%. 

Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, a dicembre 2020 l’indice della fabbricazione di autoveicoli2 (codice Ateco 29.1) registra la sesta variazione positiva consecutiva su base annua, +19,4%, mentre diminuisce del 15,3% nel cumulato 2020 rispetto al cumulato 2019; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) resta in flessione sia nel mese, contenuta a -0,6%, che nel cumulato (-26,6%), e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori3 cresce del 2,4% nel mese e cala del 25,9% nel periodo gennaio-dicembre 2020. 

Secondo i dati preliminari di ANFIA, a dicembre 2020 la produzione domestica di autovetture continua il suo recupero, con un incremento tendenziale – per il sesto mese consecutivo – del 47,5%, mentre la perdita complessiva di volumi nell’intero anno è del 17% rispetto al 2019, per un totale di oltre 450.000 unità prodotte. La produzione di autoveicoli, invece, chiude il 2020 a -15%, per un totale di quasi 780.000 unità. 

Interessante rilevare che il 56% delle autovetture prodotte in Italia nel 2020 è stato esportato, percentuale che sale al 67% se consideriamo tutte le categorie di autoveicoli. 

Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva nuovamente in calo a livello tendenziale: a dicembre 2020, infatti, l’indice della produzione industriale nel suo complesso4 chiude a -2% e risulta in flessione dell’11,4% nel cumulato 2020. 

Codice Ateco 29: fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione di carrozzerie autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (esclusi penumatici).?2 Per “autoveicoli” si intendono le autovetture e i veicoli commerciali leggeri e pesanti.?3Codice Ateco 29.3, non include pneumatici. 

Corretto per gli effetti di calendario: i giorni lavorativi sono stati 21 a dicembre 2020, contro i 20 di dicembre 2019 (è escluso il comparto Costruzioni). A partire dal 2018, gli indici della produzione industriale sono diffusi da ISTAT nella nuova base di riferimento 2015=100 (fino allo scorso mese la base era 2010=100). 


Gli ordinativi totali dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni), presentano un incremento tendenziale del 5,3% a novembre (ultimo dato disponibile), grazie alla variazione positiva sia sul mercato interno (+3,4%), che sulla componente estera (+7,9%). 

Nei primi undici mesi del 2020, la diminuzione tendenziale è del’11,3% (-11,2% la componente interna e -11,1% la componente estera). 

Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) risulta in flessione dell’1,6% nel mese (-1,6% sul mercato interno e -1,5% sui mercati esteri) e chiude a -12,4% il periodo gennaio-novembre 2020 (-12,4% il mercato interno e -12,1% il mercato estero). 

“Il segno positivo del mese di dicembre, con l’indice della produzione dell’industria automotive italiana a +10%, è la conferma di un quarto trimestre 2020 in recupero, avviato con l’inversione di tendenza di ottobre, dopo ben 27 mesi consecutivi in calo - afferma Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA. Nell’ultimo mese di un anno particolarmente difficile, in cui la produzione automotive nel suo complesso vede l’indice in calo del 21%, l’indice della fabbricazione di autoveicoli segna la sesta variazione tendenziale positiva consecutiva (+19,4%) e la conferma di una graduale ripresa arriva anche per i volumi produttivi delle autovetture, in risalita da luglio scorso, che chiudono dicembre a +47,5%, pur risultando in flessione del 17% nel 2020 – flessione che è del 25% in Germania, del 29% in UK e del 19% in Spagna. 

Dopo un rialzo degli ordinativi del 22% a novembre, l’indice della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta, come già nei due mesi precedenti, un segno positivo a dicembre (+2,4%). 

La filiera produttiva automotive italiana confida negli effetti favorevoli delle misure di incentivazione della domanda di nuove auto per guardare con ottimismo al trend del 2021, sebbene il mercato auto, complici gli effetti di calendario e le criticità della pandemia ancora in corso, abbia aperto l’anno con un gennaio in ribasso (-14%). 

Auspichiamo, inoltre, un rapido ritorno a una situazione di stabilità politica del Paese, per poter contare sull’attuazione di interventi strategici attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, imperdibile occasione per il rafforzamento competitivo della nostra filiera industriale, un comparto centrale per il futuro economico dell’Italia, attraverso il sostegno a investimenti e riconversioni produttive nella direzione della mobilità verde e digitalizzata che caratterizza gli orientamenti di sviluppo europei e internazionali. 

Anche gli interventi sul capitale umano occupano un posto importante nell’agenda del cambiamento che il Paese attende, considerando le attuali difficoltà a livello occupazionale – le ore autorizzate per la CIG nel settore automotive, nel 2020, sono aumentate del 134% rispetto al 2019”. 

Per il settore automotive nel suo complesso, gli ordinativi5 registrano un aumento tendenziale del 21% a novembre, grazie ad una crescita a doppia cifra sia della componente interna (+18,4%), che della componente estera (+24,6%). Nei primi undici mesi del 2020 gli ordinativi calano del 12,7%, con una componente interna in ribasso del 10,6% (-15,3% i mercati esteri). 

Per le parti e accessori per autoveicoli e loro motori, gli ordinativi registrano un incremento a doppia cifra del 22% a novembre (+23,9% per il mercato interno, +20,5% per il mercato estero), e una flessione del 14,2% nel cumulato gennaio-novembre 2020 (-15,9% mercato interno e -12,6% mercato estero). 

Ad ottobre 2020, secondo gli ultimi dati disponibili, il valore delle esportazioni della componentistica italiana della filiera diretta per attività economica6 registra un aumento tendenziale dell’1,2%, dopo sette cali consecutivi, mentre, nei primi dieci mesi del 2020, diminuisce del 20%. Il saldo della bilancia commerciale è positivo per 510 milioni di euro nel mese e 3,78 miliardi nel cumulato. 

A novembre 2020 (ultimo dato disponibile), inoltre, l’export di autoveicoli dall’Italia vale 2,3 miliardi di Euro, il 27% in più rispetto allo stesso mese del 2019, pari al 5,6% del totale esportato, mentre l’import vale 3 miliardi di Euro (-0,3%) e l’8,8% del totale importato in Italia. Gli USA rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli per l’Italia, con una quota del 19,5%, seguiti da Francia e Germania, con quote attorno al 16%.

Nei primi undici mesi del 2020, l’export di autoveicoli vale 16,9 miliardi di Euro, in calo del 14%, mentre l’import ammonta a 21,7 miliardi di euro, in diminuzione del 30%. Il saldo negativo ammonta così a 4,8 miliardi di euro. 

Il fatturato7 del settore automotive nel suo complesso, infine, presenta una variazione positiva del 22,4% a novembre (+28,2% il fatturato interno e +14,7% quello estero). Nei primi undici mesi del 2020, il fatturato cala del 16,4% (-16% il fatturato interno e -17% quello estero).

Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta un incremento del 18,8% nel mese di novembre, (+26,2% la componente interna e +12,3% la componente estera). Nei primi undici mesi del 2020 l’indice del fatturato registra una flessione del 15,8%, con una componente interna in diminuzione del 16,7% (-14,9% il fatturato estero). 


 

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