Grazie all’impegno di Confartigianato,
si è compiuto un grande passo nel percorso di avvicinamento a una maggiore fruibilità dell’auto elettrica. È stato,
infatti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale (11 gennaio) il decreto che disciplina la trasformazione dei veicoli a motore
endotermico in veicoli elettrici.
Questo passaggio era necessario per regolamentare, come
previsto dal nuovo Codice della Strada, le procedure per commutare (il
cosiddetto “retrofit”) un veicolo con motore a benzina o gasolio in uno a
esclusiva trazione elettrica.
Finora, tale possibilità era fortemente penalizzata dai
costi della conversione, ancora troppo elevati rispetto alle aspettative del
mercato: le principali cause erano proprio la mancanza di norme tecniche e gli
ingenti oneri di omologazione.
Grazie al decreto fortemente voluto da Confartigianato
Vicenza e Marca Trevigiana che hanno dato un contributo determinante alla
definizione della norma seguendone l’iter oltre che a Roma anche a Bruxelles,
ora vi sono le basi per effettuare la
trasformazione dei veicoli utilizzando un kit composto da un motore elettrico
con convertitore di potenza, un pacco batterie e un interfaccia con la rete per
la ricarica delle batterie stesse. Il tutto con una procedura molto simile a quella del montaggio di un impianto a GPL o
metano.
In pratica il
produttore del kit deve sottoporlo all’omologazione e fornire le prescrizioni
per il montaggio, che verrà poi eseguito dall’autoriparatore; questi, una volta
terminata l’installazione, porterà l’auto alla Motorizzazione che, a seguito di
visita e prova, provvederà all’aggiornamento della carta di circolazione del
mezzo.
L’Italia gioca di anticipo rispetto al resto dei Paesi della
Comunità Europea creando le condizioni per una soluzione innovativa ai problemi
correlati ai continui sforamenti dei livelli di pm10 derivanti anche dalla
circolazione delle auto. Uno strumento di rilevante importanza per la
diffusione della mobilità sostenibile che può fungere anche da stimolo per
l’accelerazione della messa sul mercato di auto pulite, ecologiche e ad
emissioni zero.
“L’auto elettrica - commenta Luigino Bari, componente della Giunta di Confartigianato Vicenza -
da un certo punto di vista ripercorre la storia dei primi computer:
ingombranti, costosi, ma interessanti per le opportunità che lasciavano
intravedere. Certo, oggi l’auto elettrica non sta godendo dello stesso slancio
sebbene la tecnologia sia molto avanzata ma purtroppo ancora poco diffusa, però
siamo in una fase di evoluzione continua e ciò soprattutto grazie alla volontà
del sistema Confartigianato, che da più di due anni si è attivato nei confronti
del Ministero dei Trasporti per trovare soluzione agli aspetti burocratici e
normativi che rendevano difficile, e molto costoso, omologare nel nostro Paese
un’auto riconvertita a elettrica. Le nostre Associazioni – prosegue Bari - sono
senz’altro interessate agli aspetti sociali ed ecologici della questione, ma
considerano con attenzione anche tutte le opportunità che questo mercato può
rivestire per le piccole imprese del settore. L’obiettivo è intervenire sul
parco-auto delle ‘city car’ già esistente: dal punto di vista sociale e
lavorativo, l’attività di trasformazione dei veicoli a benzina in elettrici è
la soluzione che può recuperare gran parte di quei mezzi, altrimenti dismessi.
Il ‘retrofit’ ha un impatto energetico ottimale ed economico, inserendosi
appieno in un sistema di recupero virtuoso”.
“Il comparto dell’autoriparazione - aggiunge Severino Dal Bo, presidente degli
autoriparatori di Confartigianato Marca Trevigiana - ha il potenziale per
crearsi opportunità di lavoro e aprire ulteriori prospettive: si creerebbe una
filiera locale rilanciando anche i settori dell’elettromeccanica e delle
carrozzerie. L'attività di ‘retrofit’
può essere svolta completamente all'interno di una singola autofficina,
portandole valore aggiunto: riqualificazione tecnica di attività esistenti e,
attraverso corsi specifici, riqualificazione del personale occupato. È da
questi assunti che le nostre Associazioni hanno stimolato la nascita e la
realizzazione del progetto Reborn-trasforma la tua auto che ha già ultimato la
prototipazione di un veicolo che abbiamo visto circolare per le strade di
Milano in occasione di Expo. Ora gli imprenditori che vedranno in questo
segmento una potenzialità per le loro attività potranno attivarsi ”.
“Dal punto di vista ambientale - aggiunge Roberto Cazzaro, presidente provinciale dei
Carrozzieri di Confartigianato Vicenza - con il ‘retrofit’ si può
promuovere e diffondere più rapidamente la mobilità sostenibile. La riduzione
dei processi di combustione comporterebbe minori emissioni inquinanti. L’auto
trasformata può quindi modificare la situazione e aprire nuovi scenari,
consentendo a molte persone di accedere al mercato dell'elettrico e di ridare
una seconda vita ad auto che hanno qualche anno sul telaio”.
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