venerdì 1 aprile 2016

Innovazione e futuro dell’auto per una sostenibilità ambientale

 

L’auto elettrica protagonista al convegno “Innovazione e futuro dell’auto per una sostenibilità ambientale” tenuto mercoledì 23 marzo a Milano. L’evento organizzato da Regione Lombardia per iniziativa del Consigliere Avv. Carolina Toia con la collaborazione de La Compagnia dell’Automobile, ha coinvolto numerosi “attori” che, nel loro confrontarsi, hanno cercato di dare una rappresentazione della situazione dell’alimentazione elettrica nel nostro Paese, esplorando anche qualche possibile scenario della mobilità sostenibile, individuale e collettiva, nei prossimi anni.

 
Il convegno è stato moderato da Pierluigi Bonora de Il Giornale che ne ha arricchito i contenuti con la sua esperienza giornalistica e quella di promotore di #ForumAutoMotive.
Nel suo intervento Marcello Pirovano, relatore in qualità di presidente de La Compagnia dell’Automobile, ha fatto una fotografia della situazione dell’auto elettrica in Italia alla luce dei dati più recenti e dei confronti con una realtà europea che vede il nostro Paese in forte ritardo se si tiene conto, ad esempio, di immatricolazioni che, come dimostrano i numeri dello scorso anno, sono state di 1.125 unità su un totale di 1.574.775.

Dati che non consentono certo di raggiungere il traguardo ipotizzato a suo tempo per un 2020 ormai dietro l’angolo, ma nemmeno quello che analisi come quella di Bloomberg New Energy Finance porta avanti al 2040, quando si dovrebbero moltiplicare per 95 volte (!) le 462.000 auto elettriche vendute nel mondo lo scorso anno.
L’accelerazione auspicata sarà in sostanza realisticamente possibile soltanto quando le auto elettriche saranno più attraenti per prestazioni specie in tema di autonomia, più facili e rapide da ricaricare, ma anche e soprattutto meno care da acquistare. Cittadini e costruttori non devono, se si vuole veramente sviluppare l’auto “pulita”, continuare ad essere penalizzati dalla persistente assenza di una vera politica dei trasporti e questa deve comprendere un piano per le indispensabili infrastrutture di ricarica e gli incentivi all’acquisto che mancano o impallidiscono di fronte a quanto avviene in molti paesi d’Europa. Restano da chiarire, costi, normative di impianto e tariffe dell’energia per il sistema di ricarica a domicilio WallBox utilissimo per la carica notturna delle batterie. Non sono poi ulteriormente rinviabili disposizioni a validità nazionale per l’obbligatorietà dell’uso di auto esclusivamente elettriche o quantomeno ibride plug-in in servizi pubblici come il car sharing urbano e i taxi. Diano in sostanza il buon esempio anche le Amministrazioni delle grandi città dove più sentito è il problema delle emissioni.
Il punto di vista dei Costruttori al convegno è stato portato da Maurizio Melzi di Mitsubishi che oltre a ricordare brevemente il cinquantennale impegno della casa giapponese nello sviluppo dell’auto elettrica e l’attuale versatile gamma elettrica della marca, ha spostato il discorso sul piano concettuale e “culturale” in cui i benefici dell’auto a zero emissioni non debbano necessariamente generare un subitaneo vantaggio pratico e monetario, ma la visione più ampia di una mobilità legata al benessere di tutta la comunità; ne deriverebbe un circolo virtuoso, generatore a sua volta anche di una maggiore produttività. Da qui la proposta di una differente interpretazione e strutturazione delle tasse e delle imposte, da calcolare non sulla potenza del veicolo, ma sul suo contributo alla mobilità eco-compatibile, con leggi di compensazione che dovrebbero gravare in modi diversi a seconda del “peso ambientale”, cioè le emissioni, di ogni veicolo.
Gli ha fatto eco Gabriella Favuzza di Renault, che ha evidenziato come la tecnologia dell’elettrico stia continuamente facendo passi da gigante nello sviluppo e ha esposto quali sarebbero i benefici della qualità dell’aria in funzione di un aumento della percentuale circolante di modelli EV. Ha anche stigmatizzato come nel contempo il successo dell’auto elettrica dipenda non solo dalla qualità complessiva del veicolo, bensì dalla struttura che lo supporta. Ha citato ad esempio la Norvegia, che con la sua politica mirata, ha fatto sì che nel 2015 siano stati venduti 26.757 EV, oppure la Francia con 22.187, la Germania con 13.381, il Regno Unito con 10.710.
Nell’illustrare la composizione della gamma elettrica Renault, tra le più ampie in circolazione, non poteva mancare l’evidenziazione della capacità di rispondere, con i propri modelli, a tipologie d’uso diverse e articolate.
Altri relatori hanno proposto interessanti riflessioni su temi complementari alla mobilità elettrica e la partecipazione del pubblico ha reso evidente l’interesse dei presenti ai lavori del convegno. Particolare attenzione ha suscitato, ad esempio, lo studio sulla possibile complementarietà tra il trasporto “su ferro” (il treno dei pendolari) e l’auto elettrica illustrato dal presidente delle Ferrovie Nord, Andrea Gibelli.
Oppure quello relativo alla tecnologia del “retrofit” presentato di Class Onlus - relatore Camillo Piazza - per elettrificare vecchie auto Euro 0,1,2,3. La soluzione si è scontrata con i pareri negativi del moderatore Bonora, della Compagnia dell’Automobile e di altri intervenuti che hanno sottolineato che questa sostanziale modifica, pur tecnicamente possibile e per la quale vengono richiesti aiuti pubblici, si scontra con costi troppo elevati e con gli scarsi contenuti di sicurezza delle auto interessate ormai troppo vecchie.
Una mozione ufficiale con oggetto “Sviluppo piano strategico per la mobilità elettrica” è stata infine ufficialmente presentata al Presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo dall’Avv. Carolina Toia e controfirmata anche da molti altri Consiglieri. La relazione dell’Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, Claudia Terzi, le ha in qualche modo attribuito valore impegnativo per una discussione in Consiglio.
Si attendono sviluppi.

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