L’auto elettrica
protagonista al convegno “Innovazione e
futuro dell’auto per una sostenibilità ambientale” tenuto mercoledì 23
marzo a Milano. L’evento organizzato da Regione Lombardia per iniziativa del
Consigliere Avv. Carolina Toia con la collaborazione de La Compagnia dell’Automobile, ha coinvolto numerosi “attori” che,
nel loro confrontarsi, hanno cercato di dare una rappresentazione della
situazione dell’alimentazione elettrica nel nostro Paese, esplorando anche
qualche possibile scenario della mobilità sostenibile, individuale e
collettiva, nei prossimi anni.
Il convegno è stato moderato da Pierluigi Bonora de Il Giornale che ne ha arricchito i contenuti
con la sua esperienza giornalistica e quella di promotore di #ForumAutoMotive.
Nel suo intervento Marcello
Pirovano, relatore in qualità di presidente de La Compagnia
dell’Automobile, ha fatto una fotografia della situazione dell’auto elettrica
in Italia alla luce dei dati più recenti e dei confronti con una realtà europea
che vede il nostro Paese in forte ritardo se si tiene conto, ad esempio, di
immatricolazioni che, come dimostrano i numeri dello scorso anno, sono state di
1.125 unità su un totale di 1.574.775.
Dati che non consentono certo di raggiungere il traguardo
ipotizzato a suo tempo per un 2020 ormai dietro l’angolo, ma nemmeno quello che
analisi come quella di Bloomberg New Energy Finance porta avanti al 2040,
quando si dovrebbero moltiplicare per 95 volte (!) le 462.000 auto elettriche
vendute nel mondo lo scorso anno.
L’accelerazione auspicata
sarà in sostanza realisticamente possibile soltanto quando le auto
elettriche saranno più attraenti per prestazioni specie in tema di autonomia,
più facili e rapide da ricaricare, ma anche e soprattutto meno care da
acquistare. Cittadini e costruttori non devono, se si vuole veramente
sviluppare l’auto “pulita”, continuare ad essere penalizzati dalla persistente
assenza di una vera politica dei trasporti e questa deve comprendere un piano
per le indispensabili infrastrutture di ricarica e gli incentivi all’acquisto
che mancano o impallidiscono di fronte a quanto avviene in molti paesi
d’Europa. Restano da chiarire, costi, normative di impianto e tariffe
dell’energia per il sistema di ricarica a domicilio WallBox utilissimo per la
carica notturna delle batterie. Non sono poi ulteriormente rinviabili
disposizioni a validità nazionale per l’obbligatorietà dell’uso di auto
esclusivamente elettriche o quantomeno ibride plug-in in servizi pubblici come
il car sharing urbano e i taxi. Diano in sostanza il buon esempio anche le
Amministrazioni delle grandi città dove più sentito è il problema delle
emissioni.
Il punto di vista dei Costruttori al convegno è stato
portato da Maurizio Melzi di Mitsubishi
che oltre a ricordare brevemente il cinquantennale impegno della casa
giapponese nello sviluppo dell’auto elettrica e l’attuale versatile gamma
elettrica della marca, ha spostato il discorso sul piano concettuale e
“culturale” in cui i benefici dell’auto a zero emissioni non debbano
necessariamente generare un subitaneo vantaggio pratico e monetario, ma la
visione più ampia di una mobilità legata al benessere di tutta la comunità; ne
deriverebbe un circolo virtuoso, generatore a sua volta anche di una maggiore
produttività. Da qui la proposta di una differente interpretazione e
strutturazione delle tasse e delle imposte, da calcolare non sulla potenza del
veicolo, ma sul suo contributo alla mobilità eco-compatibile, con leggi di
compensazione che dovrebbero gravare in modi diversi a seconda del “peso
ambientale”, cioè le emissioni, di ogni veicolo.
Gli ha fatto eco Gabriella
Favuzza di Renault, che ha evidenziato come la tecnologia dell’elettrico
stia continuamente facendo passi da gigante nello sviluppo e ha esposto quali
sarebbero i benefici della qualità dell’aria in funzione di un aumento della
percentuale circolante di modelli EV. Ha anche stigmatizzato come nel contempo
il successo dell’auto elettrica dipenda non solo dalla qualità complessiva del
veicolo, bensì dalla struttura che lo supporta. Ha citato ad esempio la
Norvegia, che con la sua politica mirata, ha fatto sì che nel 2015 siano stati
venduti 26.757 EV, oppure la Francia con 22.187, la Germania con 13.381, il
Regno Unito con 10.710.
Nell’illustrare la composizione della gamma elettrica
Renault, tra le più ampie in circolazione, non poteva mancare l’evidenziazione
della capacità di rispondere, con i propri modelli, a tipologie d’uso diverse e
articolate.
Altri relatori hanno proposto interessanti riflessioni su
temi complementari alla mobilità elettrica e la partecipazione del pubblico ha
reso evidente l’interesse dei presenti ai lavori del convegno. Particolare
attenzione ha suscitato, ad esempio, lo studio sulla possibile complementarietà
tra il trasporto “su ferro” (il treno dei pendolari) e l’auto elettrica
illustrato dal presidente delle Ferrovie
Nord, Andrea Gibelli.
Oppure quello relativo alla tecnologia del “retrofit”
presentato di Class Onlus - relatore
Camillo Piazza - per elettrificare vecchie auto Euro 0,1,2,3. La soluzione
si è scontrata con i pareri negativi del moderatore Bonora, della Compagnia
dell’Automobile e di altri intervenuti che hanno sottolineato che questa
sostanziale modifica, pur tecnicamente possibile e per la quale vengono
richiesti aiuti pubblici, si scontra con costi troppo elevati e con gli scarsi
contenuti di sicurezza delle auto interessate ormai troppo vecchie.
Una mozione ufficiale con oggetto “Sviluppo piano strategico
per la mobilità elettrica” è stata infine ufficialmente presentata al
Presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo dall’Avv. Carolina Toia e controfirmata anche da molti altri
Consiglieri. La relazione dell’Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo
sostenibile di Regione Lombardia, Claudia
Terzi, le ha in qualche modo attribuito valore impegnativo per una
discussione in Consiglio.
Si attendono sviluppi.
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