Dopo 19 tappe,
2354 chilometri e 22.546 metri di
scalata, Andrea Tozzi e la sua bicicletta
Peugeot RSM01 “Solaris” sono entrati in Ushuaia, la città più a sud del
mondo, capoluogo della provincia
argentina di Tierra del Fuego.
La spedizione in solitaria numero 3 del Peugeot World
Tour, dopo l’intera
Patagonia cilena ed argentina, ha
così conquistato l’altro mondo con 2 tappe di anticipo sulla tabella di
marcia programmata.
«La tappa più lunga?
Sicuramente i 152 chilometri da
Porvenir, in Cile, a San Sebastian, in Argentina, interamente su
sterrato pesante, percorsi in appena sei
ore e 42 minuti alla media
di ben 22,7 orari. Complessivamente il tragitto del Tour si è snodato in pari misura in territorio cileno ed
argentino, con tre cambi
di frontiera, per il 65% su
terreno accidentato e sterrato, e per il restante 35% su asfalto», confida Andrea
Tozzi, per una volta
tanto in relax nella sua casa in
Toscana.
Più che di relax, però,
dovremmo parlare di vero e proprio
“riposo del guerriero”. La sua ultima
spedizione-avventura in compagnia del
Leone si è dipanata nel
meraviglioso contesto della foresta pluviale e
del plateau montano della
Cordigliera delle Ande meridionale
ed ha rappresentato - per le
eccezionali condizioni climatiche e del
terreno - una sfida straordinaria per l'atleta e per il suo mezzo meccanico.
Nonostante le difficoltà, atleta e mezzo meccanico hanno
completato l’intero chilometraggio
previsto senza alcuna caduta e senza
nessun intervento tecnico sulla mountain
bike, la bici Peugeot RSM01 “Solaris” configurata con setup bikepacking, caricata con 23 chili di
materiale.
La conquista di
Ushuaia
Come è avvenuta la
“conquista” del traguardo finale di
Ushuaia, la città ai confini del mondo?
«Quando sono partito per quella
tappa – dice il 37enne toscano - sapevo
che la mia
meta era oltre la
corona di roccia
rossastra che intravedevo
all'orizzonte. L’ultimo muro. Sotto un sole insolitamente vivace ho affrontato i
tanti tornanti con pedalata decisa,
quasi rabbiosa, finché alla mia
destra è comparso finalmente un cartello verde che mi diceva
che ero arrivato allo
scollinamento di Paso Garibaldi,
il passo dedicato all'eroe dei due
mondi. È lì che ho
percepito che la fine del mondo, e del mio viaggio, era ormai
vicina. Un angolo del mondo ancora oggi splendidamente desolato, non
facile da raggiungere».
«Ed è stato quasi pura
magia quando, dopo 12 chilometri
senza tattiche e con tanto cuore,
ho superato l’alta colonna di pietra con
la scritta Ushuaia, traguardo
dell’ennesimo capitolo del Giro
del Mondo Peugeot. Solo allora ha controllato lo stato del materiale che mi
ero portato appresso. Materiale ormai
usurato e sfilacciato, che solo 40 giorni prima era nuovo.
Così come le gomme della
mia bici Solaris che
sebbene fossero artigliate adesso
non hanno più neppure un briciolo di
battistrada. La Patagonia consuma, usura, si prende tanto, ma fa vivere al massimo e rendi liberi. A quel punto, mi sono seduto a farmi scaldare dai raggi di sole. Intorno a me un gruppetto di motociclisti che esibivano
adesivi da tutto il mondo, altri
in jeep, altri ancora in camion. E poi c’era
una bici, una Peugeot, piena di polvere e di storie, che arrivava da
altrettanto lontano».
Il traguardo mancato
Ma Andrea Tozzi
aveva in progetto un secondo traguardo …
«Già … Capo Horn. Lo immaginavo il traguardo simbolico della nostra terza spedizione. Invece, è rimasto
per me un luogo sospeso, impossibile
da raggiungere per la selvaggia
forza della natura. Il mare in tempesta nei giorni della mia
permanenza ad Ushuaia ha reso
quel luogo ancora una volta, come nei racconti di
mare di fine ‘800 sussurrati alla luce delle lampade a petrolio, irraggiungibile. Quella roccia temuta dai
marinai e che volevo raggiungere con tutto me stesso, rimane per ora un posto indefinito nella mia mente. E chissà, potrebbe essere un buon motivo per tornare laggiù, un
giorno».
Waiting New
Zealand
Lasciata la Patagonia, recuperate le energie, messo
ordine ad appunti e fotografie, Andrea Tozzi è già al lavoro per pianificare l'atto conclusivo del Peugeot
World Tour. Perché preparazione, studio,
pianificazione, scelte sono alla base di ogni spedizione-avventura di
successo.
New Zealand, l’ultima spedizione in programma per questa estate, sarà certamente l’occasione
per rifare il punto anche sulle attrezzature, sugli
allestimenti e l’organizzazione del viaggio in generale. «Il tracciato, sebbene
ci siano già diverse alternative, è ancora completamente da decidere. E l’inverno australe, stavolta, richiederà scelte ancor
più attente e scrupolose. Insomma, il lavoro è tanto, affascinante e
senza dubbio appagante. Meglio iniziarlo
subito!».
Peugeot World Tour,
giro del mondo in quattro tappe
Peugeot World Tour
(http://roadexperience.peugeot.it/worldtour ) è un viaggio - scoperta attorno
al mondo iniziato il 12 aprile 2014 che
si concluderà nell'estate 2015.
Protagonista il toscano Andrea Tozzi.
Si tratta di avventure allo stato puro che evidenziano la
validità dell'offerta di mobilità a 360° del Leone attraverso sfide che hanno sempre al centro l'impegno fisico e
mentale dell'uomo-atleta, l’affidabilità
e la resistenza dei mezzi del
Marchio.
Quattro tappe -
tre con la mountain bike Peugeot RSM01
“Solaris”, una con la city crossover Peugeot 2008 - per un totale di circa 27mila chilometri
attraverso 22 Paesi dei cinque Continenti.
Tre le tappe fin qui disputate: Marrakech (Marocco) –
Cabo da Roca (Portogallo) in bici; Cabo
da Roca (Portogallo) – Tokyo
(Giappone) con la 2008; Puerto
Montt (Cile) – Ushuaua (Argentina) in
bici.
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