venerdì 13 marzo 2015

PEUGEOT WORLD TOUR: missione compiuta

 
Dopo 19 tappe, 2354  chilometri e 22.546 metri di scalata, Andrea  Tozzi e la sua  bicicletta Peugeot RSM01 “Solaris” sono entrati in Ushuaia, la città più a sud del mondo, capoluogo della provincia  argentina di Tierra del Fuego.

 
La spedizione in solitaria numero 3 del  Peugeot World  Tour,  dopo  l’intera  Patagonia cilena  ed  argentina, ha  così conquistato l’altro mondo con 2 tappe di anticipo sulla tabella di marcia programmata.

 
«La tappa più lunga?  Sicuramente i 152  chilometri  da  Porvenir,  in Cile, a San  Sebastian, in Argentina, interamente su sterrato pesante, percorsi  in appena sei ore e 42 minuti  alla  media  di ben 22,7  orari.  Complessivamente il tragitto del Tour  si è snodato in pari  misura in territorio cileno  ed  argentino, con  tre  cambi  di frontiera, per  il 65%  su  terreno accidentato e sterrato, e per il restante 35%  su asfalto», confida  Andrea  Tozzi, per  una  volta  tanto in relax nella  sua casa in Toscana.

Più che di relax, però,  dovremmo parlare di vero e proprio  “riposo del guerriero”. La sua ultima  spedizione-avventura in compagnia del  Leone  si è  dipanata nel  meraviglioso contesto  della  foresta pluviale  e  del  plateau montano della Cordigliera delle  Ande meridionale ed   ha rappresentato - per le eccezionali condizioni  climatiche e del terreno - una sfida straordinaria per l'atleta e per il suo mezzo meccanico.
 
Nonostante le difficoltà, atleta e mezzo meccanico hanno completato l’intero  chilometraggio previsto  senza alcuna caduta e senza nessun intervento tecnico sulla  mountain bike, la bici Peugeot RSM01 “Solaris” configurata con  setup bikepacking, caricata con 23 chili di materiale.

 
La conquista di Ushuaia
Come  è avvenuta la “conquista” del traguardo finale  di Ushuaia, la città  ai confini del mondo? «Quando sono  partito per  quella  tappa –  dice  il 37enne toscano -  sapevo  che  la  mia  meta era  oltre  la  corona   di  roccia  rossastra  che intravedevo all'orizzonte. L’ultimo muro.  Sotto  un sole insolitamente vivace ho affrontato i tanti tornanti con pedalata decisa,  quasi  rabbiosa, finché alla  mia  destra è comparso finalmente un cartello verde  che mi diceva  che ero arrivato allo  scollinamento di Paso  Garibaldi, il passo  dedicato all'eroe dei  due  mondi.  È lì che  ho  percepito che  la  fine del mondo,  e del mio viaggio, era  ormai  vicina. Un angolo  del mondo  ancora oggi splendidamente desolato, non facile da raggiungere».


«Ed è stato quasi pura  magia quando, dopo 12 chilometri  senza  tattiche e con tanto cuore, ho superato l’alta colonna di pietra  con la scritta Ushuaia, traguardo  dell’ennesimo capitolo  del Giro del Mondo  Peugeot. Solo allora  ha controllato lo stato del materiale che mi ero portato appresso. Materiale ormai  usurato e sfilacciato, che solo 40 giorni prima  era nuovo.  Così come  le gomme  della  mia  bici Solaris  che  sebbene fossero  artigliate adesso non  hanno più neppure un briciolo di battistrada. La Patagonia consuma, usura, si prende tanto, ma  fa vivere al massimo e rendi  liberi. A quel punto,  mi sono seduto a farmi scaldare dai  raggi di sole. Intorno  a me un gruppetto di motociclisti  che esibivano  adesivi da tutto il mondo,  altri in jeep, altri ancora in camion.  E poi c’era una  bici, una  Peugeot, piena  di polvere e di storie, che arrivava da altrettanto lontano».

Il traguardo mancato
Ma Andrea  Tozzi aveva  in progetto un secondo traguardo … «Già … Capo Horn. Lo immaginavo il traguardo simbolico della  nostra terza spedizione. Invece, è rimasto per me un luogo  sospeso,  impossibile  da  raggiungere per la selvaggia forza  della  natura. Il mare  in tempesta nei giorni della  mia  permanenza ad  Ushuaia ha  reso  quel  luogo  ancora una volta, come nei racconti di mare  di fine ‘800 sussurrati alla  luce delle lampade a petrolio,  irraggiungibile. Quella roccia temuta dai marinai e che volevo raggiungere con tutto me stesso,  rimane per ora un posto indefinito  nella mia mente. E chissà,  potrebbe essere  un buon motivo per tornare laggiù, un giorno».

Waiting  New  Zealand
Lasciata la Patagonia, recuperate le energie, messo ordine  ad  appunti e fotografie, Andrea  Tozzi è già al lavoro  per pianificare l'atto conclusivo del Peugeot World Tour. Perché preparazione, studio,  pianificazione, scelte sono alla base di ogni spedizione-avventura di successo.
New  Zealand, l’ultima  spedizione in programma per  questa estate, sarà certamente l’occasione per  rifare  il punto anche sulle attrezzature, sugli allestimenti e l’organizzazione del viaggio in generale. «Il tracciato, sebbene ci siano  già diverse  alternative, è ancora completamente da  decidere. E l’inverno  australe, stavolta, richiederà scelte  ancor  più attente e scrupolose. Insomma, il lavoro è tanto, affascinante e senza  dubbio appagante. Meglio iniziarlo subito!».

Peugeot World Tour, giro del mondo in quattro tappe
Peugeot World Tour (http://roadexperience.peugeot.it/worldtour ) è un viaggio - scoperta attorno al mondo iniziato il 12 aprile 2014  che si concluderà nell'estate 2015.  Protagonista il toscano Andrea Tozzi.
Si tratta di avventure allo stato puro che evidenziano la validità dell'offerta di mobilità a 360° del Leone attraverso sfide che  hanno sempre al centro l'impegno fisico e mentale dell'uomo-atleta, l’affidabilità  e la resistenza dei mezzi  del Marchio.

Quattro tappe - tre con  la mountain bike Peugeot RSM01 “Solaris”, una  con  la city crossover Peugeot 2008  - per un totale di circa 27mila chilometri attraverso 22 Paesi  dei cinque  Continenti.

Tre le tappe fin qui disputate: Marrakech (Marocco) – Cabo  da Roca  (Portogallo) in bici;  Cabo  da Roca  (Portogallo) – Tokyo (Giappone) con la 2008;  Puerto Montt  (Cile) – Ushuaua (Argentina) in bici.


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