Volkswagen festeggia
ad Auto e Moto d’Epoca 2014 i 40 anni dell’auto europea di maggior successo: la
Golf. A oggi, in tutto il mondo, ne sono stati venduti oltre 30 milioni di esemplari di cui 2,4 milioni
in Italia. Ciò significa che, in media, dal 1974 a oggi ogni anno una nuova
Golf è entrata in 60.000 famiglie italiane.
La Golf è da sempre un punto di riferimento in fatto di progresso tecnologico. Motore turbo, iniezione diretta, propulsione elettrica o ibrida plug-in, ma anche ABS, ESC, XDS o trazione integrale 4Motion. Regolazione automatica della distanza, funzione di frenata di emergenza City, ESC per la stabilizzazione di vettura e rimorchio o frenata anti collisione multipla
E ancora climatizzatore automatico, sistema Hi-Fi Dynaudio,
touchscreen con sensore di prossimità o fari con tecnologia LED oltre alle
eccellenze GTI, GTD o GTE. È sempre la Golf a rendere disponibili su larga
scala le principali tecnologie e i trend del settore automobilistico dei nostri
tempi.
Golf I. La prima
Golf prodotta in serie uscì dalla catena di montaggio di Wolfsburg il 29 marzo
1974 e a maggio fece il suo debutto nei saloni dei Concessionari Volkswagen.
Dopo che per decenni il motore e la trazione posteriori avevano spopolato
grazie al Maggiolino, iniziò finalmente una nuova epoca: quella del motore
anteriore trasversale e della trazione anteriore. Questa trasformazione era
stata introdotta poco prima, nel 1973, dalla Passat, la prima Volkswagen a
trazione anteriore dopo la K70 ripresa dalla NSU. Grazie alla Golf questa
impostazione tecnica ha esordito nel segmento caratterizzato dai maggiori
volumi.
La Golf, progettata da Giorgetto Giugiaro secondo i canoni
del design Volkswagen, doveva corrispondere alle enormi aspettative create
precedentemente dal Maggiolino, venduto in più di 21,5 milioni di unità,
portando avanti la storia di quella che fino ad allora era stata l’auto di
maggior successo al mondo. E l’obiettivo venne raggiunto. La soluzione di
trazione moderna e sicura, la spaziosa configurazione degli interni e il design
erano così convincenti che già nell’ottobre 1976 fu celebrato il traguardo del
primo milione di Golf vendute.
La Golf I costituì un punto di riferimento in fatto di
progresso e tendenze in campo automobilistico, così come tutte le Golf
seguenti. Con la prima Golf GTI (1976), per esempio, la Volkswagen diede una
svolta al dinamismo di questa classe; la Golf D (Diesel aspirato, 1976) e la
successiva Golf GTD (Turbodiesel, 1982) videro il Diesel fare breccia nel
segmento delle auto compatte. Nel 1979 la Volkswagen iniziò la
commercializzazione della Golf Cabriolet, l’auto scoperta più venduta al mondo
in quegli anni. Della prima generazione della Golf, comprese tutte le versioni
derivate come la Cabriolet e la Jetta (a suo tempo di identica costruzione),
furono venduti 6,99 milioni di esemplari, pari a 0,87 milioni all’anno.
Golf II. Questa
seconda Golf, dall’agosto 1983 è stata la Volkswagen su cui ha iniziato a
guidare la generazione dei baby-boomer, vale a dire di coloro che oggi hanno
circa cinquant’anni. La Golf II diventò ancora più confortevole grazie
all’ulteriore miglioramento nello sfruttamento dello spazio. Da ricordare anche
che è stata proprio la Golf a introdurre nel proprio segmento il catalizzatore
(1984), il sistema antibloccaggio in frenata (ABS, 1986) e il servosterzo, e
per la prima volta anche la trazione integrale (Syncro, 1986). E già nel 1989
la Volkswagen si basò su questa Golf per presentare due prototipi, uno a
trazione elettrica e uno a propulsione ibrida. Fino all’estate 1991 furono
prodotti in tutto 6,3 milioni di esemplari della seconda generazione della Golf
(incluse tutte le versioni derivate), corrispondenti a 0,79 milioni all’anno.
Golf III. A
partire dall’agosto 1991, la Volkswagen inaugurò una nuova era nel campo della
sicurezza: quella di terza generazione fu la prima Golf a montare dal 1992 gli
airbag frontali e, inoltre, introdusse enormi progressi nel campo della
costruzione della carrozzeria, che migliorarono notevolmente le caratteristiche
di resistenza agli urti. Alla Golf III sono legate anche numerose altre pietre
miliari tecniche della gamma. Sotto la sua carrozzeria debuttarono il primo
motore a sei cilindri (VR6), il cruise control, il catalizzatore ossidante per
i motori Diesel (1991), il primo motore Diesel a iniezione diretta (TDI, 1993 e
SDI, 1995) e gli airbag laterali (1996). Sempre nel 1996, tutte le Golf furono
equipaggiate con ABS di serie. Inoltre, prendendo come base la Golf III, nel
1993 la Volkswagen presentò una nuova Cabriolet, un nuovo modello a trazione
integrale (Syncro II) e la prima Variant (station wagon) della serie. Nel 1997
la terza generazione uscì di scena, con 4,83 milioni di esemplari prodotti,
comprese le versioni derivate (pari a 0,81 milioni di Golf all’anno).
Golf IV. Sotto la
guida dell’allora Responsabile Design del Gruppo Volkswagen Hartmut Warkuß, si
delineò quel design essenziale e preciso che da una parte era più che mai
rappresentativo della storia del Marchio, mentre dall’altra preparava il
terreno per affrontare il futuro della Volkswagen. Il nuovo DNA del design
Volkswagen ha origine in questi anni. Contemporaneamente, il debutto dell’ESC
(1998) proseguì la democratizzazione nel campo della sicurezza. Sempre nel 1998
la Volkswagen presentò la prima Golf a trazione integrale con frizione Haldex:
la Golf 4Motion. Un anno dopo, partendo dalla Germania, l’ESP entrò a far parte
della dotazione di serie. Nel 2002 fu la volta della prima Golf con iniezione
diretta di benzina (FSI) e del debutto degli airbag per la testa (airbag a
tendina) di serie. Sempre nel 2002, la Volkswagen presentò la R32, che
raggiungeva i 250 km/h. Nel 2003 fu questo modello top di gamma a essere
disponibile per la prima volta con il rivoluzionario cambio a doppia frizione
DSG. Nello stesso anno la Golf IV (completamente zincata) lasciò spazio all...
Golf V. In tutto
furono prodotti 4,99 milioni di esemplari della quarta generazione (comprese le
versioni derivate), cioè 0,83 milioni all’anno.
Golf V. Questa Golf si distinse per comfort, dinamica e
qualità da molti modelli concorrenti della classe media superiore. E proprio
sul fronte della qualità, infatti, al suo debutto nel 2003 la Golf V si fece
notare per il 35% in più di rigidezza torsionale che sottolineava la stabilità
della carrozzeria saldata con il laser. Per la prima volta la Golf poteva
inoltre essere equipaggiata a richiesta con airbag laterali per gli occupanti
posteriori; contando i sei airbag di serie (anteriori, laterali anteriori e per
la testa) a bordo si poteva arrivare fino a otto “cuscini” d’aria protettivi.
Sul fronte del comfort e della dinamica, la Golf V vantava, tra l’altro, il
nuovo asse posteriore multilink a quattro bracci, il cambio DSG a 7 rapporti, i
fari bixeno, il sensore pioggia e il tetto scorrevole panoramico, senza
dimenticare il debutto del primo motore turbo benzina a iniezione diretta sulla
Golf GTI (2004) e del primo Twincharger al mondo (TSI, 2006) dotato di doppia
sovralimentazione con turbocompressore e compressore meccanico. Nel 2006
debuttò la Golf Plus, mentre nel 2007 furono presentate la CrossGolf, una nuova
Variant e la Golf BlueMotion (estremamente parca nei consumi, 4,5 l/100 km). In
tutto furono prodotti 3,4 milioni di esemplari della quinta generazione della
Golf comprese le versioni derivate, corrispondenti a 0,68 milioni all’anno.
Golf VI. In soli
quattro anni, fino a fine luglio 2012, sono state 2,85 milioni le Golf
costruite sulla base della sesta generazione presentata nel 2008. Notevoli i
passi avanti compiuti in fatto di sicurezza: la nuova carrozzeria era talmente
ben realizzata da ottenere il massimo del punteggio, cinque stelle, nel
crash-test EuroNCAP. Inoltre la dotazione di serie comprendeva un altro airbag:
quello per le ginocchia del guidatore, mentre la maggiore dinamica a fronte di
un minore consumo era garantita da una gamma sempre più ampia di motori TSI e
dal passaggio del Turbodiesel (TDI) dal sistema pompa-iniettore al sistema
common rail. La versione di punta per ecocompatibilità è stata la Golf
BlueMotion, con un consumo nel ciclo combinato di soli 3,8 l/100 km equivalente
a 99 g/km di CO2. Nuovi sistemi di assistenza (tra cui regolazione automatica
degli abbaglianti Light Assist, dispositivo di parcheggio automatico Park
Assist e sistema di assistenza nelle partenze in salita) e tecnologie (per
esempio, la regolazione adattiva dell’assetto DCC) fecero della sesta
generazione quella che in quel momento era la Golf più all’avanguardia. In
tutto furono prodotti 2,85 milioni di esemplari della sesta generazione
(comprese le versioni derivate), cioè 0,71 milioni all’anno.
Golf VII. Il 4
settembre 2012 la Volkswagen ha festeggiato l’anteprima mondiale della settima
generazione della Golf e già il giorno successivo ha avuto inizio la prevendita
di questa vettura bestseller nei primi Paesi. Solo tre settimane dopo, al
Salone dell’Auto di Parigi, la Volkswagen ha presentato la Golf al grande
pubblico. La riduzione di peso della nuova Golf ha raggiunto i 100 kg,
aumentando così l’efficienza della vettura. In funzione della motorizzazione è
stato possibile ridurre i consumi rispetto al modello precedente fino a un
massimo del 23%. Secondo il nuovo ciclo di guida europeo (NEDC), la nuova Golf
TDI BlueMotion consuma solamente 3,2 l/100 km (a fronte di emissioni di CO2 di
85 g/km). Un’ulteriore novità è rappresentata dalla motorizzazione 1.4 TSI 140
CV con sistema automatico di gestione attiva dei cilindri (ACT). Nel ciclo
combinato, questo motore benzina sportivo ma allo stesso tempo molto attento
all’ambiente consuma 4,7 l/100 km. Inoltre, la Volkswagen ha dotato la Golf di
un’intera gamma di nuovi sistemi di assistenza, in parte di serie, e da poco le
ha regalato un cuore elettrico. È, infatti, già disponibile la e-Golf a
trazione esclusivamente elettrica, con circa 190 km di autonomia complessiva
cui in autunno si aggiungerà la nuova Golf GTE. Quest’ultima, con la sua
propulsione ibrida plug-in ha un consumo medio di soli 1,5 l/100 km. La Golf
GTE può inoltre percorrere circa 50 chilometri in modalità esclusivamente
elettrica.
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