L'Assemblea Pubblica ANFIA si è svolta nella mattinata di ieri
a Roma, presso l’Auditorium della Tecnica di Confindustria, alla presenza del Sottosegretario di Stato del Ministero
dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, con l’obiettivo di delineare
il quadro dell’andamento del settore nell’ultimo anno a livello mondiale,
europeo e nazionale e, soprattutto, di affrontare il tema del rilancio di
competitività dell’industria automotive italiana.
Ha aperto i lavori il Presidente
dell’Associazione Roberto Vavassori, introducendo il videomessaggio inviato
dal Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, che ha espresso il
sostegno del Governo
all’industria automotive italiana,
come comparto chiave
dell’economia del Paese.
Il fil rouge dell’evento ha preso il via dallo scenario
europeo, con l’intervento di Romualdo
Massa Bernucci - Direttore del Dipartimento per le Operazioni in Italia, Malta
e Balcani occidentali della Banca europea per gli investimenti (BEI), che
ha illustrato le potenzialità e le opportunità offerte dalla BEI, in
particolare alle PMI del settore, per progetti di Ricerca e Sviluppo, per
investimenti materiali e per l'incremento del circolante. Si è dato poi spazio
al confronto con le politiche industriali di successo attuate negli ultimi mesi
dal Governo spagnolo, anche per il settore automotive, rappresentato da Manuel Valle Muñoz - Direttore Generale per
l’Industria e la Piccola e Media Impresa del Ministero dell’Industria,
dell’Energia e del Turismo spagnolo.
Con la successiva relazione di Guido Pier Paolo Bortoni - Presidente dell’Autorità per l’energia
elettrica e il gas, il focus si è spostato sull’Italia, concentrandosi sulle
azioni portate avanti dall'Authority per ridurre i costi dell'energia elettrica
(es. riduzione oneri di sistema previsti nell'art. 39 del Decreto Legge n.
83/2012, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e con
Confindustria) e del gas. Il caso concreto di un’azienda che ha investito in
Italia due anni fa portando a compimento un’operazione di salvataggio
e rilancio di
una realtà imprenditoriale storica
nel panorama manifatturiero del
nostro Paese, è stato poi presentato da Paolo
Ramadori - Chairman e Managing Director di Oerlikon Graziano Group S.p.A.
Alla relazione del Presidente ANFIA Roberto Vavassori, ha
fatto seguito l’intervento del Sottosegretario De Vincenti e il saluto conclusivo di Giorgio Squinzi,
Presidente di Confindustria.
“Fare automotive
in Italia oggi è una missione sempre più ardua. Quali sono le condizioni
essenziali per renderla sostenibile? L’evento di oggi ha l’obiettivo di dare una risposta concreta
e pragmatica a questo interrogativo – ha dichiarato
Vavassori. Come comparto automotive, vogliamo essere parte
attiva e, insieme, strumento di realizzazione, della strategia Europa 2020,
secondo cui il peso dell’industria manifatturiera nel PIL europeo dovrà
arrivare al 20% nel 2020. Ora, per inciso, questa percentuale si è contratta
passando dal 15,5% di un anno fa, al 15,1% nell’estate del 2013.
Chi era presente alla nostra Assemblea di un anno fa – ha
proseguito il Presidente - potrà ricordare che chiedevamo l’istituzione di una
Consulta permanente, che potesse divenire lo strumento attraverso il quale
proporre per il nostro settore una legislazione competitiva, raccordando le
istanze dei diversi Ministeri competenti con le necessità delle nostre imprese.
Oggi la Consulta è una realtà, uno strumento funzionale per la realizzazione di
un quadro coerente di provvedimenti di politica industriale a favore della
competitività del settore, indispensabile e urgente per smuoverci dalle sabbie
mobili nelle quali, oggi, il nostro settore è intrappolato. Certamente, la
competitività complessiva delle nostre imprese, oggi fortemente compromessa,
richiede uno scenario di Paese diverso dall’attuale. Tra le misure necessarie
in questo senso: diminuire il caos normativo, sia autorizzativo che fiscale e
l’entropia insopportabile della
burocrazia, ridurre la rigidità del
mercato del lavoro e riformare la
fiscalità sull’auto rendendola meno opprimente (oggi è giunta a quasi 73
miliardi di euro l’anno) e più capace di promuovere gli investimenti in
tecnologie ecologiche fatti dall’industria negli ultimi anni, abolendo gli
inutili balzelli recentemente introdotti, quali il superbollo e la assurda
diminuzione dei vantaggi fiscali per le auto aziendali.
Chiediamo, infine, un sostegno automatico e semplificato
alle imprese che investono in Ricerca e Sviluppo tramite un credito d’imposta
automatico, che però non riguardi solamente la ricerca incrementale come
proposto dal collegato Sviluppo attualmente in discussione, bensì
che premi sia le aziende
che negli anni
hanno svolto un
ruolo primario nell’innovazione, sia le piccole imprese che per la prima
volta decidano di investire.
La risposta alla domanda iniziale di questa mattinata è
quindi una sola e, prendendo a prestito il motto del programma proposto da
Confindustria per il nostro Paese a febbraio, concludo dicendo che fare
industria automotive in Italia oggi si può e si deve”.
L’Assemblea Pubblica è stata preceduta da un’assemblea
privata del Gruppo Componenti
ANFIA, che ha rinnovato la Presidenza, le Vice Presidenze e
il Comitato direttivo.
“Tra i propositi di questo mio primo mandato – ha dichiarato
il Neo-Presidente della componentistica Aurelio Nervo, Amministratore delegato
di SKF Italia – c’è un allargamento e un maggiore coinvolgimento della base
associativa nel programma delle attività e nella fruizione dei servizi offerti
da ANFIA, non ultima la formazione. Con i tre Vice Presidenti del
Gruppo, rispettivamente dedicati all’area dell’internazionalizzazione,
della R&S e del credito e finanza, intendiamo valorizzare il ricorso allo
strumento delle reti d’impresa, come facilitatore all’ingresso sui mercati
esteri per le
PMI e puntare
ancora di più
sull’innovazione, come imprescindibile requisito per
la competitività, tenendo
sempre presente lo
schema tracciato dall’Europa con
Horizon 2020. Infine, intendiamo lavorare per favorire gli strumenti finanziari
legati non solo all’internazionalizzazione, ma anche agli investimenti in
R&S delle nostre imprese”.
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