Dopo solo 12 mesi, l’ampliamento di Izmit (Turchia), che ha
generato oltre 2800 posti di lavoro, è stato
quasi completato. La produzione
di i10 avrà inizio entro la fine
dell’anno. I volumi produttivi dedicati
all’export raggiungeranno le 180.000
unità entro il 2015
Hyundai Motor Company ha quasi completato
i lavori di espansione del proprio stabilimento
“Hyundai Assan
Otomotiv Sanayi” (HAOS) sito
in Turchia, impianto
che raddoppierà la produzione
fino a
200.000 unità annue
grazie all’inserimento in
linea della i10, vettura
la cui produzione
comincerà a fine
2013 e che andrà ad
affiancare la i20,
da anni realizzata ad Izmit.
A solo dodici mesi
dalla decisione di investire 609 milioni
di dollari in Turchia, questo progetto
ha generato un volano di
oltre 2800 posti di lavoro
locali (incluso l’indotto). Ed i lavori d’ampliamento continuano a
tutto regime: a
breve le aree
dedicate allo stampaggio ed alla
realizzazione dell’intero corpo vettura (quest’ultima struttura
completamente automatizzata) saranno presto completate. Peraltro, è stata
raddoppiata la linea produttiva, inserendo anche una nuova area test. Una volta
a regime, l’occupazione generata dallo stabilimento e dai relativi
fornitori raggiungerà
6.300 addetti.
"Il 2013 è destinato a segnare una tappa importante
per il nostro stabilimento"
ha dichiarato Won Shin-Chang, Presidente
& CEO di Hyundai
Assan Otomotiv Sanayi. "Quest'anno raddoppieremo i nostri
volumi complessivi superando i
200.000 esemplari, grazie
all’investimento fin qui sostenuto. Confidiamo
che questa espansione contribuirà
notevolmente a generare
nuovi posti di
lavoro e incentivare l’economia
della regione e dell’Europa intera".
Lo spostamento della produzione di i10 ad Izmit
(l’altro stabilimento Hyundai presente
nel vecchio continente si trova a
Nosovice, in Repubblica Ceca)
permetterà così all’azienda
di produrre in Europa circa il
90% della propria gamma di autovetture (i10, i20, ix20, i30, ix35) in vendita
in Italia.
In particolare,
le Hyundai i10
prodotte in Turchia
saranno esportate in
oltre 30 paesi, principalmente europei,
con volumi previsti
di oltre 160.000
unità per il
prossimo anno, che dovrebbero salire a circa 180.000 entro
il 2015.
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