- La Volkswagen XL1, con un consumo di 0,9 l/100 km, è la vettura di serie più parca nei consumi al mondo. Il sistema ibrido plug-in garantisce alla due posti fino a 50 chilometri di autonomia con alimentazione completamente elettrica, quindi a emissioni zero.
La più
aerodinamica di tutti i tempi
- Efficienza pura. Dal punto di vista costruttivo, la XL1 segue le regole delle auto puramente sportive: peso ridotto (795 kg), aerodinamica perfetta (Cx 0,189) e baricentro basso (altezza 1.153 mm). Per questo le bastano soltanto 8,4 CV per viaggiare in piano a una velocità costante di 100 km/h. Viaggiando con la sola alimentazione elettrica, la Volkswagen compatta si accontenta di meno di 0,1 kWh per percorrere più di un chilometro.
Efficienza
e piacere di guida
- 160 km/h limitati elettronicamente. L’adozione di materiali leggeri high-tech, l’aerodinamica perfetta e il sistema ibrido plug-in, comprendente motore TDI a due cilindri (48 CV), motore elettrico (27 CV), cambio a doppia frizione a 7 rapporti (DSG) e batteria agli ioni di litio, fanno sì che la XL1 possa vantare emissioni di CO2 di appena 21 g/km. Se necessario, la XL1 (in grado di raggiungere la velocità massima di 160 km/h) passa da 0 a 100 km/h in soli 12,7 secondi. Indubbiamente un consumo di 0,9 l/100 km è straordinario e ridefinisce le potenzialità tecniche nell’industria automobilistica.
Terzo
livello di evoluzione
- 2002, 2009, 2013. Sotto il profilo concettuale, dietro la XL1 si nasconde il terzo
livello evolutivo della strategia
Volkswagen per le vetture da 1 litro (inteso come consumo per 100 km). All’inizio del nuovo secolo, l’attuale Presidente del Consiglio di Sorveglianza del Gruppo Volkswagen, Ferdinand Piëch, si era fatto promotore della visionaria idea di realizzare un efficiente prototipo adatto all’uso quotidiano che consumasse 1 litro ogni 100 km, destinato poi a essere prodotto in serie. Con la XL1 a due posti, questa visione è diventata una realtà. A fronte di un’elevata efficienza della XL1, la Volkswagen è riuscita a sviluppare il progetto di una carrozzeria che fosse più adatta alla vita di tutti i giorni rispetto ai due prototipi precedenti. Mentre sulla 1-Litre Car presentata nel 2002 e sulla L1 del 2009 il guidatore e il passeggero erano ancora seduti uno dietro l’altro per favorire la migliore aerodinamica, i due occupanti della XL1 siedono ora l’uno accanto all’altro, come solitamente accade su una normale auto, leggermente sfalsati.
Più
corta di una Polo, più bassa di una Porsche Boxster
- Il futuro per il presente. La XL1 è lunga 3.888 mm, larga 1.665 mm e alta solo 1.153 mm. Si tratta di dimensioni estreme rispetto alle normali misure delle vetture: la Polo, sebbene simile per lunghezza (3.970 mm) e larghezza (1.682 mm), risulta ben più alta (1.462 mm). Anche una sportiva purosangue come la Porsche Boxster è comunque più alta di 129 millimetri (1.282 millimetri). Un biglietto da visita spettacolare per la XL1: un’auto del futuro costruita nel presente.
La XL1 è un’auto del futuro costruita nel presente. L’elevato tasso di
innovazione che caratterizza questa vettura non solo si riflette nelle
tecnologie impiegate, ma anche nel fatto che la Volkswagen produce gran parte
della XL1 in fibra di carbonio rinforzata (CFK), leggera e robusta. La
monoscocca (che prevede i posti per guidatore e passeggero leggermente sfalsati),
tutti i componenti esterni della carrozzeria e gli elementi funzionali (come le
barre antirollio) sono in CFK. La Volkswagen impiega componenti in CFK prodotti
con procedura RTM (Resin Transfer Moulding). I valori di densità e peso
specifico di questo materiale corrispondono soltanto al 20% circa di quelli
riferiti a un paragonabile rivestimento esterno in acciaio. Ciononostante, i
componenti in fibra di carbonio presentano una rigidità e una portata che non
hanno nulla da invidiare a componenti analoghi in acciaio o alluminio. I
componenti del rivestimento esterno della XL1 sono spessi solo 1,2 mm.
Procedura RTM innovativa
Rispetto ad altri procedimenti come il CFK-Prepreg, la produzione della
fibra di carbonio rinforzata tramite la procedura RTM è più economica (perché
automatizzata), grazie ai costi più bassi con quantità di pezzi più elevate. I
componenti creati secondo la procedura RTM nascono in stampi a guscio multiplo,
riscaldabili e a tenuta di pressione a vuoto. Con questo metodo, della resina
liquida viene iniettata in pressione nello stampo, che è rivestito con la fibra
di carbonio asciutta e presenta internamente la forma del pezzo da produrre.
Successivamente il componente si indurisce nella forma desiderata.
La CFK spiana la strada per il futuro
La fibra di carbonio è il materiale ideale per la carrozzeria della XL1. Basta
guardare la bilancia: la vettura pesa soltanto 795 chilogrammi, di cui 227 kg
per il propulsore inclusa la batteria, 153 kg per il telaio, 80 kg per gli
allestimenti e 105 kg per la parte elettrica. I restanti 230 kg rappresentano
appunto il peso della carrozzeria realizzata principalmente in CFK, compresi le
porte ad ala di gabbiano, il parabrezza con tecnologia a vetro sottile e la
monoscocca. In totale, il 21,3% della XL1, vale a dire 169 kg, è costituito da fibra
di carbonio rinforzata. Inoltre, per il 22,5% di tutte le parti (179 kg), la
Volkswagen ha impiegato metalli leggeri. Soltanto il 23,2% (184 kg) della XL1 è
realizzato in acciaio e ferro; il peso restante è suddiviso fra vari altri
materiali (ad esempio i cristalli laterali in policarbonato), metalli, fibre
naturali, materiali di consumo e componenti elettronici.
Grazie
alla fibra di carbonio, la XL1 non è solo leggera, ma anche molto sicura. Anche
in questo caso il merito va alla monoscocca in CFK, tanto leggera quanto
resistente. In caso di incidente assicura lo spazio vitale necessario per
guidatore e passeggero, grazie alla configurazione intelligente dei percorsi di
carico che comprende l’utilizzo di strutture a sandwich nella monoscocca. Le
strutture in alluminio della parte anteriore e posteriore della vettura
assorbono inoltre gran parte dell’energia. Questi principi sono stati applicati
anche alla progettazione delle porte in CFK, dove l’energia viene assorbita da
una barra antintrusione in alluminio. Inoltre, il rigido telaio della porta in
CFK riduce al minimo la possibilità di intrusione di oggetti nella cellula di
sicurezza in fibra di carbonio. Si è prestata grande attenzione anche
all’accessibilità in caso di emergenza. Per esempio, nell’eventualità di cappottamento
a seguito di un incidente, le viti con punti di sezionamento pirotecnici
faciliterebbero l’apertura delle porte della XL1 (tramite ribaltamento).
La XL1 rappresenta le attuali
potenzialità
La XL1 è attualmente l’auto più parca nei consumi ed ecologica del mondo.
Questa vettura può essere realizzata solo perché i limiti della fattibilità
sono stati ridefiniti per quanto riguarda sia le tecnologie impiegate, sia la
produzione. In merito alle tecnologie a bordo della XL1, la Volkswagen
introduce i sistemi e i materiali più innovativi attualmente disponibili per
raggiungere la massima efficienza possibile. Per quanto riguarda la
realizzazione della XL1, la Casa automobilistica più grande d’Europa ha deciso
di stabilire nella Germania del nord la produzione artigianale della XL1 composta
in larga parte di CFK.
Produzione artigianale a Osnabrück
La XL1 viene prodotta dalla Volkswagen Osnabrück GmbH. Qui, negli ex
stabilimenti Karmann, circa 1.800 lavoratori producono, tra le altre, la Golf
Cabriolet e la nuova Porsche Boxster. Per la serie limitata della XL1, gli
specialisti di Osnabrück non hanno battuto la strada della classica produzione dai
grandi numeri, ma quella della manifattura automobilistica. Tuttavia, come per
le vetture prodotte in larga scala, come ad esempio la Golf Cabriolet, molti
componenti (ad esempio la monoscocca, i motori, gli assi o la batteria) arrivano
da altri stabilimenti e da fornitori esterni. Ciononostante, la produzione
della XL1 a Osnabrück è altamente innovativa e, in questa forma, unica nel suo
genere. In nessuna parte del mondo c’erano modelli da seguire per le singole
fasi della produzione, perché finora non sono mai state prodotte auto con una
simile combinazione di materiali. In futuro, le numerose innovazioni realizzate
con la XL1 andranno quindi a beneficio anche di altri marchi del Gruppo. Di
seguito è descritta la produzione della XL1 nel dettaglio.
Fase I della produzione – Scocca
grezza
La produzione della XL1 inizia con la consegna della monoscocca in CFK,
creata presso un fornitore in Austria secondo la procedura RTM. Il processo è stato sviluppato in stretta collaborazione
con la Volkswagen. Nello stabilimento di Osnabrück la
monoscocca viene montata su una piastra di fissaggio. Così nasce la
carrozzeria, ancora priva di porte e cofani. Questa prima fase di produzione
della carrozzeria viene chiamata “scocca grezza”. In questa stazione tutti i
componenti vengono portati, tramite dispositivi speciali, nella posizione
prevista per la costruzione. Questo procedimento è necessario per rispettare le
rigide tolleranze di produzione.
Diverse parti interne ed esterne della monoscocca subiscono un trattamento
preliminare, necessario per chiudere le giunture e levigare le superfici.
Infatti, all’interno della XL1, numerosi elementi in CFK non vengono
volutamente coperti da rivestimenti. Il materiale high-tech rimane a vista.
Nella scocca grezza, i singoli componenti in CFK vengono uniti mediante
incollaggio, un processo estremamente complesso e unico nel suo genere dal
punto di vista della tecnica produttiva. La complessità del procedimento è
testimoniata, ad esempio, dal montaggio del tetto sulla monoscocca.
A differenza delle parti in lamiera da saldare, il tetto della XL1 non può
essere semplicemente posato sulla monoscocca. Qui lo spessore dell’adesivo deve
perlopiù livellare con la massima precisione la struttura del montante del
tetto della monoscocca e i diversi spessori del materiale del tetto laminato.
Questo componente rimane quindi sospeso prima dell’incollaggio sulla
monoscocca. Il processo di incollaggio viene eseguito in base a una procedura
precisa, con tempi di indurimento ben definiti.
Sempre nella fase I della produzione, il vano per il bagagliaio con la
canalina per lo scolo dell’acqua viene portato in posizione, incollato e
avvitato. Inoltre, tutte le parti della struttura e del rivestimento esterno
(longheroni trasversali posteriori, parte terminale posteriore, parte laterale
anteriore e posteriore) vengono posizionate su una slitta di produzione e
avvitate. I collaboratori controllano e documentano il rispetto delle misure
richieste dell’intero gruppo costruttivo in tutte le fasi della produzione.
Ogni singolo componente della XL1 viene inoltre documentato con un proprio
numero di serie nello storico della produzione.
Fase II della produzione – Produzione
delle porte
Parallelamente alla fase I della produzione, in una linea separata vengono
prodotte le due porte ad ala di gabbiano, compresi i rinforzi anticrash. A
questo proposito, la Volkswagen ha sviluppato appositamente uno stampo tramite
cui le porte si adattano con precisione millimetrica ai componenti vicini della
carrozzeria già prima dell’inserimento nella monoscocca. Lo scopo è quello di
osservare le tolleranze di produzione estremamente rigide. Solo così si può
garantire che per il montaggio vengano rispettate tutte le prescrizioni, come
la distanza di interstizio ben definita e la giunzione omogenea tra le
superfici. Ciò avviene perché, diversamente dai componenti in lamiera, i
componenti in carbonio non possono più essere modificati in un secondo momento.
Fase III della produzione – Montaggio
della carrozzeria
Nella terza fase della produzione, la scocca grezza viene posizionata su un
nuovo dispositivo. Tutti i componenti della carrozzeria vengono montati
rispettando le distanze di interstizio e assicurandosi che siano a livello. Tra
questi figurano le porte ad ala di gabbiano, il cofano anteriore, il
portellone, il paraurti anteriore e altri elementi di dimensioni più piccole. La
regolazione delle porte ad ala di gabbiano è un’operazione particolarmente
impegnativa, poiché deve garantire il preciso accoppiamento sia con la
superficie del tetto sia con le superfici laterali.
Fase IV della produzione –
Verniciatura
In tutto vengono verniciati 32 componenti del rivestimento esterno della
XL1. Sei di questi sono elementi in carbonio a vista.
I
componenti in CFK vengono appositamente preparati per la verniciatura
nell’ambito della produzione della XL1. Infatti, per riuscire a rispettare gli
standard qualitativi di una verniciatura di altissimo livello nonostante lo
strato di verniciatura sia molto sottile, e quindi leggero, i componenti sono
ricoperti da uno speciale strato di tessuto non tessuto o da una pellicola di
resina. Rispetto alle consuete verniciature in uso finora per la fibra di
carbonio rinforzata, si registra una riduzione del peso superiore al 50%. Grazie
all’intenso lavoro del Centro Sviluppo Tecnico della Volkswagen di Wolfsburg e
ai test svolti da verniciatori esperti dello stabilimento di Osnabrück, è stato
possibile mettere a punto questo processo di verniciatura innovativo per i
componenti in CFK.
La
vernice viene stesa in due strati: alla mano di fondo con riempitivo segue la
vernice di base, ovvero lo strato che conferisce il colore. Come mano finale
viene applicata una vernice trasparente estremamente resistente a graffi e
raggi UV. Nell’abitacolo, invece, si usa la vernice decorativa color “grigio
perla opaco” o, sui componenti in carbonio a vista come i longheroni, una
vernice trasparente opaca. Lo stesso vale per la struttura del tetto, che non
presenta elementi di rivestimento per ottimizzare il peso e lo spazio a
disposizione dei passeggeri.
Fase V della produzione – Zona
anteriore della vettura
Dopo la verniciatura, tutti i componenti arrivano al montaggio. In una
prima fase viene completata la zona anteriore della vettura con il pianale
prefabbricato. Questo modulo è composto, tra gli altri elementi, dall’asse
anteriore a doppio braccio trasversale con i supporti oscillanti (prodotti in
alluminio pressofuso), dalla barra antirollio (in CFK), da una piccola batteria
da 12 volt per la rete di bordo e dai freni a disco in ceramica anteriori.
Sempre nel lato anteriore viene integrata la batteria ad alta tensione per la
propulsione ibrida plug-in. Un’altra particolarità è rappresentata dalla
posizione di montaggio del climatizzatore, che solitamente viene montato
nell’abitacolo. Tuttavia, per motivi legati alle dimensioni compatte, questo
non è possibile sulla XL1, dove viene invece montato nella zona frontale, inserito
in una speciale capsula isolante. Inoltre, in questa fase della produzione ha
luogo un controllo automatico della rete di bordo e la prima messa in funzione
di tutti i componenti elettronici.
Fase VI della produzione – Parte
posteriore e interni
L’unione tra il motore e la carrozzeria ha luogo dopo il montaggio della
zona anteriore della vettura. Il gruppo propulsore completo (motore TDI 2
cilindri, motore elettrico e cambio DSG a 7 rapporti) viene montato nella parte
posteriore della XL1. L’asse posteriore prodotto in alluminio pressofuso,
insieme agli alberi di trasmissione, ai dischi freno in ceramica e alla barra
antirollio in CFK, completano i componenti integrati di questa parte.
Parallelamente, durante questa fase viene montata la plancia con il
relativo supporto in magnesio. Essendo una piccola serie non è previsto un
premontaggio della plancia nella XL1, a differenza della produzione in grande
serie. Tutti i singoli elementi della plancia vengono invece montati nella
scocca. La plancia è composta da un materiale stampato in fibra di legno spesso
solo 1,4 mm, creato con un procedimento di stampaggio speciale.
Fase VII della produzione – Parabrezza, porte e
ruote
Al montaggio del propulsore segue quello del parabrezza realizzato in vetro
stratificato, spesso solo 3,2 mm. Vengono inoltre rimontate le porte ad ala di
gabbiano (compreso l’azionamento esterno). La posizione esatta delle porte è
determinata in precedenza, nel corso della fase II della produzione. Il cofano
anteriore viene poi inserito nella monoscocca attraverso perni di centraggio.
Infine, durante questa fase, sulla XL1 vengono montati i cerchi in magnesio dotati
di pneumatici con ridotta resistenza al rotolamento della misura 115/80 R15
(davanti) e 145/55 R16 (dietro).
Fase VIII della produzione –
Completamento delle porte
Le porte ad ala di gabbiano sono i componenti più complessi della
carrozzeria della XL1. Dopo il montaggio della porta verniciata e
l’integrazione degli alzacristalli vengono incollati i cristalli laterali in
plastica utilizzando appositi dispositivi di montaggio speciali. La maggior porzione
dei cristalli laterali è fissata al rivestimento esterno delle porte. Solamente
un segmento del settore inferiore dei cristalli laterali può essere aperto. Infine
le telecamere con funzione di specchi retrovisori vengono posizionate nel
relativo alloggiamento e montate sul rivestimento esterno in CFK della porta.
Fase IX della produzione – La messa
in funzione
Tutte le centraline, il relativo software e il fascio cavi vengono
verificati nell’ambito dei controlli qualità, durante i quali le centraline vengono
collegate allo stesso fascio cavi. Qui ha luogo la messa in funzione finale
della XL1. Prima di tutto viene controllato l’intero sistema ad alto voltaggio.
A questo proposito, vengono “simulati” difetti di isolamento, in modo da
testare il disinserimento di emergenza del sistema. Nella fase successiva viene
messo in funzione il motore a combustione: si controllano tutti gli attuatori e
i sensori del motore TDI e i parametri vengono confrontati con i valori
nominali durante il primo avviamento. Parallelamente, i collaboratori mettono a
punto gli specchietti retrovisori esterni basati su telecamera (e-Mirror): il
campo visivo corretto dell’e-Mirror viene regolato in maniera ottimale
attraverso un apposito programma informatico.
Dopo che tutti i sistemi sono stati messi in funzione, tutti i dispositivi
elettrici vengono sottoposti a verifica. Anche in questo caso si procede sulla
base di checklist da seguire scrupolosamente. Solo successivamente la
produzione della XL1 si conclude con una prova su strada per controllare le
funzioni dinamiche della vettura. Ora l’auto più efficiente al mondo è pronta
per la consegna.
La mobilità del futuro è uno degli argomenti più dibattuti della nostra
epoca. Con un aspetto centrale: quanto si possono ridurre i consumi delle auto,
utilizzando con coerenza soluzioni che garantiscano la massima efficienza su
questo fronte? Ora, grazie alla Volkswagen, è possibile dare una risposta a
questa domanda con la XL1, i cui consumi si attestano su 0,9 l/100 km.
Nessun’altra auto prodotta in serie con un propulsore Diesel ibrido plug-in è
più parsimoniosa.
L’adozione di materiali leggeri high-tech (struttura monoscocca e particolari
in fibra di carbonio rinforzata), un’aerodinamica perfetta (Cx = 0,189)
e un sistema ibrido plug-in, comprendente motore TDI a due cilindri (48 CV),
motore elettrico (27 CV), cambio a doppia frizione a 7 rapporti (DSG) e
batteria agli ioni di litio, fanno sì che la nuova Volkswagen XL1 possa vantare
emissioni di CO2 di appena 21 g/km con un consumo di 0,9 l/100 km. La
concezione ibrida
plug-in regala inoltre alla XL1 fino a 50 chilometri di autonomia in modalità di alimentazione completamente elettrica, quindi a emissioni zero. La batteria può essere ricaricata tramite comuni prese di corrente. Grazie al sistema di recupero dell’energia, la batteria si ricarica anche in fase di frenata. In questo caso il motore elettrico funge da alternatore.
plug-in regala inoltre alla XL1 fino a 50 chilometri di autonomia in modalità di alimentazione completamente elettrica, quindi a emissioni zero. La batteria può essere ricaricata tramite comuni prese di corrente. Grazie al sistema di recupero dell’energia, la batteria si ricarica anche in fase di frenata. In questo caso il motore elettrico funge da alternatore.
Nonostante questa altissima efficienza, è stato possibile rendere la
concezione della carrozzeria più adatta all’uso quotidiano di quella dei due
prototipi precedenti. Mentre sulla 1-Litre Car presentata nel 2002 e sulla L1
del 2009 il guidatore e il passeggero erano ancora seduti uno dietro l’altro
per garantire la migliore aerodinamica alla vettura, i due occupanti della
nuova XL1 siedono ora l’uno accanto all’altro, come solitamente accade su una
normale auto, leggermente sfalsati. Le porte ad ala di gabbiano agevolano la
salita e la discesa.
L’auto più efficiente del mondo
La nuova XL1 dimostra che le tecnologie in grado di ridurre in modo
significativo consumi ed emissioni rappresentano il futuro delle Case automobilistiche.
A dimostrazione del fatto che, anche in futuro, non dovremo rinunciare al piacere
di guida. Al volante della XL1 si percepisce infatti tutta la sua dinamicità.
Però tutto questo è possibile non grazie alla pura potenza, ma alla pura
efficienza, come dimostrano due esempi. In primo luogo, alla XL1 bastano 8,4
CV, ossia una minima parte della potenza delle vetture attuali, per viaggiare a
una velocità di 100 km/h. Poi, nella modalità di alimentazione elettrica, alla
XL1 sono sufficienti 0,1 kWh per percorrere più di un chilometro. Valori straordinari,
mai raggiunti da nessun’altra vettura di serie al mondo.
E se si sfrutta la massima potenza del sistema ibrido, si passa da 0 a 100
km/h in soli 12,7 secondi e si raggiunge la velocità massima di 160 km/h
(limitata elettronicamente). Ma questi dati da soli non dicono ancora tutto
della XL1: il peso di appena 795 kg, ad esempio, risulta vantaggioso per il
sistema di trazione, regalando alla vettura una straordinaria agilità. Da fermo
e a piena potenza, il motore elettrico da 140 Nm
funge anche da booster, a supporto del motore TDI (coppia massima di 120 Nm). In modalità boost, il motore TDI e quello elettrico
mettono a disposizione 51 kW e una coppia
massima di 140 Nm.
Ibrido plug-in
Con la nuova XL1, la Volkswagen propone un sistema ibrido plug-in che può
contare sulla riduzione dei consumi propria della tecnologia Turbodiesel common
rail (TDI), oltre che sull’efficienza del cambio a doppia frizione (DSG). Il
motore TDI eroga la propria potenza massima di 48 CV con una cilindrata di soli
0,8 litri. L’intera unità ibrida si trova nella parte posteriore del veicolo.
Il modulo ibrido vero e proprio, con motore elettrico e frizione, è posto tra
motore TDI e cambio DSG a 7 rapporti ed è stato integrato nel carter del cambio
DSG che si trova al posto del consueto volano. Il motore elettrico viene
alimentato da una batteria agli ioni di litio integrata nella parte anteriore
della vettura (capacità: 5,5 kWh). Un’elettronica di potenza che funziona in campo di
tensione da 220 volt assicura quindi il flusso di energia ad alta tensione
da/verso la batteria e il motore elettrico, e trasforma la corrente continua in
corrente alternata. La rete di bordo della XL1 viene alimentata da un convertitore
DC/DC e da una piccola batteria con la necessaria tensione di 12 volt.
Il motore elettrico supporta il motore TDI in fase di accelerazione
(funzione boost); tuttavia, come già anticipato, esso può anche garantire alla
XL1 fino a 50 km di autonomia. In questo caso, il motore TDI viene scollegato
dalla catena cinematica mediante l’apertura della frizione. La frizione lato
cambio resta invece chiusa e il cambio DSG quindi pienamente integrato. Un
altro fattore importante: il guidatore può decidere se utilizzare la XL1 in
modalità di trazione puramente elettrica (purché la batteria sia
sufficientemente carica). Per fare ciò è sufficiente la pressione di un
apposito tasto sulla plancia. Il processo di riavvio del motore TDI è molto confortevole.
Per garantire il cosiddetto impulso di avviamento del motore TDI durante la
marcia, il rotore del motore elettrico ruota velocemente e la frizione lato
motore viene chiusa altrettanto rapidamente. Il motore TDI viene quindi portato
al regime necessario. Il tutto avviene senza strappi in modo tale che il
guidatore non percepisca praticamente il riavvio del motore TDI.
In fase di frenata, il motore elettrico della Volkswagen XL1 funge da
alternatore utilizzando l’energia in frenata per ricaricare la batteria
(sistema di recupero dell’energia). Nel bilancio energetico del sistema ibrido,
in determinate condizioni di funzionamento, lo spostamento del punto di carico
del TDI consente una riduzione dei consumi del motore TDI, regalando al
contempo al Turbodiesel un miglior grado di efficacia. Anche l’innesto delle marce da
parte del cambio automatico DSG a 7 rapporti viene effettuato nell’ottica della
riduzione dei consumi. Tutto il sistema di gestione dell’energia e di
propulsione viene controllato dalla centralina motore tenendo conto delle
diverse richieste di carico del guidatore. Per la selezione della modalità di
guida ottimale vengono presi in considerazione parametri quali la posizione del
pedale dell’acceleratore, la spinta richiesta al motore, la riserva di energia
e l’energy-mix dato dall’energia cinetica ed elettrica.
Il
motore TDI 2 cilindri (con cilindrata di 0,8 litri) è basato sul 4 cilindri TDI
(cilindrata 1.6) ed è caratterizzato da una distanza tra i cilindri di 88 mm,
da un alesaggio di 81 mm e da una corsa di 80,5 mm. Con il motore 1.6 TDI
condivide importanti accorgimenti tecnici per la riduzione delle emissioni.
Sempre in quest’ottica vengono utilizzati speciali cavità ricavate nei pistoni,
l’iniezione multipla e l’orientamento individuale dei singoli getti. Le buone
caratteristiche di comfort dei motori common rail sono state trasferite al 2
cilindri. Inoltre, un albero di equilibratura, azionato dall’albero motore che
ruota alla stessa velocità, ottimizza la silenziosità di funzionamento del
motore.
Il
basamento in alluminio del motore TDI è costruito in modo da ottenere
un’elevata precisione geometrica e, di conseguenza, ridotte perdite per
attrito. Nell’ottica della riduzione delle emissioni, vengono inoltre impiegati
un sistema di ricircolo dei gas di scarico, un catalizzatore di ossidazione e
un filtro antiparticolato. Così equipaggiato, il motore 0.8 TDI soddisfa già i
valori limite della norma sui gas di scarico Euro 6.
Proprio
come tutto il sistema di propulsione, anche il sistema di raffreddamento della
XL1 è orientato alla massima efficienza: la pompa dell’acqua a regolazione
meccanica viene attivata dalla centralina di gestione motore in modo tale che
il raffreddamento del TDI avvenga solo se lo richiedono le condizioni del
motore. Nella parte anteriore della vettura è posizionata una presa d’aria
adattiva a regolazione automatica dedicata al raffreddamento del motore. Questo
sistema di gestione termica contribuisce anch’esso alla riduzione dei consumi.
In un circuito acqua separato, una seconda pompa ad azionamento elettrico,
anch’essa attivata in base al fabbisogno, provvede al necessario raffreddamento
dell’alternatore del motorino di avviamento e dell’elettronica di potenza.
Design all’avanguardia
La XL1 ha una lunghezza di 3.888 mm per 1.665 mm di larghezza a fronte di
appena 1.153 mm di altezza. Si tratta di dimensioni estreme: la Polo, sebbene
simile per lunghezza (3.970 mm) e larghezza (1.682 mm), risulta ben più alta
(1.462 mm). E un altro tocco da supersportiva per la XL1 è rappresentato dalle
porte ad ali di gabbiano, incernierate in due punti: in basso sotto ai montanti
anteriori e poco sopra il parabrezza nella struttura del tetto, spostandosi
così non soltanto verso l’alto, ma anche leggermente in avanti. Inoltre, le
porte abbracciano buona parte del tetto: una volta aperte, regalano quindi
massimo comfort di accesso e discesa dalla vettura.
Sotto il profilo estetico, la XL1 conserva le linee della L1 presentata nel
2009. La XL1 risulta tuttavia più imponente, data la maggiore larghezza. Il design
della carrozzeria è stato orientato senza compromessi alle leggi
dell’aerodinamica: la XL1 raggiunge infatti la larghezza massima davanti,
rastremandosi quindi verso la coda. Osservata dall’alto, la forma della XL1
assomiglia a quella di un delfino. Specialmente nel posteriore, le linee sono
praticamente disegnate dai flussi aerodinamici e riducono quindi la resistenza
aerodinamica della vettura.
Il profilo del tetto segue una linea arcuata dal montante anteriore sino
alla parte posteriore della vettura. I cerchi posteriori sono carenati
integralmente, in modo da evitare turbolenze aerodinamiche in questo punto. I
flussi dell’aria sono ulteriormente ottimizzati da piccoli spoiler davanti e
dietro alle ruote. Quanto agli specchietti retrovisori esterni, l’osservatore
li cercherebbe invano: al loro posto vengono infatti impiegate piccole
videocamere, integrate nelle porte ad ala, che come specchietti digitali
visualizzano la zona dietro alla vettura su due display nell’abitacolo.
Il frontale della XL1, pur non presentando la tipica calandra del
radiatore, corrisponde nella concezione al nuovo DNA del design Volkswagen: in
tale zona dominano quindi le linee orizzontali. Più in dettaglio, una banda
trasversale nera e i doppi proiettori a LED, anch’essi ad alta efficienza,
formano una linea continua. L’afflusso dell’aria per il raffreddamento del
motore TDI, della batteria e dell’abitacolo avviene mediante prese d’aria a
regolazione elettrica, situate nella parte bassa del frontale. E sempre in
tecnologia a LED sono le piccole strisce degli indicatori di direzione, che
seguono in direzione angolare l’andamento della ruota e orizzontalmente formano
una linea al di sotto dei gruppi ottici. Ne risulta un frontale che, sebbene
completamente ridisegnato e adattato esternamente alle nuove dimensioni, viene
immediatamente riconosciuto per chiarezza come il design di una Volkswagen.
Il design del posteriore percorre, al contrario, nuove strade, mantenendo
chiaramente riconoscibili due valori distintivi della Marca, quali precisione e
qualità. E non è tutto: la XL1 rappresenta una nuova gamma di filosofie di
design Volkswagen. Quattro caratteristiche risultano particolarmente evidenti.
Innanzitutto, la particolare forma a delfino con le linee della carrozzeria che
si stringono verso la coda e descrivono una forma perfettamente aerodinamica.
Poi la linea del tetto da coupé senza lunotto. In questa linea è stato
integrato un ampio portellone che nasconde il propulsore e il bagagliaio da 120
litri. E ancora, una striscia di LED rossi che incornicia il posteriore verso
l’alto e lateralmente. In tale striscia sono integrati gruppi ottici
posteriori, fari di retromarcia, retronebbia e luci di stop. Infine, un
diffusore nero che si collega senza soluzione di continuità al sottoscocca
completamente rivestito.
Telaio in materiali high-tech
Anche il telaio si distingue per l’adozione di materiali leggeri, comunque
senza compromessi sulla sicurezza. Anteriormente viene utilizzato un asse a
doppi bracci trasversali; posteriormente, un asse a bracci obliqui. Entrambi
gli assi hanno una struttura molto compatta ed offrono un elevato comfort di
marcia. Nei punti principali, i componenti del telaio sono incernierati
direttamente sulla monoscocca in CFK.
Nella zona del telaio, il peso viene ridotto grazie a elementi in alluminio
(tra gli altri, la struttura degli assi, le pinze dei freni, gli ammortizzatori
e il carter del gruppo sterzo), CFK (barre antirollio), ceramica (dischi
freno), magnesio (ruote) e plastica (struttura del volante). I cuscinetti delle
ruote e gli alberi di trasmissione ad attrito ottimizzato e gli pneumatici
Michelin più scorrevoli con resistenza al rotolamento ottimizzata (115/80 R 15
per l’asse anteriore e 145/55 R 16 per quello posteriore) contribuiscono a loro
volta alla riduzione del consumi della nuova XL1. La sicurezza della vettura
viene inoltre potenziata dal sistema antibloccaggio (ABS) e dal programma di
controllo elettronico della stabilizzazione: sicurezza ed ecocompatibilità
devono infatti andare di pari passo. E la nuova XL1 ne è la dimostrazione.
Dati tecnici della XL1
|
|
Carrozzeria
|
|
Struttura
|
Monoscocca ed elementi in CFK
|
Lunghezza
Larghezza
Altezza
|
3.888 mm
1.665 mm
1.153 mm
|
Passo
|
2.224 mm
|
|
|
Motore
|
|
Tipo
|
Ibrido plug-in, trazione posteriore
|
Motore a combustione
|
TDI, 2 cilindri, 800 cm3, 48 CV, 120 Nm
|
Motore elettrico
|
27 CV, 140 Nm
|
Potenza
del sistema
(modalità
boost)
|
51 kW
|
Coppia
del sistema
(modalità
boost)
|
140
Nm
|
Cambio
|
Cambio DSG a 7 rapporti
|
Tipo
di batteria
|
Ioni
di litio
|
Capacità
della batteria
|
5,5
kWh
|
Classe emissioni
|
Euro 6
|
|
|
Pesi
|
|
Peso a vuoto
|
795 kg
|
|
|
Prestazioni e consumi
|
|
Velocità massima
|
160 km/h (limitata elettronicamente)
|
0-100 km/h
|
12,7 s
|
Consumi (media NEDC)
|
0,9 l/100 km
|
Emissioni di CO2 (media NEDC)
|
21 g/km
|
Autonomia con motore elettrico
|
50 km
|
Autonomia con motore TDI + motore elettrico
|
circa 500 km (serbatoio da 10 litri)
|
Nessun commento:
Posta un commento