lunedì 6 giugno 2011

IL NUOVO PROPULSORE DIESEL “ENERGY DCI 130” PRODOTTO NEL SITO FRANCESE DI CLÉON

 
Nello stabilimento di Cléon è stata avviata la produzione dell’inedito propulsore Diesel Energy dCi 130 (tipo R9M), il nuovo fiore all’occhiello della gamma meccanica di Renault.


 
Sviluppato da Renault, questo motore beneficia di tutto il know-how degli ingegneri motoristi di Rueil-Malmaison (Hauts-de-Seine) in materia di progettazione di propulsori diesel di riferimento, tra cui il 1.5 dCi, il 2.0 dCi, il 2.3 dCi e il V6 dCi.

 
La nuova motorizzazione dell’Alleanza è destinata ad equipaggiare il cuore di gamma europeo di Renault e Nissan (segmento C): per Renault, sarà montata, in particolare, su Mégane e Scénic.

 
Con una cilindrata di 1.6 l e una potenza di 130 cv, si colloca tra la proposta dCi 110 (denominata anche 1.5 dCi o K9K) e i dCi da 150 a 180 cv (noti anche con il nome di 2.0 dCi o M9R).

 
Primo rappresentante della nuova generazione di motori termici “Energy”, questo propulsore propone un insieme di tecnologie CO2 inedite a questo livello di gamma tra cui, in particolare, un sistema Stop&Start con recupero dell’energia in frenata, ma anche, in anteprima europea, un nuovo sistema di ricircolo dei gas di scarico, battezzato EGR a bassa pressione. Oltre a rivelarsi il propulsore Diesel più efficace della categoria, proporrà consumi ed emissioni di CO2 inferiori del 20% rispetto al motore che sostituisce.

 
La produzione è affidata in esclusiva allo stabilimento di Cléon, le cui équipe, che si specializzano nella produzione di motorizzazioni di elevata tecnicità, hanno predisposto un processo industriale particolarmente innovativo, per garantire un elevato livello di produttività ed una qualità di fabbricazione ineccepibile.

 
Questo propulsore dovrebbe rappresentare, già dal 2012, il 30% circa delle motorizzazioni prodotte dal sito. Oggi, la sua industrializzazione coinvolge nello stabilimento 450 persone.
Il nuovo propulsore Energy dCi 130 è uno dei primi esempi delle ambizioni del Piano Strategico Drive The Change 2016. Renault ha l’ambizione di rendere accessibile a tutti una motorizzazione innovativa e, al tempo stesso, di qualità e rispettosa dell’ambiente.

 
1. Un motore Alleanza destinato ad equipaggiare il cuore di gamma europeo delle marche Renault e Nissan (segmento C)

Energy dCi 130 è un propulsore dell’Alleanza Renault-Nissan, analogamente agli attuali motori 2.0 dCi e V6 dCi e alle future motorizzazioni TCe 90 e TCe 115.

 
Questa collaborazione ha permesso a ciascuno dei gruppi di ridurre le spese, ripartendole tra Renault e Nissan, con un investimento totale iniziale di 230 milioni di euro.

  L’Alleanza si è basata sulla competenza di Renault in termini di progettazione di motorizzazioni Diesel. Energy dCi 130 è stato progettato a Rueil-Malmaison, dalle équipe di Jacques Prost, Direttore dell’Ingegneria Meccanica del Gruppo.
 
In tal modo, Renault ha sviluppato, per l’Alleanza, una motorizzazione perfettamente adeguata al mercato europeo: un Diesel dinamico, caratterizzato da una coppia elevata e da tecnologie che gli consentono di garantire bassi consumi ed emissioni di CO2 particolarmente contenute per questo livello di potenza.

  L’Alleanza ha scelto, inoltre, di affidare la fabbricazione di questo motore a Renault, per beneficiare dell’esperienza del Gruppo in materia di produzione di Diesel di elevata tecnicità. Questa motorizzazione è prodotta esclusivamente dallo stabilimento di Renault-Cléon, nella regione della Seine-Maritime.
 
La scelta di produrre tale motore su un unico sito per i due Gruppi consente di realizzare economie di scala. Fin dal 2012, i volumi di produzione dovrebbero essere suddivisi in parti uguali, tra Renault e Nissan. Dall’anno prossimo, lo stabilimento sarà in grado di produrre fino a 150.000 motori Energy dCi 130 l’anno. La capacità massima installata è destinata ad aumentare negli anni a venire.

 
Il motore è destinato ad equipaggiare i modelli del segmento C di Renault e Nissan, che rappresentano il cuore di gamma europeo dei due costruttori. Per Renault, esso sarà montato, in particolare, su Mégane e Scénic e proposto, in futuro, su altri modelli. La commercializzazione sarà estesa prossimamente ad alcuni modelli Nissan.

  Destinato a sostituire progressivamente il precedente motore dCi 130 da 1.9 l di cilindrata (Tipo F9Q), il nuovo propulsore Energy dCi 130 è il primo esemplare della famiglia “Energy”, esempio dell’eccellenza meccanica e della qualità della marca, una famiglia che comprenderà motorizzazioni benzina e Diesel coniugando performance, piacere di guida, sobrietà e rispetto dell’ambiente. In tale prospettiva, i motori beneficeranno di tecnologie inedite a tale livello di gamma.
  Renault ha depositato 15 brevetti nell’ambito della progettazione del nuovo propulsore Energy dCi 130. Queste nuove tecnologie consentono al motore di proporre un apprezzabile piacere di guida, con 130 cv di potenza e 320 Nm di coppia, offrendo consumi ed emissioni di CO2 in calo del 20% rispetto alla versione sostituita.
Il progetto R9M nasce nel 2006, con la missione, affidata alla Direzione dell’Ingegneria Meccanica, di proporre un motore 130 cv, campione in termini di consumi/ emissioni di CO2, senza trascurare il piacere di guida.
  Gli ingegneri-motoristi hanno scelto di abbandonare progressivamente la motorizzazione F9Q (1.9 dCi 130), a partire dal 2011.
 
Conformandosi alle norme Euro 5, questo propulsore aveva già raggiunto il massimo del suo potenziale di evoluzione; continuare ad ottimizzarlo, in particolare per ridurne i consumi e le emissioni, si sarebbe rivelato più complesso, con la necessità di investimenti a lungo termine più elevati rispetto ad una nuova base.
  Renault ha deciso, di conseguenza, di creare un nuovo propulsore: il 75% delle 274 parti che compongono il motore è completamente nuovo.
 
Grazie a tale scelta, gli ingegneri-motoristi hanno potuto integrare, fin dall’inizio, delle tecnologie di punta che garantiscono l’affidabilità del motore e permettono di ridurre drasticamente consumi ed emissioni di CO2.
 
Secondo Eric Blanchard, Capo progetto Motore Energy dCi 130: «Ciò ci consentiva di beneficiare delle più avanzate conoscenze tecnologiche del momento e di avere una totale libertà nel design e nella progettazione, per garantire l’eccellenza meccanica al lancio del motore».
 
Il propulsore Energy dCi 130 è stato progettato anche per evolvere nel tempo e potrà ricevere nuove tecnologie che gli consentiranno di restare competitivo in futuro. Ovviamente integrerà nuovi elementi che lo renderanno compatibile con le rigorose norme Euro 6.
 
I motoristi hanno assicurato all’Energy dCi 130 un eccellente livello di qualità progettuale, grazie all’esperienza accumulata sui propulsori 2.0 dCi e V6 dCi che hanno già raggiunto un livello di affidabilità molto elevato e costituiscono un riferimento sul mercato, in termini di qualità. Il 25% dei componenti del propulsore Energy dCi 130 deriva da tali motori, grazie al “carry-over” che rappresenta una garanzia di affidabilità per il futuro. I nuovi componenti sono stati oggetto, a loro volta, di un esigente e continuo monitoraggio della qualità, grazie alla rigida applicazione di un piano “Design to Quality”.
 
Design to Quality: questo processo di sviluppo mette la qualità al centro di tutte le decisioni. Una serie di processi consente di “captare” gli eventuali problemi evidenziati ad ogni tappa del progetto. L’esperienza acquisita, con Nissan, in tema di controllo della qualità, viene capitalizzata sul processo di sviluppo e la fabbricazione. Il management Design to Quality si basa sul feedback concreto dei componenti del carry-over ma anche su un’analisi approfondita dei rischi, accompagnata da specifici piani di convalida per i nuovi componenti.
  Per accertarsi che le loro decisioni fossero quelle giuste in termini di qualità, gli ingegneri motoristi hanno sviluppato nuovi cicli specifici di validazione, come nel caso dell’EGR a bassa pressione, dello Stop and Start e del termo-management.
 
Questi test hanno portato ad arricchire la definizione tecnica dei componenti, in modo da garantire la resistenza del motore alle sollecitazioni indotte da tali innovazioni. Complessivamente, il propulsore Energy dCi 130 ha subìto oltre 15.000 ore di prove al banco, suddivise su una trentina di motori, e resistito a 400.000 km su piste di prova.
 
Per Jean-Pierre Vallaude, Direttore della Qualità di Renault: «In quest’ultimo decennio, Renault ha enormemente progredito in termini di qualità. I nostri motori sono oggi un riferimento sul proprio segmento in termini di affidabilità, durabilità e piacevolezza. Il nuovo propulsore Energy dCi 130 è il fiore all’occhiello della gamma meccanica di Renault. Sono assolutamente convinto che si collocherà ai massimi livelli in termini di qualità».
 
Jacques Prost, Direttore dell’Ingegneria Meccanica di Renault ha dichiarato: «Sono fiero delle nostre équipe. Gli esperti dell’Ingegneria meccanica di Renault hanno progettato un eccellente motore. Nove volte campione del mondo dei motoristi in Formula 1, la nostra Marca è anche capace di creare motori di serie di riferimento!».
 
Tali innovazioni consentiranno a Scénic, e poi a Mégane, di ottenere la nuova versione, più esigente[1], della firma eco². Scénic emetterà soltanto 117 g di CO2/km, un livello di emissioni inferiore alla nuova soglia di 120 g CO2/km.


[1] Ormai, per poter ottenere la firma eco², oltre ad essere prodotti in siti certificati ISO 14001, i veicoli della Marca dovranno emettere meno di 120 g/km di CO2 (contro 140 g in precedenza), comprendere il 7% di plastiche riciclate (contro 5%), e restare valorizzabile al 95% a fine ciclo.
 
Energy dCi 130 è il primo propulsore di Renault a disporre del sistema Stop and Start e del dispositivo di recupero dell’energia in frenata; è anche equipaggiato con altri dispositivi innovativi, quali l’EGR a bassa pressione, il termo-management, ecc. Queste tecnologie saranno svelate nel dettaglio a partire da maggio 2011.
 
Secondo Alice de Brauer, Direttrice del Piano Ambiente di Renault: «Il propulsore Energy dCi 130 dimostra che Renault lavora per migliorare le performance ambientali delle sue motorizzazioni termiche. Grazie a tale motorizzazione, i nostri clienti ridurranno le emissioni di CO2 ed il consumo di carburante del 20%, rispetto al motore precedente ».
  Analogamente ad altri recenti propulsori di Renault, come il 2.0 dCi o il 2.3 dCi, e in linea con la strategia di downsizing del Gruppo, il motore Energy dCi 130, di 1.6 l di cilindrata, sostituisce una motorizzazione di cilindrata più elevata: il 1.9 dCi.
  Il downsizing consiste nel ridurre la cilindrata di un motore per abbassare i consumi e le emissioni di CO2, preservandone le performance. Tali caratteristiche consentono al propulsore Energy dCi 130 di rivelarsi perfettamente in linea con la strategia meccanica di Renault, la cui ambizione è fare del Gruppo, fin dal 2015, il costruttore leader in termini di emissioni di CO2 in Europa.
 
Il nuovo propulsore Renault Energy dCi 130 è prodotto esclusivamente nello stabilimento di Cléon, nella regione della Seine Maritime. Nel 2010, lo stabilimento, che impiega 3.358 dipendenti, ha prodotto 470.120 motori e 690.199 trasmissioni.
  Da alcuni anni, Cléon si è specializzata nei motori di elevata tecnicità di Renault e produce, in particolare:
- il propulsore Diesel 2.0 dCi (da 130 a 180 cv), proposti da Renault sulle famiglie Mégane, Koleos, Laguna, Latitude ed Espace, ma anche da Nissan, su Qashqai ad esempio.
- il motore 2.3 dCi (da 100 a 150 cv, montato su Nuovo Master)
 
- la motorizzazione V6 dCi dell’Alleanza: proposta in versione 235 cv su Laguna Coupé e 240 cv su Latitude da Renault, oltre ad una versione da 238 cv montata longitudinalmente su Nissan Navarra, Pathfinder e Infiniti EX, FX e G.
- le motorizzazioni benzina 2.0 di Clio Renault Sport e 2.0 Turbo di Mégane Renault Sport.
- delle trasmissioni a 5 e 6 rapporti (JR e JH).
 
Da gennaio 2011, la fabbrica di Cléon ha integrato un nuovo reparto fonderia di Alluminio con colata sotto pressione.
 
Nell’ambito del progetto motore Energy dCi 130, Renault ha investito, finora, 51 milioni di euro nello stabilimento. Il Gruppo ha creato una linea di assemblaggio e una di lavorazione del carter cilindri, adattando, parallelamente, le linee flessibili esistenti (testata, albero motore e biella).
 
Grazie alla mobilitazione dei collaboratori di Cléon e ad un intelligente ricorso al carry-over industriale, Renault è riuscita a ridurre di tre mesi i tempi di industrializzazione del motore rispetto al 2.0 dCi.
 
Per JM Biard, Capo Progetto Industriale: «Il motore Energy dCi 130 è frutto di una stretta collaborazione tra le équipe d’ingegneria e le nostre équipe di fabbricazione, che dimostra la grande solidarietà e l’eccellente know-how del personale di Renault nell’industrializzazione degli organi meccanici».  
 
Lo stabilimento si è basato sul sistema SPR (Sistema di Produzione Renault), standard di management industriale del Gruppo, per mettere a punto le migliori prassi di produzione su questa nuova linea. Grazie a tali scelte, Cléon potrà ottenere un’eccellente produttività, conservando un livello qualitativo particolarmente elevato.
 
Alcuni esempi:
- La linea funziona secondo il principio del kitting/picking. In un’area di preparazione, un operatore riempie un paniere con gli elementi necessari all’assemblaggio del motore, ad esempio cinghie e pulegge (kitting). Il paniere viene automaticamente trasportato da un carrello robotizzato AGV (Auto Guided Vehicle) fino agli operatori, situati lungo la linea, secondo il metodo IFA (Integrated Factory Automation). Il kit viene poi recuperato dagli addetti al montaggio (picking). Questi procedimenti migliorano la produttività e ottimizzano la qualità, riducendo sensibilmente i rischi di errori nelle referenze.
 
- Per accertarsi che il lancio di questo nuovo motore sia un successo in termini qualitativi, un sistema laser verifica la perfetta conformità della geometria di ciascun motore. La precisione di tali controlli è declinata con la precisione di un micron.
 
- Renault ha anche deciso che, al lancio, il 100% dei motori prodotti passerà al banco prova nello stabilimento. I motori sono sottoposti individualmente ad un test di convalida di 10 minuti, durante i quali il banco riproduce un centinaio di anomalie constatate nella rete.
 
Secondo Philippe Nottez, Direttore del sito di Cléon: «In nome dei collaboratori dello stabilimento di Cléon, posso affermare che siamo fieri che Renault abbia scelto il nostro sito per produrre il motore Energy dCi 130. In cambio, ci impegniamo a fare il possibile perché tale motore si riveli irreprensibile in termini di qualità di fabbricazione».
 
Il nuovo propulsore Energy dCi 130 illustra perfettamente gli orientamenti strategici di Renault.
In termini di prodotto, rende accessibile a tutti una meccanica ai massimi livelli di performance e conferma l’ambizione di Renault di proporre motori sempre più eco-sostenibili, sia per i consumi che per le emissioni di CO2.
 Esso dimostra che Renault intende collocarsi tra i migliori costruttori automobilistici in termini di qualità e che il costruttore rinsalda la sua presenza in Francia, progettando e producendo questa nuova motorizzazione in uno stabilimento francese.
 
Per Gérard Leclercq, Direttore delle Fabbricazioni e della Supply Chain e membro del Comitato Esecutivo Gruppo di Renault: «Ci siamo impegnati a mantenere la nostra presenza industriale in Francia, producendo veicoli e organi meccanici ad elevato valore aggiunto. L’esempio del nuovo propulsore Energy dCi 130 dimostra che rispettiamo e rispetteremo tale impegno. Ricordo, inoltre, che Cléon produrrà anche, dal 2013, una futura motorizzazione elettrica. In Francia, disponiamo di un autentico know-how industriale e teniamo, soprattutto, a non perderlo: i nostri stabilimenti francesi hanno un futuro».

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