Sinergie e risorse condivise. Il Prototype Development Centre, uno dei progetti di punta di SEAT, utilizza risorse condivise e sfrutta le sinergie nate dall'unione tra i due dipartimenti per ridurre sensibilmente i tempi di sviluppo e per migliorare la comunicazione relativa ai nuovi modelli tra Ricerca e Sviluppo e Produzione.
Le diverse aree di competenza del Centro - gestione del progetto, realtà virtuale, modelli DKM, presse, carrozzeria, verniciatura, logistica e assemblaggio di veicoli speciali - sono gestite da quasi 300 specialisti altamente qualificati.
L'obiettivo è rendere più efficienti i processi di costruzione dei nuovi prototipi, virtuali e non, riducendo il tempo necessario a lanciare un nuovo modello e aumentandone la qualità. Condividere l'organizzazione e lo spazio vuol dire infatti poter cooperare con costanza, mantenendo un flusso continuo di informazioni durante le fasi di sviluppo e industrializzazione.
Le fasi di sviluppo. All'interno del PDC la riservatezza è ovviamente garantita, tanto che è assolutamente normale inserire un nuovo prototipo nella catena di montaggio per analizzarne la fattibilità già dalle primissime fasi di sviluppo.
Ogni area del PDC lavora su attività specifiche: creazione di modelli di controllo dei dati, sviluppo di prototipi e veicoli di pre-produzione, valutazione e ottimizzazione dei processi di produzione, digitalizzazione della linea produttiva e analisi virtuale dell’ergonomia.
Gli specialisti che lavorano al PDC provengono da aree molto diverse: un aspetto che rappresenta un valore aggiunto. Lo scambio di opinioni e suggerimenti partendo da know-how ed esperienze differenti è infatti uno strumento prezioso nell’ottica di un continuo sviluppo di competenze e soluzioni innovative.
Ergonomia virtuale. Uno degli strumenti utilizzati all’interno del Centro è la Applied Virtual Ergonomy, un software sviluppato nell’ambito del progetto MAVE, (iniziali spagnole per "Mock-up di Analisi Virtuale dell’Ergonomia"), che permette di simulare le operazioni di assemblaggio senza la necessità di utilizzare realmente veicoli o linee produttive. In questo modo si possono analizzare le operazioni di routine che i tecnici si troveranno ad affrontare e determinarne la fatica, adottando le eventuali soluzioni correttive necessarie.
Produzione additiva e realtà virtuale. Un esempio dell’impegno per l’innovazione del PDC è la produzione additiva, adottata già da qualche anno. Si tratta di un processo produttivo in cui gli strati di materiale vengono depositati l’uno sull’altro con estrema precisione: così si riduce sensibilmente il numero di passaggi intermedi e si risparmia fino al 75% del tempo nella produzione dei singoli componenti.
La realtà virtuale, infine, ha un ruolo centrale nelle attività del Centro: anche in questo caso, l’adozione di questa tecnologia porta benefici evidenti in termini di tempi e costi.
Fonte: SEAT S.A.
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