venerdì 25 febbraio 2011

Serata Parlamentare con formula DEKRA

 
DEKRA, leader europeo nell’ambito dei i servizi per i settori automotive e industriale, ha organizzato di recente una serata parlamentare che si è tenuta a Roma, in occasione della quale la filiera dell’industria automotive ha illustrato lo stato dell’arte della sicurezza stradale delle due ruote in Italia e nel resto d’Europa ad una platea di rappresentanti delle Istituzioni e della Pubblica Amministrazione.


Per la prima volta in Italia un vero e proprio tavolo di lavoro dedicato alla sicurezza stradale, dove costruttori di veicoli, fornitori di sistemi per la sicurezza, produttori di pneumatici e componentistica, associazioni di categoria e fornitori di servizi, ciascuno per il proprio ambito di competenza, si sono confrontati con l’obiettivo di indicare soluzioni concrete per ridurre gli incidenti sulle nostre strade.
 Hanno partecipato Piaggio in rappresentanza dei costruttori, Bosch per i fornitori di sistemi per la sicurezza, Metzeler Moto come produttore di pneumatici, Confindustria ANCMA in qualità di Associazione Nazionale Ciclo Motocicli e Accessori che ha patrocinato l’evento, e DEKRA come ente di controllo e di revisione dei veicoli. Tra i rappresentanti delle Istituzioni era presente la IX Commissione Trasporti, tra i quali il Presidente, l’On. Mario Valducci, il Vice Presidente, l’On. Silvia Velo, il Segretario, l’On. Carlo Monai e l’On. Francesco Pionati, per citarne alcuni. Anche il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha partecipato all’evento, nella persona dell’Arch. Maurizio Girolamo Vitelli, Direttore Generale della Motorizzazione Civile.
 Voluta da DEKRA, che da anni organizza eventi simili a livello internazionale, la serata italiana, moderata dal giornalista e editorialista Andrea Silvuni, ha permesso ad un gruppo di aziende, impegnate su diversi fronti per lo stesso obiettivo, di dare il loro contributo per la sicurezza stradale. L’incontro, infatti, ha permesso di creare un quadro sinottico e porre le premesse per intensificare lo scambio di informazioni tra grandi player, il mondo politico e la pubblica amministrazione.
Ha introdotto i lavori Pier Francesco Caliari, Direttore Generale di Confindustria ANCMA, che in conclusione ha anche formulato gli auspici per una maggiore collaborazione tra gli addetti ai lavori e le Istituzioni, finalizzata a massimizzare l’interscambio delle informazioni sullo stato dell’arte di ciascun attore operante nell’ambito della sicurezza veicolare.  

DEKRA
Marco Mauri, Amministratore Delegato di DEKRA Italia Holding, illustrando alcuni importanti dati tratti dal Rapporto Sicurezza Stradale DEKRA 2010 dedicato alle moto, ha sottolineato che a differenza di quanto sta avvenendo per i conducenti degli altri veicoli sulle strade europee, gli utenti delle due ruote coinvolti e morti in incidenti stradali sono in aumento, tanto che dal 1997 al 2006 si è verificato un aumento delle vittime del 13% (fonte Care). Tra le cause, nell’88% dei casi (fonte Acem) l’errore umano è sempre il fattore di rischio più rilevante nel traffico stradale, con comportamenti che vanno dall’eccesso di velocità alla mancata distanza di sicurezza, dalla distrazione ad errori nei sorpassi e nelle curve e all’inesperienza. Tra le altre cause sono da considerare anche le condizioni del fondo stradale e quindi delle infrastrutture, le condizioni del tempo e il comportamento dei conducenti di altri veicoli; inoltre i problemi tecnici al veicolo, che nell’8% degli incidenti che coinvolgono i motociclisti sono spesso causa o concausa del sinistro, per difetti nei gruppi ottici, nel gruppo delle ruote, negli elementi di trasmissione e nel gruppo freni. 
Tra le soluzioni possibili per migliorare la sicurezza per questa tipologia di utenti della strada, Mauri ha suggerito l’introduzione di corsi di guida periodici sia per principianti che per motociclisti esperti, l’uso di abbigliamento di protezione, investimenti tecnologici per lo sviluppo e l’introduzione di componenti di sicurezza attiva e passiva, l’ottimizzazione delle infrastrutture stradali e la buona manutenzione del veicolo. A tal riguardo, considerato che i difetti ai veicoli aumentano al crescere dell’età, ha proposto la revisione periodica annuale per i veicoli con oltre 10 anni, con sgravi sulla tassa di possesso. 

Metzler
Piero Misani, Direttore Ricerca e Sviluppo di Metzeler Moto, prendendo spunto dai dati del Rapporto Sicurezza Stradale DEKRA dedicato alle moto, ha sottolineato l’importanza del ruolo degli pneumatici ai fini della sicurezza di tutti i veicoli e in particolare delle due ruote. Fenomeni come l’usura, la pressione insufficiente, il battistrada consumato possono essere determinanti nella stabilità della moto, perché possono rallentare i tempi e allungare gli spazi di frenata. Partendo dal dato che il 50% delle moto analizzate da DEKRA dopo un incidente stradale evidenziava problemi proprio agli pneumatici come possibile causa di incidente e che il 40% dei controlli su strada evidenzia un’azione frenante insufficiente, migliorabile con i pneumatici adeguati, ha illustrato l’impegno di Metzeler nell’ambito della ricerca e dello sviluppo di prodotti e soluzioni in grado di offrire più stabilità e più sicurezza attiva ai veicoli partendo proprio dallo pneumatico. Misani ha posto l’attenzione su un dato allarmante per la sicurezza delle moto e dei veicoli in generale, dovuto all’invasione di pneumatici non omologati. Secondo una stima Metzeler, circa 1,6 milioni di pneumatici non sono omologati e pertanto sono a rischio per la sicurezza stradale. Per questo motivo, la proposta di Metzeler è che in fase di revisione o di controlli stradali si ponga particolare attenzione all’omologazione, controllando che sia conforme alle leggi europee (ECE), che gli pneumatici montati sul veicolo corrispondano a quanto riportato sul libretto di circolazione e che lo stato dello pneumatico sia nei limiti della norma. Inoltre, Metzeler ha uno pneumatico scooter dedicato alle condizioni invernali che offre maggiore sicurezza sull’asfalto bagnato e freddo che apre un nuovo discorso di comunicazione su questo tema.

Bosch
Thomas Opferkuch, Innovation Manager di Robert Bosch S.p.A., ha parlato di sicurezza attiva e dell’importanza di rendere obbligatoria l’adozione di serie dell’ABS sui motoveicoli. Questo dispositivo può avere un ruolo cruciale nella prevenzione degli incidenti sui motocicli, perché evita il bloccaggio delle ruote, mantiene la stabilità del veicolo e riduce lo spazio di frenata. Come accaduto con l’ESP per le automobili, per le moto l’ABS fa la differenza: senza tale dispositivo un motociclista medio, ad una velocità di 100 km/h ha uno spazio di frenata di 58,5 m mentre con l’ABS la frenata si conclude 9 m prima, cioè a 49,5 m.
Numerose ricerche condotte a livello europeo ed internazionale supportano questa tesi. In particolare, secondo lo studio Bosch condotto nel 2007, con l’adozione di serie dell’ABS potrebbero essere evitati nella sola Germania circa 14.000 incidenti all’anno che coinvolgono motociclisti. Lo studio Bosch basato sull’analisi di 228 incidenti tra il 2001 e il 2004 evidenzia che nel 60% dei casi l’ABS avrebbe avuto un ruolo determinante; nel dettaglio, dimostra che nel 26% dei casi avrebbe contribuito a prevenire l’incidente mentre nel 31% dei casi avrebbe consentito di ridurre la velocità e quindi la gravità dell’impatto.
Nonostante sia stato introdotto da oltre 20 anni, la penetrazione di questo dispositivo sulle moto sta avvenendo molto lentamente. Bosch ha recentemente sviluppato un ABS di nuova generazione per motoveicoli (Motorcycle ABS 9M), il più compatto e leggero al mondo, che può essere montato su tutti i veicoli a due ruote, compresi i piccoli motocicli e gli scooter.

Piaggio
Fabio Daddi per Piaggio & C. S.p.A. ha parlato di mobilità urbana sostenibile, di sicurezza attiva, passiva e preventiva. Nel dettaglio ha illustrato le soluzioni di Piaggio per i sistemi di sicurezza attiva, come il sistema di controllo elettronico APRC (Aprilia Performance Ride Control), che permette di controllare la trazione ed evita l’impennamento della ruota anteriore, di ABS a due canali e dell’architettura della sospensione anteriore montato sul nuovo MP3, che è uno dei sistemi di sicurezza attiva più innovativi nel campo dei motocicli.
Per quel che riguarda la sicurezza passiva ha illustrato i contenuti del Progetto SIM (Safety In Motion) al quale Piaggio ha partecipato insieme a DEKRA e a Dainese, realizzando su un prototipo di MP3 un sistema combinato di airbag a bordo veicolo e una giacca con paraschiena gonfiabile senza fili. Infine, per la sicurezza preventiva ha parlato dell’importanza di introdurre sistemi di comunicazione tra motoveicoli e automobili e sistemi informativi di bordo per motocicli, sottolineando che lo sviluppo di interfacce uomo-veicolo avrà un ruolo fondamentale per il miglioramento della sicurezza del motociclista. Alcune tra le misure di sicurezza sopra citate sono già state implementate sull’MP3 di ultima generazione.
Molto è stato fatto per la sicurezza e molto resta ancora da fare. Il Gruppo Piaggio suggerisce l’adozione di dispositivi e prodotti innovativi, attraverso il coinvolgimento delle migliori competenze interdisciplinari e con l’impegno delle Istituzioni nell’aumentare il livello di formazione e di educazione stradale delle future generazioni di utenti della strada.

ANCMA
Pierfrancesco Caliari, Direttore Generale di Confindustria ANCMA ha parlato di sicurezza latente per le due ruote, per il fatto stesso che la moto sta in equilibrio da sé solo se è in movimento. Lo sanno bene i Costruttori di veicoli e di accessori, tutti impegnati sul fronte della sicurezza e i cui risultati sono già evidenti.
Rimane ancora molto da fare, soprattutto nell’ambito delle infrastrutture, che dovrebbero essere più adeguate al traffico veicolare in genere e non solo per i motociclisti. Quindi ha sottolineato l’importanza di adottare delle misure di prevenzione nei confronti di tutti gli utenti della strada e in particolare studiare interventi specifici per gli utenti della mobilità urbana, per i quali le due ruote rappresentano il mezzo di trasporto più pratico e veloce per recarsi al lavoro.
Per questa ragione ha invitato gli addetti ai lavori e le Istituzioni a tener conto proprio della mobilità urbana nelle statistiche sulle quali si basano le proposte di prevenzione, istituendo, ad esempio, corsi di formazione con tecniche di guida per l’utente delle due ruote di piccola cilindrata. Adottare misure uniformi per tutto il mondo delle due ruote significherebbe provocare un danno notevole, dal momento che da un lato il motociclista di mezzi di grosse cilindrate, diversamente dall’utente della mobilità urbana, è consapevole della guida e dei pericoli; dall’altro l’utente della mobilità urbana non ha la necessità di indossare abbigliamento protettivo del calibro di quelli utilizzati dai motociclisti di veicoli di grosse cilindrate.
La proposta di ANCMA, pertanto, è di introdurre soluzioni ed interventi commisurati al tipo di moto e al tipo di utente.
 

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