mercoledì 21 settembre 2022

FIA ETCR eTouring Car World Cup: parlano i piloti del Team CUPRA EKS

Sono abituati a guidare alla massima velocità nei circuiti da quando erano giovanissimi, quindi non concepiscono più la vita senza emozioni estreme. L’adrenalina è una delle chiavi che li rende così forti nel loro lavoro, che non è altro che vincere al volante di CUPRA e-Racer. Sono i piloti del team CUPRA EKS. 

Piloti che fra pochi giorni affronteranno la prova finale di questa stagione ancora aperta e che sancirà il campione FIA ETCR. Così vivono l’emozione ad ogni gara.

Nati in pista. La stagione FIA ETCR è stata ricca di trionfi per i piloti del team CUPRA EKS. Sono tutti saliti sul podio, cosa che conoscendo il loro passato, non stupisce. “Faccio questo da quando avevo cinque anni, mi viene naturale", dichiara Adrien Tambay. Il francese è uno dei nuovi piloti  approdati nel team quest'anno ed è attualmente in testa alla classifica. Dietro di lui c'è Mattias Ekström, il campione della scorsa stagione, sulle piste da oltre 20 anni. “Tutto è iniziato come il sogno di un bambino - rivela Ekström - Poi aspetti che si avveri. Mi sento ancora un bambino, continuo a sognare di vincere ogni gara”.

Sempre pronti per il via al semaforo verde. Le gare in questa competizione sono frenetiche e la concentrazione, una volta dentro l'auto pochi secondi prima che la luce della griglia di partenza diventi verde, è fondamentale. “È una sensazione molto strana, perché essendo auto elettriche non si sente niente. Sai che l'auto è accesa dalle luci di sistema, ma la vera sensazione è il primo momento in cui premi l'acceleratore e senti che parti a manetta. È una sensazione fortissima”, afferma il pilota Jordi Gené. Adrien Tambay riconosce che questo è il momento di lasciarsi andare. 

“Per me è il momento in cui il tuo stomaco smette di farti male. Tutto sta per iniziare e non c’è più spazio per lo stress. Abbassi la visiera e sei pronto a partire. Niente più, devi solo concentrarti su te stesso e sul tuo lavoro”. Per Tom Blomqvist, che come Tambay è al suo primo anno con la squadra, “quando le luci rosse iniziano a lampeggiare mi sale l'adrenalina, il cuore inizia a pompare forte e quando il semaforo diventa verde, mi sento nel mio mondo e mi concentro su ciò che ho fatto praticamente tutta la mia vita”.

La CUPRA e-Racer a piena potenza. Il loro obiettivo è quello di essere i più veloci e arrivare per primi al traguardo, al volante di una vettura da 500 kW di potenza che passa da 0 a 100 in 3,2 secondi. “Guidarla è una sfida unica. È molto difficile spingerla al limite perché è un'auto molto veloce - sostiene Ekström - La migliore descrizione è come quando guardi un film di Star Wars -aggiunge Gené- dove tutto accade molto velocemente. L'accelerazione è così costante fin dall'inizio che ti sembra che tutto arrivi velocemente”.

Visualizzare il traguardo. In quei momenti in cui tutto accade a velocità estrema, c'è qualcosa su cui i piloti del team CUPRA EKS sono d'accordo: visualizzare il traguardo. “Pensare in positivo è molto importante, perché non c'è spazio per errori ed è necessario essere sempre al 100%”, afferma Tambay. Jordi Gené lo fa anche molto prima di ogni gara, “L'immagine di tagliare il traguardo per primo è sempre lì, anche la sera prima quando vai a dormire. Visualizzo la partenza, i rivali, cosa può accadere. E sogni sempre di vincere”.

Adrenalina pura. Questo fine settimana (23-25 settembre) al Sachsenring (Germania), i piloti vivranno di nuovo la scarica di adrenalina: arrivare nelle prime posizioni non darà loro solo la possibilità di salire sul podio, ma potrebbero anche proclamarsi campioni della stagione. “Le sensazioni che proviamo sono il risultato di questo sport, l'alta intensità, la natura competitiva, la velocità... e l'adrenalina che scorre nelle nostre vene", secondo Blomqvist, qualcosa con cui il suo compagno di squadra Ekström concorda. “L'adrenalina è nel DNA di un pilota, la sensazione di voler dare di più di sé, di fare ciò che è meglio per la squadra, per il brand. È anche una sensazione molto bella perché tira fuori il meglio di me. Sono dipendente dall'adrenalina”.

 



 

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