Al centro dell'indagine tematiche razionali ed emozionali,
valori e stili di vita, per comprenderne le influenze sul modo di concepire la
guida autonoma, argomento ampiamente dibattuto - tanto che
il 90% degli intervistati aveva già sentito parlare almeno una volta
di questa tecnologia.
Lo studio ha dimostrato l’esistenza di grande curiosità e
interesse nei confronti della guida autonoma: il 22% ha dichiarato di
saperne molto, anche se solo l'8% si è dimostrato realmente in grado di darne
una definizione esatta. In ogni caso, più della metà degli intervistati si è
detta disposta ad una prova pratica dei sistemi di guida autonoma.
benefici della guida autonoma
In generale, tutti gli intervistati vedono
potenziali vantaggi in termini di efficienza e di sicurezza, ma anche di
accessibilità, soprattutto riguardo a categorie specifiche: bambini, anziani e
disabili, o anche chi semplicemente non ha la patente.
Quanto al tempo trascorso a bordo, la maggior parte
delle persone lo userebbe per godersi il panorama, per leggere, ascoltare
la musica o guardare film, oppure per parlare con gli altri
passeggeri.
Resistenze nel
lasciare il controllo
Nonostante l’interesse e i benefici riconosciuti, la guida
autonoma segna comunque un delicato punto di svolta nel rapporto uomo-macchina:
il 41% dei partecipanti alla ricerca si è mostrato diffidente nei confronti
della guida autonoma e più di un terzo ha mostrato una certa ansia.
Le preoccupazioni derivano principalmente dal
lasciare il controllo all'auto in caso di emergenza e da un grande
interrogativo: l'auto è in grado di cavarsela in tutte le situazioni in modo
indipendente?
Oltre la metà degli intervistati ha sentito parlare
di incidenti in cui fossero coinvolti veicoli
a guida autonoma, ma nei due terzi dei casi ciò non ha modificato la
loro opinione.
Le opinioni della
gente, Paese per Paese
In generale, le persone più ben disposte verso la guida
autonoma sono giovani, hanno un alto grado di istruzione e un reddito
elevato. Gli approcci variano anche in base al Paese: in Cina c'è
molta euforia verso la guida autonoma, così come in Corea del
Sud. Spagnoli e italiani sono in prima linea in Europa, mentre
tedeschi e francesi sono più prudenti, al pari di americani, giapponesi e
britannici.
Lo studio ha poi preso in considerazione anche altri aspetti
legati a valori e stile di vita dei potenziali utenti, riuscendo così a
delineare 5 differenti profili tipo che vanno dal rifiuto
all’entusiasmo nei confronti della guida autonoma.
Vediamoli brevemente.
l diffidente
Il diffidente (14%) preferisce avere
il volante fra le mani. È molto attento alla sicurezza e
trova pericoloso tutto ciò che non conosce, incluse le nuove tecnologie.
Dunque, preferisce lo status quo e del resto non prova emozioni nei confronti delle
auto, che sono solo mezzi per spostarsi. Non si interesserà alla guida
autonoma fino a quando non diventerà un fenomeno di massa.
Il riluttante
Il riluttante (24%) ha uno scarso interesse verso
la guida autonoma, la conosce poco ma ha qualche curiosità al riguardo.
Immagina che l'auto possa prendere il controllo nel
traffico, in autostrada o in fase di parcheggio, ma vuole anche poter
intervenire in qualsiasi momento. La sicurezza è un aspetto chiave e
non c'è alcuna voglia di provare avventure, di nessun tipo.
Il copilota
Il copilota (30%) vede la guida autonoma sotto una
buona luce, ma comunque non ne ha una visione manichea. Si aspetta
più sicurezza, validata da test in condizioni reali, e una
maggiore comodità, ma vuole poter intervenire in qualsiasi momento. Inoltre,
vorrebbe avere una propria auto a guida autonoma, piuttosto che
condividere il veicolo.
Il trendsetter
Il trendsetter (16%) ama le nuove tecnologie e
vorrebbe provare la guida autonoma il prima possibile. Il
motivo, soprattutto, è che farlo migliorerebbe la propria immagine e
reputazione. Ovviamente c'è molto interesse verso la tecnologia e la sicurezza,
ma anche nei confronti degli algoritmi e dei sistemi che governano un
veicolo a guida autonoma.
Il tecnologico
Il tecnologico (16%) salirebbe a bordo di un veicolo a
guida autonoma subito. Pensa che sia solo una questione di tempo prima che
questa tecnologia diventi realtà e ha un approccio molto flessibile.
È l'unico utente che non si preoccupa della perdita di controllo ma
piuttosto della mancanza di un quadro giuridico ben definito. Non è preoccupato
di essere semplicemente un passeggero e crede in una mobilità facilmente
accessibile per tutti, molto più comoda e soprattutto molto più sicura.
La conoscenza è la
chiave
I risultati di questo studio dicono che c'è molto margine
per migliorare la conoscenza della guida autonoma, rafforzare il know-how sugli
aspetti tecnici, sui benefici per la società e sui limiti di questa tecnologia.
Il potenziale è elevato, ma bisogna
fissare aspettative appropriate. L'attitudine nelle persone è molto
diversa a seconda del contesto e bisogna tenere conto
delle necessità specifiche di ogni territorio. Ad ogni modo, i
tre argomenti chiave sono la sicurezza, la legislazione e l'affidabilità della
tecnologia e appare evidente la necessità di un approccio interdisciplinare e
una collaborazione tra tutti i settori della società, dall’industria alla
politica.
Fonte: Audi AG
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