venerdì 9 novembre 2018

We generation: ecco come Audi pensa al futuro dei giovani

 
In occasione dell’anteprima nazionale di Audi A1 Sportback, la compatta più digitale sul mercato, e Audi Q3, la crossover dei quattro anelli ora evoluta per interpretare il dinamismo dei nuovi stili di vita, è stato annunciato il programma di formazione per i giovani talenti del futuro. Denominato We generation, il progetto prevede l’erogazione di borse di studio per accedere al corso di laurea triennale in Digital Management di H-FARM e Ca’ Foscari.

 
Coerentemente con i valori etici del Brand, l’impegno di Audi si concretizza nel promuovere e favorire la cultura dell’innovazione e del cambiamento, con l’obiettivo di incoraggiare la “contaminazione” dei manager e degli imprenditori di domani. Gli studenti destinatari delle borse di studio in H-FARM avranno l’opportunità di lavorare a uno specifico progetto con il coinvolgimento in attività formative ad hoc. L’intero percorso viene raccontato da un progetto multimediale che coniuga storytelling e interattività, creato da SHADO, la media company di H-FARM.
 
Per raccontare questo progetto e la vicinanza di Audi con il mondo sfaccettato delle nuove generazioni, è stato scelto come palcoscenico H-FARM, piattaforma di innovazione in grado di supportare i giovani nella creazione di nuovi modelli di impresa, a guidare la trasformazione digitale delle aziende e a formare le giovani generazioni.

Qui è andata in scena la narrazione multidisciplinare a più voci, che ha visto due generazioni a confronto: i nativi digitali, narratori del nostro tempo, e i giovani adulti. Introdotti da Matteo Bordone, giornalista e conduttore radio e tv, sul palco si sono affrontati due rappresentanti di diverse generazioni di artisti: il giovane scrittore Giacomo Mazzariol e Max Pezzali, icona della musica pop.
 
Durante il talk, con il coinvolgimento anche degli studenti, i veri rappresentanti della We generation, ne è uscito un manifesto generazionale che ha messo in scena un racconto sul futuro, evidenziando una serie di domande e “questioni aperte” sugli scenari futuribili e di cui saranno protagonisti le nuove generazioni, sul ruolo della tecnologia nel rapporto fra individui, sull’importanza delle nuove intelligenze, sulla condivisione e sulle connessioni che permeano tutti i luoghi.
 
Per affrontare questo articolato futuro, Audi va oltre la progettazione e produzione di veicoli, trasformandosi da costruttore a fornitore di servizi di mobilità. Nel corso della serata Fabrizio Longo, Direttore Audi Italia, ha evidenziato quale è il ruolo attivo del marchio dei quattro anelli.
 
Per assicurare che la mobilità del futuro diventi una forma di libertà responsabile, Audi si impegna attraverso l’evoluzione tecnologica, a trasformarsi in provider di una mobilità sostenibile. Il Marchio riveste così un ruolo sociale e grazie ai sistemi di guida predittiva, di guida autonoma e alla progressiva elettrificazione dell’intera gamma, l’auto si trasforma in strumento sostenibile e di comunicazione a supporto della comunità.


Tecnologia e ambiente devono procedere di pari passo e convergere. Audi diviene così attore protagonista di un processo inevitabile giocando di anticipo attraverso lo sviluppo di tecnologie avanguardistiche che caratterizzano da sempre il suo DNA.



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