In merito alle informazioni contenute in alcuni articoli
pubblicati negli ultimi giorni dai media italiani che hanno destato
preoccupazione fra i possessori o futuri possessori del Brand giapponese, Subaru Corporation chiarisce che il
richiamo di circa 100.000 veicoli prodotti in Giappone tra il 9 gennaio 2018 e
il 26 ottobre 2018, riguarda solo ed esclusivamente il mercato giapponese.
Questo richiamo è il risultato di un’indagine interna
supplementare di Subaru Corporation - condotta dopo quella richiesta dal MLIT
(Ministero giapponese del Territorio, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del
Turismo) lo scorso giugno in relazione ai processi di ispezione sui veicoli
prodotti presso lo stabilimento principale di Gunma Manufacturing e lo
stabilimento di Yajima - allo scopo di fugare ogni dubbio riguardo la sicurezza
delle vetture.
Subaru ha l’intento di proteggere la vita delle persone e si
è posta l'obiettivo ambizioso di eliminare le morti per incidenti stradali
entro il 2030. Il nuovo richiamo è dunque un'azione imprescindibile nell'ottica
di garantire sempre i più elevati standard di sicurezza.
Il costo di questo
richiamo supplementare è stimato in circa 50 milioni di euro. Questa spesa
si inserisce nel quadro delle iniziative per il miglioramento della qualità
previste dalla nuova vision STEP di Subaru Corporation, comunicata lo scorso
mese di agosto. L'azienda ha stabilito un quadro di investimento di 150
miliardi di yen in 5 anni per migliorare la qualità totale.
I costi dell’azione, unitamente a un calo delle vendite
unitarie consolidate, hanno portato a una revisione
delle previsioni per il fiscal year 2019, con vendite unitarie consolidate
di 1.041.000 veicoli, vendite nette di 24,7 miliardi di euro, un risultato
operativo di 1,69 miliardi di euro, e un utile netto di 1,28 miliardi di euro.
Attualmente il tasso
di completamento dell’azione è di circa l'80% dei veicoli coinvolti.
Subaru si scusa sinceramente con i suoi Clienti e gli
azionisti, e anche con il pubblico in generale, per la preoccupazione e
l'inconveniente causati dichiarando anche che sono state già messe in essere
nuove procedure per la verifica della sicurezza delle vetture in produzione.
Ipotesi del tasso di
cambio: 130 yen / 1 euro
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