Premium future: la
strada del Marchio dei quattro anelli verso il futuro del premium
Premium significa molto di più. Ed è proprio ciò che l’Audi
Summit sta mostrando. Audi presenta a Barcellona tutti gli aspetti della
promessa del brand, dal prodotto ai servizi, dai processi produttivi
all'impegno sociale. Il cambiamento portato dalle tecnologie digitali sta
trasformando profondamente la competizione all’interno del settore
automobilistico. Per la Casa dei quattro anelli, questo si traduce nella grande
opportunità di ispirare le persone attraverso il Vorsprung (essere
all’avanguardia) e le migliori tecnologie.
Il lancio della nuova ammiraglia Audi rappresenta la pietra
miliare nel percorso verso un futuro premium sostenibile e digitale. La nuova Audi A8 stabilisce un nuovo
riferimento in termini di design, sportività e comfort.
I sistemi Audi AI
stanno aprendo la strada verso una guida totalmente autonoma e una mobilità
assistita da una tecnologia empatica. L’automobile premium del futuro penserà
con noi, facilitando le nostre vite e permettendoci di risparmiare del tempo.
A partire dal primo contatto con il consumatore, passando
per la Smart Factory e l'interazione con l'ambiente urbano, la rivoluzione digitale
porterà con sé un cambiamento nel set dei valori. Audi sta integrando lo stile
di vita moderno dei propri clienti, creando per loro uno spazio personalizzato
in un mondo sostenibile.
Sulla strada della Premium
Digital Car Company, Audi ha avviato la più grande trasformazione mai
avvenuta nella storia dell’Azienda. Il Marchio opererà in modo digitale ed
ecosostenibile, reinventando al contempo la nozione di mobilità urbana.
La quarta rivoluzione industriale è dirompente. Reinventarsi
dal profondo è un dovere per ogni operatore del mercato. In caso contrario è
concreto il pericolo di essere superati dalla concorrenza; anche da chi si è
affacciato da poco sul mercato della mobilità con un nuovo approccio, nuovi
servizi e nuove idee.
A Barcellona è possibile osservare come Audi stia
affrontando con entusiasmo questa sfida. Perché ciò corrisponde esattamente
allo spirito della Casa di Ingolstadt e dei suoi collaboratori. L’ambizione
all’eccellenza è nel DNA di Audi – ne determina le scelte e anima da sempre le
attività dell’azienda. A partire da
questa ambizione, anche in futuro Audi vuole offrire ai suoi Clienti soluzioni
importanti, che rappresentino per loro un autentico valore aggiunto.
La trazione integrale quattro, la costruzione con materiali leggeri,
TFSI … queste soluzioni tecniche sono divenute ormai una testimonianza
classica, quasi proverbiale, di una solo filosofia: voler essere sempre
«all’avanguardia della tecnica». Da questo punto di vista, con la presentazione
di nuova Audi A8 a Barcellona, Audi detta ancora una volta lo standard di
riferimento. Le innovazioni contenute in A8 dimostrano come essere
all’avanguardia non significhi solo eccellenza tecnica.
Agile come una start-up, Audi si inserisce in modo veloce e
non convenzionale in nuovi settori strategici, introduce nuove forme di
produzione e modifica la mobilità nell’ambiente urbano. Essere all’avanguardia
diventa allora una promessa: essere animati dalla passione, non accontentarsi
mai dello status quo, bensì mettersi costantemente in discussione per trovare
soluzioni sempre migliori. Perché per Audi essere all’avanguardia non significa
solo essere dei precursori, bensì consentire ai Clienti del Marchio una nuova
dimensione di libertà.
Questa strategia prevede tre punti cardine chiaramente
definiti, che sono stati presentati a Barcellona. Audi. Avanguardia. 2025. – è sempre digitale, ecosostenibile e urbana.
Digitale
La rivoluzione digitale è già in atto. In un attimo Internet
ci mette a disposizione miliardi di dati e di beni. Algoritmi intelligenti,
macchine in grado di apprendere da sole e l’intelligenza artificiale sono in
grado di analizzare autonomamente “ big data”, generando una nuova dimensione
del valore aggiunto per i Clienti.
Con gli strumenti della realtà virtuale, il Cliente dà forma
autonomamente all’auto dei suoi sogni in modo interattivo. All’insegna del
motto «una Audi quando voglio e dove voglio», entro il 2020 Audi integrerà in
15 mercati la mobilità individuale con soluzioni on-demand premium. A tutti
coloro che viaggiano su una vettura Audi, una nuova piattaforma digitale
offrirà informazioni, intrattenimento e valore aggiunto.
È collegata in rete anche la produzione di domani. La Smart
Factory sincronizza tutte le fasi della produzione in modo digitale. Processi
di produzione modulari, intelligenza artificiale e cooperazione uomo-robot
rendono la costruzione delle automobili
più flessibile ed ecosostenibile.
Ecosostenibile
I trendsetter della post-modernità e gli “upper liberal”
sono i sostenitori di uno stile di vita ecosostenibile. Questi rappresentano il
target principale di Audi. La loro visione all’avanguardia annuncia i nuovi
“milieu” sociali dei prossimi anni. In questa società caratterizzata dalla
sensibilità per la sostenibilità ambientale, Audi si prende le sue
responsabilità.
Lungo tutta la catena della creazione del valore nascono
sempre nuove “ greenovations”, conquiste tecnologiche utili per la difesa
dell’ambiente e del clima. La Fondazione Audi per l’ambiente ha lo scopo di
individuare queste “greenovations” e si impegna nella loro implementazione.
Nella corsa verso il futuro, la mobilità elettrica è la
forza motrice di Audi: entro il 2020 verranno offerte tre auto elettriche
potenti e dal design affascinante. Conformemente al motto «auto ecologiche da
fabbriche ecologiche» Audi sta attualmente programmando la produzione di Audi
e-tron a Bruxelles, una fabbrica neutra dal punto di vista delle emissioni di
CO2. Anche sul fronte dei motori a combustione, Audi si pone l’obiettivo di
consentire una mobilità a zero emissioni di CO2. Carburanti sintetici, modelli
ibridi plug-in, modelli mild-hybrid, aerodinamica e costruzione con materiali
leggeri continueranno ad aumentare
l’efficienza di tutti i modelli della gamma Audi.
Urbana
Essere all’avanguardia significa avere lungimiranza. Audi
pertanto pensa non solo al domani, ma anche al dopodomani. Gli analisti dei
trend e i designer di Audi Innovation Research studiano gli scenari del futuro
nelle metropoli di tutto il mondo e, sulla base delle loro osservazioni,
concepiscono le successive generazioni di prodotti e servizi. I servizi di
mobilità di Audi on Demand dimostrano in particolare l’ambizione del Marchio
sul fronte di una mobilità di qualità premium.
Nel contesto urbano essere all’avanguardia significa capire
la logica e l’ambiente delle grandi città e sviluppare insieme a esse soluzioni
smart. Con tecnologie quali la guida e il parcheggio autonomi o
un’infrastruttura urbana collegata in rete, Audi sviluppa e perfeziona
attivamente la mobilità urbana. Nuove applicazioni per smartphone quali la app
myAudi sono soluzioni concrete, individuali e ricche di contenuti, in grado di
aiutare le persone nelle loro esigenze di mobilità.
Audi. Avanguardia.
Questa strategia ambisce a superare di gran lunga l’anno 2025 e consente alla
Casa di Ingolstadt e ai suoi servizi di raggiungere un livello del tutto nuovo.
Gli investimenti in ciascuna delle tre singole aree tematiche strategiche hanno
sempre effetti positivi anche sugli altri. La digitalizzazione è spesso la
chiave per una maggiore ecosostenibilità e per soluzioni urbane più valide.
Un esempio chiarisce
bene questo aspetto. Il 40% del traffico urbano è rappresentato da veicoli
alla ricerca di un parcheggio. Audi mette in rete le informazioni sul flusso
del traffico, includendo anche i dati anonimi provenienti dai sensori delle
automobili, messi a disposizione dal fornitore di mappe digitali HERE. Il
risultato è una tempestiva guida a destinazione verso i parcheggi liberi. Il
numero di veicoli in cerca di parcheggio si riduce, le code diminuiscono. AUDI
AG partecipa al progetto HERE dal 2016. Gli investimenti in uno strumento di
rilevamento in tempo reale a livello mondiale produce un valore aggiunto per
tutte le persone che vivono nelle città, per esempio grazie alla netta
riduzione del traffico superfluo. Si tratta di un contributo rilevante alla
sostenibilità.
Mobilità digitale,
ecosostenibile e urbana. Questo trinomio conduce a un risultato, al quale è
stato dato il nome Audi. Avanguardia.
La nascita della
Premium Digital Car Company
Per l’avanguardia in ambito automotive la digitalizzazione è
molto più di una tecnica. Modifica nel profondo tutti i processi economici. Per
tale ragione è in corso la più grande trasformazione mai avvenuta nella storia
dell’Azienda. La nuova qualità ottenuta della cooperazione digitale dalle
tecnologie si manifesta in tutti i settori Audi. La presentazione al Summit di
Barcellona rende percepibile questo aspetto attraverso numerosi esempi.
1. Esperienza
d’acquisto virtuale:
Audi VR experience e
Customer Private Lounge
Il mondo dell’automobile si modifica velocemente e con esso
cambiano anche le esigenze e le aspettative che le persone ripongono
nell’acquisto di un’ automobile di classe premium. Nove Clienti su dieci, prima
dell’acquisto di un’auto, cercano informazioni in rete. Molti di loro
desiderano scoprire i principali dettagli autonomamente. Utilizzano a tal fine
le offerte on-line delle case automobilistiche, piattaforme informatiche,
social media, traendo così vantaggio dall’intelligenza collettiva.
Questa fase intensiva d’informazione preliminare precede di
norma la visita nella Concessionaria. Per tale ragione il Cliente giunge al
colloquio di consulenza con gli esperti della Concessionaria con aspettative molto
elevate, soprattutto se desidera operare dei confronti, valutare i dati o
eseguire configurazioni individuali. Con la Customer Private Lounge e
un’applicazione VR, Audi presenta al summit due soluzioni in grado di
soddisfare tali aspettative.
La realtà virtuale di ultimissima generazione consente al
Cliente di configurare ogni modello Audi nella massima libertà, secondo le sue
preferenze. Con occhiali VR può osservare l’auto che desidera direttamente
davanti a sé, come se questa fosse effettivamente presente. Grazie a una
visualizzazione stereoscopica in 3D e complessi modelli di dati, l’immagine
appare straordinariamente autentica fin nel più piccolo dettaglio.
La Audi VR experience apre nuove affascinanti possibilità.
Il Cliente ad esempio può fare esperienza della vettura in ambienti differenti,
immergersi virtualmente in determinate parti dell’auto e osservare la loro
struttura tecnica oppure vivere i momenti speciali del Marchio Audi come realtà
virtuale.
Nella fase di sviluppo Audi si è impegnata soprattutto per
ottenere la massima qualità, in termini di potenza e realismo, utilizzando uno
speciale motore grafico. Questo è stato progettato insieme agli specialisti
britannici di Zerolight e ottimizzato specificamente per la “virtual reality”.
Il dispositivo assicura un’elevata qualità visiva costante a fronte di immagini
sempre fluide. Il motore grafico riproduce fluidamente i complessi modelli di
dati dell’automobile negli occhiali VR in modalità stereoscopica, con 90 immagini
al secondo, e presenta una straordinaria velocità di esecuzione inferiore a 20
millesimi di secondo.
Audi è il primo marchio automobilistico che introduce un
sistema VR altamente progredito nelle sue Concessionarie, offrendo così al
Cliente un rilevante valore aggiunto nel processo della decisione d’acquisto. È
completamente integrato nell’ambiente IT di Audi e viene permanentemente
aggiornato on-line sulla base della versione dati del portfolio prodotti più
recente.
Per questa applicazione nelle Concessionarie Audi si affida
agli occhiali VR del partner Oculus, con il quale collabora da molti anni.
Grazie a questi occhiali il visitatore può fare esperienza della sua futura
auto in una realtà virtuale rimanendo comodamente seduto. Per i format speciali,
come ad esempio eventi del Marchio o i Saloni internazionali dell’auto, Audi ha
sviluppato inoltre un ulteriore setup. In tal caso il visitatore indossa gli
occhiali VR prodotti dalla società HTC rimanendo in piedi, può muoversi intorno
all’automobile visualizzata su una superficie di cinque metri per cinque o
accomodarsi sul sedile di guida o sul sedile del passeggero anteriore virtuali
per poter esaminare tutti i dettagli degli interni. Questo nuovo stadio di
sviluppo del sistema consente di vivere l’osservazione virtuale dell’auto come
esperienza straordinariamente naturale.
1.2 Audi Customer
Private Lounge
Come trendsetter del mondo digitale, i Clienti Audi si
attendono che il Marchio proietti un’immagine eccellente di sé sul mercato.
Anche e soprattutto quando, nello showroom, desiderano percepire la loro nuova
Audi in modo individuale, con tutti i sensi. Proprio in questo ambito
interviene il concept «Audi Customer Private Lounge», che il Marchio premium ha
sviluppato per il suo format di distribuzione Audi City e per le Concessionarie
del futuro. In una suite separata e completamente digitalizzata, il visitatore
può configurare la sua futura auto come modello virtuale estremamente
realistico, adeguandola alle sue preferenze personali. Questa soluzione coniuga
quindi l’innovazione digitale al know-how e all’atmosfera gradevolmente
personale della Concessionaria tradizionale.
AUDI AG ha sviluppato questo concept insieme a partner IT
internazionali. Per la prima volta, quindi, la Concessionaria ha la possibilità
di presentare la varietà dell’offerta Audi con tutte le sue tecnologie e
varianti di equipaggiamento e di spiegarne con chiarezza ogni dettaglio. La
lounge è dotata di molti componenti digitali specificamente sviluppati. Il
sistema high-tech viene comandato mediante un tablet. Il Consulente di Vendita
quindi è accanto al Cliente mentre configura la sua auto.
Con una pressione del dito, il modello Audi personalizzato
può essere trasmesso alla Audi VR experience ed è quindi disponibile per essere
esaminato fin nel più piccolo dettaglio, comprese le cuciture dei sedili in
pelle e le differenti tecnologie illuminotecniche offerte da Audi. La Customer
Private Lounge è l’ambiente che consente un’esperienza del Marchio
straordinariamente intensa ed esclusiva, nonché un colloquio di consulenza
personale in un ambiente tranquillo e riservato.
2. Stampaggio in 3D:
dalla costruzione degli stampi fino alla missione sulla Luna
La produzione innovativa è un buon esempio dell’approccio
avanguardistico del Marchio Audi. Le peculiarità di questo metodo d’eccellenza
non si limitano agli aspetti tecnici. Si tratta piuttosto di collocarsi già
oggi saldamente all’avanguardia di domani. Accumulare esperienze. Dimostrare
competenze. Esplorare territori nuovi. Al summit Audi il tema dello stampaggio
in 3D su metallo indica questa dimensione dell’avanguardia.
Le stampanti in 3D che realizzano oggetti a partire da
materiale sintetico in polvere si sono ormai affermate da tempo. Il prossimo
stadio evolutivo è rappresentato dalle stampanti in 3D che realizzano oggetti
in metallo. Audi ha concentrato questo know-how nel nuovo Competence Center for
Metal 3D Printing del settore produzione Audi. Qui gli esperti Audi del settore
costruzione stampi realizzano componenti in acciaio e alluminio a partire da
polvere metallica, utilizzando la metodologia della fusione laser. Il metodo
viene già attualmente utilizzato per strumenti di serie. In prospettiva, nei
prossimi anni potranno essere costruiti in questo modo anche componenti
specifici per vetture prodotte in piccole serie.
Sono idonei alla stampa in 3D fondamentalmente tutti i
metalli che possono essere saldati: acciaio per stampi, non meno dell’alluminio
o del titanio. La base di partenza è rappresentata dalla polvere di metallo con
grana di dimensione compresa tra 15 e 40 millesimi di millimetro, più fine
quindi di un capello umano. La stampante applica la polvere realizzando sottili
strati, il laser quindi fonde il materiale conformemente ai dati CAD,
realizzando così il profilo del componente. Mediante stampa metallica 3D è
possibile produrre oggetti di qualunque geometria, anche molto complessa, che
con altri metodi sarebbero difficili o addirittura impossibili da realizzare.
La stampa in 3D apre quindi possibilità completamente nuove.
Un tipo esempio di queste applicazioni è offerto dai
componenti in acciaio con serpentine di raffreddamento o reti di raffreddamento
integrate, che vengono utilizzate negli stampi per colata. Analisi e test
dimostrano che gli elementi stampati raggiungono la stessa resistenza alla
trazione rispetto ai medesimi elementi realizzati come getti strutturali.
Questo permette altresì una maggior resistenza dei componenti a fronte di una
riduzione del peso totale.
Proiettati sulla luna
Grazie alle nuove tecnologie Audi punta molto in alto.
Niente meno che sulla Luna: con il rover automatizzato Audi lunar quattro. Il
veicolo è composto per oltre l’85% di alluminio stampato in 3D. Nell’ambito
della «Mission to the Moon», un team berlinese di ingegneri denominato
«Part-Time Scientists», con il supporto di Audi desidera raggiungere, per la
prima volta dopo oltre 45 anni, una delle stazioni di atterraggio sulla Luna
del programma Apollo della NASA. Un gruppo di 16 esperti Audi supporta il
Part-Time Scientists con il suo know-how in molteplici settori ed ha
ottimizzato il rover in modo specifico per la missione sulla Luna. Per
aumentare la stabilità e ottenere una superficie di contatto maggiore, gli
ingegneri e i designer hanno reso più grande il rover e le sue ruote di oltre
dieci centimetri. Contemporaneamente, grazie a un mix di materiali ottimizzato
e avvalendosi della stampa in 3D basata sull’alluminio, il peso del veicolo è
stato ridotto, passando da 38 a meno di
30 kg.
Le ruote dell’Audi lunar quattro, ad esempio, presentano uno
spessore della parete di un solo millimetro, la resistenza è tuttavia
eccellente grazie a una costruzione estremamente evoluta. Grazie alla rilevante
riduzione del peso, ottenuta tra l’altro anche grazie all’ottimizzazione delle
ruote, ora i ricercatori possono caricare a bordo strumentazione scientifica
del valore di 1,8 milioni di Euro in più rispetto al layout precedente. Il
minor peso consente inoltre una maggiore riserva di propellente per la
missione. Mediante complessi test, per esempio nella camera di simulazione
solare Audi, i progettisti hanno anche potuto ricreare le condizioni estreme
presenti sulla Luna e verificare così l’idoneità dei componenti del rover. Al
summit Audi è possibile osservare un esempio dello sviluppo del prototipo,
rappresentato da una variante delle ruote del veicolo lunare in versione
originale.
3. Assemblaggio
modulare: “scaffali in movimento” al posto della linea di montaggio
Produrre automobili premium diviene sempre più complesso.
Perché le nuove esigenze del mercato, le aspettative dei Clienti e le norme di
legge esigono tecnologie sempre più innovative e differenti varianti dei
veicoli. Il ritmo fisso della catena di montaggio è stato insuperabilmente
efficiente per oltre un secolo. Oggi ha perso il suo carattere innovativo e le
procedure lineari e cadenzate possono addirittura diventare un problema.
I Clienti infatti desiderano differenziazione e le loro auto
sono sempre più personalizzate. Cresce conseguentemente anche il numero di modelli
derivati e di varianti. È tanto più difficile quindi dominare questa elevata
complessità e integrare procedure supplementari in un processo sequenziale
rigido. Se, per esempio, per una versione particolarmente equipaggiata di Audi
S3 (consumi nel ciclo combinato in l/100 km: 7,1 – 6,4*; emissioni di CO2 in
g/km: 163 – 146*) riccamente equipaggiata è necessario che la vettura resti a
lungo in una postazione di lavoro per numerosi interventi, sulla medesima linea
un modello equipaggiato in modo meno complesso deve attendere davanti alla
medesima postazione senza che debba esservi compito alcuno step di lavoro. Ciò
costa spazio, tempo e denaro.
Audi non si sottrae a tale sfida e a Barcellona presenta una
soluzione basata su un nuovo approccio: l’assemblaggio modulare. Qui piccole
postazioni di lavoro separate consentono processi di lavoro molto flessibili,
in termini di tempo e di spazio. Tra di esse, sistemi di trasporto senza
conducente (FTS) movimentano le carrozzerie e i componenti necessari per la produzione.
Il sistema FTS viene comandato con precisione millimetrica da un calcolatore
centrale; questo riconosce il fabbisogno di ogni singola postazione e assicura
un flusso di lavoro sempre ottimale. Un ulteriore effetto positivo è
rappresentato dal fatto che il lavoratore non deve più seguire il ritmo della
produzione, com’è avvenuto per 100 anni. Nella produzione modulare è la persona
che determina il ritmo del ciclo. Si tratta di una soluzione d’avanguardia
dalla quale trae direttamente vantaggio qualunque lavoratore.
Nello stabilimento ungherese di Gy?r, Audi assemblerà
secondo un concetto modulare i suoi motori elettrici: la produzione di serie
verrà avviata nel 2018. Anche nello stabilimento di Bruxelles, in un settore di
preassemblaggio, verranno implementati alcuni aspetti integranti del concept
del montaggio modulare. Attualmente la start-up «arculus», avviata da alcuni
mesi da un dipendente Audi, elabora e sperimenta i principi cardine di questo
nuovo sistema di produzione in cooperazione con il settore logistica.
Audi ritiene che l’assemblaggio modulare consentirà un
incremento della produzione pari ad almeno il 20% rispetto alla catena di
montaggio odierna.
3.1 Il reparto
verniciatura del futuro
I reparti verniciatura odierni seguono sostanzialmente il
principio della costruzione in catena di montaggio. In una struttura di
produzione strutturata in modo rigido, le carrozzerie attraversano un processo
di verniciatura lungo il quale i differenti strati di vernice vengono applicati
mediante strumenti altamente automatizzati. Tra le singole fasi del processo,
le carrozzerie verniciate attraversano anche un essiccatore standardizzato.
Nelle fasi successive vengono eseguiti gli interventi per la protezione
anticorrosione e la sigillatura della carrozzeria. Il tutto avviene in una
catena di produzione fortemente integrata. Si tratta di un percorso lungo e
lineare; molto efficace e sostenibile nella misura massima raggiungibile. In
questo campo Audi ha già compiuto passi molto importanti. Nella Smart Factory,
tuttavia, la produzione modulare del futuro compirà salti anziché passi - anche
nel campo della verniciatura. Al summit Audi, mediante un’animazione del
settore verniciatura è possibile gettare uno sguardo nel futuro, per osservare
come ciascuna Audi personalizzata otterrà il suo specifico colore con la
massima efficienza.
A tal fine la Casa automobilistica rompe la catena intesa
come principio operativo e la sostituisce, anche in settori parziali del
processo di verniciatura, con un processo modulare. Attraverso queste modifiche
strutturali Audi si attende un netto incremento dell’efficienza nelle tecniche
applicative. È inoltre possibile integrare processi di verniciatura vantaggiosi
sul fronte del contenimento dei costi e della tutela dell’ambiente, che
rispondono al meglio alle crescenti esigenze dei Clienti anche in questo
importante campo della personalizzazione dell’auto.
Le idee essenziali per il settore verniciatura del futuro
sono la centralità della carrozzeria, concept alternativi per l’essiccazione e
sistemi modulari in determinati step parziali del processo. In tal modo ogni
carrozzeria può essere integrata nella produzione in modo ottimale, in funzione
delle tempistiche specifiche che essa esige e dei suoi contenuti individuali;
la vettura deve quindi sostare solo nelle stazioni dove occorre compiere un
lavoro. Altre carrozzerie possono cioè by-passare singoli step o eseguirne di
diversi.
Attraverso questa struttura modulare, il settore
verniciatura Audi del futuro diviene un elemento della Smart Factory, grazie al
quale ogni singolo processo necessario per la costruzione di una vettura
personalizzata per il Clienti viene ottimizzato ai fini dell’efficienza e della
sostenibilità ambientale. Il risultato garantisce la flessibilità massima
possibile e orientamento alle esigenze del Cliente. Si tratta di un risultato
all’avanguardia percepibile da ogni Cliente.
3.2 Sistemi di
trasporto senza interventi del conducente
Una delle tecnologie chiave della Smart Factory sono i
sistemi di trasporto senza interventi del conducente. Il brand summit presenta
«live», questo aspetto d’avanguardia con
l’Automated Guided Vehicle (AGV) «Paula». Questo sistema contribuisce a
rivoluzionare i processi produttivi convenzionali. Incrementa la flessibilità
della produzione e anche ‘offerta ai
Clienti di maggiori possibilità di personalizzazione all’insegna
dell’efficienza. Gli AGV (Automated Guided Vehicle) di Audi utilizzano una
navigazione intelligente sviluppata dalla Casa sulla base di un software
automotive e analoghi processi di sviluppo. Ciò consente a questi dispositivi
di movimentare in modo del tutto autonomo le merci dal magazzino alla linea di
montaggio. Riconoscono situazioni del traffico complesse e reagiscono in modo
flessibile. Il sistema di navigazione consente all’AGV la guida autonoma lungo
un percorso definito, preventivamente concepito e simulato dal calcolatore; in
alternativa l’AGV può apprendere e memorizzare un percorso alternativo guidato
manualmente. Sulla base di questa mappa si muove liberamente all’interno del
suo raggio d’azione predefinito. Secondo i principi del «machine learning»
cerca sempre il percorso più conveniente.
L’Audi AGV, denominato internamente anche «Paula», dispone
di tre scanner laser on-board, due sulla zona anteriore e uno sulla parte
posteriore. Questi consentono a «Paula» di orientarsi ed evitano che possa
urtare contro persone. La persona ha sempre la priorità. Uno degli scanner
anteriori è rivolto verso l’alto, affinché possano essere rilevati perfino
oggetti che pendono dal soffitto.
I sensori servono anche per la registrazione dei dati di
misurazione. Il calcolatore dell’AGV confronta tali dati con i dati
cartografici memorizzati. Inoltre il software di navigazione confronta i dati
misurati dagli scanner laser con i giri delle ruote e ciò consente una
localizzazione ancora più precisa.
La velocità è limitata a 4,2 chilometri orari. Tutti i
rallentamenti avvengono con un ampio anticipo, in modo morbido e quindi
efficiente dal punto di vista energetico; per il loro calcolo gli sviluppatori
hanno impiegato algoritmi simili a quelli che gestiscono l’Adaptive Cruise
Control (ACC) nelle auto.
Con i suoi scanner laser l’AGV riconosce il trailer dei
componenti sulla base del suo profilo.
Si avvicina con precisione millimetrica, anche se il trailer
non si trova esattamente nella posizione prevista. Anche il parcheggio sopra la
piastra di caricamento avviene con la medesima precisione. Un display touch
sulla zona frontale, un complesso concept di segnalazione visiva ed emissioni
vocali consentono la comunicazione e l’interazione con l’ambiente circostante.
Nell’Istituto Tecnico Audi per i sistemi di assistenza alla
produzione, lo sviluppo della navigazione AGV è giunto ormai al terzo prototipo
pre-serie. Come i suoi predecessori, anche «Paula» è uno sviluppo integralmente
Audi in tutti i suoi aspetti tecnici. Perfino il software è stato sviluppato
dalla Casa. Attualmente l’AGV viene ampiamente testato nel montaggio di Audi
A3/Q2 nello stabilimento di Ingolstadt.
La tecnologia FTS offre grandi potenzialità: dal
collegamento dei dati di navigazione provenienti da molti veicoli singoli a un
complesso management di flotta, nasce un sistema complessivo intelligente. Ciò
renderà ancor più percepibili i vantaggi dell’efficienza.
È una sola la via che conduce all’avanguardia di domani. Una
volta che l’obiettivo è stato chiaramente definito, ciò che contraddistingue
un’azienda innovativa è la capacità di implementare le soluzioni applicative
percorrendo differenti strade. Anche in questo caso, nel complesso fieristico
di Barcellona, Audi è all’avanguardia sul fronte della simulazione di nuovi
metodi di produzione, offrendo una dimostrazione di strumenti di trasporto
senza conducente (FTF) denominato “scaffali danzanti”.
L’obiettivo è sempre il medesimo: nella Smart Factory il
ritmo deve essere dettato dalla persona e ciò deve poter aumentare l’efficienza
e la flessibilità. La via tentata con gli scaffali danzanti è tuttavia
completamente nuova. Perché in questi veicoli non vengono montati né un
complesso computer di controllo né una sensibile sensoristica.
Questo sistema di trasporto senza conducente viene comandato
dall’ «Audi Laser Tracking System» mediante un sistema di sensori esterno. Si
tratta inoltre del primo e unico sistema con il quale più veicoli uno dietro
l’altro possono essere riconosciuti e controllati da un unico scanner laser. Si
tratta di una soluzione rivoluzionaria, per la quale Audi ha richiesto il
brevetto.
L’invenzione è ideale per far giungere i componenti nel
posto giusto al momento giusto. Gli specialisti della logistica chiamano questa
soluzione “ goods to man». I componenti giungono al lavoratore quando sono
effettivamente necessari. Inoltre l’operatore
non deve più selezionare personalmente i componenti necessari come in
una specie di «supermarket» e portarli nella postazione della catena di
montaggio. Nel sistema di montaggio modulare della Audi Smart Factory integrata
in rete, nel suo ultimo stadio di sviluppo questo nastro di montaggio di fatto
non esiste più. Come in un ristorante à la carte, nella Smart Factory ogni auto
che attraversa la stazione di montaggio compone da sé il suo menu di
componenti. Gli scaffali danzanti lo servono.
Tutto ciò è reso possibile da una tecnica complessa e
raffinata. Lo scanner laser riconosce ogni scaffale sulla base di quattro barre
di riflettori in alluminio alte dieci centimetri montate sugli angoli. Su
questo livello, oltre alle barre non si trova null’altro, quindi i raggi laser
possono rilevare anche più FTF uno dietro l’altro. Il riconoscimento completo e
il comando possono quindi avvenire dall’esterno attraverso uno scanner laser e
un PC. I relativi comandi d’azionamento vengono ricevuti dai FTF tramite WLAN.
Poiché la tecnologia più costosa, complessa e pesante non si
trova nei FTF ma solo nella centrale di comando, il sistema può essere
realizzato in modo molto compatto e a basso consumo energetico. Ciò non
comporta tuttavia alcuna rinuncia sul fronte della precisione: grazie allo scanner
laser è possibile che l’FTF raggiunga la posizione richiesta con
un’approssimazione inferiore al centimetro, lì dove un lavoratore lo attende
per prelevare il suo componente. Lo scaffale danzante inoltre è anche in grado
di parlare. Mediante emissione vocale integrata comunica al partner umano il
suo stato attuale – ad esempio segnalando che sta per raggiungere la sua
destinazione.
E non appaia eccessivo il ricorso all’idea della danza: lo
scaffale può muoversi in tutte le direzioni: in senso trasversale, verso
sinistra e destra, in avanti e all’indietro e può anche ruotare da fermo.
Nonché in sinergia con altri FTF della sede di montaggio. Con questo sistema il
sincronismo funziona particolarmente bene, perché i dati dei sensori vengono
elaborati a livello centrale.
E poiché può certamente accadere che, talvolta, le barre in
alluminio vengano coperte durante i movimenti, l’algoritmo di riconoscimento è
così raffinato da consentire al sistema di funzionare anche con fino a due
barre per ciascun FTF non scansionabili. Ciò significa in concreto che il FTF
raggiunge comunque la destinazione.
Il sistema si trova ancora in fase sperimentale. Si muove
già perfettamente a suo agio in un raggio d’azione di 18 metri. Un unico
scanner laser potrebbe quindi coprire un padiglione della larghezza di 30
metri. Per aumentare il raggio d’azione è possibile collegare più scanner in
una rete di sensori. In un ulteriore stadio di sviluppo lo scanner potrebbe
perfino muoversi insieme agli scaffali. Questa tecnologia quindi apre nuovi
orizzonti senza che siano necessarie costose installazioni.
3.4 Una seduta
eccellente – senza sedile
Si può essere all’avanguardia anche accomodandosi su un
sedile. Nell’industria automobilistica tedesca, quando si parla di ergonomia,
Audi non conosce rivali. Perché, nella produzione, la perfetta ergonomia riduce
l’affaticamento fisico, migliora l’efficienza del processo di produzione e
assicura una qualità dei prodotti costantemente elevata. Il summit Audi mostra
ai visitatori questi vantaggi mediante la presentazione della Chairless Chair.
La Chairless Chair è un cosiddetto esoscheletro passivo. Il
dispositivo viene «indossato» sulla zona posteriore delle gambe e migliora come
una sedia la postura della persona. Il lavoratore lo fissa con cinture al
bacino, alle ginocchia e alle caviglie. Due superfici rivestite in pelle
sostengono il fondoschiena e le cosce, i due rinforzi in materiale sintetico in
fibra di carbonio (CFK) si adattano al profilo delle gambe. Sono dotati di
articolazioni all’altezza delle ginocchia e possono essere adattati a comando
idraulico alla statura della persona e alla posizione di seduta desiderata.
Grazie alla sua leggerezza, la Chairless Chair pesa
solamente 2,4 Kg e interviene quando occorre a sostenere il lavoratore che la
indossa come un secondo paio di gambe comandate in modo elettronico. In molte
attività del processo di produzione è così possibile sedere in una posizione
ergonomicamente corretta anziché rimanere in piedi – anche durante brevi
intervalli del montaggio. Contemporaneamente questa struttura di seduta
high-tech migliora la postura e riduce il carico di lavoro sulle gambe. Sedie e
sgabelli che in alcuni tratti della catena di montaggio vengono oggi utilizzati
come momentaneo strumento ausiliario, diventano superflui.
L’esoscheletro è già stato testato con successo in mole
postazioni di lavoro AUDI. Insieme al costruttore Noonee, Audi ha ulteriormente
ottimizzato la Chairless Chair sulla base dei risultati delle sperimentazioni
per renderla idonea alla produzione di serie e poterla così introdurre su vasta
scala come strumento ergonomico ausiliario. L’obiettivo è migliorare le
condizioni di lavoro ergonomiche dei collaboratori, evitare sovraffaticamenti,
prevenire le assenze per malattia e integrare soprattutto i lavoratori meno
giovani e con limitazioni operative in una posizione idonea e valorizzante del
processo produttivo.
4. Logistica smart:
indossabile e pronta ad addestrare
Raggiunge l’avanguardia chi è più veloce. Anche la qualità e il rapporto di cordialità
con i Clienti devono trarre vantaggio dalla veloce capacità di azione e
reazione. A Barcellona questo aspetto viene illustrato sulla base di quattro
esempi concernenti la logistica.
4.1 Scanner
indossabile
In determinate postazioni di lavoro del centro di logistica
internazionale dell’azienda d’imballaggi CKD (Completely Knocked Down) di
Ingolstadt, innovativi guanti scanner sostituiscono i convenzionali scanner per
codice a barre. Nel dispositivo denominato «ProGlove» lo scanner è già integrato.
Il dipendente attiva la funzione di scansione semplicemente premendo insieme
pollice e indice. Inoltre non deve puntare sul codice a barre l’apparecchiatura
presente nel guanto. La scansione si integra nel movimento naturale della mano.
L’operatore dell’evasione ordini sa che l’articolo è stato scansionato mediante
segnali visivi (luce a LED), acustici (buzzer) e tattili (vibrazione).
Inoltre lo scanner comunica via radio con l’unità ricevente.
Questo Access Point è collegato tramite USB o un comune attacco seriale e non è
necessaria l’installazione di software supplementari. L’accumulatore è
progettato per la durata di un turno di lavoro e si ricarica completamente in
due ore. Grazie all’integrazione dello scanner nel guanto, il dipendente ha
sempre le mani libere per il suo lavoro e non deve compiere ripetute operazione
per prelevare e posare lo scanner. Si riducono anche i percorsi che occorre
effettuare e il processo di lavoro diviene più ergonomico. Questo concept
d’avanguardia ottenuto mediante una tecnica ottimizzata dal punto di vista
ergonomico viene già utilizzato in altri settori dello stabilimento di
Ingolstadt nell’ambito di progetti pilota; a Neckarsulm il ProGlove viene
sottoposto a test minuziosi. E la scansione dei codici a barre avviene con un
movimento del polso anche in stabilimenti al di fuori della Germania: in
Belgio, Ungheria e Messico. Ovunque è previsto l’impiego di serie.
4.2 Addestramento nel
segno della virtual reality
Essere all’avanguardia significa anche compiere un salto.
Spesso è molto importante rendere costantemente disponibili a tutti i
collaboratori interessati le conoscenze sulle tecnologie di ultima generazione.
Chi riesce a fare ciò in modo completo, concreto e veloce, ottiene un vantaggio
decisivo rispetto alla concorrenza mondiale. Offerte di addestramento digitali
consentono salti di qualità lungo la linea di montaggio.
Al summit Audi è possibile osservare un buono esempio: il
corso di formazione per la logistica mediante virtual reality. Ancora oggi i
dipendenti della logistica Audi di tutto il mondo vengono addestrati o
aggiornati con componenti e contenitori reali, che devono essere messi a
disposizione dai Training Center. Ciò costa tempo e spazio. Inoltre proprio per
il CKD Logistic (Completely Knocked Down) di Ingolstadt non esiste ancora alcun
Training Center che qualifichi i dipendenti nelle materie: tecnica degli
impianti, software e relative modalità di comando. Un buon motivo per adottare
un nuovo approccio.
Un innovativo corso di formazione basato su occhiali per la
virtual reality racchiude tutta la dotazione complessiva dei training per la
logistica di questo settore. Con gli occhiali VR, il dipendente può osservare
in qualunque luogo una visualizzazione precedentemente programmata di una
postazione di lavoro della logistica. Ha davanti a sé virtualmente tutti i
contenitori e i componenti necessari. Può perfino afferrare e spostare gli
strumenti di lavoro. A tal fine ha due controller nelle mani, che servono come
mani virtuali che lo specialista della logistica può vedere e muovere.
Questa nuova tecnica non fa risparmiare solo tempo, spazio e
denaro. Perché consente anche di superare distanze e barriere linguistiche. I
collaboratori dei settori della logistica, infatti, in futuro avranno la
possibilità di esercitarsi a livello mondiale con gli step di lavoro allo
stesso momento e in cooperazione reciproca. Così un dipendente del reparto
logistica di Ingolstadt, per esempio, può interagire virtualmente con un
collega dello stabilimento del Messico e viceversa.
La fase pilota del Training Center di Ingolstadt ha
entusiasmato i dipendenti. Il feedback positivo spinge ora ad impiegare la
nuova tecnica in altri settori negli stabilimenti di tutto il mondo. Nulla,
infatti, ostacola la rapida diffusione di questa nuova avanguardia. La
dotazione tecnica può essere alloggiata in una sola valigia da viaggio.
4.3 Carrelli
elevatori autonomi nel Centro di movimentazione merci
Si trova a un passo dall’impiego regolare anche il carrello
elevatore capace di guidarsi da solo. Attualmente presso Audi il trasporto dei
container nel Centro di movimentazione merci (GVZ) di Ingolstadt avviene ancora
mediante elevatori convenzionali, guidati da dipendenti addestrati. La marcia
verso il magazzino a scaffalature verticali, il caricamento e la sistemazione
dei contenitori di trasporto vengono tutti eseguiti da personale che occupa il
sedile conducente.
Nell’ambito delle attività di imballaggio per la fornitura
di componenti piccoli, presto queste attività verranno svolte da elevatori in
grado di operare autonomamente. Occupano una minore superficie, svolgono il
trasporto con più efficienza ed evitano il rischio di incidenti sul lavoro.
Questi vantaggi si ottengono dalla cooperazione di innovative tecnologie, per
esempio uno scanner laser 3D per la navigazione e numerosi sensori di
sicurezza. Insieme, scanner e sensori creano un raggio di sicurezza intorno
all’elevatore.
I compiti che devono essere assolti per il test presso Audi
sono costituiti da diverse parti: in uno scaffale alto il carrello elevatore
autonomo deve posizionare e prelevare autonomamente contenitori denominati
supporti per grandi carichi (GLT). Come secondo step segue la consegna autonoma
dei contenitori nel luogo di destinazione e il trasporto in direzione inversa
della quantità residua. L’elevata variabilità dei contenitori rappresenta
tuttavia una grande sfida. Gli ostacoli sul percorso vengono riconosciuti senza
alcun problema: il carrello elevatore in tal caso si ferma e attende che la via
sia libera prima di proseguire la sua attività di trasporto. Se il carrello
elevatore autonomo rileva un problema nel processo, allarma automaticamente la
centrale competente, specificando la tipologia di problema ed avvia misure di
ulteriore approfondimento.
4.4 Parking robot
“Ray”
Una tecnologia coerentemente collegata in rete in modo
digitale, in sinergia con sistemi capaci di muoversi in modo autonomo consente
un netto incremento dell’efficienza anche nella logistica dell’imbarco dei
prodotti. Audi ha ampiamente automatizzato anche questa fase della consegna
delle vetture al termine della produzione ad Ingolstadt. A tal fine il parking
robot elettrico «Ray» ordina ogni giorno fino a 2.000 auto, affinché possano
essere caricate sui vagoni ferroviari.
I dieci parking robot trasportano autonomamente le auto
nuove dalla produzione fino al deposito ferroviario. Il robot, lungo sei metri
e largo tre, dispone di una sensoristica laser. È così in grado di misurare
posizione, lunghezza e larghezza di un’auto e su tale base regola il suo
sistema di sollevamento. La centrale di controllo assegna ad ogni robot un
luogo nel quale può depositare l’auto preselezionata, percorrendo la via più
breve.
Quando è stato raggiunto un numero sufficiente di vetture
con la medesima destinazione, uno dei robot le mette a disposizione per
l’imbarco sul vagone ferroviario. Questi sistemi di trasporto senza conducente
compiono fino a 8.000 movimenti di marcia al giorno, percorrendo ben 500
chilometri. Ray conosce autonomamente perfino il suo livello di carica: quando
le batterie iniziano a scaricarsi, il robot raggiunge tempestivamente una
stazione per la sostituzione delle batterie. Qui un robot ausiliario cambia
l’unità batterie completa in pochi minuti.
Ray è un esempio di avanguardia ottenuta mediante una
tecnologia digitale collegata in rete. Il sistema funziona in modo eccellente
ed è stato premiato: per il suo sistema di trasporto senza conducente Audi ha
vinto il VDA Logistics Award 2017.
Ecosostenibilità
globale Audi
La sostenibilità ambientale è uno dei pilastri della Audi
Strategy 2025. Si tratta di un aspetto sempre più importante per i Clienti e
di una necessità politica. La filosofia
della Casa di Ingolstadt esige che l’inquinamento venga limitato nella misura
massima possibile e che vengano tutelate le risorse naturali.
Contemporaneamente Audi garantisce un’accurata lavorazione e la massima qualità
dei materiali. Al summit Audi il Marchio mostra quanto possa essere
affascinante la sostenibilità – nella produzione e nelle auto.
1. High-tech al
servizio dell’efficienza
Decilitro per decilitro, grammo per grammo: da anni Audi
riduce i consumi delle sue auto grazie a soluzioni high-tech. La più recente
innovazione è la tecnologia mild-hybrid, con la quale Audi imprime una forte
accelerazione all’elettrificazione dei suoi sistemi di propulsione. Numerosi
modelli inoltre si avvalgono di quattro® con tecnologia ultra e della
costruzione con materiali leggeri della tecnologia Audi Space Frame (ASF).
1.1 Versatile: la
tecnologia mild-hybrid
Audi fornisce costantemente nuovo impulso
all’elettrificazione dei suoi sistemi di trazione. Da metà del 2017 la gamma si
arricchisce dei nuovi sistemi di propulsione mild-hybrid (MHEV, Mild Hybrid
Electric Vehicles). Con la prossima generazione della berlina di lusso Audi A8
saranno offerti per tutte le motorizzazioni – più precisamente nella versione a
48 volt.
La nuova tecnologia è idonea in egual misura ad essere
abbinata a motori Diesel e benzina e può ridurre i consumi nell’esercizio reale
del Cliente, per esempio nel caso di un motore a benzina V6, fino a
0,7 l/100 km. Diversamente da altre tecnologie dell’efficienza interne al
motore, le propulsioni MHEV incrementano anche il comfort, perché consentono
alla vettura di marciare in coasting, quindi senza emissioni acustiche, in un
grande range di velocità e fino a 160 km/h.
Audi offre le propulsioni MHEV in due versioni. Con le
motorizzazioni 4 cilindri sulla base della nota rete di bordo a 12 volt. I
motori sei e otto cilindri e W12 vengono dotati della nuova rete a 48 volt, che
di norma è concepita come rete di brodo principale. Soprattutto questa
tecnologia offre in prospettiva molte possibilità per rendere la guida ancora
più efficiente, sportiva e confortevole.
Al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra 2017 il
Marchio ha mostrato le potenzialità delle sue nuove tecnologie con la show car
Audi Q8 sport concept. La sua rete di bordo a 48 volt integra un sistema MHEV
ulteriormente ottimizzato e un compressore elettrico (EAV). Entrambi componenti
assicurano un livello di dinamismo del tutto nuovo. Aumenta notevolmente anche
l’efficienza: alle basse velocità, per esempio in fase di parcheggio, la show
car può muoversi in modalità solo elettrica.
MHEV: come funziona
La propulsione mild-hybrid di Audi impiegata su A8 è
composta da due moduli centrali. Uno di questi è un motorino di
avviamento-generatore a cinghia (RSG) raffreddato ad acqua montato sul lato
frontale del motore. Una robusta cinghia trapezoidale a nervature collega
questo componente all’albero motore. L’RSG consente una potenza di recupero
dell’energia di 12 kW e una coppia di 60 Nm.
Il secondo componente è una batteria agli ioni di litio con
capacità di carica di 10 Ah e tensione 48 volt. Nella nuova grande berlina la
rete da 48 volt di nuovo sviluppo funge da rete principale. La rete da 12 volt
è accoppiata tramite un convertitore DC/DC alla rete di bordo principale. La
batteria agli ioni di litio, alloggiata nel vano bagagli, si presenta in
dimensioni simili a quelle di un accumulatore al piombo. Un raffreddamento ad
aria regolato ne assicura la gestione termica.
La tecnologia MHEV su base 48 volt è particolarmente
confortevole ed efficiente. Quando il conducente, a velocità comprese tra 55 e
160 km/h, rilascia il pedale dell’acceleratore, l’auto può marciare per inerzia
(veleggiamento) per un massimo di 40 secondi con il motore completamente
spento. Veleggiando a bassa velocità, la fase start/stop inizia già a 22 km/h.
Non appena il conducente accelera – a vettura ferma o in movimento
– il motore viene riavviato in modo veloce e molto confortevole: l’RSG porta il
motore a combustione al numero di giri predefinito, quindi viene eseguita
l’iniezione e, nel caso di un motore benzina, l’accensione della miscela. Il
motorino d’avviamento a pignone convenzionale è comunque impiegato a bordo, ma
viene impiagato praticamente solo alla prima messa in moto, quando l’olio
motore è ancora freddo e poco fluido.
In molte situazioni il recupero dell’energia sviluppata in
fase di frenata è più efficiente della marcia per inerzia. Il sistema di
gestione della trazione di nuova Audi A8 prende quindi di volta in volta una
decisione, utilizzando la telecamera anteriore e, come funzioni disponibili a
richiesta, le conoscenze fornite dal predictive efficiency assistant, i dati
sul percorso presenti nel sistema di navigazione e ulteriori dati forniti da un
kit di sensori altamente integrato e collegato in rete. In definitiva,
nell’esercizio reale del Cliente la propulsione mild-hybrid consente una riduzione
dei consumi che può raggiungere anche 0,7 l/100 km (con il motore V6 TFSI).
Audi offre la nuova tecnologia MHEV anche con la convenzionale
rete di bordo a 12 volt. In questa versione viene fatta cooperare con il motore
2.0 TFSI. Il principio di funzionamento è il medesimo della rete a 48 volt,
tuttavia le fasi di “veleggiamento”, la potenza del recupero dell’energia e il
risparmio di CO2 risultano leggermente inferiori.
Potente e versatile:
la rete di bordo a 48 volt
In un diverso contesto – senza funzione MHEV – la tensione a
48 volt è entrata nella produzione di serie già nel 2016 con Audi SQ7 TDI
(consumi nel ciclo combinato in l/100 km: 7,6 - 7,2*; emissioni di CO2 nel
ciclo combinato in g/km: 199 - 189*). In questo caso l’alternatore opera ancora
su base 12 volt, un trasformatore di tensione DC-DC collega la rete di bordo
parziale a 48 volt. Questa alimenta il compressore elettrico (EAV) per il
motore Diesel V8 e la stabilizzazione antirollio attiva elettromeccanica
(EAWS).
L’EAV supporta i due turbocompressori del motore TDI 4.0 con
una potenza fino a 7 kW quando questi non possono trarre energia sufficiente
dal flusso dei gas di scarico. La potenza è immediatamente disponibile non
appena il conducente accelera – si tratta di un’esperienza particolarmente
affascinante quando si eseguono le partenze da fermo. L’EAWS è un’ulteriore
innovazione di Audi. Il cuore di questa tecnologia è un motore elettrico che,
durante la marcia in rettilineo, disaccoppia le due metà della barra
stabilizzatrice, consentendo così un eccellente comfort di rotolamento. Se si
adotta uno stile sportivo durante la marcia in curva, i tubi della barra
stabilizzatrice vengono ruotati l’uno contro l’altro, determinando in questo
modo maggiore rigidità e maneggevolezza.
Audi sta attualmente compiendo grandi passi in avanti per
l’introduzione della rete a 48 volt e della tecnologia MHEV nella produzione di
serie. In pochi anni altre gamme di modelli Audi verranno dotate della
tecnologia mild-hybrid. Grazie a nuove architetture è possibile ottenere una
potenza e una coppia ancora superiori, mentre innovative funzioni consentono
un’ulteriore riduzione dei consumi.
Nel medio periodo il Marchio prevede di convertire gruppi
ausiliari quali pompe e compressori alla tensione 48 volt; in questo modo tali
componenti potranno essere regolati in modo ancora più preciso in funzione
delle necessità e potranno essere più leggeri e compatti. Lo stesso vale per le
grandi utenze statiche per il comfort, come il riscaldamento dei cristalli o
gli impianti audio. Le piccole utenze, come le centraline di comando o le luci,
al contrario, resteranno su una rete a 12 volt anche nel lungo periodo.
Avanzamento
elettrico, potente modalità Boost: Audi Q8 sport concept
Il Marchio ha mostrato le grandi potenzialità dei sistemi
MHEV con il prototipo tecnico Audi Q8 sport concept, presentato in anteprima al
Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra 2017. Il motorino di
avviamento-alternatore, montato tra albero motore e cambio, sviluppa 20 kW e
170 Nm. In fase di accelerazione il potente sistema MHEV è in grado di
recuperare grandi quantità di energia, accumulandole nella batteria agli ioni
di litio. Alle basse velocità è in grado di far avanzare da solo il grande SUV sportivo. In modalità Boost con il
motore a combustione, un 3.0 TFSI, sono disponibili complessivamente fino a 700
Nm di coppia. La rete a 48 volt di Audi Q8 sport concept, oltre al motorino di
avviamento-generatore integrato include un compressore elettrico (EAV). Questo
elimina il turbo-lag e consente una configurazione ampia e potente del Twin
Scroll Turbo. Grazie a una potenza di sistema di 476 CV (350 kW), la show car
accelera da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi e raggiunge una velocità massima di 275
km/h. Il sistema MHEV abbassa i consumi del concept di circa 1 litro ogni 100
km.
1.2 Permanentemente
disponibile: quattro® con tecnologia ultra
La trazione quattro® ha rivoluzionato Audi e rappresenta una
specificità assoluta del Marchio dei
quattro anelli, oggi come in passato. La sua storia inizia nell’inverno del
1976/77, durante test drive in una Svezia particolarmente innevata. Gli
ingegneri Audi hanno sviluppato il sistema quattro® come trazione integrale per
vetture sportive. Nel 1980 debutta la l Ur-quattro, il primo modello di serie Audi
con trazione quattro®. Nel corso dei decenni Audi non ha mai smesso di affinare
questa tecnologia. Dal differenziale centrale a bloccaggio manuale fino alle
più diverse tipologie di differenziale centrale autobloccante: i progettisti
hanno costantemente ottimizzato il comportamento dinamico e la capacità di
trazione del sistema.
Nel 2016 il Marchio ha introdotto nella produzione di serie
un’innovazione avveniristica – quattro® con tecnologia ultra. Questa trazione
integrale ottimizzata si inserisce quando è effettivamente necessario,
risultando così particolarmente efficiente. Allo stesso tempo, sul fronte della
trazione e del comportamento dinamico, non lascia percepire alcuna differenza
rispetto ai sistemi permanenti.
La tecnologia ultra riduce nettamente i consumi: nel corso
di test drive nel traffico normale, i progettisti hanno risparmiato in media
0,3 litri ogni 100 chilometri rispetto a una trazione integrale convenzionale.
Questa, a sua volta, consuma circa 0,5 litri in più rispetto a un’auto a trazione
anteriore. Ciò significa che il maggior consumo legato alla trazione integrale,
con la trazione quattro® con tecnologia ultra si riduce di circa il 60%.
Quando l’auto viaggia a una marcia tranquilla, quattro® con
tecnologia ultra sfrutta tutti i vantaggi della trazione anteriore. La trazione
integrale resta tuttavia permanentemente disponibile e interviene non appena è
necessario. Il controllo della catena cinematica quattro® è completamente
integrato in rete all’interno della vettura. Ogni 10 millisecondi il sistema
rileva e analizza dati come angolo di sterzata, accelerazione trasversale e
longitudinale e coppia del motore.
L’attivazione della trazione integrale avviene di norma in
modo proattivo, ovvero con un determinato anticipo. A tal fine la centralina
rileva, per esempio, il punto in cui, affrontando una curva a velocità elevata,
la ruota anteriore interna alla curva raggiunge il limite di aderenza. Questo
calcolo è preventivo e si compie con circa mezzo secondo di anticipo. Poco
prima che la ruota raggiunga il limite di aderenza calcolato, si attiva la
trazione integrale. Con l’inserimento reattivo (che in realtà avviene molto di
rado) il sistema reagisce a cambiamenti improvvisi del coefficiente di attrito,
che si verificano per esempio quando gli pneumatici passano dall’asfalto
asciutto a una lastra di ghiaccio. Grazie ai tempi d’inserimento estremamente
brevi, anche in queste situazioni estreme è sempre garantita la piena
disponibilità delle performance quattro®.
Rispetto alla concorrenza, la trazione quattro® con
tecnologia ultra consente un incremento dell’efficienza decisivo grazie
all’impiego di due frizioni nella catena cinematica. Quando il sistema passa
alla trazione integrale, la frizione anteriore, una frizione a lamelle all’uscita
del cambio, disinserisce l’albero cardanico. Allo stesso tempo, nel
differenziale posteriore si apre una frizione di separazione. Questa arresta i
componenti in rotazione, che sono la principale causa di coppie a vuoto - per
esempio la ruota planetaria che gira in un bagno d’olio. Benché arricchita di
nuovi componenti, la trazione quattro® con tecnologia ultra pesa circa 4 kg in
meno del sistema precedente.
Attualmente questa trazione integrale ottimizzata ai fini
dell’efficienza è disponibile per molte motorizzazioni di Audi A4, A5 e Q5.
Seguiranno a breve altri modelli. Il sistema viene impiegato in combinazione
con un cambio manuale o con il cambio a doppia frizione S tronic con coppia
fino a 500 Nm.
Nel 2016 il 44% di tutti i Clienti a livello mondiali ha
optato per una trazione quattro®. Viene preferita maggiormente negli USA, in
Canada, in Russia e nei mercati del Medio Oriente. Nel 2017 è uscita dallo
stabilimento di produzione l’otto milionesima Audi con trazione quattro® – una
Q5.
La classica trazione quattro® è disponibile per tutte le
serie, sebbene vi siano differenze strutturali. La trazione quattro® impiegata
per S1 (consumi nel ciclo combinato in l/100 km: 7,2 – 7,0*; emissioni di CO2
in g/km: 168 – 162*), Q2, A3, Q3 e TT, per esempio, impiega una frizione a
lamelle ad azionamento idraulico e regolazione elettronica sull’assale
posteriore. Su Audi R8 la frizione a lamelle è montata sull’assale anteriore.
I modelli basati sul pianale modulare longitudinale ( Audi
A4, A5, Q5, A6, A7, Q7 e A8) dispongono, a seconda della versione di
motore/cambio, o di una trazione quattro® con differenziale centrale
autobloccante o della trazione quattro® con tecnologia ultra. Sui modelli Audi
Q7, A4 allroad quattro, A6 allroad quattro, Audi A8 ed R8 (consumi nel ciclo
combinato in l/100 km: 12,3 – 11,4*; emissioni di CO2 in g/km: 287 – 272*),
come pure su tutti i modelli S ed RS la trazione quattro® è di serie.
1.3 La costruzione
con materiali leggeri: una costante di Audi
Il materiale migliore nel punto migliore. Si tratta di un
principio capace di offrire un vantaggio concreto per ogni Cliente. Il minor
peso e la maggiore rigidità migliorano la sicurezza e l’efficienza dell’auto e
le caratteristiche di sportività.
Audi ha inaugurato il campo della costruzione con materiali
leggeri e lo innova continuamente. Questo merito, che viene riconosciuto al
Marchio dei quattro anelli al livello mondiale, risale niente meno che alla
prima generazione di A8. Si tratta di un
risultato d’avanguardia che ha conquistato numerosi proseliti. La carrozzeria
autoportante in alluminio realizzata in struttura Audi Space Frame (ASF) ha già
dimostrato i suoi pregi in modo inequivocabile. Dal 1994 Audi ha costruito e
venduto oltre un milione di vetture di serie dotate di struttura ASF. Adesso
questa storia di successo compie un decisivo passo avanti.
Il mix di materiali
di nuova Audi A8
La prossima generazione A8 offrirà al proprietario
un’ulteriore soluzione all’avanguardia – grazie al mix intelligente di quattro
materiali: alluminio, acciaio, magnesio e polimero rinforzato con fibra di
carbonio (CFK) nell’Audi Space Frame della prossima generazione A8 viene
inaugurato un nuovo stadio di sviluppo della struttura multimateriale. Questo
mix non si limita a ottimizzare il peso. Sul fronte della rigidità torsionale
A8 supera il modello precedente di ben il 24%. Si tratta di un parametro
decisivo per ottenere maneggevolezza precisa e comfort acustico.
Il CFK e i componenti in acciaio lavorati a caldo creano una
struttura estremamente resistente che costituisce poi la cellula
dell’abitacolo. Alcune di queste lastre di lamiera sono prodotte con spessori
differenti, mentre altre vengono anche parzialmente bonificate. Ne derivano una
riduzione di peso e un incremento della resistenza, specificamente nelle aree
particolarmente importanti ai fini della sicurezza.
La percentuale maggiore relativa alla carrozzeria di nuova
Audi A8, pari al 58%, è costituita da componenti in alluminio, che formano gli
elementi fondamentali della metodologia di progettazione ASF sotto forma di
nodi fusi, profilati estrusi e lamierati. Nuove leghe per getti, indurite a
caldo e ad altissima resistenza, consentono di ottenere una resistenza alla
trazione superiore a 230 Megapascal (MPa) – valori molto superiori rispetto al
passato. L’intelligente mix di materiali è poi completato dalla barra per i
duomi ammortizzatori in magnesio. Rispetto al modello precedente, il peso
scende in questo caso del 28%.
La parete posteriore
in carbonio di nuova Audi A8
Una parete posteriore in CFK, ad altissima resistenza e
resistente alla torsione, costituisce il componente di maggiori dimensioni
della cellula passeggeri di nuova Audi A8, contribuendo con una quota del 33%
alla rigidità torsionale dell’intera vettura. Da sei fino a diciannove strati
di fibre - in base al grado di sollecitazione - sono disposti uno sopra
l’altro, al fine di assorbire in modo ottimale sia le sollecitazioni in senso
longitudinale o trasversale sia le forze di spinta. Questi singoli strati di
fibre sono composti da bande larghe 50 mm, che possono essere posate
individualmente con una qualsiasi angolazione e un minimo taglio delle fibre,
per formare un «pacchetto» pronto. L’innovativo processo di posa diretta delle
fibre, sviluppato appositamente a questo scopo, consente di evitare del tutto
le fasi intermedie di solito necessarie. Il pacchetto di strati viene bagnato
con una resina epossidica nell’ambito di un processo – anch’esso di nuovo
sviluppo – e s’indurisce nel giro di pochi minuti.
Saldatura da remoto mediante
raggio laser
Se si desidera che il lavoro venga eseguito con un nuovo
livello di precisione, occorre anche impiegare nuovi metodi di produzione: con
la saldatura dell’alluminio da remoto mediante raggio laser, Audi ha sviluppato
un nuovo approccio, raggiungendo così una posizione d’avanguardia tra le Case
automobilistiche premium. L’esatto posizionamento del raggio laser rispetto al
bordo di saldatura riduce sensibilmente il rischio di cricche a caldo, il
quanto l’apporto termico può essere controllato in modo più preciso. Nella fase
di giunzione la dimensione della fessura tra i componenti può essere subito
individuata ed efficacemente chiusa mediante strategie di regolazione del
processo. L’elevata velocità di alimentazione e il ridotto fabbisogno
energetico del raggio laser riducono le emissioni di CO2 di circa un quarto.
Nella produzione di serie il nuovo procedimento consente anche di ridurre le
spese correnti del 95%, grazie alla possibilità di eliminare la complessa
gestione di processo relativa alla saldatura tradizionale con raggio laser.
La struttura
ultraleggera di R8 Spyder
Anche nuova R8 Spyder (consumi di carburante nel ciclo
combinato in l/100 km: 12,5 - 11,7*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in
g/km: 292 - 277*) viene costruita con la medesima ambizione: impiegare il
materiale giusto nel punto giusto. E il risultato è triplice: la supersportiva
è più leggera, rigida e veloce della versione precedente. Un contributo
essenziale è offerto anche in questo caso dal mix intelligente di materiali,
messo a punto naturalmente in modo specifico per le alte prestazioni di una
vettura dal carattere performante e sportivo.
L’Audi Space Frame è inoltre realizzato come innovativa
struttura multimateriale, con carbonio integrato nella struttura. Complessivamente
l’ASF pesa solo 208 kg, l’auto completa è del 15% più leggera che in passato
(circa 25 kg). Gli ingegneri sono tuttavia riusciti ad aumentare del 50% la
rigidità del telaio. Il valore migliore della sua categoria. Senza dimenticare
che, a fronte di una costruzione leggera perseguita con tanta coerenza, sono
state migliorate ulteriormente anche le prestazioni di marcia. 540 CV
consentono una velocità massima di 318 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h
in appena 3,6 secondi. Oppure, per esprime il medesimo concetto con altre
parole: avanguardia grazie alla costruzione con materiali leggeri.
I modelli Audi g-tron
con Audi e-gas: la rivoluzione energetica nel serbatoio
Al di là dei motori TFSI e TDI, Audi investe con crescente
impegno nei sistemi di propulsione alternativa. Rivestono una particolare
importanza in questo senso i modelli g-tron. Utilizzano come carburante il gas
metano (CNG = compressed natural gas) e, grazie all’Audi e-gas prodotto in modo
sintetico, consentono una mobilità pressoché neutra relativamente alle missioni
di CO2.
Sportivi, efficienti
ed estremamente parsimoniosi: i modelli Audi g-tron
Nel 2014 Audi ha immesso sul mercato il suo primo modello a
gas metano – A3 Sportback g-tron (consumi di CNG in kg/100 km: 3,6 - 3,3*;
consumi di carburante nel ciclo combinato in l/100 km: 5,5 - 5,1*; emissioni di
CO2 nel ciclo combinato in g/km (CNG): 98 - 89*; emissioni di CO2 nel ciclo
combinato in g/km (benzina): 128 - 117*). La cinque porte compatta si avvale
del motore 1.4 TFSI, che eroga una potenza di 110 CV e sviluppa una coppia di
200 Nm tra 1.500 e 3.500 giri/min. Il motore compatto si impone come nuovo
punto di riferimento in termini di efficienza ed economia. Se dotata di cambio
S tronic, fornibile a richiesta, A3 Sportback g-tron, concepita come vettura
bivalente, consuma secondo il Nuovo ciclo di guida europeo, (NEDC) appena 3,3
kg di CNG (5,1 litri di benzina) per 100 km – emissioni di 89 grammi di
CO2 per km (117 grammi di CO2 nell’esercizio a benzina). Nel caso del metano i
costi del carburante ammontano a meno di quattro Euro per 100 chilometri (dato
aggiornato a maggio 2017). I due serbatoi di A3 Sportback g-tron (consumi di
CNG in kg/100 km: 3,6 - 3,3*; consumi di carburante nel ciclo combinato in
l/100 km: 5,5 - 5,1*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (CNG): 98 -
89*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (benzina): 128 - 117*) si
trovano sotto il fondo del vano bagagli e contengono ognuno circa sette
chilogrammi di gas a 200 bar di pressione. I serbatoi riducono di poco la
capacità di carico utile ed essendo realizzati in materiale composito sono
particolarmente leggeri.
L’autonomia assicurata dall’alimentazione a gas nel ciclo
NEDC supera i 400 chilometri. Con i 50 litri offerti dal serbatoio della
benzina si aggiungono ulteriori 900 chilometri. L’auto commuta automaticamente
da un’alimentazione all’altra e non richiede quindi l’intervento del
conducente. In entrambe le modalità la strumentazione mostra l’autonomia
residua separatamente.
A partire dall’inizio dell’estate 2017, A4 Avant g-tron
(consumi di CNG kg/100 km:
4,4 - 3,8*; consumi di carburante nel ciclo combinato in
l/100 km: 6,5 - 5,5*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (CNG): 117 -
102*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato in g/km (benzina): 147 - 126*) e A5
Sportback g-tron (consumi di CNG in kg/100 km: 4,3 - 3,8*; consumi di
carburante nel ciclo combinato in l/100 km: 6,4 - 5,6*; emissioni di CO2 nel
ciclo combinato in g/km (CNG): 115 - 102*; emissioni di CO2 nel ciclo combinato
in g/km (benzina): 144 - 126*) amplieranno l’offerta di modelli a gas metano.
Entrambi i modelli sono dotati di un motore 2.0 TFSI che opera secondo un
processo di combustione ad alta efficienza (denominato «ciclo B») ulteriormente
ottimizzato da Audi.
I pistoni e le valvole, specificatamente adattati per il
funzionamento a gas, consentono di ottenere una compressione ottimale. Il
motore turbo così messo a punto anche per l’alimentazione a metano eroga 170
CV. A 1.650 giri è disponibile la coppia massima di 270 Nm. Un regolatore
elettronico riduce l’elevata pressione del gas metano, proveniente dal
serbatoio con valori fino a 200 bar, ad una pressione di esercizio nel
motore compresa tra 5 e 10 bar. La regolazione della pressione è dinamica
e precisa in funzione della potenza richiesta dal conducente. In questo modo
nel sistema del gas e nelle valvole di iniezione è sempre presente la giusta
pressione: bassa per la marcia efficiente ai regimi inferiori, alta per
maggiore potenza e coppia.
Nel complesso, attraverso questi provvedimenti gli ingegneri
Audi hanno raggiunto un’efficienza senza eguali nel campo dei motori a CNG. Nel
ciclo NEDC Audi A4 Avant g-tron, con il cambio disponibile a richiesta S
tronic, consuma solo 3,8 kg di CNG per 100 chilometri (102 grammi di CO2
per chilometro). Nell’esercizio a benzina i consumi si attestano su un valore
di 5,5 l/100 km (126 grammi di CO2 per chilometro). Per A5 Sportback g-tron con
S tronic, nell’esercizio a metano i valori sono i medesimi. Alimentata a benzina
i consumi si attestano su 5,6 l/100 km (126 grammi di CO2 per chilometro).
Entrambi i modelli accelerano da 0 a 100 km/h in 8,4 secondi. A4 Avant g-tron
raggiunge una velocità massima di 221 km/h, A5 Sportback g-tron 224 km/h.
Con una capacità del serbatoio di 19 kg di gas (a 15 °C)
entrambi i modelli g-tron percorrono fino a 500 chilometri. Se, con una
quantità residua di gas pari a 0,6 kg, la pressione nel serbatoio scende sotto
i 10 bar, la gestione del motore passa automaticamente al funzionamento a
benzina. In questa modalità i due modelli della classe media possono percorrere
ulteriori 450 chilometri. I bocchettoni di rifornimento per gas e benzina si
trovano sotto un unico sportello.
Due indicatori informano il conducente sui livelli di riempimento
dei serbatoi. Il sistema di informazioni per il conducente visualizza i consumi
nella rispettiva modalità di funzionamento. Dopo il rifornimento, il motore si
avvia a benzina (per eseguire un’analisi della qualità del gas); lo stesso
accade in caso di basse temperature esterne. Successivamente il sistema passa
ilprima possibile al funzionamento a gas. Ogni commutazione dura pochi decimi
di secondo ed è pressoché impercettibile.
I quattro serbatoi cilindrici del metano sono montati come
modulo compatto nella zona posteriore. Sono adattati in modo ottimale agli
spazi e adeguatamente dimensionati. Il serbatoio è contenuto in gusci di
lamiera in acciaio con bande di serraggio, che lo proteggono da eventuali
danneggiamenti, per esempio in caso di urti contro i marciapiedi. L’intero
modulo del serbatoio del metano, che comprende anche il serbatoio della benzina
da 25 litri, viene adattato alla carrozzeria durante la produzione dei modelli
g-tron. Il vano della ruota di scorta è stato eliminato. Inoltre la batteria è
stata spostata dal bagagliaio al vano motore. Il piano di carico è posizionato
all’altezza del bordo di carico, a tutto vantaggio della praticità del
bagagliaio.
I serbatoi del metano sono conformi alla filosofia della
struttura leggera Audi: grazie all’innovativo layout pesano il 56% in meno dei
serbatoi analoghi in acciaio. Una matrice in poliammide impermeabile al gas
costituisce il rivestimento interno. Il secondo strato è realizzato in
materiale sintetico rinforzato con fibre di carbonio (CFK) e fibre di vetro
(GFK) e garantisce la massima resistenza. Il terzo strato è realizzato
esclusivamente in GFK e serve soprattutto per il controllo visivo, poiché nei
punti danneggiati assume una colorazione bianco latte. Nella fase di
produzione, gli esperti Audi testano ogni serbatoio a 300 bar prima che venga
montato nell’auto. La reale pressione limite è ancora maggiore e supera
notevolmente le disposizioni di legge.
Con la combustione del gas metano, che ha il più basso tasso di carbonio tra tutti gli
idrocarburi, viene prodotto il 25 % di CO2 in meno rispetto alla benzina. Sono
molto basse anche le emissioni di particolato. Al fine di ottenere un bilancio
energetico ancora migliore, Audi produce l’Audi e-gas, un carburante
ecosostenibile praticamente identico dal punto di vista chimico al pregiato gas
naturale, o metano. Alimentata con questo gas sintetico, in una logica
«Well-to-Wheel» (dalla fonte di carburante alla ruota), la flotta g-tron viaggia
senza pressoché alcun impatto sul clima. Rispetto a un modello a benzina
paragonabile il bilancio di CO2 si riduce dell’80%**.
Il carburante viene prodotto utilizzando corrente elettrica
ecologica, a partire da acqua e biossido di carbonio o da materie residue quali
per esempio paglia e scarti verdi. La produzione è indipendente dal petrolio e
non è in competizione con la produzione di generi alimentari. Con l’Audi e-gas
un modello g-tron emette allo scarico solo la quantità di CO? che è stata
legata nel processo di produzione del carburante.
Ai Clienti che ordineranno entro il 31 maggio 2018 un
modello g-tron, Audi offrirà questo carburante come dotazione di serie per tre
anni. Il Cliente quindi rifornirà il modello g-tron in qualunque distributore di
metano liberamente scelto, pagando il normale prezzo. Audi assicura la
sostenibilità ambientale del rifornimento e la relativa riduzione del CO2
immettendo l’Audi e-gas nella rete del gas europea in misura pari alla quantità
di carburante consumata secondo il ciclo NEDC. Il tutto avviene in modo
automatico sulla base dei rilevamenti e dei dati di manutenzione dell’auto. Il
TÜV Süd sorveglia e certifica la procedura. I Clienti g-tron ricevono un
documento che certifica che l’auto viene alimentata con l’Audi e-gas e informa
sulla certificazione.
Audi produce l’e-gas, tra l’altro, nel suo impianto
Power-to-Gas situato a Werlte (nel circondario dell’Emsland) in Bassa Sassonia.
L’impianto è in funzione dal 2013 e produce ogni anno fino a 1.000 tonnellate
di e-gas, eliminando fino a 2.800 tonnellate di CO2. Con questa quantità di
gas, 1.500 modelli Audi g-tron possono percorrere 15.000 chilometri l’anno
ciascuno, a fronte di un bilancio di CO2 pressoché neutro.
L’impianto dell’Audi e-gas produce il carburante rinnovabile
in due fasi: elettrolisi e metanizzazione. Nella prima fase l’impianto utilizza
la corrente da fonte rinnovabile per scindere l’acqua in ossigeno e idrogeno.
Nel medio periodo l’idrogeno potrà anche servire per l’alimentazione di vetture
a celle a combustibile. Poiché, tuttavia, ad oggi è ancora assente
un’infrastruttura adeguatamente estesa per l’idrogeno, il focus si concentra
attualmente sulla seconda fase del processo: l’idrogeno reagisce con il CO2
proveniente dal flusso dei gas di scarico di un adiacente impianto che produce
biogas dai rifiuti. Viene così prodotto del metano sintetico, l’Audi e‑gas.
Potenzialità:
ampliamento della rete del metano e nuovi metodi di produzione
L’impianto di Audi e‑gas di Werlte mostra la
grande validità del progetto «Power to Gas», ovvero il progetto della
trasformazione della corrente in carburante. Gli impianti Power-to-Gas rendono
accumulabili le frequenti quantità di energia rinnovabile eccedenti, fornendo
così un contributo prezioso alla rivoluzione energetica. Allo stesso tempo
l’impianto di Audi e-gas contribuisce alla stabilizzazione della rete elettrica
in caso di elevate immissioni di energie rinnovabili. In tal modo la tecnologia
Audi si afferma come attiva parte integrante della rivoluzione energetica.
In considerazione della costante crescita della flotta
g-tron, Audi amplia le sue capacità sul fronte dell’e-gas mediante nuove
collaborazioni. I suoi partner sono il gruppo Thüga e Viessmann GmbH.
Quest’ultima società sta lavorando a un metodo di metanizzazione su base
biologica anziché chimica. Inoltre Audi acquista il metano da impianti di
biogas ottenuto da materie di scarto certificati, che soddisfano i più severi
requisiti sul fronte della sostenibilità ambientale.
All’inizio del 2017 il Gruppo Volkswagen, gestori di
stazioni di rifornimento e gestori di reti di distribuzione del gas hanno
sottoscritto un documento comune, nel quale tutti i soggetti s’impegnano a
cooperare per l’ampliamento di una mobilita basata sul metano. L’obiettivo, che
prevede il coinvolgimento di altre case automobilistiche, è di decuplicare
entro il 2025 la flotta di veicoli a metano in Germania, fino al raggiungimento
di un milione di unità. Contemporaneamente, entro il medesimo anno, la rete dei
distributori nella Repubblica Federale Tedesca dovrà crescere, dalle attuali
900 stazioni di rifornimento fino alle previste 2.000. Il consorzio intende
promuovere questo potenziamento anche in altri Paesi europei conformemente alle
indicazioni della EU contenute nella direttiva 2014/94 (direttiva sulle
infrastrutture per carburanti alternativi).
Al di là del progetto e-gas, Audi esegue ricerche anche
nell’ambito di altri carburanti ecosostenibili, gli Audi e-fuels. Anche l’Audi
e-diesel, l’Audi e-benzina e l’Audi e-etanolo sono carburanti sintetici di
ultimissima generazione. Per tutti vale quanto nella loro produzione viene
emesso di CO? e quanto l’auto emetterà
durante il funzionamento – il biossido di carbonio viene convogliato all’interno
del circuito. L’energia necessaria alla produzione degli e-fuels proviene da
fonti di rinnovabili.
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