Maurizio Anzeri, Arthur Arbesser, Paola Besana, Gentucca
Bini, Matthew Herbert, Taisuke Koyama, Francesco Simeti, Adrian Wong &
Shane Aspegren (a cura di Davide Quadrio e Massimo Torrigiani) - Dal 20 Settembre al 23 Ottobre 2016
Appartamento del Principe di Palazzo Reale, Milano - Ingresso gratuito
Ho visto un re è una mostra promossa e prodotta dal Comune
di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Alcantara che animerà le stanze
dell’Appartamento del Principe dal 20 Settembre al 23 Ottobre 2016, e sarà
visitabile gratuitamente.
Alcantara,
l’azienda che produce e commercializza l’omonimo materiale innovativo nel
mondo, con questa mostra a Palazzo Reale di Milano interpreta in chiave
contemporanea l’atmosfera di uno spazio dalle connotazioni storiche, con un
progetto nato per coinvolgere e stupire. Ho visto un re presenta infatti opere
realizzate ad hoc da 9 artisti internazionali provenienti da diversi mondi
creativi. Un incontro tra arte, teatro, suono e moda che dà vita a un percorso
di sperimentazione intorno al materiale Alcantara® e al contesto nel quale il
progetto avviene: l’Appartamento del Principe.
Gli artisti sono: Maurizio Anzeri, Arthur Arbesser, Paola
Besana, Gentucca Bini, Matthew Herbert, Taisuke Koyama, Francesco Simeti,
Adrian Wong & Shane Aspegren.
“Non c’è confine tra pubblico e privato quando si parla di
espressione della creatività – dichiara l’assessore
alla Cultura Filippo Del Corno – Il mondo intimo di un artista diventa
pubblico nel momento stesso in cui si concretizza in un gesto, un’opera, un’idea
che prende forma, quale essa sia. Per questo la mostra prodotta da Alcantara si
inserisce perfettamente nel contesto civico e al tempo stesso ‘nobiliare’
dell’Appartamento del Principe di Palazzo Reale, che sempre più spesso ospita
le espressioni più nuove e originali degli artisti di ogni parte del mondo, che
trovano casa in una delle sedi espositive pubbliche più prestigiose a livello
internazionale”.
Il percorso espositivo si articola lungo le 10 stanze dell’Appartamento del Principe
in cui ogni artista dà vita a una narrazione coerente e condivisa.
Per loro Alcantara è diventata l’ispirazione attraverso cui
hanno potuto scrivere un racconto collettivo i cui protagonisti sono quelli del
nostro immaginario fiabesco: re, regine, principi e principesse, ranocchi e
labirinti, che si muovono attraverso il volo della nostra immaginazione e delle
loro storie. Fili conduttori di una mostra poliedrica, in dialogo con
l’architettura e i decori dell’Appartamento, in un vivace gioco di rimandi e
sovrapposizioni, guidato dai curatori.
“Un progetto Alcantara-specific e site-specific, un doppio
binario di pensiero che ha impegnato gli artisti e noi in una riflessione
accurata e leggera, grazie a una committenza originale e a un modo diverso di
interagire con uno spazio come l’Appartamento del Principe. Invece di
considerarlo “vetrina” o “scenografia”, l’abbiamo pensato “spirito” e “luogo”.
Uno spunto che ha stimolato tutti a reinventare spazio e materiale in forme che
a noi per primi son sembrate sorprendenti”, dice Massimo Torrigiani, uno dei curatori della mostra.
Palazzo Reale regala così al pubblico una selezione di opere
inedite di grandi dimensioni concepite per le sue sale. Sculture, fotografie,
abiti, installazioni e performance dialogano con l’Appartamento del Principe in
una reinvenzione continua.
Il titolo Ho visto un re mira dritto al cuore di Milano,
citando la celebre canzone di Enzo Jannacci. Un brano dal ritmo scanzonato,
un’ironica presa di posizione contro l’arroganza dei potenti. Uno spirito, che
qui, con l’arte e con le stesse suggestioni fiabesche della canzone, si
riappropria di uno spazio che un tempo era destinato a pochi, restituendolo
gratuitamente a tutti, con una veste contemporanea.
“Questa abitazione raramente abitata, insieme alla
possibilità che gli artisti hanno avuto di incontrarsi e stare insieme, parlare
e lavorare approfonditamente con il materiale, sono state la fonte di
ispirazione per tutti. Hanno provocato intrecci, sovrapposizioni e
collaborazioni, liberando un immaginario tutto nuovo, una sana e irriverente
creatività”, commenta Davide Quadrio, curatore della mostra.
LA MOSTRA
Apre l’esposizione Skinned di Gentucca Bini, un lavoro sul
disturbo, sull’errore che crea distorsioni, rivelazioni indesiderate, lasciando
che si veda quello che non si dovrebbe. In questo caso, lo strato sottostante
alle decorazioni: un fittizio muro di cemento armato.
Realizzata mediante fotografie ad altissima risoluzione
stampate su Alcantara®, l’opera dialoga con il primo episodio di Giochi per un
principe di Maurizio Anzeri: due grandi mani, ricoperte da un lato di
Alcantara® e dall’altro di materiale specchiante, che giocano con lo spazio e
con noi, riflettendoci e distorcendoci.
La seconda stanza è dedicata a due lavori di Arthur Arbesser
che ci immergono in due favole classiche ri-raccontate. Il principe ranocchio è
una fontana rivestita di Alcantara® stampata con un motivo a nuvole, nella cui
acqua ognuno si può specchiare, interpretando fugacemente i ruoli della
principessa o del principe. Ne Il re nudo, le sei figure degli scacchi, di
proporzioni umane e agghindate con accessori in Alcantara® disegnati da
Arbesser, seguono le mosse nostre e del re, solitario e spoglio.
Protagonista delle due stanze che ospitano le opere di
Francesco Simeti è il teatro. Qui i visitatori entrano in una narrazione tutta
scenografica. Il primo dei suoi interventi, intitolato Xanadu – come la città
edificata da Kublai Khan e raccontata da Marco Polo – è costituito da una serie
di quinte, statiche e in movimento, fregiate da stampe di viaggi esotici verso
terre lontane, che si incrociano e confondono, come in un teatrino
settecentesco. Per la seconda delle sue stanze, Simeti ha invece realizzato
Cistula catottrica: una scatola ottagonale rivestita in Alcantara® goffrata al
cui interno un gioco di specchi deforma e moltiplica i manufatti realizzati
dall’artista. Illusioni ottiche nelle quali l’architettura e i fregi
dell’Appartamento si rifrangono, come nei disegni visionari di Simeti.
Con l’opera Unconcealed di Matthew Herbert la quarta stanza
diventa uno spazio intimo in cui ci è chiesto un gesto essenziale: sedersi su
una sedia. Da questa, rivestita di Alcantara® rossa e illuminata da un occhio
di bue, emergono le voci di chi lavora nello stabilimento e negli uffici di
Alcantara. Le storie del fantastico s’intrecciano con quelle del reale in una
condivisione delle vite passate, presenti e future degli uomini e delle donne
che rendono materialmente possibile il seme stesso di questo progetto.
Nella sesta stanza torna Gentucca Bini con Frange reali.
Alcantara®, stampata iper realisticamente e successivamente sfrangiata e
accartocciata, ricopre le pareti e i pavimenti della sala fittamente decorata
riproducendo i motivi decorativi di un’altra delle sale dell’Appartamento del
Principe, in modo che l’articolazione decorativa degli interni diventi visibile
solo attraverso un’interazione diretta con noi, gli spettatori dell’opera.
Nella settima stanza il fotografo giapponese Taisuke Koyama
esplora la morfologia di Alcantara® attraverso riproduzioni fotografiche
macroscopiche, appropriandosi delle forature geometriche applicabili al
materiale, che danno il titolo all’opera: ???. Una parete a Z è completamente
rivestita di stampe fotografiche su Alcantara® e su carta Hahnemühle; tutt’intorno,
tre grandi elementi verticali creano un’illusione ottica che rende il materiale
indistinguibile dalla sua riproduzione. Mentre i grandi specchi che decorano la
stanza moltiplicano relazioni e rimandi.
Giochi per un principe di Maurizio Anzeri torna a riempire
l’Appartamento nell’ottava stanza. Grandi volti stilizzati si sovrappongono tra
loro, rivestiti in Alcantara® di diverse tonalità di blu e marrone, come arazzi
o stendardi, perimetrando la sala. Un grande paravento centrale, anche questo
composto di volti, incombe su di noi, seducente e inquietante insieme, come
sanno essere le favole.
Paola Besana, per la nona stanza, con Notti a palazzo crea
un nido familiare che intreccia la sua storia personale a quella di Palazzo
Reale. L’Appartamento del Principe, percepito dall’artista come luogo raramente
abitato e vissuto, si trasforma con il suo intervento in un luogo intimo. Due
letti appartenuti alla sua famiglia – in stile Restaurazione, lo stesso
dell’ultimo intervento di arredo dell’Appartamento – sono circondati da una
lunga fascia di Alcantara® stampata con il distintivo motivo degli arazzi di
Besana, con inserti di fettuccia intrecciata, quasi a volerli proteggere.
L’opera si appropria con delicatezza dello spazio, restituendogli una
dimensione calda e domestica.
A chiudere il percorso espositivo Ci ha visto un re, l’opera
a quattro mani di Adrian Wong & Shane Aspegren, una nuova occasione di
perderci – questa volta letteralmente – nelle potenzialità di Alcantara®. La
stanza è difatti trasformata in un labirinto articolato che impedisce di
raggiungere la guardia reale, della quale spuntano al di sopra dei cespugli e
delle mura, ricoperti di foglie e festoni in Alcantara® tagliata a laser, solo
cappello e baionetta. La guardia è solo il primo dei personaggi di
un’immaginaria corte che, interpretati da attori, animano inaspettatamente
l’ambiente, trasformando tutta la mostra in un atto performativo.
I costumi delle performance sono stati realizzati per Adrian
Wong & Shane Aspegren da Arthur Arbesser e Gentucca Bini.
Alcantara® è un materiale versatile, utilizzato
dall’industria automobilistica sino alla moda, che entra qui a pieno titolo
nell’arte contemporanea con una mostra caleidoscopica, nella quale si sente e
si vede che gli artisti si sono divertiti a esplorare un medium innovativo. Il
risultato è un’esposizione giocosa e sorprendente che viaggia sui binari del
loro immaginario.
“Siamo estremamente
compiaciuti di questa nuova collaborazione con Palazzo Reale – ha dichiarato Andrea Boragno, Presidente e Amministratore
Delegato di Alcantara – Questo progetto esplicita e ribadisce la nostra identità
di impresa attraverso una serie di commissioni a sostegno della cultura del
nostro tempo. Alcantara è un materiale unico e questa mostra ne ha messo in
luce l’incredibile versatilità anche all’interno di un processo di ricerca
creativa, dimostrando inoltre come un gioco di variazioni sul tema possa creare
una sfida dalle soluzioni imprevedibili”.
Alcantara diventa così un modernissimo libro di fiabe che
accompagna i visitatori attraverso gli ambienti di uno dei palazzi più
prestigiosi di Milano, plasmando una visione creativa piena di sorprese.
Palazzo Reale - Piazza
Duomo, 12 20122, Milano www.palazzorealemilano.it
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