Buone prospettive per il settore automotive nel breve e medio
periodo, fase in cui i fornitori di materiali dovranno mutare pelle.
Un settore che
crescerà e che si trasformerà. Queste le prospettive per il comparto
automotive delineate durante il convegno “AUTOMOBILE:
UN FUTURO D'ACCIAIO? Tendenze future nello sviluppo del settore automotive.
Quale sarà il ruolo dell'acciaio?” organizzato a Torino da ANFIA e Siderweb.
I mutamenti coinvolgeranno sia la filosofia di costruzione
dei veicoli, sia il mondo dei materiali, che dovrà dimostrarsi pronto e
ricettivo alle nuove richieste dei produttori di auto. Anche il comparto
acciaio dovrà sviluppare nuove qualità e nuovi trattamenti per resistere alla
concorrenza di altri materiali.
Dopo i saluti introduttivi di Giuseppe Barile, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA e Vice
Presidente ANFIA ed Emanuele Morandi,
Presidente Siderweb, si sono succeduti gli interventi di Giorgio Elefante, Associate Partner |
Italian Automotive Sector Leader di PriceWaterhouseCoopers, Fabio D’Aiuto, Global Materials Labs -
Metals Department Manager del CRF, Carlo
Mapelli, Docente del Politecnico di Milano e Gianfranco Tosini, Responsabile Ufficio Studi Siderweb.
Per il settore automotive, si prospetta un trend di
miglioramento sia nel breve, sia nel medio periodo. Secondo Giorgio Elefante, le immatricolazioni europee di autovetture
sono proiettate verso un +5% nel 2016 rispetto al 2015 (a 14,9 milioni di
targhe, sopra i livelli del 2008) e quelle dei veicoli commerciali leggeri
(LCV) verso un +8%. Per l’Italia, prevede incrementi di mercato a due cifre in
entrambi i comparti, con le autovetture in crescita del 13%, per un totale di
circa 1,77 milioni di unità, e i LCV a +11%, con circa 145.000 targhe. Nel
periodo 2016-2022, la produzione di autoveicoli leggeri in Italia crescerà ad
un tasso medio annuo composto dell’1,1%, come l’UE nel suo complesso, mentre il
Nord America salirà dell’1,9% e l’Est Europa dell’8,1%.
Nel proseguire l’attuale trend di crescita, la produzione automotive assorbirà materiali
più leggeri e dalle caratteristiche tecniche più sofisticate. In
particolare, la ricerca di risultati più estremi in termini di leggerezza e
consumi si concentrerà in Europa, USA e Giappone. Secondo Carlo Mapelli, in
queste tre aree si continuano a progettare e costruire i veicoli più moderni e
avanzati. Essere forti su almeno uno di questi mercati, compreso quello
europeo, consente di guadagnare anni di vantaggio tecnologico rispetto ai
concorrenti presenti solo su altri mercati.
Ma come si declinerà tutto questo per l’industria dei
materiali? La risposta appare complessa. Posto che la ricerca di minori consumi
e minor impatto ambientale sarà il leitmotiv dei prossimi anni, per Fabio
D’Aiuto si dovranno applicare soluzioni diverse a seconda delle esigenze dei
produttori di autoveicoli. Nelle produzioni di massa l’obiettivo è ottenere il
miglior compromesso tra costi e performance – questa la politica del Gruppo
FCA. Per le applicazioni premium, ci si concentra su qualità e prestazioni,
mentre le edizioni speciali necessitano di dettagli unici volti a soddisfare le
diverse richieste dei clienti. Per questi motivi, non esiste un materiale
universalmente valido e corretto per tutte le applicazioni, ma ogni impiego
richiede una specifica valutazione del materiale più adatto.
Per la siderurgia, le prospettive future dell’automotive
avranno rilevanti ripercussioni sull’industria dell’acciaio, come ha spiegato
Gianfranco Tosini. L’alleggerimento del peso degli autoveicoli comporterà una
sostituzione e un utilizzo combinato dell’acciaio con altri materiali (come
alluminio, magnesio, polimeri compositi). Gli acciai tradizionali verranno
sostituiti con gli acciai altoresistenziali (AHSS) e con gli acciai ultra
altoresistenziali (UHSS). In termini di politica industriale, aumenteranno gli
accordi di collaborazione fra acciaierie e produttori di auto e la produzione
di nuovi tipi di acciaio ad alte prestazioni richiederà consistenti
investimenti in R&S. I produttori di acciaio dovranno quindi integrarsi in
modo più proattivo nella catena di fornitura dei produttori di autoveicoli,
attraverso accordi sia con loro che con i componentisti di primo e secondo
livello. Ciò indurrà le principali imprese siderurgiche dei Paesi sviluppati a
creare unità produttive nei Paesi emergenti in cui aumenterà la produzione di
autoveicoli, per essere più vicini ai Costruttori locali.
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