venerdì 29 aprile 2016

Convegno ANFIA-Siderweb “AUTOMOBILE: UN FUTURO D'ACCIAIO?”


Buone prospettive per il settore automotive nel breve e medio periodo, fase in cui i fornitori di materiali dovranno mutare pelle.
Un settore che crescerà e che si trasformerà. Queste le prospettive per il comparto automotive delineate durante il convegno “AUTOMOBILE: UN FUTURO D'ACCIAIO? Tendenze future nello sviluppo del settore automotive. Quale sarà il ruolo dell'acciaio?” organizzato a Torino da ANFIA e Siderweb.

 I mutamenti coinvolgeranno sia la filosofia di costruzione dei veicoli, sia il mondo dei materiali, che dovrà dimostrarsi pronto e ricettivo alle nuove richieste dei produttori di auto. Anche il comparto acciaio dovrà sviluppare nuove qualità e nuovi trattamenti per resistere alla concorrenza di altri materiali.
Dopo i saluti introduttivi di Giuseppe Barile, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA e Vice Presidente ANFIA ed Emanuele Morandi, Presidente Siderweb, si sono succeduti gli interventi di Giorgio Elefante, Associate Partner | Italian Automotive Sector Leader di PriceWaterhouseCoopers, Fabio D’Aiuto, Global Materials Labs - Metals Department Manager del CRF, Carlo Mapelli, Docente del Politecnico di Milano e Gianfranco Tosini, Responsabile Ufficio Studi Siderweb.
Per il settore automotive, si prospetta un trend di miglioramento sia nel breve, sia nel medio periodo. Secondo Giorgio Elefante, le immatricolazioni europee di autovetture sono proiettate verso un +5% nel 2016 rispetto al 2015 (a 14,9 milioni di targhe, sopra i livelli del 2008) e quelle dei veicoli commerciali leggeri (LCV) verso un +8%. Per l’Italia, prevede incrementi di mercato a due cifre in entrambi i comparti, con le autovetture in crescita del 13%, per un totale di circa 1,77 milioni di unità, e i LCV a +11%, con circa 145.000 targhe. Nel periodo 2016-2022, la produzione di autoveicoli leggeri in Italia crescerà ad un tasso medio annuo composto dell’1,1%, come l’UE nel suo complesso, mentre il Nord America salirà dell’1,9% e l’Est Europa dell’8,1%.
Nel proseguire l’attuale trend di crescita, la produzione automotive assorbirà materiali più leggeri e dalle caratteristiche tecniche più sofisticate. In particolare, la ricerca di risultati più estremi in termini di leggerezza e consumi si concentrerà in Europa, USA e Giappone. Secondo Carlo Mapelli, in queste tre aree si continuano a progettare e costruire i veicoli più moderni e avanzati. Essere forti su almeno uno di questi mercati, compreso quello europeo, consente di guadagnare anni di vantaggio tecnologico rispetto ai concorrenti presenti solo su altri mercati.
Ma come si declinerà tutto questo per l’industria dei materiali? La risposta appare complessa. Posto che la ricerca di minori consumi e minor impatto ambientale sarà il leitmotiv dei prossimi anni, per Fabio D’Aiuto si dovranno applicare soluzioni diverse a seconda delle esigenze dei produttori di autoveicoli. Nelle produzioni di massa l’obiettivo è ottenere il miglior compromesso tra costi e performance – questa la politica del Gruppo FCA. Per le applicazioni premium, ci si concentra su qualità e prestazioni, mentre le edizioni speciali necessitano di dettagli unici volti a soddisfare le diverse richieste dei clienti. Per questi motivi, non esiste un materiale universalmente valido e corretto per tutte le applicazioni, ma ogni impiego richiede una specifica valutazione del materiale più adatto.

Per la siderurgia, le prospettive future dell’automotive avranno rilevanti ripercussioni sull’industria dell’acciaio, come ha spiegato Gianfranco Tosini. L’alleggerimento del peso degli autoveicoli comporterà una sostituzione e un utilizzo combinato dell’acciaio con altri materiali (come alluminio, magnesio, polimeri compositi). Gli acciai tradizionali verranno sostituiti con gli acciai altoresistenziali (AHSS) e con gli acciai ultra altoresistenziali (UHSS). In termini di politica industriale, aumenteranno gli accordi di collaborazione fra acciaierie e produttori di auto e la produzione di nuovi tipi di acciaio ad alte prestazioni richiederà consistenti investimenti in R&S. I produttori di acciaio dovranno quindi integrarsi in modo più proattivo nella catena di fornitura dei produttori di autoveicoli, attraverso accordi sia con loro che con i componentisti di primo e secondo livello. Ciò indurrà le principali imprese siderurgiche dei Paesi sviluppati a creare unità produttive nei Paesi emergenti in cui aumenterà la produzione di autoveicoli, per essere più vicini ai Costruttori locali.

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