Gian Maria Aghem e
Piergiovanni Fiorio-Trono unici italiani in gara. Dopo 12 tappe e oltre
4500 km, i due torinesi continuano con regolarità la loro gara che si è snodata
tra Cina , Mongolia e Russia. Le tappe in Mongolia sono state durissime e hanno
messo in difficoltà numerosi concorrenti, che si sono caricati di penalità e
continuano la gara con il solo scopo di raggiungere la Ville Lumiére. I nostri
piloti, unici italiani in gara, a bordo della piccola Lancia Fulvia Coupè 1300,
stanno conducendo una gara giudiziosa che ha loro permesso di salvaguardare la
vettura, pur ottenendo una buona classifica. Sono attualmente al nono posto nel
gruppo e sono sesti della loro classe 3.
Il Gruppo comprende le vetture costruite prima del 1975, la
Classe 3 raggruppa le vetture con cilindrata sotto i due litri e i nostri sono
ben al disotto dei 2000cc infatti con il loro motorino 1300 sono la vettura con
la minor cilindrata.
La Fulvia a dire di Aghem si comporta molto bene e il solo
guaio è stata una foratura nella nona tappa.Dopo la giornata di riposo a
Novosibirsk davanti i due torinesi ci sono ancora circa 7700 km. e 17 tappe,
con due giorni di riposo a Samara in Russia e Kiev Capitale dell’Ucraina.
L’arrivo a Parigi è fissato il 29 giugno, nella parte finale
della gara chi volesse assistere allo spettacolo di queste magnifiche vetture,
le potrà ammirare da Davos a Gstaad il
27 giugno da Gstaad a Troyes il 28 e a Parigi il giorno successivo.
Sia Aghem che Fiorio Trono sono piloti di lungo corso, che
hanno gareggiato un po’ dappertutto, ma per entrambi quest’ esperienza, come
traspare dalle loro parole, è unica, non solo per le difficoltà insite nella
gara , per i disagi – diverse notti
hanno dormito sotto le tende con temperature non proprio confortevoli -
ma per lo spirito dei concorrenti che a bordo di vetture incredibili,
affrontano strade che noi faremmo fatica a percorrere con auto moderne,
cercando di rimediare di volta in volta ai guai che sopravvengono. Il tutto condito
da cordialità, amicizia e fratellanza, quasi non fosse una corsa.
I due torinesi portano in gara i colori dell’ASI, del
Veteran Car Club di Torino e dell’ACI di Torino. Buona strada dunque a questi due italiani, unici
rappresentanti del nostro Paese, al volante di un’auto torinese, preparata in
Italia da tecnici savonesi.
Nessun commento:
Posta un commento