Fino a poco tempo fa il nome Great Wall suscitava solamente l’immagine di una grande cortina
dietro la quale si celava una cultura, una politica ed un mercato per molti
aspetti esotici, adesso questo nome è associato al più grosso produttore
privato di automobili cinese, la Great Wall Motors. Se il mondo cinese è stato
protagonista nelle ultime stagioni di trasformazioni sociali radicali,
improntate su una pianificazione e una crescita economica costanti, che hanno
stupito anche gli analisti più scettici, sembra proprio che lo stesso trend
l’abbia seguito anche la Great Wall,
che ha dimostrato
un’evoluzione impressionante comprovata
anche dai dati
di crescita degli ultimi anni ed in ultima analisi da quelli di
chiusura del 2012.
Nel 2012 GWM chiude con ricavi che superano
i 5,4 miliardi di euro ed un profitto di oltre
700 milioni di euro, numeri che rispettivamente
rappresentano una crescita rispetto al solo
2011 del 62 e del 43%. Nel solo primo quadrimestre del 2013
Great Wall ha venduto più di
180.000 vetture con una crescita rispetto all’anno
precedente del 38% e con una previsione di vendita entro la fine dell’anno di
800.000 unità, 130.000 delle quali saranno destinate al mercato estero.
Con questi numeri Great Wall si impone anche quest’anno come
il più grande produttore di automobili privato della Cina. Sono già sedici anni
che Great Wall è presente sul mercato estero con numeri sempre in aumento e con
sempre maggiori distributori pronti a scommettere sull’espansione del marchio
cinese. Come ha affermato la stessa presidente Wang Fengying all’ultimo salone
di Shanghai, GWM ha come obiettivo una forte espansione, nella prossima decade,
a livello planetario, attraverso una strategia internazionale a lungo termine
che possa consentire un incremento stabile delle vendite anche al di fuori dei
propri confini.
Great Wall Motors fa sul serio e lo dimostra l’ultimo
annuncio riguardante l’ormai dichiarata intenzione del colosso cinese di sbarcare
in suolo statunitense nel 2015.
Un mercato quello degli Stati Uniti estremamente selettivo anche in virtù degli
standard qualitativi e di sicurezza notevolmente elevati, che dimostra da parte
di Great Wall l’assoluta fiducia nelle proprie potenzialità e la volontà di
acquisire forza e stima a livello globale.
Come si può dedurre gli obiettivi di GWM sono estremamente
chiari e supportati da una politica imprenditoriale di integrazione verticale dove Great Wall è proprietaria della quasi
totalità degli stadi della propria catena produttiva grazie all’enorme
complesso industriale creato fino ad ora, che comprende la sede amministrativa,
nonché centro di sviluppo di Baoding (1,8 milioni di metri quadrati), la
fabbrica di Tianjin (3,5 milioni di metri quadrati), quella di Hubei (436.000
metri quadrati) ed il centro ricambi di Xushui (oltre 3,4 milioni di metri
quadrati.
Fabbriche imponenti, ma anche all’avanguardia soprattutto
per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo sui quali Great Wall punta
moltissimo al fine di migliorare sempre più la qualità e l’affidabilità del
proprio prodotto, oramai
in linea anche
con i più
elevati standard internazionali
di sicurezza.
Le carte per il successo di Great Wall anche al di fuori del
proprio mercato ci sono tutte e lo testimoniano più di tutto i ben 23 nuovi
modelli presentati al salone di Shanghai.
Per quanto riguarda il mercato italiano a breve, oltre ai
già presenti Steed e Voleex C20R, sarà affiancato anche l’attesissimo H6, il
Suv di nuova generazione che si preannuncia un importante testimonial della
sempre costante crescita e sviluppo della casa di Baoding.
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