martedì 11 giugno 2013

2015: GREAT WALL SBARCA NEGLI STATI UNITI

 
Fino a poco tempo fa il nome Great Wall suscitava solamente l’immagine di una grande cortina dietro la quale si celava una cultura, una politica ed un mercato per molti aspetti esotici, adesso questo nome è associato al più grosso produttore privato di automobili cinese, la Great Wall Motors. Se il mondo cinese è stato protagonista nelle ultime stagioni di trasformazioni sociali radicali, improntate su una pianificazione e una crescita economica costanti, che hanno stupito anche gli analisti più scettici, sembra proprio che lo stesso trend l’abbia seguito anche la Great Wall,  che  ha  dimostrato  un’evoluzione  impressionante  comprovata  anche  dai  dati   di crescita  degli ultimi  anni ed in ultima analisi da quelli di chiusura del 2012.

 
Nel 2012 GWM chiude con ricavi  che superano  i 5,4 miliardi di euro ed un profitto di oltre
700 milioni di euro, numeri che rispettivamente rappresentano una crescita rispetto al solo
2011 del 62 e del 43%. Nel solo primo quadrimestre del 2013 Great Wall ha venduto più di
180.000 vetture con una crescita rispetto all’anno precedente del 38% e con una previsione di vendita entro la fine dell’anno di 800.000 unità, 130.000 delle quali saranno destinate al mercato estero.


Con questi numeri Great Wall si impone anche quest’anno come il più grande produttore di automobili privato della Cina. Sono già sedici anni che Great Wall è presente sul mercato estero con numeri sempre in aumento e con sempre maggiori distributori pronti a scommettere sull’espansione del marchio cinese. Come ha affermato la stessa presidente Wang Fengying all’ultimo salone di Shanghai, GWM ha come obiettivo una forte espansione, nella prossima decade, a livello planetario, attraverso una strategia internazionale a lungo termine che possa consentire un incremento stabile delle vendite anche al di fuori dei propri confini.

Great Wall Motors fa sul serio e lo dimostra l’ultimo annuncio riguardante l’ormai dichiarata intenzione del colosso cinese  di sbarcare  in suolo  statunitense nel 2015. Un mercato quello degli Stati Uniti estremamente selettivo anche in virtù degli standard qualitativi e di sicurezza notevolmente elevati, che dimostra da parte di Great Wall l’assoluta fiducia nelle proprie potenzialità e la volontà di acquisire forza e stima a livello globale.

Come si può dedurre gli obiettivi di GWM sono estremamente chiari e supportati da una politica imprenditoriale di  integrazione verticale  dove Great Wall è proprietaria della quasi totalità degli stadi della propria catena produttiva grazie all’enorme complesso industriale creato fino ad ora, che comprende la sede amministrativa, nonché centro di sviluppo di Baoding (1,8 milioni di metri quadrati), la fabbrica di Tianjin (3,5 milioni di metri quadrati), quella di Hubei (436.000 metri quadrati) ed il centro ricambi di Xushui (oltre 3,4 milioni di metri quadrati.

Fabbriche imponenti, ma anche all’avanguardia soprattutto per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo sui quali Great Wall punta moltissimo al fine di migliorare sempre più la qualità e l’affidabilità  del  proprio  prodotto,  oramai  in  linea  anche  con  i  più  elevati  standard internazionali di sicurezza.

Le carte per il successo di Great Wall anche al di fuori del proprio mercato ci sono tutte e lo testimoniano più di tutto i ben 23 nuovi modelli presentati al salone di Shanghai.

Per quanto riguarda il mercato italiano a breve, oltre ai già presenti Steed e Voleex C20R, sarà affiancato anche l’attesissimo H6, il Suv di nuova generazione che si preannuncia un importante testimonial della sempre costante crescita e sviluppo della casa di Baoding.






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