Ford e il partner
tecnologico Schaeffler hanno mostrato un innovativo prototipo di auto
elettrica basato sulla Fiesta. Il
prototipo è spinto da due motori elettrici indipendenti inseriti all’interno
delle ruote posteriori - Il
posizionamento innovativo dei motori consente di ottimizzare la gestione
dello spazio per lo sviluppo di auto di dimensioni più ridotte e adatte alle
aree urbane. La soluzione permette anche la rotazione completa delle ruote per
eseguire manovre in orizzontale, per esempio per il parcheggio - Ford
collaborerà con Schaeffler e altri partner a un nuovo progetto di ricerca, che
punterà a realizzare due nuovi prototipi
entro il 2015
Il prototipo è spinto da due motori elettrici indipendenti
inseriti all’interno delle ruote posteriori, soluzione che consente di liberare
lo spazio nel cofano tradizionalmente occupato dal motore e dalla trasmissione,
anche nel caso di auto elettriche che utilizzano la classica configurazione a
motore centrale.
Questa tecnologia potrebbe guidare il futuro sviluppo di
modelli che occupano lo spazio di un’auto a due posti ma capaci ospitare a
bordo comodamente quattro persone. Il sistema
eWheelDrive consente anche la rotazione estesa delle ruote, permettendo di
manovrare l’auto in orizzontale per il parcheggio, una soluzione potenzialmente
rivoluzionaria per i centri urbani.
“Il progetto cui stiamo lavorando con Schaeffler apre nuove
possibilità di sviluppo per i veicoli a zero emissioni, che possono guadagnarne
in manovrabilità, ottimizzazione degli spazi ed efficienza,” ha dichiarato Pim van der Jagt, Direttore Ricerca e
Ingegneria Avanzata, di Ford Europa. “Guardando al futuro vediamo
l’opportunità di esplorare nuove e innovative soluzioni per le vetture
elettriche del domani, confrontandoci con le sfide che stiamo imparando a
conoscere implementando questa tecnologia.”
Grazie ai motori integrati nelle ruote tutti i componenti
necessari alla trasmissione dell’energia e al controllo della decelerazione,
nonché tutte le tecnologie di assistenza alla guida, sono installati
all’interno delle ruote. Gli speciali cerchi ospitano, oltre al motore e ai
freni, anche i circuiti di raffreddamento.
“Questa soluzione integrata ad alta tecnologia permette di
ripensare le city car abbattendone i limiti, e potrebbe essere la base su cui
costruire, in futuro, veicoli di forma e concezione completamente nuove,” ha
aggiunto Peter Gutzmer, Chief Technical
Officer di Schaeffler.
Ford si è unita al progetto guidato da Schaeffler, azienda
tedesca leader nella produzione e nella forniture di
componenti per l’industria
automobilistica, per studiare
il potenziale di
questa tecnologia che potrebbe portare a futuri modelli a zero emissioni destinati alla città dotati di soluzioni innovative per lo spazio,
che potrebbe essere utilizzato, per esempio, per ospitare nuove tecnologie di
protezione e sicurezza.
I motori elettrici integrati nelle ruote sono, secondo molti
esperti del settore, una tecnologia potenzialmente molto importante per le city
car del futuro, in un mondo in cui i processi di urbanizzazione continuano a
rendere le città sempre più affollate e congestionate. Secondo le proiezioni,
entro il 2050 il numero delle persone che vivono nei grandi agglomerati urbani
passerà dagli attuali 3,4 miliardi a 6,4 miliardi*. Il numero delle auto
circolanti in tutto il mondo sarà inoltre quattro volte quello attuale.
“Ci troviamo di
fronte a sfide
che devono essere
affrontate dedicando tempo,
studio e investimenti,” ha spiegato Sheryl Connelly, Manager Trend Globali di Ford. “Solo attraverso
progetti di ricerca come l’eWheelDrive possiamo iniziare a confrontarci con
queste sfide, e assicurarci un futuro fatto di scelte e opportunità, non di
limiti.”
Ford si unirà in una partnership con Schaeffler,
Continental, RWTH Aachen e con l’Università di Scienze Applicate di Regensburg,
per portare avanti il progetto MEHREN
(Multimotor Electric Vehicle with Highest Room and Energy Efficiency), per
sviluppare due ulteriori prototipi elettrici guidabili, ad alta efficienza
energetica e con abbondante spazio a disposizione, entro il 2015. Il progetto
punterà a portare a un nuovo livello
l’integrazione dei motori all’interno
delle ruote, tenendo in
considerazione anche le dinamiche di guida, il controllo, i sistemi di frenata,
la stabilità e il piacere di guida.
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