Si è svolto presso la Sala Conferenze della Galleria d’Arte
Moderna di Torino, il Convegno “Quali prospettive per la Componentistica
italiana nel contesto internazionale? Limiti e opportunità”, organizzato dal
Gruppo Componenti ANFIA.
Dopo i saluti e l’intervento di apertura di Mauro Ferrari, Presidente del Gruppo Componenti
ANFIA, sono seguiti gli interventi di Stefano Aversa, Managing Director di
Alix Partners, che ha analizzato lo scenario generale del settore nel contesto
europeo ed extra-europeo, e di Jean Marc
Gales, CEO di CLEPA, l’Associazione europea della componentistica, che ha
illustrato il piano europeo di rilancio del settore CARS 2020. Sono seguite la
relazione di Alfredo Altavilla, Chief
Operating Officer Regione EMEA & Head of Business Development Fiat-Chrysler,
dedicata alle strategie di sviluppo internazionale del Gruppo Fiat-Chrysler e
ai loro riflessi sulla componentistica italiana, e gli interventi di Aldo
Bonomi, Vice Presidente Confindustria per le Reti d’impresa, che ha descritto
lo stato attuale e le future potenzialità di questo innovativo strumento di
aggregazione, e di Vincenzo Petrone, Presidente di SIMEST, che si è concentrato
sugli strumenti finanziari specifici per l’internazionalizzazione delle
imprese.
Nella successiva tavola rotonda, moderata da Luca Ciferri, Editor di Automotive News
Europe, si è lasciato spazio al confronto diretto tra le imprese, a cui
hanno partecipato, oltre ad Alfredo Altavilla, Paolo Scudieri, Presidente di Adler Group, Marzio Raveggi, Vice President
e General Manager
di Johnson Controls
ed Emanuele Bosio, Vice Presidente di Sogefi Group.
“L’attuale
situazione del settore auto italiano è pesantissima sia dal punto di vista del
mercato, che della produzione. Il mercato, nel 2012, si è ridotto di quasi il
20% rispetto all’anno precedente e del 44% rispetto al 2007,
riportandosi sui livelli del
1979, ed è previsto in flessione del 10% circa per il 2013.
Ulteriore preoccupazione deriva dalla notevole contrazione dei volumi
produttivi, con un 2012 in calo del 18% sul
2011 e del 56% sul 2007. Eppure, in un quadro così critico,
la componentistica è riuscita
comunque ad ottenere una buona performance – ha dichiarato
Mauro Ferrari, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA.
Il settore mantiene una forte vitalità, con un export che,
nel 2012, vale circa 18
miliardi, pari a oltre il 45% del fatturato, e una bilancia
commerciale positiva per
7,4 miliardi (+2,2%), e questo nonostante i grossi problemi
di competitività del Sistema Paese, inaspriti dal problema dell’instabilità
politica, e dovuti ad una burocrazia
pervasiva e bloccante,
ad una macchina
dello Stato inefficiente
e costosa oltre ogni
limite tollerabile, che
comporta la necessità
di imposizioni fiscali, sulle
aziende e sulle persone, non compatibili con la ripresa dalla crisi, ancora
prima del vero e proprio sviluppo”.
Mauro Ferrari si è quindi soffermato sulla strategia da
seguire per puntare alla crescita del settore anche nei prossimi anni: “Tre
delle leve fondamentali per il successo consistono nel continuare a puntare su
creatività e innovazione di prodotto e di processo, ricordo che la
componentistica investe il 2,5% circa del suo fatturato in R&D;
nell’aggregazione delle imprese, perché un tessuto imprenditoriale costituito
in gran parte da PMI, abbia una struttura adeguata ad affrontare i mercati
internazionali; nell’internazionalizzazione
come opportunità sia
sul fronte dell’export,
sia su quello della
localizzazione nei mercati ad alta crescita. Per rafforzare i poli produttivi e
di R&D in Italia, infatti, occorre sfruttare al massimo la possibilità di
esportare in Paesi ad alta crescita e, a un certo punto, localizzarsi, per non
perdere quel mercato”.
Il Presidente Ferrari ha concluso rilanciando l’istituzione
di una Consulta dell’automotive, già proposta da ANFIA al Ministero dello
Sviluppo Economico, che l’ha accolta con interesse, lo scorso autunno: “Si
tratta di una task force operativa partecipata da Ministeri e soggetti operanti
nel settore automotive, con l’obiettivo di definire un piano strategico di
medio periodo per il comparto, sul modello di quanto fatto in Gran Bretagna con
l’Automotive Council, che ha portato risultati concreti per il settore, con
l’attivazione di politiche industriali che hanno favorito gli investimenti
esteri nel Paese e mantenuto quelli già esistenti. Nel medio periodo, la
Consulta dovrà anche favorire la crescita dimensionale e
l’internazionalizzazione delle imprese e sviluppare roadmap tecnologiche per i
veicoli a basse emissioni di CO2, nel quadro di un piano di mobilità sostenibile
e integrata”.
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