E’ stato presentato il 1° marzo scorso a Transpotec Logitec
2013 – in occasione della sessione plenaria del Forum internazionale della
logistica e dell’autotrasporto, dedicato al tema Logistica e trasporti
sostenibili – lo Studio ANFIA-ACI Trasporto merci su strada. Analisi economico-statistica delle potenzialità e
criticità di un settore strategico per
lo sviluppo sostenibile.
I numerosi fattori
di criticità del
nostro sistema dei
trasporti – come
l’inefficienza logistica,
l’anzianità del parco circolante, la carenza di soluzioni intermodali e di
piattaforme logistiche verso l’Europa e verso l’Africa, oltre alla situazione
di crisi che investe sia i produttori di autoveicoli e rimorchi, sia le aziende
di autotrasporto – hanno spinto ANFIA (Associazione Nazionale Filiera
Industria Automobilistica) e
ACI (Automobile Club
d’Italia) a mettere
sotto la lente d’ingrandimento l’intero settore,
analizzandone con attenzione
le attuali dinamiche
e cercando di coglierne le
tendenze di sviluppo.
“Il settore dei
veicoli industriali leggeri e pesanti sta vivendo una fase di forte sofferenza
– ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente
ANFIA – come mostra l’andamento del mercato domestico, nel 2012 in
flessione del 32% rispetto all’anno precedente. I livelli di produzione 2012,
secondo i dati preliminari, hanno subito una contrazione meno marcata, del 10%
circa rispetto al
2011, grazie al sostegno dell’export. La quota di prodotto
destinata alle esportazioni, infatti, negli ultimi anni è progressivamente
cresciuta, raggiungendo l’85% del totale nel 2012, e il saldo della bilancia
commerciale del comparto, nel 2011, è risultato positivo (+1,7 miliardi di
euro) e in crescita rispetto al 2010 (+1,3 miliardi di euro).
Per salvaguardare e rilanciare questa porzione di industria,
in uno scenario globale di estrema competitività, occorre avviare un
concreto processo di
riposizionamento del sistema dei trasporti
italiano, in direzione
di una maggior
efficienza e integrazione
delle diverse modalità di trasporto. Basti pensare che, ad oggi,
nella classifica ‘Logistic Performance Index’ della Banca Mondiale, l’Italia si
posiziona al 24° posto, dopo tutte le maggiori economie europee e
internazionali.
Con questo Studio, abbiamo voluto fornire un nostro primo
contributo in tal senso, suggerendo i possibili
percorsi da intraprendere per centrare
gli obiettivi strategici
del processo. A
ciò si aggiunge la
proposta, in qualità
di rappresentanti della
filiera automotive, di
lavorare, insieme agli altri
comparti coinvolti, alla definizione di un piano articolato, da presentare al Parlamento”.
“Sulle nostre
strade viaggia l’85% delle merci – ha affermato Angelo Sticchi
Damiani, presidente dell’ACI – ma l’Italia sconta ancora la mancanza di
una politica della mobilità che interpreti il settore della circolazione e dei
trasporti come un fattore strategico per la crescita economica e sociale del
Paese.
Non servono solo
risorse economiche per dare
competitività ed efficienza ai
nostri sistemi di trasporto, ma anche un
nuovo approccio dei decisori nazionali e locali:
lo studio ACI- ANFIA propone un sistema integrato di misure che spaziano
dalla competitività delle aziende alle politiche per il rinnovo del parco
circolante, dal rilancio della produzione nazionale allo sviluppo delle reti
infrastrutturali.
L’Automobile Club d’Italia guarda con preoccupazione
soprattutto alla battuta d’arresto del rinnovo
del parco circolante, perché un veicolo moderno
inquina 50 volte meno di un mezzo
obsoleto non catalizzato e troppi
camion viaggiano privi di ABS e degli altri sistemi per la sicurezza
stradale”.
Nella realizzazione dello studio si è voluto adottare un
approccio induttivo e pragmatico – basato
su un’importante ricerca
bibliografica di fonti
informative e sull’analisi
dei principali database di
settore – e un obiettivo focale concentrico, che partendo da uno scenario
internazionale, con particolare attenzione all'Europa, si concentrasse, poi,
sul piano nazionale e sulle priorità di intervento per il nostro Paese.
I principali argomenti trattati nei cinque capitoli sono:
l’analisi dello scenario internazionale degli scambi di beni e servizi e del
ruolo della strada, passando dalla mobilità globale al trasporto merci
nell’Europa a 27, fino allo scenario Italiano; l’andamento dell’industria
automotive nell’economia mondiale, europea e nazionale, descritto attraverso i
dati di produzione e di mercato dei veicoli commerciali e industriali;
l’analisi dell’evoluzione del parco autocarri italiano (veicoli commerciali
fino a 3.500 kg, autocarri sopra i 3.500 kg, rimorchi e semirimorchi sopra i 3.500
kg); l’analisi delle condizioni di mobilità e sicurezza della rete stradale in
Europa e della rete stradale e autostradale in Italia; infine, la descrizione
del contesto mondiale e nazionale dell’efficienza logistica.
In base al quadro tracciato da queste analisi, si sono
individuati i principali obiettivi da raggiungere per garantire uno sviluppo al
sistema del trasporto merci italiano: accrescere la competitività delle imprese
di trasporto e dei loro servizi, per reggere la concorrenza del mercato europeo;
favorire l’aumento del mercato potenziale dei veicoli industriali italiani in
Italia e nel mondo; svecchiare il parco circolante italiano e ridurre l’impatto
ambientale dei veicoli; aumentare la sicurezza sulle strade e ridurre
drasticamente il numero degli incidenti stradali; accrescere l’efficienza
logistica del sistema Paese e potenziarne le infrastrutture.
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