venerdì 1 febbraio 2013

LE RICHIESTE DI FEDERVEICOLI PER IL RILANCIO DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA, MOTOCICLISTICA E DELLE MACCHINE AGRICOLE


La FEDERVEICOLI, Federazione dell’industria veicolistica aderente a Confindustria, nata nel settembre 2009 dall’aggregazione di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo e Accessori), FEDERUNACOMA (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura) e ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), rappresenta circa 780 aziende con un fatturato di 113 Miliardi di Euro  e circa 329.000 addetti. La filiera produttiva da noi rappresentata affronta oggi una crisi economica senza precedenti con impatti dirompenti sia sulla struttura industriale che sul mercato dei veicoli.

Il Programma ispirato al progetto di Confindustria “Crescere si può, si deve” recentemente illustrato dal presidente Squinzi, riassume alcune richieste che i nostri tre comparti industriali rivolgono al futuro Governo e al Parlamento che si formerà dalla prossime elezioni politiche: dal recepimento delle priorità suggerite dipendono il futuro delle nostre aziende e delle persone che vi lavorano, ma anche il futuro di una risorsa strategica per il nostro Paese: la mobilità in tutte le sue forme.
FEDERVEICOLI si propone come interlocutore unitario di riferimento delle Istituzioni sulle tematiche della mobilità, dei trasporti e delle politiche industriali collegate a questi ambiti.
PROGRAMMA di Federveicoli per l’agenda politica
1. La ripresa del settore passa necessariamente attraverso il rilancio della domanda, da perseguire attraverso alcune misure specifiche: Contenimento dei costi di possesso e di gestione dei veicoli e, in particolare, iniziative concrete per calmierare le tariffe assicurative, arrivate ormai a livelli insostenibili; Riduzione programmata delle accise sui carburanti; Iniziative di defiscalizzazione che consentano di portare in detrazione/deduzione alcuni costi di utilizzo dei veicoli; Incentivazione dei veicoli a basso impatto ambientale
2.  L­’innovazione tecnologica è determinante per il mantenimento della competitivita’ delle industrie italiane in un mercato globale. FEDERVEICOLI plaude all’approvazione, nell’ambito della Legge di stabilità, di un credito d’imposta per finanziare l’R&D. Chiede tuttavia ai Ministeri e alle Commissioni parlamentari competenti di accelerare l’emanazione dei decreti attuativi allo scopo di rendere quanto prima operativa la misura. Auspica, inoltre, che il credito d’imposta diventi in prospettiva una misura strutturale.
3.  L’accesso al credito è una condizione imprescindibile per assicurare liquidità alle imprese: ad oggi le aziende italiane pagano tassi più alti rispetto alle aziende concorrenti, subendo un importante gap di competitività
4.   La sostenibilità ambientale è una sfida strategica dei nostri settori industriali. Ma per vincerla è necessario che i futuri provvedimenti tengano in considerazione la fattibilità tecnologica e progettuale delle misure introdotte. Occorre, inoltre, creare condizioni favorevoli allo sviluppo di veicoli ecologici e nuovi carburanti.
5.  Gli incidenti stradali e nei luoghi di lavoro non sono solo un problema etico, ma hanno gravi ricadute sul piano sociale ed economico: costi sociali quantificabili in 30 miliardi di euro e una pesante ricaduta sulla produttività. A fronte di uno sforzo costante da parte dei produttori per accrescere gli standard di sicurezza dei veicoli, non si ravvisa un eguale impegno da parte della sfera pubblica.  Chiediamo, in particolare, che vengano messe in sicurezza le infrastrutture stradali adeguandole agli standard europei. E’ inoltre necessario riprendere l’iter del progetto di riforma del codice stradale, intrapreso durante la scorsa legislatura ed ispirato a criteri di semplificazione della legislazione in materia. E’ necessario che i proventi delle sanzioni vengano destinati allo sviluppo della sicurezza di veicoli e infrastrutture. Serve, infine, un sistema di rilevazione statistica unitario che consenta di approfondire la conoscenza sulle circostanze degli incidenti fornendo informazioni preziose in un’ottica di riduzione delle vittime e di contenimento dei costi assicurativi.
6.  La mobilità urbana rappresenta il principale ambito di sviluppo per il futuro dei trasporti. Chiediamo una regolamentazione dell’accesso ai centri urbani dei veicoli per il trasporto merci e passeggeri unitaria e armonizzata sul piano nazionale e non affidata esclusivamente alla discrezionalità delle singole amministrazioni; l’introduzione dei sistemi ITS  per la gestione intelligente del traffico; lo sviluppo dell’intermodalità e il potenziamento di modi di trasporto integrativi al trasporto pubblico quali la mobilità ciclistica e l’adozione di servizi di trasporto flessibili (es. car sharing, bike sharing, ecc.); la promozione della mobilità su due ruote attraverso infrastrutture e servizi dedicati (piste ciclabili protette, possibilità di accesso alle corsie riservate ai mezzi pubblici, parcheggi riservati, ecc.).
7.      Il costo dell’energia elettrica è un altro fattore che contribuisce ad indebolire la competitività delle nostre industri rispetto ai competitor stranieri (stimiamo una perdita di competitività nell’ordine dell’1,5-2% del margine operativo lordo imputabile ad un discostamento del 40% rispetto al costo medio dell’energia nei paesi UE): chiediamo una riduzione di almeno l’80% della componente A3 per le imprese ad alta intensità di energia, come quelle dei settori rappresentati da FEDERVEICOLI.
8.      Le strategie di internazionalizzazione risultano sempre più decisive per il futuro delle imprese. E’ dunque fondamentale promuovere strumenti legislativi che favoriscano la creazione di reti d’impresa in un’ottica di internazionalizzazione e che consentano alle imprese del settore e, in  particolare alla componentistica, di competere sul mercato globale.


Nessun commento:

Posta un commento