È il primo costruttore automobilistico in Sud America a investire in un impianto per il recupero e il riutilizzo di componenti auto.Stellantis ha inaugurato a Osasco, nella regione metropolitana di San Paolo (Brasile), il suo primo Centro di Smontaggio Veicoli in Sud America. Si tratta del secondo impianto di questo tipo al mondo per il gruppo – dopo quello di Mirafiori (Torino) – e rappresenta un passo concreto nella strategia di Economia Circolare e decarbonizzazione del colosso automobilistico.
Con un investimento di 13 milioni di reais e la previsione di 150 nuovi posti di lavoro, il centro potrà smontare fino a 8.000 veicoli l’anno, promuovendo la riduzione dell’impatto ambientale, il riutilizzo dei componenti e un modello di consumo più sostenibile.
Un progetto pionieristico in Sud America
Il centro di Osasco segna una svolta nel mercato automobilistico sudamericano: Stellantis è la prima casa auto della regione a investire in un’infrastruttura industriale dedicata allo smontaggio strutturato dei veicoli a fine vita o danneggiati. Il progetto rientra nella visione globale del gruppo legata alla Business Unit SUSTAINera, che punta sulle “4R”: Rigenerazione, Riparazione, Riutilizzo e Riciclo.
Componenti usati certificati: dove e come acquistarli
I componenti recuperati in buone condizioni vengono resi disponibili sul mercato come ricambi usati certificati, attraverso canali fisici e digitali. A Osasco, i clienti possono accedere a un punto vendita fisico allestito in un container ricondizionato all’interno del centro stesso. Online, i ricambi sono già acquistabili sullo store “Circular AutoPeças” su Mercado Livre, e a breve anche su una piattaforma di e-commerce proprietaria.
Tutti i ricambi sono garantiti da tracciabilità, sicurezza e conformità alle normative del Detran, l’autorità locale per i veicoli.
Come funziona il Centro di Smontaggio
Il processo è attentamente regolamentato. I veicoli – anche multimarca – vengono acquistati tramite aste e, una volta giunti in sede, sono sottoposti a decontaminazione (rimozione di oli e carburanti), quindi passano alla linea di smontaggio, dove ogni componente viene ispezionato, testato e, se idoneo, destinato al riutilizzo o alla rigenerazione.
Ogni pezzo viene etichettato con codice identificativo, valore di mercato, stato e tracciabilità, secondo le regole del Detran. L’intero veicolo è inoltre associato a un certificato di demolizione, che elenca fino a 49 componenti tracciati, inclusi dati sul veicolo, sul tecnico addetto e sulla provenienza del pezzo.
“Il 100% dei materiali viene trattato correttamente: dai liquidi come oli e carburanti, ai metalli – acciaio, ferro, rame, alluminio – tutto viene riciclato o reimpiegato,” ha spiegato Paulo Solti, Vicepresidente Parts and Services di Stellantis Sud America.
Un mercato con enorme potenziale
Il Brasile conta circa 48 milioni di veicoli in circolazione, e ogni anno circa 2 milioni raggiungono la fine del ciclo di vita. Tuttavia, solo l’1,5% viene smaltito in modo ecologicamente corretto. Il potenziale del mercato brasiliano del riciclo automobilistico è stimato in 2 miliardi di reais l’anno.
“Ottenere accesso diretto alle risorse critiche dei veicoli è strategico, soprattutto in un contesto globale segnato dalla scarsità di materiali. Con la gestione interna dello smontaggio, Stellantis riduce sprechi, costi e dipendenza da fornitori esterni,” ha dichiarato Laurence Hansen, SVP Global Circular Economy del gruppo.
Un ecosistema di Economia Circolare in crescita
Il Centro di Osasco si inserisce in un ecosistema industriale di economia circolare che Stellantis sta sviluppando in Sud America. Un altro tassello chiave è il Centro di Ricondizionamento Veicoli di Betim (Minas Gerais), inaugurato nel 2024, che si occupa della rimessa a nuovo di veicoli usati, riportandoli a standard certificati dal costruttore.
“Stiamo creando un modello integrato che promuove sostenibilità, innovazione e efficienza, con strutture dedicate in grado di prolungare la vita utile dei veicoli e dei loro componenti,” ha affermato Emanuele Cappellano, Presidente Stellantis Sud America e responsabile globale di Stellantis Pro One.
Un impatto anche sociale
Oltre all’aspetto ambientale, il centro di Betim ha anche una funzione sociale, formando 18 giovani apprendisti, la maggior parte donne, per favorire l’inserimento lavorativo nel settore tecnico e meccanico.
Un modello per l’industria del futuro
Con questa iniziativa, Stellantis si conferma punto di riferimento per l’Economia Circolare in Sud America, integrando smontaggio, ricondizionamento e rigenerazione dei componenti in un’unica strategia. Un approccio che rafforza la competitività dell’azienda e contribuisce in modo tangibile agli obiettivi globali di sostenibilità e decarbonizzazione dell’industria automobilistica.




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