Abbattere le emissioni di CO2 del 60%, entro il 2030, rispetto ai valori del 1990, per rendere l'Europa sempre più sostenibile. È questo il nuovo target che il Parlamento Europeo ha proposto lo scorso 7 ottobre dopo aver approvato - 352 voti a favore, 326 contrari e 18 astenuti - un emendamento alla proposta di legge sul clima presentata dalla Commissione Europea.
Inizialmente, l'obiettivo della Commissione Europea era abbattere le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030, ma dopo le modifiche proposte dalla Commissione Ambiente, l'asticella è stata alzata al 60%. Con un valore di riferimento così ambizioso sarà più facile per le istituzioni europee introdurre disposizioni legislative per arrivare ad azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050.
Ora il Consiglio Europeo dovrà raggiungere un accordo per la prima Legge europea sul clima entro la fine dell'anno, ed è necessario l'impegno concreto di tutti i 27 Stati membri.
Tagliare le emissioni di CO2. I nuovi obiettivi interesseranno anche il settore dei trasporti: attualmente il target di emissioni medie di anidride carbonica delle nuove auto vendute in Europa è di 95 g/km, ma per centrare gli obiettivi del 2030 dovrebbe scendere al di sotto dei 50 g/km. Un valore che potrà essere raggiunto solo con un corposo contributo delle auto elettriche.
Questa nuova sfida europea avrà effetti positivi anche in Italia. Motus-E, nella strategia “Missione E-Mobility Italia”, aveva anticipato una proiezione di 4 milioni di veicoli puramente elettrici (BEV) venduti entro il 2030, uno scenario che considerando i dati attuali appare conservativo: il 2020, infatti, si chiuderà con circa 28.000 veicoli 100% elettrici venduti rispetti ai 20.000 previsti in origine.
L'elettrico in Italia. In questo modo il parco circolante elettrico italiano - 22.728 vetture nel 2019 - verrà più che raddoppiato. Una crescita che va di pari passo con quella dei punti di ricarica sul territorio italiano: attualmente sono 16.500 a fronte di circa 40.000 veicoli elettrici circolanti.
Nello scorso mese di ottobre le immatricolazioni di auto elettriche in Italia sono cresciute del 201% rispetto a ottobre 2019, con il totale da inizio anno che è arrivato a 20.419 BEV (Battery Electric Vehicles, ovvero veicoli 100% elettrici).
Di questo totale, tra i primi cinque modelli più venduti, quattro appartengono ai segmenti A e B, cioè quelli delle auto più piccole, a dimostrazione del fatto che la mobilità elettrica si sta gradualmente affacciando al mercato dei grandi numeri. Una dinamica che dovrebbe portare a un aumento dei volumi di vendita e alla riduzione dei prezzi di acquisto.
La situazione in Europa. Anche in Europa le immatricolazioni di auto elettriche crescono. Nei primi nove mesi del 2020 si è registrato un incremento a tripla cifra, rispetto all’anno precedente, per le vendite di vetture BEV in Francia (+132%, 70.587 unità), Germania (+105,2%, 98.610 unità) e Gran Bretagna (+165,4%, 66.611 unità). Il mercato globale europeo delle vetture a zero emissioni, tra gennaio e settembre, ha superato le 400.000 unità.
Il “caso” Norvegia. La Norvegia si conferma l'isola felice dell'elettrico. Nello scorso mese di settembre sono state immatricolate 9.560 BEV, un dato che corrisponde al 61,5% del mercato totale: un grande contributo è arrivato dal lancio della Volkswagen ID.3, che ha fatto segnare 1.989 unità vendute.
Un risultato che arriva da un lungo e articolato piano di elettrificazione, tra i più ambiziosi al mondo, che ha l'obiettivo di arrivare a vendere solo auto elettriche sul territorio norvegese entro il 2025. Un traguardo molto significativo, considerando che la quota media del mercato mondiale di veicoli elettrici è intorno al 3%.
Fonti: MOTUS-E; ACI
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