L'innovazione c'è ma
non si vede
Molte delle innovazioni sviluppate
dall’Electric/Electronics Development saranno invisibili agli utenti
- quello che cambia rimarrà nascosto sotto la carrozzeria. I veicoli del
futuro saranno completamente connessi, collegati all'Internet of Things, sempre
aggiornati e impegnati in un costante scambio di dati con gli altri mezzi di
trasporto e con l'ambiente circostante. Come uno smartphone su ruote. Soltanto
il dispositivo start & stop richiede circa venti sotto-sistemi
con diversi tipi di software. L'obiettivo per il futuro è standardizzare e
collegare nel modo più efficiente i tanti sistemi che attualmente lavorano in
parallelo nelle auto. In altre parole, Volkswagen intende scrivere il
sistema operativo per la mobilità del futuro.
La transizione verso
il digitale
Nella sua trasformazione da costruttore di auto a fornitore
di mobilità con una flotta di veicoli connessi e servizi
digitali, Volkswagen entra in un nuovo campo e dovrà essere in grado
di competere con aziende come Apple e Google. Per questo è
necessario avere i migliori talenti e esperti delle nuove tecnologie. L'età
media nel reparto EE Development è intorno ai 40 anni, molto più bassa che in
altre aree. La maggior parte
dei team è internazionale e interdisciplinare, lavora
con orari flessibili, in luoghi diversi e con i sistemi di comunicazione più
moderni. Il processo decisionale è breve, le gerarchie sono ridotte al minimo e
l'autonomia è grande. Partecipando a corsi di aggiornamento e seminari esterni
e collaborando anche con istituti di ricerca scientifici, il team rimane sempre
al passo.
L'importanza dei test
virtuali
“Qui si vede l'interazione tra i sistemi” spiega Rolf
Zöller, capo dell’EE Development, davanti a uno schermo gigante chiamato
“integration command center” che mostra in tempo reale tutti i test in corso in
un certo momento e la loro localizzazione, che sia a Wolfsburg o da qualche
altra parte nel mondo. Ogni componente è sottoposto
a test di durata per assicurarsi che hardware e software lavorino
insieme nel migliore dei modi e senza malfunzionamenti. Alcuni di questi test
sono già svolti in modo esclusivamente virtuale, come per esempio quello
di un sistema GPSin grado di ricevere informazioni dagli
altri veicoli e di ricalcolare il percorso in tempo reale. Provarlo in
un ambiente virtuale anziché sulle strade permette di risparmiare tempo, soldi
e di minimizzare i rischi ottenendo esattamente gli stessi risultati.
Dal virtuale al reale
Dopo aver completato tutti i test, i componenti e i software
vengono finalmente combinati dall’EE Development per
realizzare auto reali. Al piano terra della Hall 90b c'è una mezza
dozzina di veicoli che non esistono ancora sul mercato e che vengono
coperti tutte le volte che arrivano dei visitatori. “È qui che i prototipi
prendono vita”, afferma Nicklas Hoch, project manager del settore
Connected Car. Il suo team si occupa di provare realmente tutti i sistemi
sviluppati in precedenza, per verificare che tutto funzioni al meglio. Anche
qui esperti di UX, progettisti, ingegneri e sviluppatori software lavorano
insieme con l'obiettivo di produrre un sistema complessivo uniforme e
perfettamente funzionante. Questa procedura dura alcune settimane, ma
servono ancora almeno due anni prima che il nuovo modello esca dalle linee di
produzione, pronto per i clienti.
Fonte: Volkswagen
AG
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