MICHELIN CrossClimate
- MICHELIN Alpin5 - MICHELIN Pilot AlpinPA4 - MICHELIN Latitude Alpin LA2 -
Michelin considera la sicurezza
l’esigenza primaria degli automobilisti e il requisito indispensabile nello
sviluppo di ogni pneumatico, che è l’unico punto di contatto del veicolo con la
strada. La sicurezza è una vera e propria prestazione, particolarmente
complessa da ottenere in inverno, stagione durante la quale le condizioni
climatiche possono essere molto diverse. Sulla base dello studio delle condizioni atmosferiche in
Europa, delle abitudini di guida degli automobilisti e delle loro aspettative, Michelin
ha strutturato l’offerta invernale in due categorie distinte.
1. MICHELIN
CrossClimate, la soluzione, semplice ed economica, per la maggior parte
degli automobilisti, che tendono a usare i pneumatici estivi tutto l’anno.
MICHELIN CrossClimate permette all’automobilista, con un solo treno di
pneumatici, di non preoccuparsi delle variazioni meteorologiche per tutto
l’anno.
2. Gamme MICHELIN
Alpin, per chi viaggia spesso in condizioni invernali severe e richiede
pneumatici specifici.
Per orientare la scelta del consumatore nell’acquisto del
pneumatico più adatto alle sue esigenze nel periodo invernale è necessario
porsi due domande:
1) Con che frequenza
si incontrano condizioni di guida invernali?
2) Che tipo di
veicolo si possiede?
MICHELIN
CrossClimate: conoscere i comportamenti di guida, anticipare le esigenze
degli automobilisti
I comportamenti degli automobilisti europei sono alla base
dello sviluppo di MICHELIN CrossClimate:
- Il 65% degli
automobilisti europei utilizza pneumatici estivi tutto l’anno,
compromettendo la propria sicurezza nei periodi freddi, in caso di neve o di ghiaccio.
(Fonte GFK: studio sui comportamenti dei consumatori europei 2014.)
- 4 automobilisti
europei su 10 considerano che il cambiamento stagionale dei pneumatici è un
fastidio e di fatto rinviano il più possibile il momento del cambio. (Fonte
Ipsos: comportamenti di acquisto pneumatici invernali 2014/2015.)
Una performance tecnologica
Il lancio sui mercati europei di MICHELIN CrossClimate, in
maggio 2015, è stato una svolta decisiva per il mondo dell’automobile. Per la
prima volta, infatti, si concentrano in un solo pneumatico le tecnologie estive
e invernali, fino a quel momento incompatibili.
MICHELIN CrossClimate
offre spazi di frenata ridotti su suolo asciutto. Nell’ambito
dell’etichettatura europea, MICHELIN CrossClimate ottiene la classificazione
massima normalmente destinata ad un pneumatico estivo per quanto riguarda la
frenata sul bagnato. È adatto a un utilizzo invernale, avendo la certificazione
invernale 3PMSF (3 Peak Mountain Snow Flake – simbolo con una montagna a 3 cime
e un fiocco di neve, applicato sul fianco del pneumatico), e risponde agli
obblighi di legge in materia di pneumatici invernali.
A queste prestazioni, MICHELIN CrossClimate aggiunge tutte
le qualità che contraddistinguono i pneumatici MICHELIN: durata chilometrica,
efficienza energetica e comfort. La coerenza dell’insieme è ottenuta grazie
all’innovativo mix di tecnologie di avanguardia su 3 componenti indissociabili
del pneumatico: l’architettura, la struttura e i materiali. In particolare: le
mescole di gomma, la scultura del battistrada a V, con angolazione evolutiva
che permette di ottimizzare l’aderenza sulla neve, e le nuove lamelle 3D
autobloccanti che aumentano la motricità. MICHELIN CrossClimate fornisce questa
sicurezza, in modo semplice ed economico, permettendo all’automobilista, con un
solo treno di pneumatici, di non preoccuparsi delle variazioni meteorologiche
per tutto l’anno.
MICHELIN CrossClimate
è il prodotto più innovativo di Michelin dopo il radiale. MICHELIN
CrossClimate racchiude in un unico pneumatico le tecnologie estive e invernali
e diventa il primo pneumatico semplice ed economico in grado di offrire una
sicurezza ottimale in qualsiasi condizione meteorologica, in ogni momento
dell’anno.
MICHELIN CrossClimate è il primo pneumatico estivo con grading
A per aderenza su bagnato che è riuscito ad ottenere anche l’omologazione per
condizioni invernali severe, superando gli specifici test omologativi.
Per queste qualità, nel 2015 MICHELIN CrossClimate ha
ricevuto il Premio per l’Innovazione Tecnologica nella categoria pneumatici
nell’ambito degli Awards della Gomma istituiti da Assogomma, e nel 2016 il
Premio “Miglior pneumatico per la flotta” nella categoria “fornitori della
flotta auto” nell’ambito dei MissionFleetAwards istituiti da Newsteca.
“Michelin investe 700 milioni di euro l’anno in Ricerca e
Sviluppo, settore in cui operano oltre 6000 persone, ed è in costante ascolto
degli utilizzatori per offrire loro una durata chilometrica ottimale ed elevate
prestazioni in ogni pneumatico. MICHELIN Crossclimate è il risultato di questo
impegno e risponde a un’esigenza di sicurezza, consentendo all’automobilista di
affrontare qualsiasi condizione climatica tutto l’anno, e a un’esigenza di
semplicità ed economicità, permettendo di evitare il cambio stagionale.”
Marco Giuliani, Direttore Commerciale Vettura e
Trasporto Leggero Michelin Italiana
Dopo un anno dal
lancio, le ragioni di un successo, in sintesi
* MICHELIN CrossClimate offre sicurezza all’automobilista in
ogni condizione climatica.
* MICHELIN CrossClimate integra le tecnologie estive ed
invernali, incompatibili tra loro, offrendo le prestazioni adatte a ogni
condizione climatica in contemporanea.
* MICHELIN CrossClimate è la soluzione, semplice ed
economica, per la maggior parte degli automobilisti, che tendono a usare i
pneumatici estivi tutto l’anno. MICHELIN CrossClimate permette
all’automobilista, con un solo treno di pneumatici, di non preoccuparsi delle
variazioni meteorologiche per tutto l’anno.
* L’offerta dimensionale di MICHELIN CrossClimate copre l’85% del parco circolante.
MICHELIN Alpin 5
è il pneumatico destinato ad utilitarie, monovolume, berline compatte e
familiari che beneficia di due tecnologie avanzate, che riguardano la scultura
e la mescola.
Una scultura che offre tre prestazioni:
1. L’effetto cremagliera, per un miglior ingranamento sulla
neve e per spostare i limiti di insorgenza del fenomeno dell’aquaplaning.
MICHELIN Alpin 5 ha una scultura direzionale molto intagliata,
specifici tasselli di gomma ed un elevato tasso di intaglio. Il pneumatico
forma un’impronta sulla neve e dà inizio all’effetto dell’ingranamento.
Quest’effetto è ottenuto grazie alla scultura direzionale ed alla forma dei
tasselli che migliorano l’effetto cingolo nella neve e quindi la capacità di
trazione del pneumatico. Inoltre, l’orientamento dei canali laterali favorisce
l’evacuazione dell’acqua e sposta i limiti d’insorgenza del fenomeno
dell’aquaplaning.
2. L’effetto artiglio per una migliore trazione sulla neve
Le lamelle agiscono come migliaia di piccoli artigli che si
aggrappano al suolo. Ciò contribuisce sensibilmente alla motricità sulla neve.
Questo effetto è tanto più efficace quanto maggiore è il numero delle lamelle e
la loro forma specifica.
3. Maggiore superficie al suolo per una maggiore precisione
di guida
Maggiore è la superficie di gomma a contatto con il suolo,
migliore è l’aderenza. Il pneumatico si deforma a ogni giro di ruota e, con
esso, si deformano i suoi elementi. Gli ingegneri Michelin hanno rielaborato la
forma dei tasselli ed il loro orientamento, per ottenere un miglioramento della
funzione autobloccante degli elementi della scultura del battistrada che
consente una maggiore rigidità, quindi una migliore qualità del contatto con il
suolo e di conseguenza una migliore precisione di guida.
Inoltre, per una buona aderenza su suolo bagnato freddo, la
mescola di gomma deve contenere un’elevata percentuale di silice. Per i
pneumatici invernali, MICHELIN ha scelto di aggiungere degli elastomeri
funzionali nella mescola. Si tratta dell’Innovativa Tread Compound Technology.
Il ruolo di questi elastomeri funzionali è di rendere la
mescola più omogenea, con un’elevata percentuale di silice. Si migliorano così
le prestazioni in termini di aderenza su suolo bagnato e innevato, mantenendo
alto il livello di efficienza energetica.
La nuova mescola di gomma è il risultato della tecnologia
Michelin Hélio Compound di 4a generazione. Contiene olio di girasole, che
permette di ottimizzare il funzionamento del pneumatico a bassa temperatura.
MICHELIN Pilot
AlpinPA4, MICHELIN Latitude AlpinLA2
Sono due gamme di pneumatici invernali destinati ai veicoli
ad alte prestazioni e ai SUV.
MICHELIN Pilot AlpinPA4 e MICHELIN Latitude AlpinLA2
integrano la tecnologia Ridge-n-flex, che si basa sull’unione di due elementi:
Disegno del battistrada fortemente scolpito (Maxi Edge), le
cui lamelle autobloccanti (StabiliGrip) contribuiscono alla rigidità ottimale
dei tasselli per una migliore precisione di guida e migliore grip.
Mescola HelioCompound a base di silice e olio di girasole,
che conserva l’elasticità anche a basse temperature per migliorare l’aderenza
su ghiaccio e strada bagnata.
Offerta dimensionale
MICHELIN Pilot AlpinPA4 è disponibile in 104 misure;
MICHELIN Latitude AlpinLA2 è disponibile
in 48 misure.
MICHELIN, LE
PRESTAZIONI NEL TEMPO DAL PRIMO ALL’ULTIMO CHILOMETRO
La mobilità pulita e la sicurezza stradale sono temi che
toccano tutti. A chi insiste affinché i pneumatici siano sostituiti quando la
scultura del battistrada raggiunge 3 o 4 mm, Michelin risponde
che l’attuale limite legale di 1,6 mm risponde perfettamente alle esigenze
della mobilità moderna.
Michelin produce e commercializza pneumatici che offrono al
cliente non solo un alto e costante livello di sicurezza, ma anche risparmio di
carburante, grazie alla bassa resistenza al rotolamento, e eccellente durata.
Questo permette di limitare il consumo di materie prime, diminuire le emissioni
di CO2 e utilizzare i pneumatici più a lungo e in sicurezza.
I pneumatici Michelin invernali, come il MICHELIN Pilot
Alpin, con le lamelle profonde in 3D, e il MICHELIN CrossClimate, sono
pneumatici omologati per l’inverno nei paesi in cui i pneumatici invernali sono
obbligatori, e offrono prestazioni elevatissime fino all’ultimo chilometro,
cioè fino a un livello di usura del battistrada di 1,6 mm.
Michelin è contraria a un cambiamento della regolamentazione
relativa a una profondità minima di scultura dei pneumatici, per tre ragioni:
1-Sicurezza
• La regolamentazione in vigore, del 1989, prendeva in
considerazione le prestazioni dell’epoca. Per quanto riguarda i progressi realizzati
nel mondo dei pneumatici, la maggior parte dei modelli attuali offre
prestazioni superiori.
• Oggi, nessuna statistica permette di stabilire la
relazione tra un aumento degli incidenti e il fatto che lo spessore del
battistrada sia inferiore a 3 o 4 mm.
• Le distanze di frenata dipendono da diversi elementi.
Sistema di frenata, sensori ABS, granulometria del suolo (livello di aderenza),
condizioni meteorologiche (umidità e temperatura), pressione dei pneumatici,
temperatura della gomma, comportamenti di guida sono tra i tanti criteri che
entrano in gioco al di là delle caratteristiche intrinseche del pneumatico.
• Anche i pneumatici nuovi possono presentare grandi
differenze di prestazioni nel campo dell’aderenza in base alla marca, ai
produttori, ai modelli e alle misure. Un pneumatico premium con una scultura
del battistrada a 1,6 mm può essere più performante di un pneumatico
economico “budget”, nuovo o quasi nuovo.
• In realtà, già i primi chilometri percorsi determinano
un’usura. Michelin offre per l’insieme dei suoi pneumatici un alto livello di
performance per ogni esigenza fino a uno spessore di scultura del battistrada
di 1,6 mm, cioè diversi anni e decine di migliaia di chilometri dopo
l’acquisto.
2-Costo
• Sostituire i pneumatici quando lo spessore della scultura
è 3 o 4 mm costringe a un cambio più frequente, con conseguente
aumento di costi per il consumatore. Questo non è accettabile in un’epoca in
cui i progressi tecnologici legati al pneumatico, indipendentemente da quelli
raggiunti in campo automobilistico, dovrebbero, al contrario, offrire un
miglioramento delle prestazioni dei pneumatici.
• Sostituire un pneumatico a 3 o 4 mm di
profondità di scultura invece che a 1,6 mm rappresenta indicativamente un
pneumatico in più per vettura ogni due anni – una situazione non proponibile
all’automobilista.
• L’impatto per gli utilizzatori professionali e per le
flotte sarebbe altrettanto significativo, con un incremento del TCO (costo
totale di gestione). Aumenterebbero le rate mensili associate ai contratti di
noleggio e leasing, come i termini dei sempre più diffusi PCP (personal
contract purchase) per i privati.
3-Ecologia
• Fabbricare un pneumatico richiede l’utilizzo di numerosi
materiali, ma anche energia. Più materia è utilizzata, maggiore è l’impatto
ambientale. Sostituire i pneumatici il più tardi possibile permette di evitare
il sovra-consumo di materie prime e di energia.
• La resistenza al rotolamento, responsabile del 20 %
del consumo di carburante delle vetture (motore termico ed elettrico), migliora
con l’usura. Sostituire prematuramente i pneumatici comporterebbe un consumo
supplementare fino a 900 milioni di litri di carburante l’anno, cioè
ulteriori 3 milioni di tonnellate l’anno di emissioni di CO2,
l’equivalente di un anno di emissioni di CO2 per una città come Manchester
(GB). Questo livello raggiungerebbe i 9 milioni di tonnellate se si
aggiungesse la perdita di materia generata dalla sostituzione anticipata dei
pneumatici, l’equivalente delle emissioni annuali di CO2 della città di
Birmingham, seconda città della Gran Bretagna.
• Anche il riciclo consuma energia. Più materia si deve
riciclare, meno efficaci si è in termini di sostenibilità. Nel parco
automobilistico europeo, passare da 1,6 mm a 3 mm corrisponderebbe a
oltre 1,5 milioni di tonnellate di materie prime perse annualmente,
equivalenti a una richiesta energetica di 290 milioni di tonnellate di
petrolio greggio, cioè la produzione annuale di Messico e Venezuela insieme.
NB: La
regolamentazione europea, secondo la direttiva 89/459/CEE, recepita in
Italia all’interno del Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992 (Nuovo Codice
della Strada) relativo alle caratteristiche e alle condizioni di utilizzo dei
pneumatici di automobili e rimorchi, definisce a 1,6 mm la profondità
legale minima della scultura dei pneumatici dei veicoli appartenenti alle
categorie internazionali M 1 (vetture), N 1 (furgoni) e O1/O2
(rimorchi). È stato considerato, quindi, che questa profondità di scultura del
battistrada sia sufficiente per evacuare il velo d’acqua presente su una strada
potenzialmente bagnata e offra le condizioni di sicurezza per tutti gli
automobilisti, in ogni condizione.
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