Il nuovo studio del Corporate
Vehicle Observatory di Arval Italia, realizzato in collaborazione con
Econometrica, dimostra che, se i temi legati alla sicurezza stradale sono
prioritari per quasi l’80% delle aziende,
sono ancora poche quelle che prevedono iniziative specifiche per migliorare lo
stile di guida dei propri driver e ridurre la sinistrosità
È stata presentata nel corso di Fleet Manager Academy, evento dedicato agli acquirenti e gestori di
flotte aziendali che si è svolto a Bologna, la ricerca “L’importanza della sicurezza nelle flotte aziendali”, realizzata
dal Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia in collaborazione con
Econometrica.
L’indagine ha analizzato l’attenzione delle aziende sui temi
della sicurezza stradale dei propri dipendenti e le iniziative messe in atto
per ridurre la sinistrosità.
Dall’analisi dei dati, emerge però una dicotomia abbastanza
netta tra l’interesse manifestato dalle aziende verso i temi legati alla
sicurezza e quanto effettivamente realizzato per migliorarla nel concreto.
Infatti, se il 76% dei Fleet Manager intervistati reputa
sufficiente la diffusione della cultura in ambito di sicurezza stradale nella
propria azienda, solo il 42% di questi offre informazioni ai driver sul
corretto utilizzo del veicolo in funzione della sicurezza e soltanto il 20% ha
dichiarato di aver messo in atto provvedimenti concreti come, ad esempio, la
programmazione di corsi di guida sicura.
Per quanto concerne la consapevolezza dei costi legati alla
incidentalità del proprio parco auto, a fronte di un 73% di Fleet Manager che
si dichiara consapevole della sinistrosità dei veicoli della propria flotta e
dei costi da essa generati, si registra un 48% di questi che afferma di non
conoscere dettagliatamente i vantaggi, economici e non, che potrebbero derivare
da una diminuzione dei sinistri.
Potrebbe forse essere questa, quindi, la ragione per la
quale solo il 17% delle aziende fornisce informazioni dedicate ai driver che
sono stati coinvolti in incidenti stradali e solo il 21% prevede interventi
specifici per coloro che ne sono stati responsabili; allo stesso modo, solo nel
4% dei casi, sono presenti programmi premianti per i driver virtuosi.
Più della metà dei Fleet Manager intervistati dichiara,
comunque, il proprio interesse ad intraprendere un percorso sulla sicurezza
stradale che sensibilizzi i driver sull’importanza di un corretto stile di
guida e conduca verso una diminuzione della sinistrosità, anche se uno dei
limiti sembra essere rappresentato dal budget da investire.
Dall’indagine emerge quindi come ancora manchino nella
maggior parte delle aziende una corretta informazione e programmi di formazione
dedicati ai driver e improntati alla sicurezza stradale.
L’incidentalità è sicuramente un problema sociale ma
rappresenta anche un costo di gestione della flotta significativo e, in tal
senso, è fondamentale l’impegno di tutti gli attori del settore perché si
diffonda sempre più la cultura della sicurezza alla guida.
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