lunedì 14 marzo 2016

Assogomma: da sempre a favore della sicurezza stradale e del rispetto ambientale

Il Direttore di Assogomma Fabio Bertolotti.
Il mondo del trasporto su gomma deve valorizzare i prodotti a più alte prestazioni di sicurezza stradale ed ambientali come strumento per il miglioramento della qualità della vita dell’intera società. Questo l’impegno di Assogomma.
 Le aziende produttrici di pneumatici associate ad Assogomma (Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Michelin e Pirelli) da molti anni fanno la loro parte a favore della sicurezza stradale e dell’ambiente, immettendo sul mercato globale articoli sempre più sicuri e performanti.
Questa continua innovazione tecnologica è frutto di importanti investimenti che le grandi aziende impiegano per mantenere il più alto livello qualitativo possibile dei  loro prodotti. Sono tutte tonde e nere, ma dal 2011 le gomme sono accompagnate dall’etichettatura europea obbligatoria, che mette a disposizione del consumatore un valido strumento oggettivo per fare scelte più consapevoli.

A differenza di altri prodotti che valutano un solo aspetto, per il pneumatico, data la sua complessità, si è  reso necessario che sull’etichetta fossero riportati tre parametri fondamentali per la scelta della gomma giusta: frenata su bagnato (sicurezza stradale), resistenza al rotolamento (consumo carburante) e rumore da rotolamento (inquinamento acustico).

Da tempo Assogomma sottolinea come, a fronte di un impegno serio e oneroso, portato avanti in primis dalle aziende premium, cioè le marche a tutti note, non vi sia stato, per il momento,  alcun riscontro istituzionale.

Oggi il mondo sembra che stia cambiando, seppure con qualche imprecisione e lentezza. Infatti, ci sono prime avvisaglie volte a valorizzare quelle tecnologie e quei prodotti che offrono dei vantaggi ai cittadini tutti, oltre che al singolo consumatore che le utilizza. In quest’ottica va letto il recente provvedimento legislativo che contempla agevolazioni per l’acquisto di mezzi pesanti ad alimentazione alternativa, compresi semirimorchi, purché dotati di dispositivi innovativi volti a conseguire maggiori standard di tutela ambientale e di efficienza energetica, pneumatici compresi. Allo stesso modo in Germania un provvedimento simile è riferito a mezzi professionali che,  oltre a perseguire una migliore efficienza energetica, accrescano anche le performances relative alla rumorosità mediante pneumatici di più alto grading.

Se l’orientamento, del tutto condivisibile, è quello di incentivare mezzi nuovi più sicuri e sostenibili, non si capisce perché questo vantaggio non sia stato esteso alle stesse  dotazioni acquistate in aftermarket, capaci di migliorare oggettivamente le caratteristiche complessive del mezzo, come ad esempio i pneumatici con una bassa resistenza al rotolamento ed una migliore aderenza su bagnato. E’ importante sottolineare come l’etichetta di un pneumatico debba sempre essere valutata complessivamente e non solo considerando un solo parametro prestazionale.

In Italia risultano immatricolati circa 4 milioni di mezzi pesanti (fonte Aci), con età media dai 16 ai  19 anni, e sicuramente l’erogazione di contributi volti a rinnovare il parco mezzi  con veicoli e dotazioni più sostenibili, contribuisce a  migliorare la qualità dell’aria del nostro Paese.  Tuttavia, per incidere in maniera determinante è però necessario estendere questi benefici a tutti i mezzi in circolazione. Si consideri che le vetture immatricolate sono 37 milioni con un età media vicina agli 11 anni  (fonte Aci).

Se il Governo consentisse, al pari dell’acquisto di arredi divani o sostituzione di sanitari di poter mettere in deduzione nella denuncia dei redditi il 50% della spesa per pneumatici più performanti, quelli con classi di etichettatura A , B o C, come prevede il Regolamento UE n.1222/2009 si otterrebbe un effetto sulla riduzione dei consumi di carburanti e quindi delle relative emissioni, garantendo al tempo stesso maggiore sicurezza stradale grazie a più ridotti spazi di frenata su bagnato . Un evidente vantaggio per la comunità.

“Bisogna cambiare indirizzo: prima premiamo i comportamenti virtuosi e poi puniamo i trasgressori, non viceversa. Un’operazione che attraverso l’incentivo educhi l’automobilista a comportamenti virtuosi e all’utilizzo di prodotti che effettivamente possano dare un contributo al miglioramento della qualità di vita, o meglio ancora che riescano anche a preservarla.” Così il Direttore di Assogomma Fabio Bertolotti.





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