Riduzione dei consumi
e dell’impatto ambientale nel massimo piacere di guida: è questa la strada
tracciata per i nuovi modelli Suzuki nei
segmenti citycar e compatte, che puntano su efficienza, riduzione dei pesi
e innovative tecnologie ibride per confermarsi leader
Lo sviluppo dell’auto secondo Suzuki ha dei punti fermi: con la formula SGT, Suzuki Green Technology, la Casa di Hamamatsu riassume i capisaldi attorno ai quali procede l’intero percorso evolutivo della gamma Suzuki a breve medio e lungo termine: la riduzione del peso e l’efficienza dei motopropulsori.
Il futuro delle nuove vetture Suzuki passa attraverso
l’integrazione di piattaforme modulari caratterizzate da un peso inferiore del
15%, garantendo al contempo la necessaria rigidità e quindi la sicurezza,
studiate per garantire efficienza e piacere di guida.
In ottica di efficienza del gruppo motopropulsore,
interessante è lo sviluppo di trasmissioni automatiche e manuali, oltre
all’impiego di sistemi elettronici per il recupero dell’energia prodotta in
fase di decelerazione e frenata, sistemi prodotti e resi disponibili su larga
scala, che gettano le basi per le motorizzazioni ibride ed elettriche del
futuro.
Nuovi motori benzina
e diesel
La riduzione dei consumi è un argomento legato a
doppio filo con l’evoluzione dei prodotti Suzuki, come testimoniato dalla
crescente efficienza meccanica dei prodotti di segmento A e B quali Alto e
Swift, o ancora l’ultima generazione di Wagon R (nella top 3 del mercato
Giapponese, non importata in Italia). Per le kei car, lo sviluppo prosegue
sulla strada già intrapresa con l’innovativo propulsore tre cilindri R06A da
658 cc che, adottato sul modello Alto Eco predisposto per il mercato
giapponese, è capace di aumentare le percorrenze sino a 35 km/l*. L’impegno
Suzuki sui propulsori è molteplice, sia sul fronte di quelli a benzina, sia su
quelli alimentati a gasolio. Nel dettaglio, per i motori a benzina l’obiettivo
è quello di raggiungere un valore di efficienza vicina al 40% entro il 2020. Il
futuro dei propulsori a benzina di piccola cilindrata (dai 660 fino a 1400 cc)
vedrà l’arrivo di nuove versioni aspirate e varianti turbocompresse ad
iniezione diretta. Sempre in tema di auto compatte, la gamma Suzuki ha
introdotto in Europa la tecnologia DualJet, che sfrutta una doppia iniezione
(in futuro, diretta) di carburante in grado di migliorare la polverizzazione e
quindi l’efficienza di combustione. In sinergia a queste tecnologie, i
propulsori di nuova generazione sfrutteranno sistemi di accensione di maggiore
portata energetica, un innalzamento dei rapporti di compressione e sistemi EGR
di recupero dei gas di scarico a basso attrito. Nella tecnologia Diesel, Suzuki
è, tra l’altro, impegnata nella realizzazione di un nuovo motore bicilindrico
da 793 cc con distribuzione bialbero DOCH a 8 valvole, destinato a vetture di piccole
dimensioni e rivolto ai mercati emergenti (principalmente quello indiano).
Elettrificazione e
propulsione ibrida per i motori di oggi e di domani
L’immediato futuro vede al centro dello sviluppo anche
due innovazioni tecnologiche a supporto dei motori che puntano ad ottenere una
sempre maggiore efficienza. Suzuki sviluppa la tecnologia Ene-Charge, che
sfrutta batterie agli ioni di Litio per l’accumulo dell’energia prodotta in
decelerazione e frenata, al fine di consentire un successivo utilizzo dell’energia
stessa a gestione dei servizi elettrici dell’auto. Questo sistema, che di fatto
“solleva” la parte termica dalla produzione di un plus di energia, sul
mercato giapponese ha ottenuto risultati importanti: proposto sulle vetture di
categoria “kei-car”, l’abbattimento dei consumi ottenuti è stato capace di
conquistare un ampio consenso, tanto da essere preferito da circa il 79% degli
acquirenti nel periodo gennaio/marzo 2014.
Il sistema Ene-Charge
si assocerà con la tecnologia ISG (Integrated Starter Generator), capace di
creare una “ibridazione” dei veicoli senza l’impiego di un vero e proprio
motore elettrico. L’evoluto dispositivo alternatore/starter integrato propone
un incremento di circa il 30% dell’accumulo di energia in fase di decelerazione,
un riavvio del motore silenzioso grazie alla trasmissione a cinghia e
soprattutto una assistenza al propulsore in fase di accelerazione grazie
all’utilizzo dell’energia elettrica immagazzinata. Inizialmente il sistema
verrà impiegato sui veicoli compatti destinati al mercato giapponese.
Un discorso analogo vale per gli innovativi propulsori della
serie DualJet Engine a doppia iniezione che garantiscono un incremento di
coppia e consumi contenuti che, adottati sulle vetture compatte, sono stati
scelti dal 40% degli acquirenti nel mercato giapponese nei primi mesi del 2014:
un risultato che ribadisce il ruolo di leadership ricoperto da Suzuki nel
segmento delle auto compatte, destinato a crescere grazie al continuo
affinamento delle esclusive tecnologie. In Italia la tecnologia Dual Jet verrà
gradualmente introdotta nella gamma a partire dai prossimi mesi. L’evoluzione
di questi sistemi e della tecnologia legata agli accumulatori di energia,
porterà in futuro alla realizzazione di veicoli elettrici di dimensioni
crescenti, di vetture “plug-in” e alimentate a celle a combustibile per
arrivare così alla mobilità totalmente elettrica.
*Misurato nel ciclo di prova JC08 (verificato dal Ministero
del Territorio, Infrastrutture, Trasporti e Turismo del Giappone) a partire da
fine marzo 2014. I consumi di carburante sono valori ottenuti in una specifica
condizioni di prova. I dati variano in base alle condizioni di utilizzo reali
(meteo, traffico, ecc.) e situazioni di guida (improvvisa partenza, l'uso del
condizionatore d'aria, ecc.).
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