venerdì 6 dicembre 2013

Italia-Germania, guida all'acquisto: dove conviene acquistare e dove è meglio vendere?


L'analisi mensile della Dat-Italia mette sotto la lente le reali differenze dei prezzi delle auto nei due Paesi. Per scoprire che le vetture più bistrattate dagli acquirenti tedeschi sono proprio alcuni dei modelli italiani più venduti. - Quali sono le reali differenze fra i prezzi delle auto in Germania e in Italia? Per rispondere alla domanda, al netto dei classici luoghi comuni la Dat-Italia – azienda esperta nell'elaborazione dei dati dei listini, nella valutazione dell'usato e nei costi di ripristino in officina – ha inserito nell'analisi anche le quotazioni dell'usato. Un doppio salto mortale possibile solo con l'esperienza ultra ottantenne del settore di DAT e con la peculiarità di essere presente con task force di analisti sia in Italia che in Germania.

Conoscere come sono commercializzati i veicoli nuovi nei vari paesi europei e l’andamento delle loro valutazioni nel tempo con il loro costi di ripristino è un patrimonio che DAT continua ad accrescere da oltre 85 anni.

E da questo know how arriva un importante strumento di analisi, soprattutto per coloro che vorrebbero movimentare i parchi auto per svuotare zone o paesi saturi (costruttori che hanno interesse a vendere auto nuove) e per tutti coloro che avrebbero piacere di trarre profitto da queste movimentazioni (concessionari, venditori di auto usate, ecc.).

In generale quindi, potremmo affermare che con alcune eccezioni, le vetture più bistrattate dagli acquirenti tedeschi sono proprio alcuni dei modelli italiani più venduti. E che da noi in Italia, complice il periodo economico non proprio felice, parecchi dei modelli riferiti nella tabella vengono svalutati di più che all'estero.

L'ANALISI
Ad un primo esame si notano subito vistose differenze fra un Paese e l'altro ma queste differenze non devono trarre in inganno. Ad esempio, se la Fiat Qubo ha una differenza nelle svalutazioni pari al 5,4%, quindi apprezzabile, la Ford C-Max, mostra una differenza nel listino del nuovo importante, dovuta però ad una dotazione di accessori di serie più ricca in Germania, a parità di denominazione commerciale.

Più si sale nelle gamme e nei segmenti, più alcune differenze si fanno nitide. E' il caso del BMW X3, che parte da un prezzo di listino più alto in Italia per poi seguire una svalutazione più accentuata rispetto alla Germania portandola, dopo meno di due anni, ad avere un residuo inferiore.
Invece la Classe-C Coupe, con una delle più importanti motorizzazioni del mercato, mantiene un andamento Italia-Germania parallelo per il periodo considerato e le due quotazioni si discostano del 6,6%. La differenza finale del valore può essere dovuta ad una maggiorazione del listino italiano del 7,1%. Parlando di Mercedes, l'ambita classe B ha un andamento differente: listini molto simili, quotazioni finali che si differenziano di un 4,8%. In questo caso la forbice può riguardare i differenti criteri di percorrenza, più ferrei in Germania e che rivalutano di più un veicolo che dovrebbe aver percorso quasi il doppio dei chilometri.

LE NOSTRE AUTO 'IN TRASFERTA'
Parliamo di italiane all'estero: la FIAT 500 Cabrio porta in Germania gli stessi allestimenti a prezzi diversi, ma non più di tanto. Ma all'esame del mercato, sembra che una delle vetturine più ambite sul nostro territorio nazionale che la ricompensa con un residuo del 68,5%, riporti appena il 64% oltre confine, dove si può acquistare con 12.300 Euro.

Al contrario sembra invece che la Lancia Musa sia più apprezzata in Germania, dove mantiene un valore residuo del 59%, contro il nostro ben più contenuto al 50%. In Italia però quest'auto, ultimo listino a maggio 2012, è disponibile come km zero con il 35% di sconto da listino. E ovviamente questo tipo di marketing – anzi di “remarketing” - non può non ripercuotersi sul mercato dell'usato.

IL CROSSOVER PIU' AMBITO
Un fenomeno diverso è rappresentato dagli andamenti del Crossover Nissan Qashqai. Questo veicolo che gode di un notevole successo in Italia, complice la sua abbondante reperibilità sul mercato dell'usato ma soprattutto come veicolo semestrale e km zero, comincia a perdere un po' del suo smalto lasciando sulla strada in quasi due anni il 37%. Colpa del nuovo modello che incombe? Probabile. Certo è che i modelli che vanno di gran moda sono spesso soggetti a svalutazioni così repentine.

LEGENDA
Nota generale: la tabella tiene in considerazione i seguenti criteri di selezione per tutti i veicoli analizzati:

Prima Immatricolazione: 01.01.2012.
Percorrenza standard (indipendentemente dalla destinazione d'uso o motorizzazione): km 30.000.
Solo accessori di serie. Nessun optional a pagamento/Stato di conservazione buono/pneumatici almeno 50%/.
Il valore di valutazione indicato, vista l'età dei veicoli, si riferisce ad una quotazione massima sul mercato presso un concessionario o rivenditore, garanzia usato compresa, passaggio di proprietà escluso.

Nota metodologica: nel confronto valutativo fra Italia e Germania, sono stati scelti gli stessi veicoli per quanto possibile, altrimenti veicoli pari per allestimenti e motorizzazioni.
Si tenga conto che al momento a cui si riferiscono i listini del nuovo, l'IVA incide in Germania per il 19% e in Italia per il 21%. Si consideri altresì che al momento della quotazione, la nostra imposta IVA è già aumentata al 22%, mentre quella tedesca non ha subito variazioni.

TABELLA: A parte l'indicazione di marca, modello e versione, le colonne interessanti sono quelle che si riferiscono al prezzo di listino iniziale (nazionale e % di scostamento Ita/Ger) e quelle più a destra che definiscono i valori residui in valore assoluto e percentuale (di scostamento Italia-Germania).



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