* Seconda vittoria consecutiva per la Audi R18 e-tron quattro * Il team Duval/Kristensen/McNish trionfa
in una gara dalle forti emozioni * Un incidente mortale nella Categoria GT
stende un velo di tristezza sul successo. Per la seconda volta consecutiva, Audi ha vinto la 24 Ore di
Le Mans con una vettura da competizione ibrida e propulsore quattro, scrivendo
un altro capitolo nella storia di successi alla gara di durata più avvincente
al mondo. Ad aggiudicarsi la vittoria, il team
composto da Loïc Duval (FR), Tom Kristensen (DK) e Allan McNish (GB).
Il dodicesimo trionfo dei quattro anelli a Le Mans è stato
fra i più difficili e combattuti: a seguito di un cambio di regolamenti
dell’ultimo minuto, le tre vetture Audi R18 e-tron quattro hanno potuto coprire
in media due giri per rifornimento in meno rispetto a Toyota, il rivale
principale. I piloti Audi hanno, quindi, dovuto compensare in pista i pit stop
aggiuntivi con tempi sul giro più veloci, il tutto in condizioni meteorologiche
a tratti estremamente difficili. Durante l’emozionante gara, il percorso è
stato flagellato da continui acquazzoni, causa di numerosi incidenti e di ben
undici interventi della Safety Car: per oltre cinque ore, sul campo ha dominato
il “giallo”, mentre il percorso veniva liberato dai detriti e venivano
effettuate le riparazioni. Le tre vetture Audi R18 e-tron quattro, dotate di
asse anteriore a trazione elettrica, sono risultate le più veloci per l’intera
gara, oltre che le più efficienti: la vittoria alla Michelin Green X Challenge,
una sfida fra i prototipi più ecologici, veloci ed efficienti, è quindi
spettata ad Ingolstadt e a Neckarsulm.
“Dobbiamo la dodicesima vittoria del nostro Marchio a Le
Mans alla costanza e allo spirito d’innovazione dei nostri ingegneri, allo
straordinario impegno dell’intero team e alle capacità e al sangue freddo dei
nostri piloti. A nome di Audi, rivolgo le mie più sincere congratulazioni a
tutti loro per questo successo”, ha dichiarato Rupert Stadler, Presidente di AUDI AG, che, come d’abitudine, ha
assistito personalmente alla gara. “Audi mette così a segno un altro grande
successo. In questa occasione il nostro sistema ibrido ha nuovamente saputo
prevalere collaudando al tempo stesso nuove tecnologie, di cui anche i nostri
Clienti trarranno vantaggio in futuro”. Fra le varie soluzioni, radiatori di
concezione innovativa e fari a matrice di LED, che offrono la migliore
illuminazione notturna nelle zone laterali – vantaggio, questo, cruciale per la
gara di Le Mans.
“Sapevamo che, non da ultimo a causa dei nuovi regolamenti,
quest’anno per noi sarebbe stato molto difficile”, ha commentato Wolfgang Ullrich, Responsabile di Audi
Motorsport. “Come previsto, Toyota è stata una rivale molto tenace, ma la
nostra Audi R18 e-tron quattro si è dimostrata superiore. I miei ringraziamenti
a tutto il team, che ha lavorato assiduamente per mesi per raggiungere questo
successo”.
La dodicesima vittoria Audi alla 24 Ore di Le Mans è stata
ottenuta dall’Audi R18 e-tron quattro numero “2”, con l’equipaggio: Loïc Duval
(Francia), Tom Kristensen (Danimarca) e Allan McNish (Scozia), che hanno
iniziato la gara dalla pole position. Per Duval, che si è aggiudicato la pole
position nelle qualifiche di mercoledì, questo è stato il primo successo nella
prestigiosa gara di durata francese; per Allan McNish, il terzo. Quanto a Tom
Kristensen, recordman della gara fin dal 2005, si è trattato del nono trionfo:
“Per me, questa edizione di Le Mans è stata densa di emozioni sul piano
personale. Sono fiero di guidare per il team migliore al mondo. E questo vale
per tutti i compagni di squadra, per tutti i collaboratori di Ingolstadt e
Neckarsulm e per l’Audi Sport Team Joest.
La Audi R18 e-tron quattro vincitrice ha corso per 24 ore
senza accusare il minimo problema tecnico. Il team Duval/Kristensen/McNish ha
preso la testa della gara alle 21:43 di sabato sera, senza più cedere tale
posizione fino al trionfale taglio del traguardo alle 15:00 di domenica. I tre
piloti Audi hanno raggiunto il cruciale vantaggio sul giro rispetto a Toyota,
seconda in classifica, fin dalle prime fasi, per poi mantenerlo sino a fine
gara, in condizioni talvolta caotiche a causa delle piogge torrenziali. Per
contro, la sfortuna ha bersagliato gli altri due equipaggi Audi, quasi
simultaneamente costretti a pit stop imprevisti poco prima del termine della
settima ora di gara, fino a quel momento dominata da un terzetto interamente
Audi. Oliver Jarvis ha accusato un contatto da parte di una vettura più lenta,
con conseguente foratura; l’aver dovuto effettuare quasi un intero giro in tali
condizioni è costato al pilota due giri. Nelle concitate fasi finali, Lucas di
Grassi (Brasile), esordiente a Le Mans, Marc Gené (Spagna) e Oliver Jarvis
(Gran Bretagna) sono riusciti a superare la Toyota, terza fino a quel momento,
assicurandosi così il terzo gradino del podio.
A seguito di una sostituzione dell’alternatore, Marcel
Fässler (Svizzera), André Lotterer (Germania) e Benoît Tréluyer (Francia) hanno
perso la loro solida posizione per un totale di dodici giri. Con un
impressionante recupero, i piloti vincitori delle edizioni 2011 e 2012 sono poi
riusciti a balzare, con la loro R18 e-tron quattro, dalla ventiquattresima fino
alla quinta posizione. Sul novantesimo anniversario della 24 Ore di Le Mans è
tuttavia sceso un velo di tristezza, a causa di un incidente mortale avvenuto
in Categoria GT poco dopo l’inizio della gara. “Questo terribile incidente
offusca, naturalmente, la gioia per un’altra importante vittoria Audi a Le
Mans, che ha visto il nostro team e i nostri piloti affrontare condizioni
estreme per 24 ore, senza alcun margine di errore”, ha commentato Wolfgang
Ullrich, Responsabile di Audi Motorsport. “La notizia della morte di Allan
Simonsen ha sconvolto tutti noi; oltretutto, nella sua carriera, il pilota
aveva anche gareggiato con la Audi R8 LMS. Il nostro affetto va innanzitutto
alla famiglia e agli amici, senza dimenticare il team di Aston Martin. Questo
episodio dimostra come occorra sempre proseguire ogni sforzo per la sicurezza
nell’automobilismo. È il primo incidente mortale cui abbiamo dovuto assistere
in quindici anni di Le Mans; spero resti anche l’ultimo”.
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