Un Rallye MonteCarlo Historique
da cui forse ci si aspettava di più, questa 16a edizione appena conclusa sul
lungomare del Principato. Ma a giocare la carta dell’imponderabile ci ha
pensato il tempo, che dopo le abbondanti nevicate di metà gennaio ha sfoggiato
un sole caldo che ha sciolto la neve –elemento caratterizzante del rallye- ed
ha lasciato pericolose placche di ghiaccio qua e là, che hanno mietuto illustri
vittime. Con queste condizioni climatiche i valori si sono molto livellati e lo
scarto di penalità, tra i migliori ed i meno esperti, si è ridotto in maniera
considerevole, lasciando i giochi aperti fino al termine della gara. Tanto è
vero che, se nella passata edizione fortemente innevata con 10.000 punti di
penalizzazione si veniva classificati dopo la 10° posizione, in questa edizione
particolarmente “secca” per scoprire la posizione di chi ha totalizzato 10.000
penalità bisogna scorrere la classifica addirittura fino alla 74° piazza.
La Scuderia Milano Autostoriche
ha presentato al via una squadra di 9 equipaggi, con nomi altisonanti come
Arnaldo Bernacchini, copilota ufficiale dei più famosi driver Fiat-Lancia degli
anni settanta, Giorgio Schon, al volante della stessa vettura che utilizzò nel
MonteCarlo del 1977, Peter Zanchi, con un palmares di rispetto nei rally
moderni al violante della Delta Integrale, Giovanni Recordati, tornato al
volante della Fulvia HF come negli anni d’oro, Alberto Bergamaschi, campione
italiano Turismo Serie 2010 oltre che plurititolato Fun Cup.
La sorte segna però subito due
punti negativi: Recordati-Delhorne danno forfait prima del via e Roberto
Gorni-Angela Grasso devono abbandonare prima del termine della tappa di
concentrazione per problemi di alimentazione alla Porsche 356. Restano così
soli sette equipaggi a difendere i colori della Milano Autostoriche. Marco
Leva-Alexia Giugni, su Lancia Fulvia HF 1.6 e Eugenio Rossi-Marco Tarenzi su
Lancia Flavia 1.8 Coupè sono i meglio piazzati, seguiti da Giorgio Schon
insieme al figlio Edoardo, al volante della Lancia Beta MonteCarlo, impegnati a
prendere confidenza con gli strumenti di navigazione. Confidenza che non riesce
ad Alberto Masselli e Paola Valmassoi su Porsche 911 RS ed a Carlo Fossati con
Arnaldo Bernacchini su Lancia Fulvia 1.3S Coupè, che Pagano ritardi ai primi
controlli orari. Alberto Bergamaschi-Danilo Scarcella su Volkswagen Maggiolone
1303S hanno un problema al cambio che li fa ritardare 10 minuti ad un controllo.
Nella seconda tappa è la volta di Rossi-Tarenzi e Masselli-Valmassoi ad avere
problemi di cambio: i primi proseguiranno senza la terza, i secondi addirittura
senza le prime 2 marce. Peter Zanchi-Eugenio Mannarino, al volante della Lancia
Fulvia HF 1.6 Marlboro escono di strada e pagano una pesante penalizzazione
anche per un problema alla pompa della benzina. Bergamaschi-Scarcella sono in
netta rimonta, sfruttando il potenziale dei pneumatici Continental non chiodati
a loro perfetto agio sul terreno privo di neve e scarsamente gelato che
penalizza chi monta i chiodi. La terza tappa segna lo stop della rimonta del
Maggiolone di Bergamaschi, ribaltato in un fossato e senza più velleità di
classifica per l’enorme penalizzazione accumulata. La lotta interna alla
scuderia è ora tra Schon-Schon e Leva-Giugni, ed andrà avanti fino all’ultima
tappa, quella della lunga notte del Turini. Nel frattempo Zanchi-Mannarino e
Bergamaschi-Scarcella, ormai fuori gara, si scatenano nei tratti più difficili:
Zanchi si aggiudica la prova più ghiacciata del rallye e Bergamaschi risponde
con un 5° ed un 7° assoluti su altre due prove impegnative. L’ultima notte vede
tutti i concorrenti tirare fuori le unghie: Schon passa davanti a Leva in
classifica generale, e si piazza 32° migliorando simbolicamente il 38° posto
conquistato proprio 36 anni fa con la medesima vettura. Leva-Giugni sono 29i,
Rossi-Tarenzi, senza una marcia, chiudono 67i recuperando 15 posizioni.
Precipitati nelle retrovie, Bergamaschi-Scarcella recuperano addirittura 60
posizioni in tre prove, ma devono accontentarsi della 160a piazza, così come
Zanchi-Mannarino, 166i dopo una gran rimonta. Guidando praticamente solo con la
terza marcia, Masselli-Valmassoi si piazzano 171i, e Fossati-Bernacchini
chiudono al 209° posto la compagine dei piloti della squadra milanese.
La Scuderia Milano Autostoriche
si classifica al 13° posto nella speciale classifica per squadre, miglior team
italiano all’arrivo.
Il XVI Rallye MonteCarlo
Historique ha visto 313 concorrenti iscritti, di cui 51 italiani, ed ha
classificato, dopo 5 giorni di gara ed oltre 2500 km di percorso, 252 equipaggi.
La Scuderia Milano Autostoriche raggruppa
principalmente gli amanti delle auto d’epoca ma anche gli appassionati di sfide
su strada e in pista col cronometro.
Nato nel 2006 dal gruppo dei soci fondatori, tutti
amici che gareggiavano insieme già da oltre dieci anni, il sodalizio conta
attualmente quaranta soci, tutti appassionati in piena attività, con un parco
vetture datate tra il 1930 e il 1980. Tra queste alcuni esemplari di indubbio
valore storico-collezionistico.
Peculiarità della Scuderia Milano Autostoriche è lo
spirito che accomuna tutti i soci ed i simpatizzanti: amicizia e sportività.
Lo scopo della scuderia storica è quello di aiutare
i soci con consigli e suggerimenti per la loro attività agonistica e per la
corretta preparazione della vettura e della gara, contribuendo a creare
sinergie che riescono a ridurre i costi e le tempistiche organizzative e
burocratiche caratteristiche di determinati tipi di manifestazioni.
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