Apertura negativa per il mercato europeo dell’auto che,
secondo i dati diffusi oggi da ACEA, totalizza a gennaio, nel complesso dei
Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1, 918.280 immatricolazioni,
l’8,5% in meno rispetto a gennaio 2012. “A gennaio, in
Europa, si stabilisce un record negativo di immatricolazioni, mai così basse,
per questo mese, dal 1990, quando incominciarono le rilevazioni ACEA – ha
dichiarato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA
Ancora in stato di allarme i maggiori mercati, come indicano
i cali a due cifre di Italia (-17,6%) e Francia (-15,1%), e le sensibili
flessioni del mercato spagnolo (-9,6%) e tedesco (-8,6%), con l’eccezione del
Regno Unito, che si conferma in crescita (+11,5%). In termini di volumi di
immatricolazioni, il mercato tedesco resta al primo posto, con
192.090 unità, seguito
da Regno Unito
(143.643 unità), Francia
(124.798), Italia
(113.525) e Spagna (49.671 unità).
Una simile situazione
- ha proseguito Vavassori - non fa che riflettere lo stato di debolezza
in cui versa, ancora, l’economia europea, fiaccata dalla mancata ripresa
dell’economia reale e della fiducia di consumatori e imprese, elementi su cui i
Governi dei singoli Paesi dovranno continuare a lavorare, puntando a
un’inversione di tendenza almeno nella seconda metà dell’anno.
Per affrontare i mesi a venire, che saranno ancora in
salita, e, soprattutto, per garantirsi un futuro, in quanto comparto centrale
dell’economia nazionale, la filiera automotive italiana deve attuare subito - coinvolgendo tutti
gli attori del sistema e coordinandosi
con il futuro
nuovo Governo -
un serio e
improcrastinabile piano d’azione,
che punti a dare ossigeno al mercato – in primis attraverso la riduzione e
razionalizzazione dell’imposizione fiscale – e ad avviare misure di politica
industriale indispensabili per rilanciare
la crescita e
lo sviluppo, dalla
riduzione dei costi
dell’energia, al miglioramento delle condizioni di accesso
al credito e all’introduzione di un credito d’imposta strutturale per gli
investimenti in R&D”.
Analizzando
l’andamento dei singoli maggiori mercati, l’Italia, con 113.525
immatricolazioni (-17,6%), riporta la quattordicesima flessione consecutiva a
doppia cifra. Gennaio non toccava livelli di immatricolazioni così bassi dal
19842.
L’indice del clima di fiducia dei consumatori, secondo
ISTAT, torna a diminuire nel mese, passando da 85,7 di dicembre a 84,6 (base
2005=100), mentre l’indice nazionale dei prezzi al consumo, secondo i dati
provvisori ISTAT, aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 2,2%
rispetto a gennaio 2012 (era +2,3% a dicembre).
Il rallentamento dell’inflazione a gennaio, che conferma il
trend degli ultimi tre mesi, deriva
dall’ulteriore frenata della
crescita su base
annua dei prezzi
dei Beni energetici (+5,3%, dal
+9,3% di dicembre), favorita anche dal confronto con gennaio
2012, caratterizzato da forti rialzi congiunturali dei
prezzi di tali beni.
Con riferimento ai carburanti, il prezzo del Gasolio
diminuisce su base mensile dello
0,4% e cresce su base annua dell’1,9% (in marcata
decelerazione dal 7,1% di dicembre). Pari diminuzione congiunturale anche per
il prezzo degli Altri carburanti (-0,4%), il cui
tasso di incremento tendenziale si porta al 15,2% (dal 18,1%
del mese precedente). Il prezzo della Benzina registra, invece, un lieve rialzo
su base mensile (+0,1%) ma la sua crescita su base annua si riduce di quasi
cinque punti percentuali (+3,1%, dall’8,0% di dicembre).
Le marche italiane
hanno registrato, in
Europa, 61.010 immatricolazioni nel
mese
(-12,4%), con contrazioni a due cifre per tutti i brand
eccetto il marchio Fiat, che contiene la flessione al 4%.
La Spagna, che
chiude a -9,6% con 49.671 immatricolazioni registra, tuttavia, una crescita del
7% delle vendite ai privati – la prima da 30 mesi consecutivi, se si eccettua
il segno positivo di agosto 2012, caratterizzato da un’anticipazione degli
acquisti in vista dell’aumento dell’IVA programmato
per settembre. Per
questo canale di
vendita, i volumi di
immatricolazioni sono scesi del 70% negli ultimi 5 anni.
Il merito del segnale positivo di gennaio è del Plan PIVE –
recentemente prorogato - di cui i
privati sono i maggiori beneficiari.
Il nuovo Piano,
secondo quanto dichiarato
dall’Associazione spagnola dei Costruttori ANFAC, porterà
oltre 600 milioni di Euro alle
casse dello Stato, salvaguardando oltre 10.000 posti di
lavoro e generando, secondo le stime, oltre 2.000 milioni di Euro di valore
aggiunto per l’economia. Il Plan PIVE avrà un
effetto positivo anche sullo svecchiamento del parco
circolante, che conta il 44% di vetture con oltre 10 anni di anzianità.
Le vendite di vetture aziendali risultano in calo dell’11,7%
nel mese, mentre al noleggio spetta la peggior performance, con una caduta del
50,5%.
La Francia a chiude il mese di
gennaio a -15,1%, contando lo stesso numero di giorni lavorativi (22) rispetto
a gennaio 2012.
Grazie al meccanismo bonus-malus, la quota delle vetture con
emissioni di CO2 inferiori a
105 g/km raggiunge, a gennaio 2013, il 35,2% (era del 16,6%
a gennaio 2012), mentre le
vetture con emissioni comprese tra 106 e 135 g/km di CO2,
scendono dal 55,1% di un anno fa al 48,1%. Per la categoria di vetture sopra i
136 g/km di CO2, infine, la quota di mercato si attesta al 16,7% contro il
28,3% di un anno fa.
Secondo AVERE – The European Association for Battery, Hybrid
and Fuel Cell Electric
Vehicels (associazione professionale per lo sviluppo della
mobilità elettrica), a gennaio
2013, in Francia, le immatricolazioni di vetture elettriche
sono in calo del 19,6% per un totale di 250 unità, contro le 311 di gennaio
2012. Ad oggi, sul territorio francese sono presenti 1.473 punti di ricarica - contro i 334 di un anno fa - per un totale
di 5.698 prese elettriche.
Quanto al mercato
tedesco, il Presidente dell’Associazione tedesca dell’industria automotive
VDA fa notare che gennaio 2013 si confronta con i volumi particolarmente alti
di gennaio 2012 (210.195 unità), ma riconosce anche che il mercato auto tedesco
non può restare del tutto immune alle difficoltà economiche che l’Europa sta
attraversando.
Dopo una contrazione degli ordini, a livello di mercato
domestico, dell’8% nel 2012, la loro stabilità a gennaio 2013 induce ad un
maggior ottimismo.
Il Presidente afferma che il 2013 sarà sicuramente un anno
di duro lavoro, ma si aspetta una tangibile stabilizzazione dei mercati
dell’Eurozona intorno alla metà dell’anno.
Il mercato inglese (+11,5%), infine,
riporta l’undicesimo rialzo consecutivo – sostenuto sia dal lancio di nuovi
modelli, a maggior efficienza energetica in ogni segmento, e spesso disponibili
anche in propulsioni alternative, sia dalle offerte commerciali delle Case auto
e dei concessionari – con una crescita del 15,9% delle vendite ai privati.
Risultano in crescita tutte le tipologie di alimentazione,
comprese quelle alternative
(+7,9%), con una variazione particolarmente marcata per le
vetture a benzina (+19,1%), che raggiungono una quota di mercato del 47,7%
(44,7% a gennaio 2012). L’incremento è dovuto all’elevato numero di vendite nel
canale dei privati e nel segmento delle small car, entrambi orientati in
prevalenza a questo tipo di alimentazione.
A seguito della crescita oltre le aspettative registrata nel
2012, l’Associazione inglese
dell’industria automotive SMMT ha rivisto al rialzo le
previsioni di mercato per il 2013 e
2014, a 2,057 milioni (+0,6%) e 2,11 milioni di unità
(+2,6%) rispettivamente.
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