martedì 19 febbraio 2013

GELATA SUL MERCATO EUROPEO DELL’AUTO A GENNAIO (-8,5%)

Volumi mai così bassi, nel mese, dal 1990, anno d’inizio delle rilevazioni ACEA
Apertura negativa per il mercato europeo dell’auto che, secondo i dati diffusi oggi da ACEA, totalizza a gennaio, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1, 918.280 immatricolazioni, l’8,5% in meno rispetto a gennaio 2012. “A gennaio, in Europa, si stabilisce un record negativo di immatricolazioni, mai così basse, per questo mese, dal 1990, quando incominciarono le rilevazioni ACEA – ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA

Ancora in stato di allarme i maggiori mercati, come indicano i cali a due cifre di Italia (-17,6%) e Francia (-15,1%), e le sensibili flessioni del mercato spagnolo (-9,6%) e tedesco (-8,6%), con l’eccezione del Regno Unito, che si conferma in crescita (+11,5%). In termini di volumi di immatricolazioni, il mercato tedesco resta al primo posto, con
192.090  unità,  seguito  da  Regno  Unito  (143.643  unità),  Francia  (124.798),  Italia
(113.525) e Spagna (49.671 unità).
Una simile situazione  - ha proseguito Vavassori - non fa che riflettere lo stato di debolezza in cui versa, ancora, l’economia europea, fiaccata dalla mancata ripresa dell’economia reale e della fiducia di consumatori e imprese, elementi su cui i Governi dei singoli Paesi dovranno continuare a lavorare, puntando a un’inversione di tendenza almeno nella seconda metà dell’anno.
Per affrontare i mesi a venire, che saranno ancora in salita, e, soprattutto, per garantirsi un futuro, in quanto comparto centrale dell’economia nazionale, la filiera automotive italiana deve attuare subito - coinvolgendo tutti gli attori del sistema e coordinandosi  con  il  futuro  nuovo  Governo  -  un  serio  e  improcrastinabile  piano d’azione, che punti a dare ossigeno al mercato – in primis attraverso la riduzione e razionalizzazione dell’imposizione fiscale – e ad avviare misure di politica industriale indispensabili  per  rilanciare  la  crescita  e  lo  sviluppo,  dalla  riduzione  dei  costi
dell’energia, al miglioramento delle condizioni di accesso al credito e all’introduzione di un credito d’imposta strutturale per gli investimenti in R&D”.

      Analizzando l’andamento dei singoli maggiori mercati, l’Italia, con 113.525 immatricolazioni (-17,6%), riporta la quattordicesima flessione consecutiva a doppia cifra. Gennaio non toccava livelli di immatricolazioni così bassi dal 19842.
L’indice del clima di fiducia dei consumatori, secondo ISTAT, torna a diminuire nel mese, passando da 85,7 di dicembre a 84,6 (base 2005=100), mentre l’indice nazionale dei prezzi al consumo, secondo i dati provvisori ISTAT, aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 2,2% rispetto a gennaio 2012 (era +2,3% a dicembre).
Il rallentamento dell’inflazione a gennaio, che conferma il trend degli ultimi tre mesi, deriva  dall’ulteriore  frenata  della  crescita  su  base  annua  dei  prezzi  dei  Beni energetici (+5,3%, dal +9,3% di dicembre), favorita anche dal confronto con gennaio
2012, caratterizzato da forti rialzi congiunturali dei prezzi di tali beni.
Con riferimento ai carburanti, il prezzo del Gasolio diminuisce su base mensile dello
0,4% e cresce su base annua dell’1,9% (in marcata decelerazione dal 7,1% di dicembre). Pari diminuzione congiunturale anche per il prezzo degli Altri carburanti (-0,4%), il cui
tasso di incremento tendenziale si porta al 15,2% (dal 18,1% del mese precedente). Il prezzo della Benzina registra, invece, un lieve rialzo su base mensile (+0,1%) ma la sua crescita su base annua si riduce di quasi cinque punti percentuali (+3,1%, dall’8,0% di dicembre).
Le  marche  italiane  hanno  registrato,  in  Europa,  61.010  immatricolazioni  nel  mese
(-12,4%), con contrazioni a due cifre per tutti i brand eccetto il marchio Fiat, che contiene la flessione al 4%.

La Spagna, che chiude a -9,6% con 49.671 immatricolazioni registra, tuttavia, una crescita del 7% delle vendite ai privati – la prima da 30 mesi consecutivi, se si eccettua il segno positivo di agosto 2012, caratterizzato da un’anticipazione degli acquisti in vista dell’aumento  dell’IVA  programmato  per  settembre.  Per  questo  canale  di  vendita,  i volumi di immatricolazioni sono scesi del 70% negli ultimi 5 anni.
Il merito del segnale positivo di gennaio è del Plan PIVE – recentemente prorogato - di cui i  privati  sono  i  maggiori  beneficiari.  Il  nuovo  Piano,  secondo  quanto  dichiarato
dall’Associazione spagnola dei Costruttori ANFAC, porterà oltre 600 milioni di Euro alle
casse dello Stato, salvaguardando oltre 10.000 posti di lavoro e generando, secondo le stime, oltre 2.000 milioni di Euro di valore aggiunto per l’economia. Il Plan PIVE avrà un
effetto positivo anche sullo svecchiamento del parco circolante, che conta il 44% di vetture con oltre 10 anni di anzianità.
Le vendite di vetture aziendali risultano in calo dell’11,7% nel mese, mentre al noleggio spetta la peggior performance, con una caduta del 50,5%.

      La Francia a chiude il mese di gennaio a -15,1%, contando lo stesso numero di giorni lavorativi (22) rispetto a gennaio 2012.
Grazie al meccanismo bonus-malus, la quota delle vetture con emissioni di CO2 inferiori a
105 g/km raggiunge, a gennaio 2013, il 35,2% (era del 16,6% a gennaio 2012), mentre le
vetture con emissioni comprese tra 106 e 135 g/km di CO2, scendono dal 55,1% di un anno fa al 48,1%. Per la categoria di vetture sopra i 136 g/km di CO2, infine, la quota di mercato si attesta al 16,7% contro il 28,3% di un anno fa.
Secondo AVERE – The European Association for Battery, Hybrid and Fuel Cell Electric
Vehicels (associazione professionale per lo sviluppo della mobilità elettrica), a gennaio
2013, in Francia, le immatricolazioni di vetture elettriche sono in calo del 19,6% per un totale di 250 unità, contro le 311 di gennaio 2012. Ad oggi, sul territorio francese sono presenti 1.473 punti di ricarica  - contro i 334 di un anno fa - per un totale di 5.698 prese elettriche.

Quanto al mercato tedesco, il Presidente dell’Associazione tedesca dell’industria automotive VDA fa notare che gennaio 2013 si confronta con i volumi particolarmente alti di gennaio 2012 (210.195 unità), ma riconosce anche che il mercato auto tedesco non può restare del tutto immune alle difficoltà economiche che l’Europa sta attraversando.
Dopo una contrazione degli ordini, a livello di mercato domestico, dell’8% nel 2012, la loro stabilità a gennaio 2013 induce ad un maggior ottimismo.
Il Presidente afferma che il 2013 sarà sicuramente un anno di duro lavoro, ma si aspetta una tangibile stabilizzazione dei mercati dell’Eurozona intorno alla metà dell’anno.

      Il mercato inglese (+11,5%), infine, riporta l’undicesimo rialzo consecutivo – sostenuto sia dal lancio di nuovi modelli, a maggior efficienza energetica in ogni segmento, e spesso disponibili anche in propulsioni alternative, sia dalle offerte commerciali delle Case auto e dei concessionari – con una crescita del 15,9% delle vendite ai privati.
Risultano in crescita tutte le tipologie di alimentazione, comprese quelle alternative
(+7,9%), con una variazione particolarmente marcata per le vetture a benzina (+19,1%), che raggiungono una quota di mercato del 47,7% (44,7% a gennaio 2012). L’incremento è dovuto all’elevato numero di vendite nel canale dei privati e nel segmento delle small car, entrambi orientati in prevalenza a questo tipo di alimentazione.
A seguito della crescita oltre le aspettative registrata nel 2012, l’Associazione inglese
dell’industria automotive SMMT ha rivisto al rialzo le previsioni di mercato per il 2013 e
2014, a 2,057 milioni (+0,6%) e 2,11 milioni di unità (+2,6%) rispettivamente.

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