“Basta
bisticci!”: E’ una frase che i bambini ascoltano spesso dai propri genitori. E
qualcosa che anche i genitori dovrebbero ascoltare dai propri figli – almeno in
macchina quando inveiscono (75%), gridano (54%) e litigano (41%) in presenza
dei più giovani. Questi sono alcuni dei risultati di uno studio condotto in
Germania dalla OnePoll società specializzata in indagini mercato per conto di
Continental e della Fondazione per la sicurezza stradale della Bassa Sassonia.
Il 45% su un campione di 500 bambini intervistati (dai 4 ai 16 anni) dichiara
che i propri genitori non si concentrano abbastanza quando sono al volante.
Secondo il campione, inoltre, un quinto degli adulti tiene il cellulare
all’orecchio mentre guida.
“I nostri bambini sono
gli automobilisti del domani. Quindi i genitori dovrebbero rappresentare un
esempio quando sono al volante” commenta Ralf Cramer, membro dell’Executive
Board e capo del Vehicle Safety Technology nella divisione Chassis & Safety
di Continental. “Saremo in grado di raggiungere l’obiettivo di azzeramento
degli incidenti soltanto se le tecnologie di sicurezza innovative vengono
utilizzate da conducenti prudenti non solo oggi ma anche domani” conclude
Cramer.
Pur criticando i propri
genitori, il 98% dei bambini intervistati dice di essere soddisfatto dello
stile di guida dei propri tutori. Il 49% aggiunge anche che la guida dei propri
genitori è migliore di quella degli altri automobilisti. Ciò nonostante, uno su
cinque afferma di sentirsi talvolta in imbarazzo per le abitudini di guida dei
grandi. Il 17% ammette inoltre di aver avuto paura in passato per la loro
guida.
Il 94% si sente sicuro
durante il viaggio – specialmente mentre è suo padre alla guida. Sebbene le
madri accompagnino i propri figli per attività doposcuola più della metà delle
volte, soltanto il 39% dei bambini preferisce la guida materna, contro il 49%
che opta per lo stile di guida del papà. Il 38% delle mamme e soltanto il 16%
dei papà accompagna i figli a scuola.
Solo l’8% dei ragazzi
dichiara di essersi turbato, mentre il 2% racconta di essersi preoccupato o
impaurito. Parlare delle abitudini di guida dei propri genitori si risolve in
una questione di fiducia. Il 92% afferma che non avrebbe timore di dire
apertamente ai suoi che non apprezza il loro modo di guidare. Il 54% rivendica anche di averlo già fatto.
Si evince che i bambini non
rimangono indifferenti di fronte alle frequenti grida, liti e pazzie: molti di
loro si sentono turbati (22%), in ansia (10%), imbarazzati (9%) o preoccupati
(5%). Malgrado il 35% dei ragazzi affermi di aver reagito di fronte alle liti
dei genitori con un sorriso, uno su cinque ricorda di averli ammoniti e chiesto
loro di fermarsi. Anche nei casi in cui i famigliari sono tentati a guidare
troppo velocemente, i loro figli intervengono dal sedile posteriore: oltre uno
su tre chiede semplicemente di ridurre la velocità. Solo uno su dieci li incita
ad accelerare.
Chi guida più
velocemente? I giovani confermano gli stereopiti: il 73% stabilisce che il papà
ha una guida più veloce e più aggressiva della mamma. Nonostante il 46% indichi
che i genitori non sono conducenti aggressivi, il 38% ritiene che il padre sia
più aggressivo rispetto alla madre (12%). Con un margine del 13%, i padri
tendono più spesso a gridare (33%) mente guidano. Oltre un terzo (37%) degli
intervistati descrive suo padre un automobilista “cafone”.
“I risultati di questo
studio dovrebbero farci riflettere molto” osserva Cornelia Zieseniß, Managing
Director della Fondazione per la sicurezza stradale della Bassa Sassonia. “Gli
schemi di comportamento stradale all’interno della famiglia non influenzano
soltanto le abitudini di guida future dei propri figli, ma incidono anche sulla
loro incidentalità. Più i genitori sono coinvolti in incidenti, più
probabilmente i figli stessi avranno incidenti. E per bambini e genitori con
tre o più infrazioni stradali, la probabilità di essere sorpresi a commettere
un’infrazione stradale è più alta del 38% rispetto a bambini e genitori con una
patente di guida ‘immacolata’”.
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