martedì 19 aprile 2011

Le preferenze cromatiche degli automobilisti europei: i risultati dello studio condotto da Ford


 Che Francia e Italia siano innamorate delle auto color "cappuccino" forse non sorprenderà nessuno, data la radicata cultura del caffè presente nei due paesi. Ma perché gli automobilisti della Repubblica Ceca preferiscono il blu più di ogni altra nazione? Gli irlandesi, dal canto loro, potrebbero essere tradizionalmente associati al verde, ma quando sono al volante prediligono di gran lunga il grigio argento. 
 “Per gli acquirenti, scegliere il colore della propria auto è qualcosa di estremamente personale: osservando il fenomeno più da vicino, si scopre che cultura, moda e trend dei vari mercati europei hanno un impatto determinante sulla scelta cromatica del cliente”, sostiene Julie Francis, membro del team di progettazione colori e materiali di Ford Europa. 
 “In psicologia il rapporto delle persone con i colori - la loro scelta, l'uso che se ne fa, la reazione alla loro visione - riguarda l'emotività, cioè il modo che esse hanno di reagire alle stimolazioni esterne, incluse le relazioni interpersonali” - afferma la psicologa Francesca Campostrini – “Il colore è quindi considerato e interpretato come un indicatore dell'adattamento affettivo delle persone alle sollecitazioni ambientali”.
 Le tendenze in termini di colori cambiano di anno in anno, proprio come la moda. Una nicchia di clienti, piccola ma in costante crescita, sceglie ad esempio il marrone, il rame e altre tonalità terra. “C’è voluto un po’ perché la gente iniziasse a scegliere le sfumature del marrone – molto anni Settanta” - dice Francis - “Adesso, però, quegli anni, e quello spirito, sono tornati di moda e le tonalità marroni stanno di nuovo prendendo piede nel campo delle automobili, riportate in auge da intriganti combinazioni interni-esterni.”
 Il bianco gode di un clamoroso successo in Turchia (49% delle vetture vendute) dove, a causa del clima spesso afoso, le vetture scure sono piuttosto rare. La Danimarca, al contrario, vede trionfare il nero, mentre il bianco rappresenta la soluzione meno adottata. 
 Solo in un Paese il colore numero uno non è nero, bianco o grigio argento: la Repubblica Ceca. Nel 2010, ben un quarto degli acquirenti cechi ha scelto auto di colore blu. Tra tutte le nazioni, il mercato ceco presenta anche la più alta percentuale di vetture rosse rispecchiando così la predominanza dei colori rosso e blu della propria bandiera. 
 “L'assenza di colore - bianco e nero - ci parla di poca recezione agli stimoli, di una vita emotiva trattenuta o negata. Le emozioni spaventano, vanno allontanate, controllate, tenute a bada, coperte” – prosegue Campostrini – “La presenza di colori segnala capacità di contatto con le proprie emozioni, adattamento affettivo e capacità di tenere conto della affettività degli altri. La scelta di colori molto carichi, vivaci o eccessivi rimanda ad una emotività egocentrica o scarsamente controllata che può sconfinare nella labilità affettiva o nella suggestionabilità”. 
Sembrerebbe quindi che Francesi e Italiani, oltre a Turchi e Danesi, siano poco emotivi, mentre gli abitanti della repubblica Ceca si impongono come un popolo aperto alle relazioni personali e in pace con se stesso. Sarà proprio così? “Beh, diciamo che l'uso dei colori nella vita quotidiana appare anche influenzato da determinanti culturali per cui non è infrequente un uso opposto dello stesso colore, anche acromatico, in circostanze simili tra differenti culture: un esempio di questo è il bianco, colore del lutto in culture orientali mentre la cultura occidentale riserva al nero questa funzione. Il bianco nella nostra cultura è riservato alla purezza della sposa. In entrambe le circostanze appaiono evidenti gli aspetti difensivi e di allontanamento di carichi emotivi, angoscianti o potenzialmente pericolosi: nel primo caso il confronto con la morte, nel secondo con l'emersione di aspetti sessuali che con il matrimonio vengono simbolicamente incanalati nella scelta monogamica.” – conclude Francesca Campostrini.
 Primi cinque Paesi per ciascun colore (in percentuali di vetture vendute nel 2010)
 NERO     BLU    MARRONE
1. Danimarca (37,8%) Repubblica Ceca (24,5%) Finlandia (1,4%)
2. Norvegia (31,6%)  Romania (21,9%)  Norvegia (1,3%)
3. Portogallo (26,7%)  Gran Bretagna (19,7%) Belgio (1,2%)
4. Germania (26,6%)  Finlandia (16,2%)  Polonia (0,9%)
5. Russia (24,9%)  Polonia (14,9%)  Ungheria (0,9%)
 CREMA   VERDE   GRIGIO
1. Francia (4,1%)  Ungheria (2,9%)  Belgio (20,8%)
2. Italia (1,2%)  Repubblica Ceca  Italia (17,6%)
3. Grecia (0,8%)  Austria (1,8%)   Portogallo (16,7%)
4. Paesi Bassi  (0,6%) Germania (1,7%)  Francia (16,4%)
5. Ungheria (0,5%)  Francia (1,6%)  Paesi Bassi (16,4%)
 ARANCIONE   ROSSO   ARGENTO
1. Svezia (0,8%)  Repubblica Ceca (15%) Irlanda (37%)  
2. Romania (0,6%)  Finlandia (12,8%)  Romania (30,2%)
3. Ungheria (0,4%)  Grecia (12,7%)  Finlandia (29,4%)
4. Austria (0,3%)  Spagna (12,5%)  Polonia (28,8%)
5. Polonia (0,28%)  Belgio (9,1%)   Svezia (28,3%)
 BIANCO
1. Turchia (49%)
2. Ungheria (32,2%)
3. Svizzera (31,3%)
4. Spagna (28,8%)
5. Francia (27,5%)1
 I colori più richiesti nel mondo nel 2010
Du Pont, fornitore leader di vernici, compila ogni anno una panoramica sulle tendenze in termini di colori per tutti i Paesi del mondo, dalla quale emergono altri trend interessanti a seconda delle varie regioni. In base ai dati in questione, i colori più popolari in Europa sono i neri e i grigi, mentre i Paesi asiatici optano principalmente per le sfumature di bianco e argento. Anche il Sud America tifa per l’argento, mentre in Nord America la scelta ricade soprattutto su due colori contrastanti come nero e bianco. A livello mondiale l’argento si è rivelato la scelta più popolare nel 2010, con un dato del 26%, mentre il rosso (6%) e il blu (5%) rimangono indietro come quinto e sesto colore più richiesto. Nel frattempo, la gamma marrone/panna si è piazzata discretamente, totalizzando un 3% sulle vendite Du Pont per il 2010: una gamma di tonalità scelta principalmente per le vetture di dimensioni intermedie e per le monovolume europee.  

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