Su 43 partenti il giovane pilota milanese parte undicesimo e mantiene la posizione iniziale fino alla fine (12°) evitando di farsi coinvolgersi in inutili quanto dannose bagarre.
Si capisce che non vuole “brutti scherzi” e, se non può raggiungere quei tre in fuga (Torelli, Pouget e Jurado), almeno cerca – intelligentemente – di mantenersi nel secondo gruppo, lasciandosi alle spalle una trentina di vetture. Non accetta la bagarre ma, come un cobra in attesa di colpire la sua vittima, aspetta l’occasione giusta per colpire. Bravo Leo, il tuo 12° posto finale vale molto di più. Continua così perché sei sulla strada giusta. Anzi, no: sulla “pista” giusta.
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